Riassunto libro economia delle imprese assicurative PDF

Title Riassunto libro economia delle imprese assicurative
Author Federico Quaresima
Course Economia delle imprese di assicurazione
Institution Università Politecnica delle Marche
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ECONOMIA DELLE IMPRESE DI ASSICURAZIONE Libro di testo: “Economia e gestione delle imprese assicurative” , Antonella Cappiello 2008

La regolamentazione dell’attività assicurativa

Controlli pubblici sull’attività assicurativa (vigilanza) = il fenomeno assicurativo ha rilevanza individuale e sociale:  

tutela dei diritti del consumatore (informativa sempre più trasparente e mantenimento della stabilità delle imprese) ampliamento delle possibilità operative delle imprese

ISVAP : Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni private e di interesse collettivo: ente completamente autonomo; home country control : vigila sulle imprese con sede legale in Italia che operano a livello comunitario (mutuo riconoscimento e libera prestazione di servizi) Compito istituzionale = assicurare stabilità al mercato, solvibilità ed efficienza degli operatori a garanzia degli interessi degli utenti. Funzioni: controllo della gestione tecnica, finanziaria, patrimoniale e contabile degli operatori regolamentazione: circolari e provvedimenti propri (regole di comportamento) MINISTERO DELLE ATTIVITA’ PROUTTIVE : competenze circa la revoca dell’autorizzazione all’esercizio, l’amministrazione straordinaria e la liquidazione coatta amministrativa COVIP : controllo sull’attività dei fondi pensione (attività ispettiva, regolamentazione,…) Vigilanza strutturale (direttive europee) 1. Libera prestazione dei servizi (diritto ad esercitare in un altro stato membro attraverso una succursale a condizioni non discriminanti o discrezionali; condizioni di accesso e di esercizio) 2. Vincolo del margine di solvibilità 3. Home country control: la vigilanza compete allo Stato membro rilasciante l’autorizzazione 4. Principio della specializzazione: l’oggetto sociale deve limitarsi all’attività assicurativa, riassicurativa, di capitalizzazione, più operazioni connesse e strumentali; divieto di esercizio congiunto dei rami danni e vita (tranne per le imprese già operanti in entrambi con gestioni separate al 15/03/1979). 5. Controlli all’entrata (ISVAP) : l’attività assicurativa può essere svolta solo da imprese di assicurazioni le quali devono possedere i requisiti seguenti: forma giuridica: spa, soc. coop., mutua assicurazione 6. capitale sociale minimo richiesto

7. presentazione di una programma operativo, descrizione della struttura organizzativa e gestionale (oltre l’atto costitutivo e lo statuto) 8. requisiti di onorabilità dei soci e di professionalità, onorabilità e indipendenza degli amministratori (per una sana e prudente gestione) (per i punti 7 e 8 c’è il problema della trasparenza e della discrezionalità dei giudizi (fattori non oggettivi)) 9. controlli sulle partecipazioni e sulla compagine azionaria : richiesta autorizzazione per acquisizione di partecipazioni rilevanti del capitale dell’impresa assicurativa (ammesse rispettando l’autonomia della gestione assicurativa); è concesso alle imprese di assicurazione di acquisire partecipazioni in società esercenti attività diverse da quelle consentite alle assicurazioni (obbligatoria una comunicazione preventiva) Vigilanza prudenziale Controllo della situazione patrimoniale e finanziaria dell’impresa: l’adeguatezza delle riserve tecniche è basata sul calcolo attuariale. Il consistente numero di contratti assoggettati allo stesso rischio e la passata esperienza consentono di formulare basi tecniche attendibili per stimare certi gli eventi futuri sulla base della frequenza passata. Le riserve tecniche sono le esposizioni debitorie da fronteggiare con contropartite dell’attivo (investimenti). Margine di solvibilità = riserva complementare rispetto alle riserve tecniche (garanzia ulteriore per gli assicurati; patrimonio dell’impresa al netto del patrimonio a copertura delle riserve tecniche): ramo danni = ammontare annuo dei premi/margine – onere medio sinistri/margine (deve essere pari al maggiore tra i due rapporti) ramo vita = copertura del rischio finanziario, copertura del rischio associato a variazioni della mortalità e copertura del rischio di caricamento (proporzionale agli impegni assunti)

Vigilanza informativa Tutela del contraente: controllo delle condizioni generali delle polizze e delle clausole negoziali (si cerca di garantire un agevole accesso al servizio assicurativo, informazioni chiare e trasparenti, l’assenza di clausole particolarmente penalizzanti, …), servizio di tutela del consumatore (servizio reclami) Vigilanza sulla trasparenza: obblighi di natura contabile e documentale + obblighi di natura gestionale. Gestioni separate dei due rami (autonomia) con creazione di patrimoni distinti; bilancio di esercizio redatto secondo particolari modelli, prospetti informativi aggiuntivi, …

Vigilanza protettiva Gestione delle crisi (patrimoniali): l’Isvap in caso di mancata messa in regola dell’impresa può ordinare il suo commissariamento (messa in regola = attuazione di un piano di risanamento). L’isvap può inoltre vietare gli atti di disposizione del patrimonio, consentirne solo alcuni o disporre del vincolo delle attività patrimoniali a favore della massa degli assicurati e dei beneficiari.

Se la crisi è irreversibile revoca l’autorizzazione e attuazione della liquidazione coatta amministrativa. Controllo sui gruppi assicurativi Ampliamento dell’area di vigilanza (istituzione dell’albo dei gruppi assicurativi) = indirizzi di vigilanza rivolti sia alla capogruppo (italiana) sia a tutte le componenti del gruppo (capogruppo = referente dell’isvap). La capogruppo dovrà adottare tutte le disposizioni isvap e dovrà verificarne la corretta osservanza da parte delle controllate (responsabilità direttiva).In aggiunta vi sono obblighi di comunicazione all’isvap. Sistema di vigilanza supplementare (autorità di vigilanza europee): cooperazione tra quelle degli stati membri, controlli su operazioni infragruppo, calcolo della solvibilità corretta (= depurata dalle distorsioni e dalle duplicazioni nel conteggio dei fondi propri dovute a partecipazioni e ad operazioni infragruppo, double gearing) Operazioni infragruppo: devono rispettare il criterio della sana e prudente gestione (finanziamenti, garanzie, investimenti, operazioni di riassicurazione, …)

Vigilanza sui conglomerati finanziari Conglomerato finanziario = unità separate che svolgono attività finanziarie non omogenee tra quelle attuabili: bancaria, di intermediazione mobiliare, assicurativa, … Cause = deregulation, innovazione tecnologica (minori costi di transazione), possibilità di accedere a nuovi mercati e di diversificare l’offerta, opportunità di ridurre i costi unitari di gestione della relazione con la clientela e di cross selling Bancassurance = una banca amplia la gamma di prodotti offerta con quelli assicurativi Assurfinance = un’assicurazione arricchisce la propria offerta con prodotti tipicamente finanziari/bancari Allfinance = offerta integrata di servizi finanziari diversi (relazioni di lungo periodo con la clientela) Vigilanza supplementare sui conglomerati:  commissione europea sui conglomerati finanziari  raccolta e diffusione delle informazioni pertinenti al conglomerato  valutazione dell’adeguatezza patrimoniale rispetto al rischio  meccanismi di controllo interno e di procedure di risk management

Profili gestionali dell’azienda di assicurazione

Azienda di assicurazione = assunzione e gestione dei rischi contro il pagamento del premio, la cui entità dipende dalla probabilità del verificarsi degli eventi ai quali i rischi si riferiscono. (premio puro + caricamenti = premio di tariffa; il premio puro è calcolato in base all’analisi degli eventi dannosi e alla probabilità dell’evento futuro: il costo puro dipende dalla probabilità dell’evento coperto e mai dal numero degli assicurati, una volta che tale numero è sufficiente per l’applicazione della legge dei grandi numeri;quello che varia è il costo effettivo che include spese di gestione, …) Trasferimento del rischio dai soggetti colpiti alla collettività esposta al medesimo rischio = ripartizione del costo tra tutti gli assicurati (premio pagato dai contraenti < somma assicurata) In aggiunta a questa funzione si colloca la funzione di investimento patrimoniale. Processo assicurativo = aggregazione di numerosi rischi individuali, omogenei e indipendenti, in modo che applicando leggi statistiche e mediante tecniche di diversificazione si possa prevedere la probabilità del loro verificarsi e dunque il costo complessivo degli accadimenti che subiranno gli assicurati (probabilità di verificarsi dell’evento in quanto si verifichi la legge dei grandi numeri (osservazione storica dell’evento)). 1° condizione = numero elevato di contratti così che la frequenza relativa degli eventi assicurati si approssima alla probabilità assunta per il calcolo dei premi 2°condizione = la massa degli assicurati viene divisa in gruppi per ciascuno dei quali il rischio assume diversa probabilità di verificarsi (segmentazione del mercato e definizione delle fasce di clientela) 3° condizione = i singoli valori assicurati non devono differenziarsi eccessivamente (stesse cifre per ognuno più o meno). Requisito necessario per la compensazione dei rischi: definizione di una somma massima assicurabile in relazione al portafoglio preesistente ai nuovi contratti; forme di coassicurazione o riassicurazione passiva per ripristinare la condizione di omogeneità quantitativa si gli equilibri vengono alterati (per ragioni di prestigio o di concorrenza) 4° condizione = indipendenza dei rischi: una interdipendenza realizza in modo minore la legge dei grandi numeri e peggiora l’equilibrio dei risultati previsti. L’equilibrio dipende dal numero dei rischi indipendenti e dalla frequenza dei relativi sinistri ( rischio più assicurabile se è basso il costo medio per sinistro e se è alta la frequenza dei sinistri) Alta frequenza = maggiore prevedibilità RISCHIO = PROBABILITA’ x DANNO (COSTO MEDIO) Funzione di investimento = l’assicurazione trasferisce risorse tra unità in avanzo e quelle in disavanzo. Investimento in attività reali o finanziarie.

Caratteristiche degli investimenti: 1. capacità di adempiere gli agli obblighi contrattuali 2. capacità di produrre adeguati flussi reddituali per ridurre i prezzi (concorrenza), i costi tecnici e per migliorare il risultato economico e la struttura patrimoniale di impresa Influenza reciproca tra gestione assicurativa e gestione patrimoniale – finanziaria Perché ci si assicura? Gli assicuratori sono in grado, date le dimensioni operative, l’esperienza e la reputazione, di concludere contratti finanziari e di gestire i rischi a condizioni migliori di quelle che otterrebbe un singolo individuo. (economie di scala) (peso notevole delle assicurazioni sui mercati finanziari) In virtù del procedimento assicurativo l’assicuratore non contrae un debito nei confronti del singolo assicurato (che non può vantare singolarmente un credito pro quota della riserva che ha contribuito a generare) ma un debito considerato certo sulla base della legge dei grandi numeri nei confronti della massa degli assicurati (valore definito tramite stime) Le passività sono contingent liabilities (passività subordinate al verificarsi di un dato evento = aleatorietà) Aleatorietà: ramo danni = se, quanto e quando ramo vita = quando Il processo assicurativo quindi trasforma costi incerti, spesso di notevole entità, in costi certi e di entità più contenuta (stabilizzazione dei redditi nel tempo) Processo costi – ricavi peculiare = inversione del ciclo economico – finanziario (premi incassati in via anticipata). Ai ricavi rappresentati dai premi si contrappongono costi futuri di natura incerta (profilo quantitativo e temporale: risarcimenti dovuti in futuro) La convenienza dell’esercizio aziendale nasce dalla contrapposizione tra tutti i ricavi (che corrispondono all’insieme dei rischi assunti) e tutti i costi (rischi che effettivamente poi si verificano): è impensabile proporre la contrapposizione in rapporto al singolo contratto L’incasso dei premi in via anticipata comporta l’accantonamento di una quota di premio di competenza degli esercizi futuri = rimanenze passive o ricavi sospesi (RISERVE TECNICHE) Riserve tecniche ≠ riserve di esercizio (accantonamento di utili) Impresa di assicurazione = 2 aree di gestione: 1. gestione tecnico – assicurativa (core business): le operazioni sono al dettaglio anche se le dimensioni dipendono dalle caratteristiche dei contraenti e dall’importo delle somme assicurate. Le decisioni strategiche della gestione riguardano: specializzazione tecnica (scelta dei rami di rischio), politica commerciale (segmento imprese, segmento famiglie), localizzazione geografica, scelta istituzionale (compagnia multiramo, gruppo assicurativo, …), scelta dei canali distributivi,… Le operazioni della gestione sono di 5 tipi: assunzione dei rischi puri, diretta tramite gli intermediari (agenti, brokers e banche) e indiretta tramite l’acquisizione di quote di rischi da altre compagnie (riassicurazione attiva); riassicurazione di quote parti di rischi assunti (riassicurazione passiva); costituzione e gestione del

portafoglio rischi; risarcimento dei danni agli assicurati (ispezione dei sinistri, valutazione e liquidazione dei risarcimenti); gestione dei risarcimenti da parte delle compagnie di riassicurazione 2. gestione patrimoniale (scaturisce dall’inversione del ciclo economico): impiego delle risorse raccolte attraverso i premi in titoli aventi diverse caratteristiche di redditività, sicurezza e liquidità; il risultato economico dipende da essa in quanto i premi scontano a favore dell’assicurato parte del rendimento della stessa gestione patrimoniale (per ragioni di concorrenza); si imputa alla gestione patrimoniale infatti i costi di gestione e di struttura del’impresa; l’obiettivo è il conseguimento dell’equilibrio finanziario e di un portafoglio caratterizzato da una corretta combinazione rischio/rendimento/liquidità (adeguata alle caratteristiche del passivo e quindi ai rischi assunti); le gestione patrimoniale condiziona quindi l’equilibrio economico, contribuisce alla solidità e allo sviluppo dell’impresa (mezzo di garanzia della solvibilità aziendale e di potenziamento dell’impresa); operazioni: incassi dei premi e degli altri ricavi (canoni, cedole, dividendi,…), pagamento dei risarcimenti ai danneggiati (anche in riferimento a operazioni di riassicurazione); gestione dei flussi in entrata e in uscita generati dalla gestione (fornitori, stipendi, …), investimento delle riserve tecniche, gestione del patrimonio (di attività reali e finanziarie), disinvestimento dei precedenti investimenti patrimoniali. Influenza reciproca tra le due gestioni: la gestione patrimoniale consegue da quella tecnica (investimento dei premi raccolti, investimenti che variano al variare dei rischi assunti, …) ma vero è anche il contrario. Il premio è determinato dal tasso di rendimento minimo generato dall’impiego delle riserve tecniche (oltre a tutto questo il premio è influenzato dalla probabilità degli eventi in rischio, dal costo del personale e dei servizi).

Le riserve tecniche nelle economie assicuratrici Riserve tecniche = derivanti dalla gestione tecnico – assicurativa e cioè dalla riscossione anticipata dei ricavi (premi) rispetto al sostenimento dei costi correlati. Si riferiscono a: premi incassati per rischi in corso a fine esercizio, premi incassati in anticipo in misura maggiore di quella tecnicamente dovuta, danni denunciati ma non ancora liquidati a fine esercizio, danni liquidati ma non ancora pagati a fine esercizio) La riserva attiene alla parte di impegno che rimane a carico dall’assicuratore dopo la stipula del contratto e il pagamento del premio da parte del contraente (impegno aleatorio: alea data dalla frequenza statistica, dal costo medio del tempo necessario per la liquidazione che incide sul suo ammontare, …) Riserve tecniche del ramo danni = la loro formazione si riconduce alla durata dei contratti che, anche se annuale, non coincide con l’anno di bilancio, e all’impegno dell’assicuratore che in genere no si esaurisce allo scadere dell’anno di copertura del contratto. Riserva premi: quote dei premi contabilizzati nell’anno e rinviati agli esercizi futuri (principio di competenza). Rimanenza passiva = “riserva per frazioni di premi” (profilo temporale) + “riserva per rischi in corso” (con riferimento all’andamento tecnico del rischio, quando la prima riserva, in seguito a valutazioni e revisioni, risulti inadeguata. Vale la seguente uguaglianza: Pcp = Pc + Rp1 – Rp2 Pcp = premi di competenza, Pc = premi contabilizzati, Rp1 = riserva premi esercizio precedente, Rp2 = riserva premi esercizio di bilancio Pcp = Pc + ΔRp1,2 Calcolo della “riserva per frazioni di premi”: 1. procedimento analitico o pro rata temporis : valutazione analitica della riserva per ogni singola polizza. Frazionamento del premio proporzionale alla durata residua della copertura del rischio (necessaria spesso una ponderazione dei fattori contrattuali perché non vale l’ipotesi della uniforme distribuzione della frequenza e dell’entità dei sinistri nel periodo di copertura) 2. metodo forfetario = applicazione di aliquote percentuali prefissate ai premi lordi contabilizzati (approssimazione; maggiore semplicità operativa e minori costi) Favor legis = pro rata temporis Il metodo forfetario è ammesso solo quando utilizzandolo si accantona non meno di quanto si sarebbe fatto con il procedimento analitico (scostamento massimo = 2% ) Se in sede di redazione del bilancio la riserva per frazioni di premi risulta inadeguata in relazione ai premi fissati (rischio e spese) si calcola una riserva integrativa, la “riserva per rischi in corso” che considera tutte le variazioni derivanti dalla nuova sinistralità attesa. Segue l’andamento tecnico del rischio (frequenza e costo medio) ed è valutata per ogni singola tipologia di rischio.

Il mantenimento dell’equilibrio tecnico quindi si basa sulla previsione della snistralità attesa e il costante monitoraggio del processo di tariffazione (verifica consuntiva della “tenuta” della riserva; il pericolo per l’equilibrio sono le politiche commerciali di sottotariffazione) Riserva sinistri = esigenza di rilevare i costi dei sinistri avvenuti durante l’esercizio (economicamente già formatisi): oneri stimati per il pagamento dei sinistri avvenuti e non liquidati, di quelli liquidati e non ancora pagati e di quelli avvenuti nell’esercizio ma non ancora denunciati (non ancora liquidati = ancora non c’è l’accordo tra le parti sul valore monetario definitivo: il danno è ancora oggetto di valutazione/controversia; liquidati e non pagati = iter amministrativo per il trasferimento dei fondi, no problemi di valutazione) Sc (valore dei sinistri di competenza) = Pg (pagamenti) + Rsf (riserva sinistri a fine esercizio) – Rsi (riserva sinistri a inizio esercizio) Rsi – Pg = dà informazioni circa la sufficienza degli accantonamenti degli esercizi precedenti Rsf – Rsi = dà informazioni circa l’andamento della sinistrosità dei rischi assunti e circa la validità delle politiche tariffarie e di selezione dei rischi Nella riserva sinistri c’è una componente di stima. È una posta critica per l’equilibrio economico patrimoniale dell’impresa poiché influenza il risultato di esercizio mediante il valore del loro accantonamento e poiché incide direttamente sulle condizioni di solvibilità dell’impresa. La valutazione della riserva è complessa per le ampie variazioni che possono subire i costi dei sinistri; si parla quindi di prudente valutazione effettuata in base ad elementi obiettivi. È valutata al costo ultimo (costo pieno = comprende ogni tipo di onere) sulla base di dati storici e prospettici affidabili tenuto conto delle caratteristiche aziendali (gestione del ciclo dei sinistri) e della peculiarità dei diversi rami (no attualizzazione della riserva per l’incertezza dei rendimenti finanziari) Metodo di calcolo = valutazione analitica dei singoli sinistri denunciati e non ancora liquidati/pagati (“sinistri aperti”) che si possono considerare acquisiti alla redazione del bilancio. Tale metodo si basa sull’esperienza passata e sulle stime ed informazioni prodotte dai liquidatori periferici dell’azienda (valutazione di ogni dossier di ciascun sinistro). La valutazione è complessa ed è influenzata...


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