Riassunto- Libro- Cuore PDF

Title Riassunto- Libro- Cuore
Course Letteratura per l'infanzia
Institution Università degli Studi di Bergamo
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RIASSUNTO LIBRO CUORE Il libro Cuore è un romanzo per ragazzi scritto da Edmondo de Amicis pubblicato nel 1886 dalla casa editrice Treves. Fu un grande successo, tanto che Cuore divenne il libro per ragazzi più letto d’Italia insieme a Pinocchio di Collodi. De Amicis racconta una storia ambientata nel periodo successivo all’Unità d’Italia e il protagonista è un bambino di dieci anni, Enrico, che attraverso un diario (si vede in modo esplicito il girono e il mese) scrive, giornalmente, quello che vede e sente, tutto quello che gli accade intorno. Nel romanzo Cuore l’attenzione è posta in particolare sul mondo della scuola, la maggior parte delle riflessioni sono sugli insegnanti e sugli alunni della classe di Enrico, che racconta aneddoti e descrive i suoi compagni di avventura. Il libro (diviso in undici mesi, da ottobre a luglio) si compone di una successione di bozzetti di vita scolastica, da cui risulta soprattutto una serie di ritratti dei compagni, appartenenti a diverse classi sociali e dai caratteri più vari:             

Enrico Bottini, il narratore; Garrone, lo studente enorme di statura e buono d’animo; Il Muratorino (Tonino Rebucco), figlio di un muratore e famoso per il muso da lepre; Derossi, il più bravo e il più bello della classe; Franti, il disobbediente; Stardi, il principale avversario di Derossi nello studio; Nobis, il figlio di papà superbo e arrogante; Coretti, figlio di un veterinario delle guerre d’indipendenza; Crossi, figlio di una lavandaia, col braccio paralizzato; Il Ragazzo Calabrese (Coraci), immigrato da Reggio Calabria; Nelli, il piccolo gobbo; Il maestro Perboni; La maestra della penna rossa, così detta per la piuma sul cappello.

Ogni alunno è descritto con attenzione, ognuno ha una particolarità che lo rende differente da un altro. Nei racconti di Enrico c’è l’immancabile secchione, il ragazzo astuto, intelligente, c’è quello burbero che si mette puntualmente nei guai, e il bambino che ha un animo gentile e tende sempre a difendere gli altri, facendosi da scudo per prendersi cura dei più deboli. Lo scrittore Edmondo de Amicis, attraverso la penna del protagonista, fa notare le differenze che intercorrono tra i vari bambini, ponendo l’accento sulla provenienza sociale; è questo che marca di più la distanza di comportamento tra un ragazzo e un altro. Diventa fondamentale nel percorso individuale del bambino l’educazione familiare, la disciplina e i valori che vengono dati dai genitori, che formano il carattere dei figli. Il libro Cuore però non è il racconto visto solo dalla prospettiva di Enrico, c’è anche la visione adulta dei genitori che, attraverso lettere affettuose, cercano di rimandargli insegnamenti molto importanti per affrontare la vita, le difficoltà e le delusioni di tutti i giorni. I valori che cercano di trasmettergli i suoi genitori sono l’amore per la patria, il rispetto degli altri – superando le diversità, che non devono essere considerate un limite, ma un modo per confrontarsi e arricchirsi, -l’importanza del lavoro e del suo svolgimento, la morale e la necessità, in certi casi, di sacrificarsi. Nel romanzo per ragazzi Cuore, c’è la descrizione, ovviamente infantile, di un bambino che racconta quello che gli accade e che non si rende conto di riportare nel suo diario uno spaccato di storia italiana che riguarda il periodo successivo all’Unità d’Italia. Con Cuore l‘intento di Edmondo de Amicis, attraverso una scrittura semplice, avvalendosi della voce di un bambino è di mostrare un’Italia priva di radici comuni, che cerca di superare le diversità sociali e culturali, costruendo una base che realizzi la reale unità del paese.

Enrico appartiene ad una famiglia di media estrazione sociale, vive a Torino e la storia è ambientata nell’800, pochi anni dopo l’unione dell’Italia. Enrico ama annotare con attenzione i dettagli sui compagni

della terza elementare e sui professori, ricavandone un quadro della società ampio e variegato. Ognuno ha provenienza ed estrazione sociale diversa, ne derivano diversi tipi di lavoro, abbigliamento ed abitudini quotidiane. Le storie sono raggruppate per mesi e, ogni mese, contiene una storia che descrive atti di gentilezza, patriottismo, coraggio, rispetto e amore. Le storie coprono un ampio spettro di emozioni umane: dalla gioia alla tristezza dell’anima, il coraggio, la rabbia, la purezza del cuore o la mancanza di esso. Per ogni mese, da ottobre fino a luglio, viene raccontata una storia diversa: Ottobre: Il piccolo patriota padovano, racconta la storia di un patriota fiero della sua Nazione che rifiuta il denaro datogli da chi sparla dell’Italia. Un ragazzo di umili origini, figlio di contadini padovani i quali, volendo risollevarsi dalla miseria, lo vendono a una compagnia di saltimbanchi che lo portano in giro per l'Europa. Riuscito poi a fuggire, si imbarca su un battello diretto a Genova. Qui conosce tre stranieri, ai quali racconta la sua triste storia. Questi, impietositi, gli offrono delle monete, che egli però restituisce loro sdegnosamente quando li sente criticare con asprezza gli italiani. Novembre: La piccola vedetta lombarda racconta la storia di un drappello di cavalleggeri piemontesi che andavano verso la terra nemica. Durante il tragitto incontrano un ragazzino di 12 anni senza famiglia al quale l’ufficiale chiese di salire con lui sull’albero poiché non riusciva a vedere se all’orizzonte ci fossero gli austriaci. Salendo sull’albero il ragazzo venne colpito dal fuoco nemico e morì. Venne coperto con la bandiera tricolore e tutti gli italiani che passavano da lì, lo salutavano con riverenza e rispetto. -> Un ufficiale dell'esercito piemontese, temendo di incontrare austriaci lungo il cammino, chiede al ragazzo di salire su un albero a far da vedetta. Il ragazzo scopre così un drappello di austriaci poco lontano ma, disgraziatamente, anche gli austriaci lo notano iniziando a bersagliarlo con i fucili. Nonostante l'ufficiale gli ordini di scendere, il ragazzo continua l'osservazione del nemico, finché un colpo di fucile non lo ferisce a morte, spirando tra le braccia dell'ufficiale. Un battaglione di bersaglieri sfila in marcia accanto alla salma del ragazzo coperta da un tricolore offrendogli gli onori militari. Si è avanzata l'ipotesi che il protagonista del racconto fosse identificabile con Giovanni Minoli, un orfano di 12 anni che lavorava come contadino alle dipendenze di una famiglia residente a poche decine di metri dall'albero di cui si parla nel racconto. Secondo Bernini e Salerno, gli eventi risalgono al 20 maggio 1859 nelle campagne di Voghera, nella frazione Campoferro, dove Minoli risulterà essere la prima vittima della famosa Battaglia di Montebello. Contrariamente a quanto riportato nel racconto, il ragazzo non morì subito, ma fu trasportato, ferito, all'ospedale di Voghera dove morì nel dicembre dello stesso anno. I due studiosi si sono basati, nelle loro ricerche, su documentazione presente in archivi di comuni ed ospedali, oltre che su atti parlamentari. Dicembre: Il piccolo scrivano fiorentino narra la storia di Giulio, un bambino di 12 anni appartenente ad una famiglia molto grande. Il ragazzino decide di aiutare il padre che per tirare avanti faceva due lavori: di giorno l’impiegato delle strade ferrate e di notte il copista, ma essendo molto anziano si lamentava spesso di non riuscir più a vedere bene. Giulio che aveva una bella calligrafia decise di aiutare il padre di nascosto e, la notte, quando tutti andavano a dormire iniziò a fare parte del lavoro del padre. Ma Giulio era triste perché dormiva male e poco, di giorno si addormentava spesso sul banco e il padre iniziò a rimproverarlo. Una notte il padre sentì un rumore, si alzò e lo vide chino sul libro a scrivere e capì tutto. Gli chiese perdono ed i due si abbracciarono. -> Uno scolaro di Firenze, Giulio, vive in una famiglia numerosa e povera. Il padre, per mantenerla, fa l'operaio di giorno e dei lavori straordinari di copisteria di notte. Egli ripone grandi speranze nel figlio e tiene molto al suo profitto scolastico, aspettandosi che, finita la scuola, trovi un buon lavoro che gli consenta di aiutare la famiglia. Giulio, sentendo il padre lamentarsi del lavoro notturno, che non gli garantisce un guadagno adeguato a fronte della sua fatica, si offre di aiutarlo, ma il padre rifiuta perché egli non deve pensare ad altro che alla scuola. Giulio decide allora di aiutarlo di nascosto, mettendosi a scrivere al posto suo quando il padre va a dormire. E così fa, notte dopo notte, e i guadagni del padre aumentano, ma il rendimento scolastico di Giulio, che studia sempre più svogliatamente date le poche ore di sonno, cala sensibilmente. Il

padre, ignaro del vero motivo della sua svogliatezza, lo rimprovera, fino alla notte in cui, risvegliandosi casualmente, lo trova intento a scrivere al posto suo: commosso, lo abbraccia chiedendogli perdono per i rimproveri immeritati e lo manda a dormire. Gennaio: Il tamburino sardo narra le vicende di un reggimento di soldati italiani che, messi alle strette dagli austriaci, si rifugiano in una casetta. Gli austriaci continuano ad avanzare ed il comandante ordina a un tamburino quattordicenne di calarsi dal retro dove i nemici non vedevano, e correre fino a un capannone all’orizzonte dove stavano i rinforzi per dare l’allarme. Il tamburino esegue i comandi nonostante incespichi durante il tragitto e inizi a zoppicare. Poco dopo cade di nuovo e si siede per riposare ma i soldati nemici sono vicinissimi e sta per arrendersi quando finalmente arrivano i rinforzi che salvano gli italiani. Il tamburino dovrà però amputare la gamba a causa degli sforzi a cui l’ha sottoposta. -> Un piccolo reparto di soldati piemontesi, durante la prima guerra d'Indipendenza nel 1848, incalzato dagli austriaci, si rifugia in un casolare. Gli austriaci lo cingono d'assedio e il capitano piemontese ordina a un tamburino quattordicenne di calarsi dal retro della casa, non esposto alla vista degli austriaci, e correre per chiedere soccorso a uno squadrone di carabinieri a cavallo lì vicino. Il tamburino allora scende e inizia a correre per i campi, cade e incespica perché è stato colpito dagli austriaci, ma si rialza subito zoppicando e continua a correre. Purtroppo, poco dopo cade di nuovo e al capitano che da lontano l'osserva sembra sieda per riposare. A quel punto, i soldati nemici sono vicinissimi e i piemontesi stanno per arrendersi, quando arrivano finalmente i rinforzi che respingono il nemico. La storia si conclude con l'arrivo del capitano in ospedale: lì egli trova il tamburino, cui i medici hanno dovuto amputare la gamba a causa della ferita e degli sforzi a cui l'ha sottoposta per raggiungere i rinforzi. Febbraio: L’infermiere di Tata racconta la storia di Ciccillo, bambino napoletano che va alla ricerca del padre, emigrato in Francia per lavoro e che rientra a Napoli rassicurando la famiglia che sarebbe tornato a casa dopo un breve ricovero in ospedale. Ciccillo cerca il padre in ospedale e gli viene indicato un uomo in fin di vita che accudisce finché non incontra il vero padre che sta uscendo dall’ospedale perché finalmente guarito. -> Ciccillo, un ragazzo campano, vien mandato dalla madre in un ospedale di Napoli per vegliare sul padre malato. Il giovane chiede informazioni sul suo "tata", ovvero su suo padre, e i medici lo mandano al capezzale di un moribondo. Di lui, Ciccillo si occupa amorevolmente e piange calde lacrime quando apprende il responso medico sulle sue condizioni di salute. Quando ormai ha perso ogni speranza, il piccolo sente la voce di un uomo che saluta la suora congedandosi. Un urlo gli si strozza in gola: a quella voce, egli ha riconosciuto il suo vero padre. I due si abbracciano, ma Ciccillo non ha cuore di lasciar solo l'altro "tata" negli ultimi attimi della sua esistenza: così lo assiste ancora per una notte e lo vede spirare. Solo allora il ragazzo torna a casa sollevato, ma al contempo triste. Marzo: Sangue romagnolo ha come protagonista Ferruccio che, rientrato tardi perché è andato in giro con gli amici, viene rimproverato dalla nonna. Durante la discussione, fanno irruzione due banditi mascherati che tentano di uccidere la nonna ma Ferruccio fa da scudo e muore. La nonna, svenuta, si risveglia e capisce l’atto eroico del nipote e lo perdona prima di vederlo morire. -> Un ragazzo romagnolo, Ferruccio, una sera torna a casa più malandato del solito perché ha passato un pomeriggio con i suoi amici. Ad aspettarlo, trova solo la sua anziana nonna, perché gli altri familiari sono partiti e non torneranno prima della mattina successiva. La nonna lo rimprovera dicendogli che con il suo comportamento la farà morire di dispiacere; lei gli ha sempre voluto bene, ma non sa se il nipote provi affetto per lei, specie da quando frequenta certe cattive compagnie. Ferruccio, che è di buon cuore, si commuove alle parole della nonna. All'improvviso nella stanza piombano due banditi e uno di essi afferra per il collo la donna, mentre l'altro chiede a Ferruccio dove il padre tiene i soldi. Il giovane indica il luogo e i malviventi li lasciano soli mentre frugano nei mobili. I due tirano un sospiro di sollievo, ma nella fuga, a un malvivente cade il cappuccio e la nonna riconosce in lui un ladruncolo del quartiere. A questo punto il malfattore prende un pugnale e prova a colpire la nonna;

Ferruccio si para a protezione della nonna e riceve lui il colpo mortale. I due banditi fuggono e poco prima di morire il giovane mostra la ferita alla nonna. Aprile: Valor civile. Il sindaco consegna la medaglia al valore civile ad un ragazzo che salva un coetaneo dalle acque del Po. Maggio: Dagli Appennini alle Ande. Marco parte da Genova per arrivare a Buenos Aires dove la madre è andata a lavorare. Qui la donna si è ammalata ma non ha il coraggio di sottoporsi all’intervento. Solo quando vede arrivare il figlio, si convince di quanto sia importante guarire. -> Marco, da Genova, si imbarca alla volta di Buenos Aires per raggiungere sua madre, emigrata in Argentina per lavoro. La madre, ammalata, rifiuta di farsi curare; nel frattempo Marco compie un viaggio lungo e apparentemente senza speranza, sulle tracce dei vari spostamenti della famiglia presso cui sua madre è a servizio; da Buenos Aires Marco si sposta verso l'interno fino ai piedi delle Ande. Dopo numerose peripezie, stanco, affamato, senza soldi, ottiene un passaggio da una carovana, che però lo lascia a metà strada; continua a piedi il viaggio per giorni fino a raggiungere il luogo dove vive la madre le cui condizioni di salute sono nel frattempo peggiorate. Quando però scopre di essere stata raggiunta dal figlio, decide di sottoporsi all'operazione chirurgica che le salva la vita. Dal racconto sono stati tratti diversi film e due trasposizioni animate e una serie televisiva anime, Marco. Giugno: Naufragio. La nave a vapore salpata da Liverpool viene investita da una terribile tempesta. A bordo ci sono un ragazzo e una ragazza che hanno stretto amicizia durante il viaggio. La tempesta provoca il naufragio del bastimento e possono scamparla solo quelli che saliranno sulla scialuppa di salvataggio. L’ultimo posto è per il ragazzo, ma lui lo cede all’amichetta, che lo vede affondare con la nave, mentre agita la mano per salutarla....


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