Riassunto 1 aspetti strutturali e gestionali delle imprese industriali PDF

Title Riassunto 1 aspetti strutturali e gestionali delle imprese industriali
Author Xhentila Meci
Course Economia aziendale
Institution Università degli Studi di Ferrara
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ASPETTI STRUTTURALI E GESTIONALI DELLE IMPRESE INDUSTRIALI LA PRODUZIONE INDUSTRIALE E LE SUE CARATTERISTICHE La produzione (attività indirizzata ad ottenere beni o servizi idonei a soddisfare i bisogni umani comprende: 1. Produzione indiretta: attività di trasformazione puramente economica, svolge una funzione di semplice intermediazione negli scambi. Es. imprese mercantili. 2. Produzione diretta: un’attività di trasformazione in senso fisico-tecnico che determina una modifica nella forma, nella struttura e nella possibilità di utilizzo dei beni. Es. imprese industriali. Le imprese industriali sono aziende di produzione diretta la cui attività caratteristica consiste nella trasformazione fisico-tecnica di determinate materie prime o semilavorate in prodotti finiti da avviare al consumo finale o all'impiego in ulteriori attività produttive. L'elemento sostanziale caratterizzante delle imprese industriali è la presenza di una specifica funzione di produzione. Per esempio, il rapporto con la funzione di approvvigionamento è necessario per la corretta e tempestiva alimentazione delle linee di produzione; quello con la funzione commerciale è indispensabile sia per indirizzare la produzione secondo le esigenze del mercato sia per coordinare il ciclo della produzione con quello delle vendite. Gli output della produzione industriale sono: o Beni di consumo immediato e beni di uso durevole (direttamente utilizzabili dai consumatori finali) o Semilavorati o componenti (Beni utilizzabili in altre attività produttive come "materiali" da trasformare) o Beni strumentali ("mezzi di produzione"). Così, lo zucchero e il burro, che sono prodotti finiti rispettivamente dell'industria saccarifera e dell'industria lattiero-casearia, rappresentano beni di consumo per le famiglie, ma sono anche impiegati come materie nell'industria dolciaria. Ancora, per l'industria metalmeccanica che li produce, i tomi, le fresatrici, le presse, i trapani, ecc. sono prodotti finiti, mentre per le imprese che li utilizzano nella loro attività diventano beni strumentali. Le fasi del processo produttivo: ■ La produzione in senso stretto, costituita da tutte le operazioni che determinano una trasformazione fisica dei materiali impiegati; dal materiale al prodotto finito. ■ il montaggio o assemblaggio, si "mettono insieme" varie parti provenienti da precedenti lavorazioni presso la stessa azienda oppure acquistate o fatte fabbricare all'esterno.

La localizzazione delle imprese industriali Localizzazione: scelta del luogo o dei più luoghi nei quali è più opportuno e conveniente collocare le unità operative (stabilimenti, magazzini, centri vendita, ecc..) nonché le direzioni e gli uffici amministrativi dell’impresa.

Obbiettivo: sia di rendere minimi i costi di trasferimento sia di massimizzare il risultato economico d’impresa tenendo presente anche i costi di trasformazione. Distretti industriali: arre situate in una o più provincie limitrofe in cui sono sorte piccole e medie imprese specializzate nello stesso settore merceologico, le quali competono e cooperano attraverso un sistema di relazioni altamente flessibile e integrato.

Aspetti della moderna produzione industriale Ogni sistema produttivo è definito dai prodotti che ottiene (che cosa si produce) e dal processo di trasformazione (come si produce).  La soddisfazione del cliente: è l’elemento fondamentale della strategia produttiva e commerciale delle imprese industriali. Esse devono individuare mediante le ricerche del mercato le caratteristiche, i gusti, le esigenze della propria clientela (qualità, consegna, pagamento, assistenza). La clientela non può mai essere data per acquisita on via definitiva ma richiede una cura costante e indagini accurate e ripetute per cogliere in tempo le nuove esigenze. Le situazioni ambientali mutano con grande rapidità, quindi, bisogna ridurre il time to market, cioè il tempo intercorrente tra la decisione di fabbricare un nuovo prodotto e il suo lancio nel mercato.  L’innovazione tecnologica: la tecnica elettronico-informatica si trova incorporata in molti prodotti, risulta applicabile in tutti i settori dell’attività economica, è utilizzabile anche dalle medie e piccole imprese, ha modificato in molti settori il modo di produrre. L’applicazione dell’elettronica e dell’informatica ha consentito all’industria di passare dalla fase della meccanizzazione a una fase di automazione dei processi produttivi, con macchinari in grado di governare l’intero ciclo di produzione (progettazione, controllo, movimentazione merci) e la capacità di mutare rapidamente e con costi contenuti la composizione o i volumi delle produzioni e di immettere in breve tempo nuovi prodotti sul mercato (flessibilità).

 La qualità totale: qualità totale diretta a prevenire i difetti nei vari stadi della lavorazione e a migliorare tutti i servizi connessi alla produzione dei beni, alla loro distribuzione coi rapporti con la clientela. L'obiettivo, della qualità totale riguarda sia il prodotto, sia i servizi accessori ad esso connessi, quali la tempestività nell'evasione degli ordini, la qualità dell'assistenza post-vendita, l'ampiezza della garanzia, ecc. All'impresa viene sempre più frequentemente richiesto di agire in modo socialmente responsabile. Per rispondere alle attese in materia di ambiente, sicurezza e salute, l'impresa deve quindi porsi come obiettivo anche il perseguimento della qualità sociale, i prodotti immessi nel mercato devono essere sicuri, affidabile e con un ridotto impatto ambientale (impianti poco inquinanti, ambienti puliti e sicuri). La qualità deve essere soggetto di continui miglioramenti. Per questo molte aziende e adottano sistemi di gestione per la qualità conformi ai requisiti stabiliti dalle norme ISO (International Organization for Standardization) ottenendo certificazioni internazionali estese all'intero sistema impresa. Per esempio, la certificazione ISO 9001/2008 garantisce che l'azienda ha adottato procedure gestionali e tecniche di produzione improntate a metodologie di qualità, finalizzate al miglioramento continuo delle prestazioni e alla soddisfazione dei clienti.  Nuovi sistemi di gestione della produzione: Ai processi di automazione industriale, (macchine intelligenti che controllano una serie di operazioni produttive gestite da un computer) si è accompagnata l’introduzione di nuovi sistemi di programmazione e di gestione della produzione aventi come obbiettivo la riduzione dei costi e dei capitali investiti in scorte nonché l’incremento della produttività aziendale. Un nuovo sistema di programmazione il e gestione della produzione: sistema just time consiste nel fabbricare i prodotti nella quantità e nei tempi richiesti dal mercato, riducendo al minimo i tempi di attesa dei materiali e dei componenti necessari, e facendoli giungere anch’essi al momento giusto sulla linea di produzione. Obiettivi: ■ ridurre "a zero" le scorte di materiali e di prodotti finiti; ■ annullare il "lead time", ossia i tempi di consegna e—quindi — i costi di stoccaggio. Il JIT si fonda sul Kanban, un sistema organizzativo "a trazione" in base al quale ogni reparto produttivo preleva dal reparto "a monte" i componenti che gli servono per la propria fase di produzione. Si distinguono in:  Kanban di prelievo, che stabiliscono il tipo e la quantità di materiali o di semilavorati che il reparto a valle deve prelevare da quello a monte;  Kanban di produzione, che indicano le quantità che la fase a monte deve fabbricare Altri aspetti importanti del JIT sono: ■ il livellamento quantitativo della produzione attuata in ciascuna fase; ■ la riduzione dei tempi di attrezzaggio, cioè delle operazioni con cui una certa macchina viene preparata per svolgere una certa lavorazione; ■ il layout dei macchinari, i quali vanno disposti in maniera tale che un certo addetto possa controllare più di una macchina;

■ la standardizzazione degli schemi di lavoro; ■ il controllo automatico e autonomo dei difetti, in modo che i pezzi difettosi non possano passare allo stadio successivo (il JIT — pertanto — si ricollega al discorso della "qualità"). L'esternalizzazione, cioè la pratica di affidare a terzi il compimento di talune fase del processo di lavorazione o la produzione di componenti più o meno importanti del prodotto finito rappresenta un'altra delle caratteristiche del modo di produrre di molte imprese industrial del nostro tempo.

LA CLASSIFICAZIONE DELLE IMPRESE INDUSTRIALE IN BASE AL SETTORE MERCEOLOGICO Secondo l’oggetto della produzione, le aziende industriali si possono collocare nell'ambito dei grandi raggruppamenti utilizzati a scopo statistico. Sotto questo profilo, si distinguono:  Le imprese delle costruzioni  Le imprese industriali in senso stretto:  le imprese dei prodotti energetici (energia, gas, acqua);  le imprese manifatturiere, che comprendono le industrie estrattive, manifatturiere di minerali non energetici e chimiche, le industrie per la trasformazione di metalli e meccaniche (industrie metallurgiche, meccaniche, elettromeccaniche, ecc.) e le industrie manifatturiere diverse (industrie alimentari, tessili e dell'abbigliamento, cartarie, poligrafiche ed editoriali, ecc.).

SECONDO I RITMI DI PRODUZIONE Si distinguono:  Le imprese a produzione continua, che lavorano lungo l’intero arco dell'anno;  Le imprese stagionali, che, invece, fanno registrare periodi più o meno lunghi di interruzione dell’attività produttiva a causa — ad esempio — della stagionalità dell'offerta di materie prime(industria enologica, industria olearia, industria conserviera, zuccherifici, ecc.), della stagionalità della domanda di certi prodotti (panettoni, colombe pasquali, gelati, attrezzatura per sport invernali, ecc.), di andamenti climatici e meteorologici (ad esempio, nei periodi invernali rallenta notevolmente l'attività nel settore dell'edilizia).

SECONDO LE MODALITA’ DI PRODUZIONE In relazione alle modalità tecniche con cui si svolgono le lavorazioni si possono distinguere tre diversi tipi di imprese, caratterizzati da differenti sistemi di organizzazione e di programmazione dell'attività produttiva.  Le produzioni a flusso continuo sono quelle dalle quali, attraverso successivi stadi di lavorazione di un certo materiale base, si ottiene un solo tipo di prodotto finito. Sono tali —ad esempio — le cartiere, i cementifici, gli zuccherifici, le produzioni siderurgiche, ecc. Le produzioni a flusso continuo sono caratterizzate da lavorazioni che procedono senza interruzioni e per diversi giorni consecutivi, con minimi tempi di fermata. A questo aspetto, che esalta la produttività degli impianti, si contrappone però una mancanza pressoché assoluta di flessibilità produttiva.  Le produzioni a lotti sono quelle dalle quali, con processi di tipo intermittente, si ottengono prodotti diversi o di diversi tipi di uno stesso prodotto, in quantitativi, prefissati, detti lotti. I macchinari utilizzati sono in grado di lavorare diversi tipi di prodotti, come avviene — ad esempio — nell'industria delle calzature, in quella dell'abbigliamento, nei mobilifici, nella fabbricazione di elettrodomestici, ecc.  Le produzioni a prodotti singoli, invece, hanno per oggetto la fabbricazione di beni, ciascuno dei quali è caratterizzato da una sua precisa individualità e da

sue particolari caratteristiche, per cui richiede ogni volta uno specifico lavoro di progettazione e di realizzazione del processo produttivo. Ne sono esempi le produzioni che riguardano la realizzazione di navi, di aerei, di opere di ingegneria civile (come la costruzione di un ponte, di una diga o di un edificio), di impianti industriali, ecc.

SECONDO LA DESTINAZIONE DELLA PRODUZIONE Influisce sul modo con cui vengono avviati i processi di lavorazione e stabiliti i volumi da produrre, si possono distinguere:  Le imprese che producono per il magazzino (cioè per il mercato) attuano i loro processi produttivi in base alla previsione dei futuri andamenti della domanda. Queste imprese fabbricano prodotti standardizzati, cioè con proprie caratteristiche formali e funzionali definite in sede di progettazione da parte dell'impresa stessa, previe opportune ricerche di mercato per sondare le esigenze della clientela.  Le imprese che producono su ordinazione (o su commessa), avviano la produzione sulla base degli ordini provenienti dalla clientela.  La produzione su ordinazione riguarda prodotti singoli che devono rispondere a specifiche caratteristiche stabilite dal cliente al momento del conferimento dell'ordine: si parla allora di produzione su progetto. Talvolta, però, l'ordine può riguardare un certo numero di prodotti standard di un certo tipo, che l'azienda produce in vari esemplari, diversi per dimensione, colore, prestazioni, ecc.  Infine, la produzione su commessa può consistere nella trasformazione in prodotti finiti di materie prime o di semilavorati forniti dal cliente stesso: si parla di lavorazione per conto terzi.  La terza situazione ipotizzata, poi, è quella delle imprese industriali che producono contemporaneamente per il magazzino e su ordinazione, per cui la loro attività si svolge in parte sulla scorta delle vendite previste e in parte in base agli ordinativi ricevuti.

LA STRUTTURA PATRIMONIALE DELLE IMPRESE INDUSTRIALI L'attuazione dei processi di trasformazione fisico-tecnica, tipici delle imprese industriali, comporta la predisposizione di un'appropriata struttura produttiva, la ricorrente acquisizione di materie da trasformare, l'assunzione e l'utilizzo di risorse umane, qualitativamente e quantitativamente rispondenti alle esigenze delle lavorazioni da compiere e, infine, il reperimento sia nella fase iniziale, sia in quella di normale esercizio dell'impresa dei mezzi finanziari necessari alla gestione. Tutto ciò si riflette sulla composizione del patrimonio di funzionamento, la quale ovviamente risente anche di numerose altre circostanze, come ad esempio: ■ il tipo di attività dell’impresa e la destinazione della produzione, che influiscono sul livello delle scorte di prodotti finiti, certamente più elevato nelle produzioni per il magazzino o con un ciclo di lavorazione lungo che in quelle con un ciclo tecnico breve o nelle produzioni su ordinazione; ■ la politica delle vendite e delle dilazioni di pagamento concesse che determinano la consistenza dei crediti commerciali (quanto più lunghe sono le dilazioni di pagamento accordate, tanto più elevata sarà — a parità di vendite l'entità dei crediti verso clienti); ■ le eventuali forme di integrazione con altre imprese industriali o commerciali che svolgono la stessa attività (integrazione orizzontale) oppure attività tra loro complementari (integrazione verticale), da cui può sovente scaturire l'instaurarsi di rapporti di partecipazione azionaria, Tenendo presente che le attività rappresentano gli impieghi di capitale in essere in un dato momento, mentre le passività e il netto indicano le relative fonti di finanziamento, la composizione del patrimonio aziendale può essere sinteticamente schematizzata come segue.

 le immobilizzazioni rappresentano elementi patrimoniali destinati a restare durevolmente impiegati nell'impresa e che nel corso del normale funzionamento della stessa non posso-no essere distolti da essa perché ne costituiscono la struttura tecnico operativa o perché hanno comunque un'utilità pluriennale;  l'attivo circolante, invece, è formato dai beni che sono destinati alla vendita oppure al rapido impiego nell'attività produttiva e da tutti gli altri elementi patrimoniali che rappresentano disponibilità liquide o investimenti destinati a tornare in forma liquida entro un tempo convenzionalmente breve.

Anche se vi è una notevole varietà di situazioni a seconda dei settori di attività, e soprattutto a seconda che si tratti di imprese capitai intensive (ossia con forte impiego di capitale) piuttosto che di imprese labour intensive (contraddistinte da un notevole impiego di personale) la struttura patrimoniale delle imprese industriali è caratterizzata dalla particolare consistente che in esse assumono le immobilizzazioni. In linea generale, infatti, l'attivo immobilizzato assume un "peso" prevalente rispetto a quello dell'attivo circolante e ha un rilievo normalmente maggiore di quello che si riscontra nelle imprese mercantili. In particolare, nelle imprese industriali risultano sovente assai imponenti sia gli investimenti in immobilizzazioni materiali (terreni e fabbricati, impianti e macchinario, attrezzature, ecc.), sia quelli in immobilizzazioni immateriali (brevetti industriali, costi di ricerca, di sviluppo e di pubblicità aventi utilità pluriennale, ecc.). La struttura patrimoniale che ne risulta è pertanto piuttosto rigida, cioè non modificabile nel breve termine, e concorre anche a far sì che in questo tipo di imprese si abbia — sia pure in diversa misura — una prevalenza dei costi fissi, ossia di costi che non variano al variare, entro certi limiti, della quantità prodotta, rispetto ai costi variabili che aumentano o diminuiscono all'aumentare o al diminuire dei volumi di produzione.

LA GESTIONE INDUSTRIALE E I SUOI PROCESSI La gestione è il sistema unitario di operazioni tra loro coordinate, poste in essere per il raggiungimento delle finalità perseguite dal soggetto aziendale. L’obiettivo generale dell'impresa privata è quello della redditività, cioè quello di generare ricchezza nel tempo, mantenendo una equilibrata situazione finanziaria. Tale obiettivo viene perseguito mediante una serie di processi:  processi di finanziamento, con i quali l'impresa ottiene dall'imprenditore o dai soci o da terzi finanziatori i mezzi necessari allo svolgimento della propria attività;  processi di investimento, con i quali i mezzi di cui sopra sono utilizzati per acquisire i fattori produttivi, cioè beni strumentali, materie prime, lavoro, fonti d'energia, servizi;  processi di trasformazione economico-tecnica, con i quali i fattori produttivi sono fra loro variamente combinati per ottenere prodotti finiti, sottoprodotti, semilavorati, ecc., che sono il risultato di una trasformazione non solo economica ma anche fisico-tecnica delle materie utilizzate. La combinazione produttiva adottata dipende sia dal settore in cui l'azienda opera e dalle caratteristiche che il prodotto finito deve possedere in relazione al mercato al quale è destinato (gruppi di clienti, aree geografiche, funzioni d'uso o esigenze da soddisfare), sia dalle tecnologie impiegate;  processi di disinvestimento, cioè di recupero finanziario dei mezzi impiegati, che avviene con la cessione dei prodotti finiti o semilavorati ad altri soggetti (consumatori, imprese mercantili, imprese industriali che eseguono ulteriori trasformazioni). I processi di finanziamento, investimento e disinvestimento sono fatti di gestione esterna, in quanto pongono l'azienda in contatto con i terzi attraverso atti di scambio diretti all'acquisizione dei fattori produttivi e al collocamento sui mercati di sbocco dei prodotti ottenuti. I processi di trasformazione economico-tecnica, invece, sono fatti di gestione interna, in quanto comprendono i passaggi delle materie dai magazzini ai reparti di lavorazione, l'impiego di impianti e macchinari, l'attuazione dei processi tecnici di trasformazione, il passaggio dei prodotti finiti ai magazzini, ecc. La gestione aziendale non è mai frutto di improvvisazione, ma presuppone un'intensa attività di programmazione, ossia di scelta fra diverse alternative. Le scelte riguardano le varie funzioni aziendali o attività generatrici di valore, quali la produzione, la logistica, i servizi, l'approvvigionamento, il marketing e le vendite, lo sviluppo delle risorse umane, ecc. Tali scelte, inoltre, devono essere tra loro integrate e coordinate nell'ambito della più generale strategia aziendale.

LE SCELTE RELATIVE ALLA PRODUZIONE L'insieme delle scelte riguardanti la produzione deve essere coerente con gli obiettivi assegnati a questa "funzione" in relazione alle strategie competitive perseguite dall'azienda, ossia in relazione alle scelte di fondo che permettono ad essa di ottenere un vantaggio competitivo nei confronti delle concorrenti. Per esempio, se volesse adottare una strategia di leadership di costo (o vantaggio di costo: raggiungere livelli di costi di produz...


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