riassunto delle città etrusche del libro di Camporeale \"gli etruschi\" PDF

Title riassunto delle città etrusche del libro di Camporeale \"gli etruschi\"
Author giovanna mela
Course Etruscologia
Institution Università degli Studi di Firenze
Pages 54
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Summary

Riassunto dell'ultima parte del manuale dove si prende in studio la disposizione e caratteristiche delle varie città etrusche ...


Description

ETRURIA PROPRIA

VEIO : Gli scrittori classici ne lodano antichità e ricchezza, ma forse intento di celebrazione di Roma che solo dopo vari scontri riesce a debellarla, hanno quindi prob. Esagerato nel giudizio L’ABITATO: occupava il pianoro del basso Tevere, a 15 km da Roma X sec.ac : si attestano materiali FITTILI e BRONZEI dalle tombe a pozzetto di Casale del pozzo Nel periodo VILLANOVIANO:l’area dell’abitato e demografica cambia dall’età del bronzo Il tipo tombale è POZZETTO semplice o con custodia di tufo, cinerario notoriamente biconico ma eccezionalmente anche a capanna, in più viene aggiunta una nicchietta per il corredo Nel villanoviano più recente anche a FOSSA per l’inumazione Corredi del villanoviano recente:coppe fittili euboiche (VIII) con decorazione i tipo GEOMETRICO, legate all’importazione della cultura della consumazione del vino e del SIMPOSIO Forse di produzione delle colonie di Pithecussa e Cuma Altro carattere di legame con gli euboici è il ritrovamento di rocchetti fittili con incisa la A del loro alfabeto ORIENTALIZZANTE: bucchero inciso e dipinto provenienti dall’agro-fallisco nei corredi Nei corredi ci sono anche oggetti a largo raggio es. protomi di anatrelle affrontate classiche della tradizione hallstattiana dell’Europa settentrionale Fitto legame anche nella produzione del bronzo, come per gli elmi crestati Elemento principale dei commerci e della ricchezza di Veio: SALE Prodotto nelle saline alla foce del Tevere che crea forte tensioni e vari conflitti con Roma che se ne vuole impadronire Le fonti fanno risalire l’origine degli scontri ai tempi di Romolo che si sarebbero con una tregua di 100 ANNI Le lotte inimicizie comunque coinvolgevano non tutta la città ma gli eserciti clientelari di singole famiglie circa VIII-VI sec Un’altra importante produzione è la lana come dimostra il ritrovamento di fuseruole e rocchetti per filare e tesserla

ATTIVITÀ AGRICOLA: cunicoli naturali e/o artificiali permettevano la regimazione delle acque nel territorio, indica l’importanza della produzione agricola che aveva al tempo l’agricoltura Uno molto noto è quello di Ponte Sodo VII-VI periodo ARCAICO : estensione delle aree sepolcrali, a Vaccherecchia, Formello ecc… Le tombe sono a TUMULO e a CAMERA scavate nella pietra (tufo) a volte a cielo aperto Cominciano a presentarsi corredi principeschi con ceramiche proto-corinzie, incisioni alfabetiche, prodotti fenici e etrusco-corinzi VII— si presentano BOTTEGHE di ceramica SUB-GEOMETRICA della stessa altezza cronologica della tomba delle anatre e dei leoni ruggenti, probabilmente decorate dagli stessi artisti Fregio con motivo a “airone” VII-VI produzione del bucchero (inizio e fine) certamente locale e di buona qualità decorato con fregi animali e scene narrative ad incisione Nei primi decenni dei Vi sec si attribuisce il tempio ad Oikos sulla collina in piazza d’armi da alcuni ritenuta l’acropoli che adesso si tende a localizzare sull’altura di pian della comunità L’edificio era comunque di primaria importanza, le lastre di rivestimento (trovate. Frammenti) presentano un fregio con guerrieri alludono ad una impresa militare veiente Non si hanno segni di culto specifico (forse uni-giunone in quanto protettrice della città ma Plutarco lo attribuisce al centro dell’abitato) l’ideologia etrusca dava comunque molta importanza alla dottrina urbana che comporta una distribuzione razionale degli spazi Nella stessa zona sono stati trovati resti di abitazioni, non risalenti allo stesso periodo nel tempio ma comunque si evince la pianificazione urbanistica Nelle fonti si parla di un grande coroplasta veiente del VI sec, VULCA, al quale erano attribuite le state di Giove Capitolino commissionata daLucio Tarquinio Prisco e un Eracle entrambe a Roma La scoperta delle magnifiche statue fittili del santuario del Portonaccio avvalora questa teoria di Varrone che esistesse una scuola coroplasta a Veio I culti praticati dovevano essere diversi tipo Menerva (funzione militare oracolare), Venai, Turan, Aritimi, e forse anche Apulu e Hercle stando alle statue di queste divinità che erano collocate sui tetti dei tempi arcaici, opere che rivelano un’assimilazione delle esperienze figurative greco-orientali e attiche dell’arcaismo (cranio bombato,fronte ampia, “sorriso) Tempio di tipo tuscanico come descritto da Vitruvio le iscrizioni dimostrano frequentazioni illustri del santuario come Aulo Vibenna (capo militare) Vari frammenti dimostrano la decorazione a pittura di edifici pubblici con soggetti mitologici e rituali tra Vi e V Nell’area di Campetti sono stati recuperati una grossa quantità di votivi (fittili, bronzei, vasi, iscrizioni eccc) Forse una divinità protettrice dell’infanzia Riferimenti alle storie dell’eneide per statuette di Enea Tentativo di conquista di Roma da parte di Porsenna durante la monarchia etrusca I Veienti durante le lotte con i romani chiesero aiuto alle altre città dell’Etruria ma accorsero solo i Falischi preoccupati del loro futuro a seguito di un’eventuale sconfitta di Veio La svolta conclusiva è una guerra decennale (405-396) che dopo un luogo ed estenuante assedio si conclude con l’espugnazione della città etrusca con uno stratagemma:scavo di un cunicolo che permette ai romani di entrare nell’abitato Il Tevere non è più un limite fra le due città e i romani si impadroniscono delle saline e la statua di Giunone regina viene trasferita L’area di Veio viene progressivamente abbandonata ma i santuari vengono ancora frequentati perché si trovano in zone di snodo stradale

CERVETERI : senza dubbio una delle città etrusche più ricche per le risorse minerarie ed agricole che fornivano l basi e i mezzi per traffici intensi ed ampi Ubicazione nella parte più meridionale della costa la favoriva nei commerci marittimi in quanto le navi trovavano il Cerveteri il primo porto dell’Etruria del Tirreno (anche se ha avuto diversi porti in momenti diversi (fregene, Pyrgi, Punico e Alsio) RISVOLTO CULTURALE delle frequentazioni è che Aere accoglie ambienti culturalmente avanzati per prodotti, maestranze e stimoli I dati archeologici dell’abitato sono di difficile acquisizione perché alcune parti moderne sono sovrapposte a quelle antiche e quindi gli interventi non sono né facili né sempre possibili Il pianoro antico era su un pianori di 10 ettari distante da Roma una quarantina di km e dal mare circa 7 Le NECROPOLI: Cava della pozzolana, del Sorbo, della Banditaccia e di Monte Abatone (le prime due sono di epoca villanoviana) VILLANOVIANO: tombe a pozzetto semplici o a de piani talvolta con custodia di tufo per incinerati, più recente a fossa per gli inumati (alcuni raggruppate le fosse e comprese nell’area di un tumulo riferimento forse alle parentele o un’organizzazione gentilizia CINERARIOa impasto di forma biconica ed è coperto da scodella o elmo fittile o tetto a capanna I corredi non sono molto ricchi e contengono oggetti e vasellame ad impasto e bronzi (olle ad impasto di prov. Laziale, brocchette a collo allungato nuragiche) Difficile sapere se sono manufatti importati da chi si è trasferita a Cerveteri anche a seguito di matrimoni o oggetti di scambio fra personaggi di alto rango ORIENTALIZZANTE: dall’VIII sec si afferma la tomba a CAMERA scavata nel tufo o in parte scavata e in pare costruita Coperta da un tumulo he prende un aspetto monumentale Dromos si immette in un atrio sul quale si affacciano due o te camere con letti funebri diversi ad arca per le donne e a zampe lavorate e cuscini bassi per gli uomini Innovazione messa in relazione con architetti arrivati dal vicino oriente in particolare Cipro dov erano nota questa forma architettonica Presenta a Cerveteri di maestri di formazione euboica per scene in stile geometrico o narrativo es. signore dei cavalli Che segnano l’inizio di una produzione ceramiche locale nella metà del VII sec. E sarà caratterizzata da apertura all’area cicladica, rappresentante di questa corrente è il greco Aristonothos che si firma in greco Nel corso nel secolo arrivano molti vasi fittili e bronzei dalla Grecia soprattutto da Corinto e quella orientale, poca attica, con piccoli contenitori da profumo e olle da vino Ma anche manufatti notevoli da Cipro e Siria, coppe argentate e argento dorato, lebeti e candelabri, dalle stesse aree arrivano materie prime di oro e avorio che vengono lavorati in loco I maestri greci e orientali introducono grandi novità figurative con decorazioni senza precedenti con teorie di animali fantastici e reali, scene narrative mitologiche e fregi a palmette e fiori di loto, arabeschi e motivi ad albero della vita (mot. Orientalizzanti) vanno a sostituire il repertorio geometrico, lineare e astratto Altro campo importante è l’OREFICERIA con decorazione a sbalzo e GRANULAZIONE con scene figurate di leonidi e signori degli animali per lo più orientali I manufatti pregiati sono sicuramente status symbol (brocchette cipriote, coppe fenicie, ceramica protocorinzia e rodia) per questo si pensa anche che Cerveteri esportò anche prodotti non propri ritrovati anche in altri luoghi Inoltre Cerveteri è uno dei luoghi dove si presentano le PRIME GRANDI SCULTURE e PITTURA riferibili alla metà del VII ec temi relativi a valori simbolici Epigrafi del VII sec di proprietà , testi brevi connotato di elevato rango Sfruttamento minerario dell’area della Tolfa e commercializzazione forse anche grazie allo sbocco al mare

Inoltre sono diffusi gli impasti rossi (anche in altri centri) ma quelli ceretani si distinguono per la decorazione a metope e cilindretto, nelle metope ci sono spesso i gorgoneion, centauri, felini e cavalli Ne cilindretti spesso con teoria di animali con figura umana (spesso cacciatore) Tecnica del paonazzo peculiare dell’area VII-VI arrivo della ceramica attica con protomi femminili ed equine In questo clima nasce la pittura su lastre fittili destinate a rivestire le pareti delle tombe , abitazioni ed edifici pubblici, scene di contenuto realistico (banchetto) o mitologico (gorgoneion o giudizio di Paride) Grande commercio sulle coste dell’Europa, porta a presupporre un’architettura intensiva e avanzata Vi sec. Strade perpendicolari ed ortogonali nella necropoli della Banditaccia con tombe a dado analoghe presuppone un’organizzazione socio-economica paritaria di tipo democratico A seguito della guerra del mare Sardo nel 540 ac contro i focei, caere si apre al mondo greco-orientale Pestilenza a causa dei morti focei per cui si chiede consiglio all’oracolo di Delfi porta al superamento della politica antiellenica che aveva portato alla guerra Arrivano quindi maestri greco-orientali e vasi attici a figure rosse e nere di notevole qualità Il periodo di floridezza prosegue nel V sec (come dimostra anche la monumentalizzazione del santuario di Pyrgi che portano anche imprese marittime nelle isole lipari senza successo Politica marittima tirrenica alterna, filo e anti-cartaginesi o ellenici a seconda del partito al potere nella città La situazione cambia a seguito delle sconfitte da parte dei Siracusani a Cuma nel 474 e all’elba ne 453 quando le coste dell’etruria tirrenica vengono chiusi assumendo probabilmente il carattere di pirateria Nel Iv sec Cerveteri è filoromana (accolgono Tarquinio il superbo e figli in fuga da Roma, e sacerdoti e vestali dopo il sacco di roma) Non si esclude che abbia ricevuto il diritto di civitas sine suffragio Anche se si schiera con Tarquinia si pensa che comunque la politica fosse filoromana, solo in alcuni momenti ci sono state delle tensioni a seguito del quale roma gli confiscò metà dell’agro ceretano IV sec tipo tombale del grande ipogeo a camera con loculi e banchine contro la parete e pilastri al centro (tomba dei rilievi, iscrizioni pilastri ecc..) In uso fino al I ac per le iscrizioni etrusche III-II sec la gravitazione romana intorno a Cerveteri si fa sempre più intensa con la colonia di Castro Novum , ma orma l’economia è solo agricola, se ne deduce all’aiuto a Scipione con le scorte di grano Ci furono costruiti vari edifici romani, terme, teatri ecc… ma il municipio fu poi abbandonato per la malaria e scorrerie barbare Sono stati ritrovati ex voto fittili per divinità di fertilità e salute Zona dei monti della Tofa sono importanti perché aree minerarie, attestata la frequentazione greca, prima sotto Tarquinia poi Cerveteri Frequentazioni fin dall’età del bronzo Di grande rilevanza sono le scoperte portuali— due templi di Pyrgi A e B dove sono state rinvenute le lamine d’oro Uno con una sola cella in antis del VI l’altro tuscanico con pronao colonnato e tre celle posteriori del V sec sottolinea i diversi orientamenti filo o anti-ellenici Santuario probabilmente luogo ala conservazione delle ricchezze della città che i siracusani saccheggiarono nel 384 ma continua a prosperare Altra area sacra più a sud di suri-apollo e cavatha con frammenti di sacelli, altari ecc… I santuari presso i porti sono luoghi di incontro e commercio ma anche di contatto con diverse culture

AGRO FALISCO E CAPENATE- Di norma il complesso Falerii Capena viene considerato un complesso unitario

ma ci

sono evidenti differenze fra essi per avendo una base culturale comune Secondo la tradizione conservata da Catone Capena sarebbe stata fondata con il rito della primavera sacra da giovani di Veio guidati dal re Properzio ma un altro re di Veio, Morrio, sarebbe stato il fondatore di Falerii Due città quindi unite a Veio e che la spalleggiarono nella guerra decennale contro Roma Diverse testimonianze culturali sono molto simili Livio li definisce comunque come due popoli distinti dove a Capena si parla una lingua sabineggiante e a Falerii una fallisca I FALISCHI occupano un territorio compreso nell’Etruria propria e nelle fonti sono definiti a volte etruschi, a volte greci a volte ethnos a se’ La definizione di etruschi dipende probabilmente solo dal fatto che si trovano in area etrusca, è indicativo comunque che loro partecipassero al concilium ad fanum voltumnae La definizione di un ethnos a se’ che parla una lingua propria trova riscontro nella tradizione epigrafica , lingua indoeuropea , latino di Falerii scritta in un alfabeto particolare, falisco, derivato da quello euboico ma si riscontrano anche epigrafi in etrusco lungo le zone di frontiera (VII e VI sec) Interesse archeologico sta nel sito di Civita Castellana fin dal XV sec da PioII piccolomini che pensava fosse l’antica Veio La sede antica dei centri dell’agro falisco è regolarmente su un pianoro dalle pareti ripide circondato da corsi d’acqua e collegato alla regione circostante da lingue di terra La facies villanoviana è sul colle Vignale dove troviamo le tombe a POZZETTO della necropoli di Montarano, semplice o con custodia di tufo può avere un loculo laterale per il corredo Cinerario di impasto biconico o sferoidale coperto da scodella o elmo Dall’ VIII la tomba a FOSSA e il corredo diventa abbastanza ricco, a volte doppia deposizione femminile e maschile Ciò si trova anche a Veio, la relazione di questi centri con quest’ultima sono state intense e si ritiene che da qui siano state redistribuite coppe euboiche rinvenute a Capena, Narce e Falerii VIII sec a Narce sono state rinvenute coppe su alto piede di impasto chiamate SCODELLONI che presentano il gruppo plastico del “signore dei cavalli” che ha domato, una delle prime scene narrative etrusche , sottolinea potenza e ricchezza (cavalli) Messapo il capo falisco combatte a fianco di Turno contro Enea ed è presentato da Virgilio come domatore di Cavalli Con l’Orientalizzante si trovano oggetti di Corinto, Mesopotamia, Siria (lebeti) Alcune produzioni sono locali soprattutto di IMPASTI con decorazione a incisione di norma riempita da pigmento rosso Sono comuni i Katharos a collo allungato dal profilo concavo e il corpo panciuto, l’anfora a spirali, il piatto su tre piedi, la situla a corpo cilindrico con motivi geometrici Tra i BRONZI troviamo delle fibule ornate con piccole sfere, incensieri/pissidi e il tripode A Narce si attesta la produzione di piatti con decorazione stellata sul fondo A Capena le decorazioni di animali fantastici eseguiti anche a sbalzo Questi oggetti sono stati ritrovati anche fuori dall’area falisca resta da decretare se fossero stati ricopiati localmente o che maestri fossero emigrati da questo luogo, essi sono destinati al SIMPOSIO VII— URBANIZZAZIONE DEL PIANORO che sorge sulla moderna civita castellana senza l’abbandono del vecchio centro di Colle di Vignale continuerà ad essere abitato fino alla distruzione romana nel III sec. Altro fatto fondamentale del secolo è l’ALFABETIZZAZIONE prime epigrafi in lingua falisca ed etrusca Periodo in cui si attesta l’accumulo di ricchezze:forse grazie all’ALLEVAMENTO DI BESTIAME di capride, ariete, ovini, bovini e suini Allevamento per latte e carne ma anche per la lana che veniva lavorata (ritrovamento di fusi e conocchie, segni di rango elevato)inoltre incredibili allevatori di cavalli Importante l’agricoltura a capena ebbe importanza durante il conflitto decennale roma-veio VI-V sec Falerii continua ad avere floridezza mentre sono in calo i centri di Narce e Capena A Falerii sono ritrovati vasi attici a figure rosse e nere

CULTI: nel colle del Vignale è attestato il culto di Apollo e uno minore ai Sassi Caduti a Mercurio , alle Celle Giunone Dei templi rimane poco se non le terrecotte architettoniche e le offerte votive Seconda metà del V sec scontri tra veio e roma diventano frequenti e l’area è tutta FILOVEIENTE , la guerra si conclude con la vittoria dei romani ma ha un turno favorevole per Falerii che caduta Veio resta l’unica città a controllare il basso Tevere e viene eretto il tempio di Scasato da cove provengono opere di coroplastica che si rifanno all’arte GRECA CLASSICA di Fidia Negli stessi anni comincia l’attività di botteghe di ceramiche a figure rosse dove operano anche maestri di formazione attica caratterizzati da un disegno con linea a rilievo , dove si trovano spesso temi dionisiaci con noti risvolti orgiastici che appartengono alla sfera del simposio A metà 300 ac spalleggiano i tarquinesi contro i romani , il conflitto si chiude con una tregua quarantennale e ciò assicura a Falerii un periodo di tranquillità IV sec secondo tempio di Scasato, ritrovamento busto di Apollo che segue correnti lisippee e parassiteliche Ceramica ormai in serie senza impegno narrativo o alta qualità Anche l’artigianato toreutico produce solo per l’esportazione Nel III secolo roma interviene in varie sommosse in città etrusche compresa Falerii nel 241 durante uno di questi interventi la città viene distrutta e le immagini e culti tutelari vengono portati a roma E viene spostata in una nuova città FALERII NOVI toccata dalla strada consolare Amerina decisione non bene accolta dalla popolazione che mostra un saldo attaccamento alle tradizioni religiose, grafiche e linguistiche Furono conservati gli edifici sacri della vecchia città che furono ancora frequentati fino al I sec ac (fine del sec) Durante le invasioni barbariche la vita sarà più pericolosa nella nuova città che in quella antica

TARQUINIA- le fonti attribuiscono alla città un ruolo di primo piano in fatto di religione e cultura dell’Etruria: Il toponimo deriva da TARCONTE l’eroe fondatore di questa e altre città etrusche Allo stesso Tarconte nei campi di Tarquinia sarebbe emerso dalla terra TAGETE il quale avrebbe predicato i principi dell’aruspicina ad un’immensa folla accorsa in quel luogo per evento straordinario Da Tarquinia arrivò a roma Lucio Tarquinio Prisco il re che avrebbe iniziato il periodo etrusco La tarquinia etrusca (e romana) sorgeva nel pianoro di Piani di Civita a 8mk dalla costa Tirrenica e circondata da due corsi d’acqua Nel sito del medievale Corneto si è recuperato il nome Tarquinia nel terzo quarto del 1800 doveva esserci una piccola abitato fin dal Villanoviano Nelle fonti fin dal XV sec si parla di ritrovamenti di pitture tombali e dei ricchi corredi i cui bronzi furono rifusi per la basilica romana di san giovanni in Laterano I dipinti saranno casualmente menzionati anche da Winckelmann gli scavi proseguiranno e si troveranno altre tombe dipinte e con corredi tanto da formare due raccolte (comunale e bruschi) che poi confluiranno in un museo L'esplorazione fino agli anni del XX sec si limita comunque alle tombe dipinte o con ricco corredo poi spostati anche sulla civita A nord su Pian della...


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