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Title Riassunti libro
Course Analisi dei Costi e Budgeting
Institution Università degli Studi di Messina
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Analisi dei costi e budgetIl sistema informativoIl sistema informativo aziendale è l'insieme delle infrastrutture, delle procedure organizzative e delle risorse umane finalizzati alla gestione delle informazioni prodotte, utilizzate e condivise da un'azienda durante l'esecuzione dei processi azienda...


Description

Analisi dei costi e budget Il sistema informativo Il sistema informativo aziendale è l'insieme delle infrastrutture, delle procedure organizzative e delle risorse umane finalizzati alla gestione delle informazioni prodotte, utilizzate e condivise da un'azienda durante l'esecuzione dei processi aziendali. Le informazioni sono le interpretazioni dei dati che permettono al management di prendere decisioni. L'«esperto in sistemi informativi» è la figura professionale che si occupa della progettazione e dello sviluppo di un sistema informativo per l'immagazzinamento, la gestione e la trasmissione di dati e informazioni. La contabilità generale La contabilità generale ha per oggetto l’impresa nel suo complesso. È sufficiente per fornire informazioni sintetiche sull’andamento dell’azienda ai soggetti esterni (clienti, fornitori, azionisti, Stato.), ma è troppo aggregata come strumento interno di supporto decisionale, infatti, non consente di capire quali prodotti e quali unità organizzative siano responsabili dei risultati dell’impresa. Lo strumento del bilancio appare limitato, poiché non permette di intervenire in modo tempestivo sulle dinamiche di produzione, né permette di monitorare in tempo reale quello che l’andamento dell’attività, a tal proposto si ricorre ad altre "facce della contabilità, ossia la contabilità direzionale e la contabilità analitica. Contabilità direzionale. Un sistema di Contabilità Direzionale permette al management di comprendere l'evoluzione della situazione patrimoniale, finanziaria e reddituale dell'azienda in modo più approfondito rispetto al bilancio redatto ai fini civilistici e fiscali; prendere decisioni sulla base di dati quantitativi e non solo grazie all'istinto imprenditoriale e ad intuizioni; reagire più velocemente al cambiamento; serve per le formulazioni di strategie, lo svolgimento di attività di pianificazione e controllo, l’effettuazione di decisioni, l’impiego efficiente delle risorse, il miglioramento delle prestazioni. La contabilità analitica (sottoinsieme della contabilità direzionale) La contabilità analitica viene introdotta per superare questi limiti della contabilità generale. E’ un sistema di rilevazione dei costi dove le voci di costo non sono classificate “per natura” come nella contabilità generale (ad esempio : acquisto di materie prime, costo del personale, ammortamenti), ma sono classificate “per destinazione” : ogni volta che una risorsa viene consumata, il sistema di contabilità analitica ne associa il costo relativo a un oggetto di costo, ovvero all’unità organizzativa e/o al prodotto che ne è responsabile. Grazie alla classificazione per destinazione, la contabilità analitica consente di rilevare l’assorbimento di risorse da parte di ciascun prodotto/unità organizzativa e pertanto di misurarne il costo. In linea di massima possiamo concludere che la contabilità analitica si differenzia da quella generale per: • Scopo: poiché non punta ad un resoconto sul reddito e sul capitale, ma all’elaborazione dei dati per poter operare scelte e attività di controllo. • Momento di rilevazione: non si riferisce al 31 dicembre, ma a tempi variabili. • Destinazione: poiché non è destinato a membri esterni, ma membri del personale dell’azienda adibiti al management. Dunque la contabilità analitica risulta utile per:

• Valutare e cercare d i migliorare le prestazioni e l’efficienza dell’azienda (+output con input)• fornire informazioni di supporto relative ad esempio a scelte di convenienza tra due strategie, all’eliminazione di linee di produzione, all’analisi degli investimenti e quant’altro. Contabilità Generale Direzionale(analitica) Destinatari Esterni Interni Scopo Informazioni globali Informazioni di dettaglio Metodo Partita doppia Non vincolato Tempo Dati consuntivi Dati consuntivi e preventivi Oggetto Fatti esterni Fatti interni Momento Manifestazione finanziaria Consumo Tipo di analisi Per natura Per destinazione Obbligatorietà Si No Tempestività Relativa Massima Caratteristica Affidabilità Tempestività Periodo Annuale Infrannuale Attività del management Sulla base delle informazioni vengono assunte delle decisioni da parte del management, condizionato dall’intuito, dalla fortuna, dall’esperienza e da molte componenti che non stanno negli algoritmi della contabilità. Non c’è un approccio deterministico (buona informazione -> buona decisione). Ovviamente senza delle buone informazioni è meno probabile prendere una buona decisione. 1) La pianificazione La pianificazione aziendale può essere definita come il sistema operativo attraverso il quale l’azienda definisce i suoi obiettivi e le azioni per conseguirli. A seconda dell’orizzonte temporale preso in considerazione dagli obiettivi, si distinguono i seguenti tipi di pianificazione: pianificazione strategica, quando si delineano obiettivi a lungo termine pianificazione tattica, quando sono previsti obiettivi a medio termine (tra i tre e i cinque anni) pianificazione operativa, in presenza di obiettivi a breve termine (non più di un anno). 2) Controllo In un'azienda il controllo di gestione o direzionale è il meccanismo operativo volto a guidare la gestione verso il conseguimento degli obiettivi stabiliti in sede di pianificazione operativa, rilevando, attraverso la misurazione di appositi indicatori, lo scostamento tra obiettivi pianificati e risultati conseguiti e informando di tali scostamenti gli organi responsabili, affinché possano decidere e attuare le opportune azioni correttive. 3) Dirigere e motivare: Armonizzare le decisioni e le attività degli organi e delle unità organizzative con gli obiettivi dell'azienda; Assicurare la fluidità delle attività, senza interferenze o disallineamenti temporali; Eliminare la variabilità dei comportamenti, ove non sia desiderabile.

Contabilità dei costi Contabilità che misura e rappresenta le informazioni di natura economica-finanziaria relative all’acquisizione e al consumo di risorse di un’azienda. Essa fornisce informazioni sia alla contabilità generale che a quella direzionale/analitica. È come se fosse l’anello di congiunzione tra la contabilità generale e quella analitica/direzionale in quanto si acquisiscono i dati dalla contabilità generale e si traducono in informazioni nella contabilità analitica. Finalità: giudizi di efficienza e produttività, formulazione di previsioni di vendita, decisioni di convenienza economica, valutazioni per il bilancio, controllo spese generali e qualità dei costi. Configurazioni di costo Costo Tecnico: rappresenta le utilità consumate nel processo produttivo. Psicologico: rappresenta un sacrificio, una rinuncia da sopportare in vista di una remunerazione. Monetario: rappresenta l’uscita di moneta sostenuta per l’acquisto di fattori produttivi. Costo di produzione: è dato dalla somma dei valori attribuiti ai fattori impiegati o consumati nei processi e nelle combinazioni produttive allo scopo di conseguire un determinato fattore o risultato utile. Per quantificare il costo di produzione, bisogna partire da un concetto più semplice che è quello di COSTO ELEMENTARE che è la prima tipologia di costo che non richiede procedimenti di calcolo.

Configurazioni di Costo (di produzione): studiarle serve a capire come bisogna costruire le informazioni di costo e serve ad introdurre dei criteri di classificazione.

Classificazione dei costi: COSTI SPECIALI = si riveriscono in via esclusiva ad un singolo oggetto di calcolo COSTO COMUNE = si riferiscono a più oggetti di calcolo COSTI DIRETTI = un costo è diretto se la sua imputazione all’oggetto di calcolo non richiede procedimenti di calcolo COSTO INDIRETTO = quando l’imputazione del costo oggetto di calcolo richiede dei ragionamenti sofisticati, vi è l’imputazione in via diretta. Il costo non viene imputato direttamente COSTI CONTROLLABILI = concetto che va riferito ad un ambito decisionale e di responsabilità specifico riconducibile ad una specifica figura. COSTI NON CONTROLLABILI = costi che non rientrano nell’ambito di responsabilità di un soggetto COSTI PIENI = si prendono in considerazione tutti i fattori che vengono utilizzati nello svolgimento di un’attività COSTI PARZIALI = tengono conto esclusivamente di alcuni elementi Costi consuntivi: misurano il valore delle risorse utilizzate ex-post (dopo lo svolgimento dei processi) determinati alla conclusione del periodo di tempo oggetto di osservazione. Costi preventivi: stime che mirano a riprodurre il costo che si sosterrà svolgendo una certa produzione nell’impresa così come è attualmente configurata. Costi ipotetici: sono i costi che vengono calcolati prendendo in considerazione ipotesi gestionali che sono differenti rispetto a quelle vigenti nel momento attuale. Un esempio di costi ipotetici potrebbero essere l’aumento previsto dei prezzi delle materie prime necessarie alla produzione. Costi effettivi: sono i costi che considerano le attuali condizioni gestionali, quindi prendono in considerazione le condizioni gestionali che possiamo dire reali. Costi fissi: sono tutti quelli la cui entità non muta all'aumentare della produzione; si sostengono anche a produzione nulla. Costi variabili: variano proporzionalmente al variare del volume/quantità di prodotto. A volume zero corrisponde costo zero. Costi speciali: I costi dei fattori produttivi impiegati esclusivamente in una sola attività produttiva. I costi variabili sono sempre per loro natura anche costi specifici. i costi fissi possono essere specifici quando si collegano ad un fattore strutturale ad impiego esclusivo in una sola attività Costi comuni : che vengono sostenuti congiuntamente per una pluralità di oggetti di

cost o. costi diretti, che si attribuiscono o imputano direttamente all’oggetto di costo, in seguito ad una misurazione oggettiva del fattore produttivo consumato dall’oggetto di costo stess o. costi Indiretti: costi imputabili all’oggetto di costo secondo criteri di comunanza, utilizzando opportune basi di riparto. I costi controllabili sono quei costi che riferiti un centro di responsabilità, posta solo la responsabilità di un manager, sono influenzabili in maniera significativa dal manager stesso. I costi non controllabili sono quelli il cui andamento non è imputabile al manager, bensì a livelli superiori della struttura organizzativa aziendale. Costi pieni: si prendono in considerazione tutti i fattori che vengono utilizzati nello svolgimento di un’ attività

Full costing Calcola il costo del prodotto sommando i costi diretti e una quota equa dei costi indiretti, quindi Il ricavo di vendita deve garantire l’assorbimento sia dei costi variabili sia della quota dei costi fissi (comuni) imputata. Il problema è quello di individuare le basi per la ripartizione dei costi comuni (indiretti) al fine di caricare su ciascun prodotto quote di costo il più possibile rappresentative dell’effettiva partecipazione delle risorse comuni al prodotto medesimo. Per far ciò si utilizza il criterio causale funzionale il quale sceglie parametri che tengono conto del rapporto di causalità che esiste tra il fattore da cui il costo si origina e l’oggetto di calcolo, quindi evidenzia in che misura quel fattore è stato utilizzato per quell’oggetto di costo. A basi uniche: esiste un solo fattore parametro e poche voci di costi indiretti. A base multipla: vi sono più parametri e differenti voci di costo indiretti

• •

I processi di produzione delle imprese possono essere classificati in quattro ampie categorie: Produzione per singolo pezzo (o per unità) – L’oggetto dell’attività di produzione è costituito da singoli lavori fisicamente individuabili Produzione per lotti – Un insieme di articoli che si muove in blocco da un reparto all’altro all’interno dello stabilimento



•Produzione di serie (o alla catena di montaggio) – I singoli prodotti sono fisicamente distinguibili ma tendono ad essere molto simili tra loro. Produzione per processo – I prodotti non sono identificabili come singole unità fino ad una fase avanzata del processo di produzione (industria chimica).

Nell’ambito della metodologia full costing, vi sono due principali sistemi di determinazione dei costi di prodotto – Il sistema per commessa – Il sistema per processo • Le imprese che adottano una produzione per singolo pezzo o per lotto utilizzano il sistema per commessa, mentre le imprese che producono in serie o per processo impiegano il sistema per processo. Sistema dei costi per commessa (job-order costing) Rileva i costi di ciascuna commessa (singolo pezzo: prodotto o servizio, o lotto) nel corso della sua realizzazione. • I costi sono rilevati per singola commessa. • Ogni commessa determina un costo unitario del bene prodotto o del servizio erogato Sistema dei costi per processo (process costing) Rileva il costo totale sostenuto complessivamente in un certo periodo contabile e determina il costo unitario di prodotto dividendo tale costo per le quantità realizzate nel periodo in esame. • Nel periodo in esame viene realizzato una sola tipologia di prodotti; • I costi sono rilevati per singolo reparto. • I costi unitari delle singole fasi sono determinati a livello di reparto.

Contabilità per centri di costo Un centro di costo è un unità contabile in cui i costi vengono raggruppati. Può essere un reparto dell'azienda oppure un unità organizzativa. CC di PRODUZIONE: unità all’interno delle quali si svolge l’attività di trasformazione fisico/tecnica (produzione in senso stretto). CC AUSILIARI: forniscono la loro utilità ad altri centri di costo (lavorano sul processo e non sul prodotto) CC FUNZIONALE: svolgono funzioni aziendali non industriali e accolgono costi spesso sostenuti per tutta l’azienda, difficilmente ricollegabili ai prodotti (R & S) CC VIRTUALE o FITTIZZIO: centro di costo che non esiste nella realtà ma serve ad imputare costi ingenti che non sono generati da alcun centro di costo corrispondente. Svolgono funzioni aziendali non industriali e accolgono costi spesso sostenuti per tutta l’azienda, difficilmente ricollegabili ai prodotti. In base a un criterio gerarchico i centri di costo possono essere classificati in centri intermedi e centri finali. Sono intermedi se i costi localizzati in essi vengono

successivamente attribuiti ad altri centri di costo. Si dicono finali se da essi i costi vengono attribuiti direttamente ai prodotti (tipicamente sono i reparti di produzione). Fasi di funzionamento: I costi diretti vengono imputati al prodotto direttamente e non transitano per i centri di costo. 1) definizione dei criteri di localizzazione dei costi per centri di costo e attribuzione dei costi ai rispettivi centri di costo. 2) ribaltamento dei costi dei cdc intermedi ai cdc finali (chiusura centri di costo intermedi). A volte dei centri intermedi si ribaltano in altri centri intermedi, in questo caso la base di ripartizione dovrà tenere conto in che misura un centro ha lavorato per l’altro. 3) imputazione dei costi all’oggetto di calcolo (attribuzione dei cdc ai prodotti) attraverso opportuni driver).

Activity based costing (ABC) L’ABC è una procedura in grado di misurare i costi dei prodotti, attraverso l’assegnazione dei costi delle risorse alle attività svolte dall’aziendaIn tal modo, è possibile evitare allocazioni arbitrarie dei costi e, quindi, la loro distorsione. L’elemento chiave dell’ABC è, quindi, l’attività. Differenze tra abc e metodi tradizionali: 1) L’ABC utilizza molti più contenitori di quanti sono normalmente presenti nei sistemi tradizionali per rilevare i costi relativi allo svolgimento di attività indirette. Il numero di attività alle quali si può assegnare un costo è molto superiore alle tradizionali basi di riparto (ore mod; ore macchina; ecc…) 2)nei sistemi per centri di costo i costi dei centri di servizio sono successivamente allocati ai centri di finali. Con l’ ABC è più agevole assegnare i costi di un’attività di servizio direttamente all’oggetto di calcolo senza che questi costi transitano per i vari centri. (Pari dignità di tutte le attività) 3)i sistemi tradizionali allocano i costi indiretti ai prodotti in base alle caratteristiche della singola unità di prodotto. (ore mod; ore macchina; quantità materia prima ecc..)

DIRECT COSTING SEMPLICE ED EVOLUTO : è un qualunque ambito dell’azienda il quale il management ha interesse a conoscere un risultato parziale utilizzando un conto economico a Margine di contribuzione. Prevede che al prodotto si attribuiscano soltanto gli elementi di costo variabili. evita qualsiasi congettura per l’attribuzione ai prodotti anche di

quote dei costi fissi. I costi fissi non sono né ripartiti imputati ai prodotti, né, ma sono considerati come un ammontare complessivo che deve essere coperto dal margine di contribuzione complessivo. Nel direct costing semplice l’analisi va effettuata attraverso il margine di contribuzione di primo livello dato dalla differenza dei ricavi totali meno i costi variabili totali. Nel direct costing evoluto l’analisi prevede il margine di contribuzione di secondo livello dato dalla differenza tra il margine di contribuzione di primo livello e i costi fissi speciali. Il risultato aziendale o REDDITO OPERATIVO è il risultato della differenza tra il margine di contribuzione di secondo livello e i costi fissi comuni.

MARGINE DI CONTRIBUZIONE: si tratta di scelte di breve termine. È la differenza tra i ricavi di vendita e il costo variabile delle quantitrà vendute di tale prodotto RT – CVT. Ci si sposta da una logica di FULL COSTING a una logica di DIRECT COSTING. Con il MDC II capiamo qual è l’ordine di convenienza delle combinazioni parziali e di conseguenza capire su quale investire e quale abbandonare. Con questo metodo si capisce qual è il contrbuto che ogni combinazione parziale offre al RISULTATO ECONOMICO MDCTOT =RT −CVT MDC %=

RT −CVT MDC II=MDC I −CF sp RT

RISCHIO OPERATIVO Il rischio operativo è il rischio che un azienda corre nel subire una contrazione della propria redditività per effetto di una contrazione dei livelli di attività (fatturato). Il rischio operativo può essere analizzato attraverso l’analisi C.V.R. L’obiettivo è quello di determinare a quale grado di sfruttamento della capacità produttiva o in corrispondenza di quale volume di vendita o di quale ammontare di fatturato dell’impresa si realizza il cosiddetto equilibrio economico o Breakevenpoint (punto di rottura o punto di pareggio) in cui si ha un volume di vendita o un fatturato rispetto al quale i costi totali eguagliano i ricavi totali, generando così un risultato economico pari a zero, nel quale cioè l'impresa non realizza né utili né perdite.

BREACK EVENE ANALYSIS

rappresenta, quindi, un’efficace tecnica di programmazione delle vendite, perché permette di pianificare l’attività d’impresa e le scelte gestionali in modo da conoscere anticipatamente e con buona approssimazione, se e quanto sarà redditizio, in termini di costi e ricavi, l’arco di tempo preso in considerazione nella programmazione aziendale.

LEVA OPERATIVA La leva operativa esprime la variazione percentuale del reddito operativo a seguito di una certa variazione delle vendite, a patto che non ci sia variazione nella struttura dei costi. La leva operativa, che altro non è che il grado di elasticità della variazione del reddito operativo rispetto a quello delle vendite, risulta tanto più elevato quanto minore è l’incidenza dei costi variabili sul fatturato.

MAKE OR BUY Analisi di convenienza relativa alla scelta se produrre internamente un determinato prodotto o componente (make) oppure se acquistare lo stesso presso un fornitore (buy). L’alternativa più conveniente è quella che consente di minimizzare i costi. La scelta se continuare la produzione o accettare l’offerta del fornitore è influenzata da due ordini di valutazioni: - valutazioni quantitative, volte a stimare gli effetti della decisione in termini di costi - valutazioni qualitative, volte a considerare anche altri fattori difficilmente esprimibili in una quantità monetaria.

COSTI CONGIUNTI La congiunzione tecnica è un aspetto del processo produttivo che deriva da condizione tecniche del processo stesso. La congiunzione economica invece deriva da scelte di marketing. In sostanza durante una prima fas...


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