Riassunto completo al cuore della letteratura secondo ottocento vol 5 PDF

Title Riassunto completo al cuore della letteratura secondo ottocento vol 5
Course LETTERATURA ITALIANA I
Institution Università degli Studi di Urbino Carlo Bo
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Riassunto testo secondo ottocento...


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Al cuore della letteratura 5 - Il secondo Ottocento 1) L'epoca e le idee • Storia e società Politica: si afferma la nazionalità, sancita dall'unità d'Italia nel 1861 e in Germania nel 1871. Inghilterra, Germania e Francia sono le 3 principali potenze europee: la Russia zarista dimostrava di essere rimasta più indietro mentre l'America e' protagonista di una forte ascesa. - la proclamazione del Regno d'Italia nel 1861 conclude il percorso risorgimentale italiano. Può dirsi completamente conclusa, pero' nel 1871, dopo l'annessione del Veneto e della proclamazione di Roma come capitale. I primi decenni successivi all'Unità d'Italia furono travagliati e segnati da squilibri di tipo economico, sociale, a causa della frammentazione linguistica e amministrativa, della povertà delle campagne e dell'analfabetismo Isolo il 2,51 della popolazione si esprimeva in italiano). Per cercare di risolvere questi problemi la destra Storica, rimasta al governo dal 1861 al 1876, risanarono il bilancio statale, estesero l'amministrazione devo Stato Sabaudo a tutta la penisola e avviarono un programma di opere pubbliche. Il proviamo del divario tra Nord e Sud però si mantenne e sfociò nel fenomeno del brigantaggio ma masse popolari del Sua scatenate dalle condizioni quasi inumane di arretratezza, malasanità e vessazioni da parte dei potenti che questa parte del paese era costretta a subire leva obbligatoria, tassa sul macinato). Questi gruppi di banditi erano sostenuti dai nostalgici dei Borbone e dalla plebe rurale. la rivolta viene soppressa nel sangue dallo Stato, ma all'interno del movimento del Verismo la" questione meridionale" assume un'importanza fondamentale. Nel 1876 subentra al governo la Sinistra Storica, un gruppo di mazziniani. garibaldini e liberali (destra). Rimane al governo per circa 20 anni e la loro azione oscilla tra istanze progressiste e atti di malaffare. Gli uomini di punta furono Depretis (1876-1887) e Crispi (fino al 1896). Tra le loro opere si annoverano il suffragio universale, l'obbligo scolastico fino di 9 anni e l'eliminazione della tassa sul macinato. dall'altro lato nacque una gestione del potere clientelare del trasformismo parlamentare di adattare la politica a programmi o personalità specifiche, non considerando la linea di partito I che sconfinava spesso nella corruzione. Questa gestione della politica suscitò il malcontento delle vecchie personalità del Risorgimento. Politiche coloniali e lotte sociali: nel 1870 circa si verificò la grande depressione che portò i paesi 1

ad abbandonare il liberismo in favore di politiche protezionistiche, sviluppando cosi l'agricoltura e l'industria nel proprio paese, dando modo a pochi di detenere il potere. tutto questo porta al fenomeno dell'Imperialismo ma nuovo tipo di colonialismo basato sulla necessità di attingere due materie prime a costi contenuti e che portava con sé l'ideologia del coronamento della politica di potenza di uno stato. Anche l'Italia tentò una politica imperialista in Africa (Etiopia) ma subì le sconfitte di Dogali l1887) e di Adua (1896). In ambito europeo si profila la figura di Otto Von Bismarck che sviluppa una linea politica autoritaria e conservatrice che conserva per 40 anni una pace sostanziale. In questo periodo si costituisce la triplice alleanza che perdura fino armistizio della Prima Guerra Mondiale, tra Germania, Austria-Ungheria ed Italia l1882), cui si opporrà poi la Triplice Intesa tra Inghilterra, Francia e Russia. Il conflitto sociale si accompagna due lotte sociali da una parte la borghesia vive un periodo di prosperità e serenità (Belle Époque), mentre le masse popolari e la politica democratica chiedono di veder migliorate le condizioni di vita e di applicare i diritti civili → questione sociale: situazione delle nuove metropoli e delle zone rurali. In seguito a queste problematiche cominciano a nascere le prime organizzazioni sindacali e i primi partiti di matrice socialista: - 1864: Prima Internazionale per coordinare i movimenti operai, democratici e socialisti sorti in Europa. E' ostacolata da correnti anarchiche (Bakunin) e socialiste (Marx e Engels) che portano alla disfatta l'associazione. - 1871: Comune di Parigi ispirata di principi socialisti che prende il potere per soli 2 mesi prima di essere repressa dall'Assemblea Nazionale Francese. Anche in Italia ci furono dei tentativi di rivolta: - 1891-1894 : fasci siciliani - 1898 : Tumulti del pane (Milano) stroncati dal generale Bava Beccaris - 1892i Partito dei lavoratori italiani capitanato da Turati L'uccisione di Re Umberto I avvenuto a Monza nel 1900 segna l’inizio di una gestione più moderata e conciliante del potere da parte di Giolitti. • Cultura L’età del Positivismo vede al suo interno un grande sviluppo delle scienze naturali e delle scoperte tecnologiche oltre ad un aumento degli studi di medicina e biologia. Le città vengono profondamente trasformate, grazie all’arrivo dell’illuminazione elettrica, il flusso della folla, i teatri, le stazioni ferroviarie e dei viali. In questo panorama nasce l’industria della pubblicità, che comporta l’apertura dei primi grandi magazzini. Per far conoscere le novità della progettazione industriale si cominciano ad organizzare esposizioni universali nelle maggiori città europee: la maggiore rappresentazione di queste esposizioni avvenne nel 1889 a Parigi con l’inaugurazione della Tour Eiffel. In Italia a Milano nascono industrie che saranno destinate a diventare il fulcro della produzione meccanica e siderurgica italiana: Pirelli, Officine Breda, Falk. 2

Nel 1881 anche a Milano viene organizzata un’Esposizione Nazionale, inaugurata dal balletto Excelsior al Teatro alla Scala. Parallelamente allo sviluppo delle città europee a Milano sorgono nuove scuole, università, editoria, nuove riviste e quotidiani (Corriere della Sera). La città modifica le sue attività ed i suoi ritmi a tal punto da creare, in prossimità delle fabbriche, quartieri dormitorio dove vivono ammassati gli operai e dove spesso si creano focolai di malattie infettive. Molti scrittori e giornalisti si addentrano in questi quartieri per denunciare le condizioni precarie di via degli operai, anche se spesso usano toni drammatici. Si viene comunque a creare presto un’atmosfera di positività e di ottimismo, accentuata dalla comparsa, in Francia, della filosofia positivista di Auguste Comte, che manifesta un nuovo modo di pensiero puramente razionale rifiutando il sovrannaturale e e le astrazioni: la scienza è l’unico strumento utile per indagare il mondo. Anche la vita dell’uomo viene spiegata come una combinazione di fattori condizionanti, ovvero elementi specifici e documentabili. Taine, padre del determinismo psicologico, individua queste cause come aspetti che determinano la vita di ognuno, dai più nobili a quelli più deprecabili. Questa teoria viene ripresa anche dal geologo e naturalista Darwin che nel suo libro “L’origine delle specie” teorizza che le diverse specie biologiche derivano da un processo di selezione naturale attraverso cui le caratteristiche vantaggiose per la sopravvivenza si sviluppano e vengono tramandate geneticamente; secondo lui questo vale anche per la specie umana. Le teorie darwiniane giustificano la presenza di un futuro migliore per l’emancipazione sociale, ma se lette in maniera distorta possono autorizzare l’idea che ci siamo uomini più forti di altri e che questi ultimi devono essere sottomessi, favorendo la politica dell’imperialismo e della colonizzazione. Il Positivismo fa nascere riflessioni anche sull’analisi della società. Il principale esponente di questo tipo di pensiero è il filosofo ed economista Marx che dalla teoria del socialismo utopistico (De Saint-Simon, Fourier, Owen) giunge al socialismo scientifico, dove l’essenza dell’uomo non è determinabile in astratto ma nel rapporto mutevole e concreto che stabilisce con altri uomini. L’impostazione scientifica comporta due conseguenze: 1. Le idee e le correnti di una certa epoca (sovrastruttura) devono essere spiegate a partire dalla realtà economica e sociale (struttura). Struttura -> sovrastruttura 2. Se la società vuole cambiare orientamenti ideologici ed egemonici (una società più importante di un’altra) è fondamentale rivedere i rapporti economici tra le diverse classi, azione che può essere fatta solo tramite una rivoluzione. L’opera fondativa del pensiero marxista è Il manifesto del Partito Comunista (Marx e Engels, 1848) dove Marx offre una proposta concreta ai lavoratori sfruttati ed alienati: prendere in mano il potere abolendo la proprietà privata ed instaurando una società senza sfruttatori né sfruttati. Il metodo positivistico dà adito alla nascita di nuove scienze : sociologia, psicologia, neurologia e antropologia, in particolare quella criminale di Cesare Lombroso che per primo ipotizza che la devianza e la criminalità non possono essere associate solo alla moralità. Anche scrittori e artisti seguono questa nuova corrente di pensiero, fino a formare un nuovo genere letterario ed artistico, il Naturalismo, che cerca di riprodurre fedelmente e analiticamente la natura e il reale. L’acuirsi di tensioni politiche e l’arrivo di una crisi economica imminente sviluppano una crescente diffidenza nei confronti dei miti creati dal Positivismo. Questo sentimento non è stato immediato ma anche durante la grande ascesa positivistica si sviluppavano espressioni irrazionalistiche, sentimenti di disorientamento, atteggiamenti di insoddisfazione o di ribellione. 3

Come contrapposizione al mito della scienza come unico veicolo per spiegare il mondo e l’uomo nasce la corrente letteraria e artistica del Decadentismo, la quale ritiene che l’intuito sia l’unica forma di conoscenza, che l’individuo debba essere esaltato e che l’arte abbia un valore fondamentale per emanciparsi dalla volgarità del mondo e per rappresentare il senso di estraniamento e di angoscia. Il Decadentismo tenta di recuperare l’essenza profonda dell’uomo che sfugge all’intelletto e piuttosto che costruire miti li vuole distruggere per creare una frattura tra il proprio io autentico e l’ambiente sociale che lo assedia. Questo particolare sviluppo culturale è stato incrementato da Nietzsche, filosofo tedesco in aperta contrapposizione alla borghesia ed ai miti creati dall’Occidente. Sviluppa una concezione tragica della vita che però non lo porta ad un atteggiamento rinunciatario ma ad una sua piena accettazione nel rovesciamento di ogni morale tradizionale, che comporta la necessità di creare un uomo nuovo, il Superuomo, il quale possa diventare padrone del proprio destino e imponendo la propria volontà di potenza. Nel corso della Storia sono stati soprattutto due gli inganni che hanno portato ad un inganno dell’uomo: la filosofia di Platone e il Cristianesimo. La prima ha creato un mondo delle idee spacciato per la realtà vera, mentre il secondo condivide la stessa idea del platonismo rendendo però il mondo promesso a chiunque sia pio e virtuoso. Il Cristianesimo secondo Nietzsche ha anche la colpa di far odiare tutti i valori vitali (forza, bellezza, salute..) e di far predominare una morale umile e sottomessa. In questo ambito assume molta importanza anche la filosofia intuizionista di Bergson, il quale ritiene che la visione dell’uomo e del mondo debbano essere basati sullo slancio vitale: la conoscenza avviene infatti in modo immediato, attraverso l’intuizione attraverso la quale si può cogliere l’essenza delle cose. Si costituisce una diversa concezione del tempo. • La lingua Dopo l’unità d’Italia avvenuta nel 1861 e dopo aver proclamato Roma capitale si sente una spinta all’unificazione linguistica. Lo scenario post-unitario rivela una profonda arretratezza e grandi dislivelli tra le regioni, in particolare tra quelle del Nord e quelle del Sud: la media nazionale dell’ analfabetismo sfiora in media il 75%. Ciononostante l’insieme di varie dinamiche demografiche, sociali e culturali favorisce una graduale evoluzione. Per quanto riguarda la scolarizzazione le due leggi principali sono la Legge Casati (1859 prima per il Regno di Sardegna poi per tutto il Regno d’Italia) e la Legge Coppino (1877), che garantiscono la gratuità delle scuole elementari e l’obbligatorietà della frequenza per almeno il primo biennio. In un primo momento l’evasione scolastica è altissima, sia per il largo impiego minorile sia a causa di alcuni gruppi di politici ed intellettuali che sminuiscono il problema della scolarizzazione rispetto ad altre problematiche o che temono l’avvento di una diffusa scolarizzazione per l’aumento di conflittualità sociali. Al contempo ci sono personalità (prima tra tutte il Ministero dell’Istruzione) che insistono per un uso comune della lingua italiana e che incaricano una commissione di saggi che che ha il compito di definire i modelli linguistici di riferimento ed i modi migliori per insegnarli. Ne nasce un documento intitolato Dell’unità della lingua italiana e dei mezzi per diffonderla (1868) con la firma di Alessandro Manzoni. In questo testo scaturisce la fiducia verso una lingua univoca basata sul fiorentino parlato dai colti e le indicazioni per insegnarla, ovvero la scelta di insegnanti toscani o educati in Toscana ma soprattutto la compilazione di un vocabolario basato sull’uso di Firenze. Le critiche maggiori a questo metodo derivano da Carducci che non reputa fondamentale il problema della lingua ma soprattutto da parte di Graziadio Isaia 4

Ascoli, il fondatore della glottologia italiana, il quale contrappone alla tesi di Manzoni un modello policentrico, ovvero una lingua che si crei man mano che sia dalla tradizione letteraria sia dalle diverse parlate locali, senza la necessità di preimpostare una sintesi nazionale. • I generi e i luoghi Generi • Prosa

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Romanzo: già durante il primo Ottocento il romanzo era un genere letterario affermato e con una moltitudine di generi: racconti di formazione, vicende storiche, fantastiche, sentimentali, gotiche e avventurose.

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Il primo genere di romanzo che esula dai generi tradizionali è quello della Scapigliatura, un movimento sorto al Nord Italia, in particolare in Piemonte e a Milano. I principali esponenti sono Carlo Dossi, Igino Ugo Tarchetti e Cletto Arrighi. I protagonisti si distinguono per il loro atteggiamento ribelle, sono anticonformisti, spregiudicati ma anche teneri e nostalgici. Scrivono opere nelle quali domina il gusto del brutto, del macabro e del fantastico, in conseguenza ad una concezione dell’arte come espressione della vita reale; secondo loro infatti l’arte non deve farsi scrupolo di descrivere quanto vi è di orrendo nella civiltà, in particolar modo in quella industriale e deve documentare l’esistenza abbruttita dei poveri e dei diseredati. Conducono un’accesa polemica nei confronti di Manzoni in quanto simbolo di una letteratura ideale ed edificante.

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Verismo: dal movimento scapigliato prende origine anche la narrazione verista: infatti all’interno di quell’ambito, a Milano, si stavano formando i principali esponenti del futuro movimento, come Giovanni Verga, Luigi Capuana e Federico De Roberto, tutti autori siciliani capaci di trapiantare in modo innovativo e distintivo il Naturalismo francese, teorizzato in quegli anni da Zola.

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Romanzo decadente: la narrazione verista ha influenzato anche altri autori che in seguito hanno preso strade differenti, come ad esempio Gabriele D’Annunzio e Antonio Fogazzaro. Il primo rimanda a molti aspetti del decadentismo europeo, a partire dalla corrente dell’ Estetismo, nel suo romanzo Il Piacere, mentre il secondo approfondisce nelle sue opere l’interesse per l’interiorità e per i caratteri tormentati dall’ inquietudine, dai sensi di colpa morbosi e dalla sensualità.

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Sottogeneri del romanzo: seguendo l’esigenza di educare i ragazzi della generazione nata dopo l’Unità d’Italia d una lingua comune nasce il filone della letteratura per ragazzi che porta con sé sentimenti di bontà, di di solidarietà, di dedizione al lavoro e di amor di patria. I principali esponenti di questo genere sono Edmondo De Amicis (Cuore) e Carlo Collodi (Pinocchio). Emilio Salgari invece si dedica più ai romanzi di avventura, che non prevedono scopi pedagogici.

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Con l’avvio dell’industria editoriale prendono piede i romanzi d’appendice, ovvero romanzi a puntate che pubblicati nelle pagine finali dei giornali. Avevano una trama molto semplice per invogliare alla lettura la popolazione piccoloborghese con intrighi amorosi, vicende rocambolesche e truculente. I

principali autori sono Francesco Mastriani, Carolina Invernizio, Neera, Marchesa Colombi e Contessa Lara. -

Novella: è un genere letterario che si basa su tematiche di costume o sulla rappresentazione di contesti sociali, temi molto cari al Naturalismo francese. Alcuni romanzieri hanno scritto novelle molto importanti dal punto di vista letterario, ad esempio Verga.

• Poesia -

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Protesta scapigliata: vuole prendere le distanze dal Romanticismo creando un’arte di rottura i cui principali esponenti sono Emilio Praga, Arrigo Boito e Igino Ugo Tarchetti. Sono i primi autori italiani che sperimentano e rappresentano una declassazione dell’artista e per questo si rifanno alla produzione contemporanea francese dove il massimo esponente è Charles Baudelaire. Classicismo Carducciano: Carducci ribadisce il ruolo della poesia ed il suo significato all’interno della società . Sul piano stilistico rifiuta la “risciacquatura in Arno” di Manzoni e sul piano dei contenuti non rinuncia a confrontarsi, anche in modo polemico, con le questioni politiche nazionali. Poesia decadente: i due massimi esponenti di questa corrente poetica sono Giovanni Pascoli e Gabriele D’Annunzio. Si fanno influenzare dalla poesia decadentista europea ma la loro opera è contaminata da reminiscenze classiciste e dalla fiducia, riproposta in modi nuovi, del letterato all’interno della società.

• Teatro -

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Drammaturgia: fortemente influenzata dal Naturalismo, perché vengono rappresentate situazioni, personaggi e ambienti quotidiani che parlano un linguaggio semplice e naturale. Due esempi di questo tipo di rappresentazioni sono il dramma borghese, il cui massimo esponente è Giuseppe Giacosa e gli adattamenti teatrali dei romanzi e delle novelle di alcuni autori, ad esempio Giacinta di Capuana e Cavalleria rusticana e La lupa di Verga. Comincia ad avere una certa fortuna anche il teatro dialettale a Torino (Vittorio Berezio), a Milano (Carlo Bertolazzi) e a Napoli (Eduardo Scarpetta e Salvatore di Giacomo). Teatro di “poesia”: il massimo esponente è Gabriele D’Annunzio, nel suo teatro la parola deve prevalere sull’azione , infatti le sue opere rappresentano personalità eccezionali, vicende e passioni travolgenti e primitive. Melodramma: il melodramma fonde in sé musica, arte e teatro ed è una delle forme d’arte più apprezzate. Le trame, i personaggi e la qualità dei libretti, scritti spesso da autori di talento sono tra i motivi principali del successo di queste opere. I massimi interpreti sono Giuseppe Verdi, Giacomo Puccini e i veristi Pietro Mascagni e Ruggero Leoncavallo.

Luoghi • Milano: in questa città si trovano numerosissime case editrici, giornali e riviste che creano un polo di aggregazione all’interno nel ceto intellettuale. Milano è il centro nevralgico del Romanticismo e del Risorgimento ed assiste alle crisi di entrambe, mentre si sviluppa il capitalismo italiano e il sorgere delle prime voci politiche e culturali di critica e di opposizione. Qui nascono infatti alcuni dei movimenti intellettuali più importanti, come la Scapigliatura e dove si formano i tre principali 6

Veristi italiani per confrontarsi con con le correnti letterarie europee. Inoltre la produzione teatrale e musicale è ricchissima. • Torino: è stata la prima capitale del Regno, luogo di formazione della generazione risorgimentale. Rischia di essere declassata culturalmente per lo spostamento della capitale prima a Firenze e a Roma, ma la città rimane culturalmente attiva perché resta un centro importante del Positivismo italiano e della Scapigliatura Piemontese. Qui lavorano anche De Amicis e Salgari...


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