Riassunto delle guerre persiane PDF

Title Riassunto delle guerre persiane
Course storia
Institution Liceo Regina Elena
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Riassunto delle guerre persiane, impero persiano, prima e seconda guerra persiana...


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GUERRE PERSIANE  GUERRE PERSIANE: Furono 2 le guerre persiane: la prima fra l’impero persiano e Atene, la seconda tra l’impero persiano e una pluralità di polis greche (31) che si riunirono nella Lega di Corinto

 FONTI: La fonte per eccellenza delle guerre persiane sono le “Storie” di Erodoto scrittore greco del V sec. a.C., articolate in 9 libri

 IMPERO PERSIANO: (multietnico). Si espande nel VI sec. a.C., gli autori dell’espansione furono:  Ciro il grande: riuscì a dare indipendenza all’impero persiano sconfiggendo i medi. In seguito, avviò l’espansione conquistando il regno di Media, la Babilonia, la Siria, la Palestina, il regno di Lidia e giungendo nell’attuale Turchia.  Cambise II: riuscì a conquistare l’Egitto  Dario: (522-486 a.C.) riorganizzò l’assetto politico-amministrativo, ma riuscì a espandere l’impero giungendo fino al fiume Indo, nella zona dell’attuale Armenia, conquistò parte della Macedonia, la Tracia e la parte settentrionale dell’Anatolia Gli aspet che resero nel V sec a.C. l’impero persiano più potente:

1) 2) 3)

Esercito degli immortali: numerosissimo e ben armato Riorganizzazione amministrativa: in 20 satrapie, con a capo i satrapi, fedeli al re che aveva il potere assoluto Economia: particolarmente solida, grazie agli scambi economici che riuscì a realizzare, soprattutto col Mar Nero, sostituendosi alle colonie ioniche che si trovavano lungo le coste dell’Anatolia

 1° GUERRA PERSIANA:  CAUSE: molteplici 1) Causa contingente: scatenante, fu la ribellione che scoppiò tra le colonie ioniche che erano state sottomesse dall’impero persiano. Formalmente avevano continuato ad avere una certa autonomia politica, ma di fatto Dario favorì l’ascesa in queste poleis di tiranni che conducevano una politica filopersiana. Inoltre, Dario aumentò enormemente i tributi che le colonie greche dovevano versare all’impero persiano. Tributi già pagati dai tempi di Ciro Il Grande. Le colonie furono costrette a pagare e furono sostituite negli scambi commerciali che intrattenevano con i regni lungo il mar Nero. → Quindi furono danneggiate, sia dal punto di vista finanziario, che dal punto di vista economico. Ciò generò un malcontento generale, che causò nel 499 a.C. una ribellione con a capo la colonia greca di Mileto

2) 



Intento di Dario: di espandersi verso la Grecia Nel 499 a.C. scoppia la ribellione da parte delle colonie ioniche, grazie alla quale riescono ad ottenere l’autonomia e l’indipendenza politica. Alla richiesta di aiuto alle poleis greche risposero soltanto la città di Atene ed Eretria, le quali mandarono piccoli contingenti. In realtà il ruolo delle città fu solo marginale, infat nel 498 a.C. Atene ritornò in patria. In risposta il re persiano l’esercito contro i ribelli che erano riusciti ad arrivare fino a Sardi (capitale del Regno di Lidia) e ad incendiarla. Nel 494 a.C. l’esercito persiano





 







riesce ad arrivare a Mileto e la distrugge, come gesto punitivo compiuto da Dario per tutte le altre colonie greche. La ribellione venne così sedata Dario non si accontentò di riottenere il controllo delle colonie greche, ma organizzò una spedizione punitiva nei confronti di Atene ed Eretria, colpevoli di aver appoggiato la ribellione delle colonie greche. Formalmente aveva come obietvo quello di punire le poleis, ma lo scopo vero e proprio era quello di impadronirsi di Atene e ristaurare la tirannide di Ippia. Prima di intraprendere questa spedizione Dario inviò dei messaggeri presso le principali poleis greche chiedendo un atto di sottomissione. Erodoto usa l’espressione “Terra ed Acqua”. Questo gesto di subordinazione e di riconoscimento della potenza del dominio persiano si concretizzava nel pagamento di tributi. Alcune città greche come Tebe fecero questo atto di sottomissione, mentre altre come Atene e Sparta si rifiutarono. Sempre nel 492 dopo il rifiuto da parte di molte colonie greche fu intrapresa la prima spedizione. La 1° spedizione fu compiuta nel 492 a.C., ma non arrivò neanche in Grecia, a causa di una tempesta che distrusse le imbarcazioni persiane. La 2° spedizione nel 490 a.C. ebbe successo. Dario inviò una seconda flotta navale che sbarcò prima in Eubea, per poi dirigersi verso Eretria, la quale venne messa a ferro e fuoco e gli abitanti vennero venduti come schiavi in Asia Minore. L’esercito si diresse, poi, verso Atene e si accampò sulla Pianura di Maratona, 42 km da Atene. Gli ateniesi di fronte all’avanzata dell’esercito persiano inviarono un messaggero a Sparta, con la quale avevano stipulato un accordo, nel quale si impegnava ad aiutare gli ateniesi nel caso in cui fossero stati attaccati. In quei giorni però gli spartani erano impegnati a festeggiare le Festa Carnee, in onore del dio Apollo e non potevano prendere le armi, perciò non fu inviato subito un contingente in aiuto di Atene. L’unica città che manderà un piccolo contingente sarà la città di Platea che invierà 1000 opliti. Lo scontro avverrà nel 490 a.C., nella Pianura di Maratona. A capo dell’esercito ateniese vi era Milziade, mentre a capo di quello persiano vi era Mardonio. L’esercito ateniese conosceva la strategia dell’esercito persiano, perché Milziade era stato in Tracia e quindi conosceva il loro modo di combattere. Nonostante l’esercito persiano fosse più numeroso di quello ateniese, quest’ultimo riuscì a sconfiggerlo, grazie alla tatca adottata da Milziade. Egli rafforzò la parte esterna della falange oplitica, dove arrivava la cavalleria persiana, che avanzando si trovò davanti il muro di bronzo rappresentato dagli scudi degli opliti, che li respinse. Successivamente, gli opliti presero alle spalle il resto dell’esercito persiano con una manovra a tenaglia, riuscendo così a sconfiggerli. Questa sconfitta fu un duro colpo per l’esercito persiano, ma la vittoria non era ancora definitiva. Infat, c’erano ancora le navi persiane, che vennero dirette verso Atene. L’obietvo era quello di penetrare nella città via mare, ma Milziade, presagendo quella che sarebbe stata la tatca adottata da Mardonio, ritornò ad Atene con l’esercito ateniese. Così quando la flotta persiana giunse nella città l’esercito era già schierato e quindi dovettero ritornare in patria.

La tradizione, che si affermo qualche decennio dopo, vuole che un messaggero di nome Fidippide, compì 42 km di corsa, da Maratona ad Atene, per annunciare alla popolazione la vittoria dell’esercito. Secondo la tradizione, appena giunto in città e aver pronunciato le parole “abbiamo vinto”, il messaggero cadde a terra stremato e



morì. Quando sono ricominciati i giochi olimpici nell’età moderna è stata introdotta la gara della maratona, nella distanza di 42 km, chiamata così in memoria della Battaglia di Maratona DOPO LA 1° GUERRA PERSIANA:  La vittoria ateniese suscitò grande impressione tra le varie poleis, in quanto Atene era, rispetto all’impero persiano, inferiore dal punto di vista dell’esercito.  All’interno della città di Atene, sul piano politico, si delinearono due posizione contrapposte:  Una fazione era guidata da Aristide, un aristocratico che propugnava la pace, quindi di non proseguire le ostilità con l’impero persiano.  L’altra fazione era guidata da Temistocle, uomo non di nobili natali, era dell’avviso che si dovesse proseguire la guerra e organizzarsi per affrontare un nuovo scontro con l’impero persiano. Le diversità di posizioni riguardavano anche l’uso di filoni d’argento che erano state scoperte nelle miniere del Laurion.  Aristide proponeva di distribuire i proventi di questo argento tra tut i cittadini  Temistocle proponeva di utilizzare l’argento per allestire una potente flotta, costituita da ben 100 imbarcazioni. Aristide venne Ebbe la meglio Temistocle. ostracizzato e si procedette al potenziamento della flotta: vennero costruiti 103 remi, un imbarcazione diversa da quelle usate fino a quel momento, perché molto più leggera, senza ponte, più veloce, che permetteva la facilità delle manovre. L’altro aspetto positivo di queste imbarcazioni è la ripercussione di carattere politico-sociale che ebbe l’allestimento di questa flotta → 103 remi significava 103 rematori, che dovevano manovrare le imbarcazioni stesse. I rematori appartenevano per lo più ai teti, che col passare del tempo acquisirono sempre più importante.  Per l’impero persiano la sconfitta non rappresentò un pericolo e un fattore di instabilità, essendo un impero molto solido e vasto. Dario si atvò fin da subito per organizzare una nuova spedizione. Iniziarono così i preparativi per una seconda guerra. Alla morte di Dario il progetto fu proseguito dal figlio Serse, il quale decise che questa spedizione avrebbe avuto un duplice assalto: via mare e via terra. Lo stesso Serse decise che avrebbe partecipato e guidato la spedizione

 2° GUERRA PERSIANA:  Di fronte alle notizie che arrivavano dall’impero persiano e città greche superarono le inimicizie e le ostilità che esistevano tra le varie polis e decisero di unirsi nella Lega di Corinto, che si proponeva come obietvo quello di fronteggiare il nemico comune. Le poleis che aderirono furono in tutto 31. Ricordiamo in particolare Atene, Sparta e la sua acerrima nemica, Argo.





La seconda guerra persiana iniziò nel 480 a.C. e si concluse nel 478 a.C. e vede contrapposti da un lato l’esercito persiano, dall’altro la Lega di Corinto. Essa Ebbe 4 battaglie principali. 2 nel 480 a.C., e 2 nel 479a.C.. Le prime due battaglie furono una campale (si fronteggiano i due eserciti), nelle termopili, e l’altra navale: la battaglia di Salamina. Nel 479 a.C. vi fu una battaglia campale: la Battaglia di Platea e una navale presso Capo Micale. Le operazioni terrestri furono affidate all’esercito degli spartani, costituito da 4000 opliti e guidato dal re spartano Leonida. Si stabilirono 2 linee di difesa:

1)

Una presso le termopili, letteralmente “porte calde”, perché vicine a delle sorgenti d’acqua calda. Queste termopili consistevano in 3 strettoie, poste alle pendici del monte Eta ed erano l’unico sentiero che collegava la parte centrale della Grecia con quella settentrionale.

2)





La seconda fu posta presso l’Istmo di Corinto, per impedire che l’esercito divagasse nel Peloponneso. La linea di difesa navale fu posta presso Capo Artemisio di fronte all’isola Eubea. In questo luogo fu collocata la flotta greca, a capo della quale vi furono gli ateniesi, in quanto avevano il maggior numero di imbarcazioni La seconda guerra persiana iniziò nel 480 a.C.. L’esercito persiano oltrepassò l’Ellesponto attraverso un ponte di navi, cioè delle chiatte di legno che furono poste per permettere all’esercito di oltrepassare la striscia di mare. L’esercito era probabilmente formato da un numero di fanti compreso tra i 50000 e i 175000. Una volta oltrepassato arrivò in Grecia attraversando la Tracia e la Macedonia, giunsero al passo delle Termopili. Mentre l’esercito avanzava, la flotta avanzava con esso costeggiando la costa, prima asiatica, poi quella della Tracia, della Macedonia e greca. Il suo ruolo era quello di garantire gli approvvigionamenti e di combattere eventualmente per via navale. La prima battaglia si ebbe alle Termopili e fu un battaglia campale tra i due eserciti. Per due giorni l’esercito greco riuscì a tener testa a quello persiano, poi tra la notte del 2° e 3° giorno un contingente persiano riuscì a prendere alle spalle quello greco. Ci sono 2 ipotesi:

1) 2)





Secondo alcuni vi riuscì perché un greco di nome Efialte tradì i suoi concittadini e fece conoscere ai persiani un sentiero che permetteva di prendere alle spalle i soldati greci.

Secondo un altra tradizione fu lasciato un sentiero indifeso, che i soldati persiani sfruttarono per attaccare l’esercito greco. All’alba del 3° giorno i greci videro scendere dalle alture di fronte a loro i persiani. Leonida decise così di congedare buona parte dell’esercito per evitare che tut fossero uccisi. Rimasero a presidiare le Termopili soltanto 300 opliti, spartiati che riuscirono a ritardare l’avanzata dei persiani. Tut loro morirono, solo 2 saranno gli spartani che si salveranno perché assenti nel momento della battaglia. Il loro sacrificio è un esempio di eroismo e amore per la propria patria. Morì anche il re spartano Leonida e la testa mozzata fu portata a Serse come un trionfo. Successivamente nel passo delle termopili fu realizzata una scultura con un leone e fu posto un epitaffio, scritto dal poeta Simonide come esempio di morte affrontata con coraggio. Subito dopo la sconfitta degli spartiati, l’esercito persiano riuscì ad avanzare in Beozia e a dirigersi verso Atene. Nel frattempo il sacrificio dei 300 opliti aveva permesso alla coalizione greca di riorganizzarsi. Gli abitanti di Atene furono fat evacuare, presso l’isola di Salamina e località vicine, per impedire che all’arrivo dei persiani la popolazione fosse ancora in città. Quando l’esercito persiano giunse



nella città, quest’ultima era ormai abbandonata e distrussero tutto ciò che era presente nell’acropoli e molte abitazioni. Gli ateniesi vedevano dall’isola di Salamina le fiamme alzarsi nel frattempo, e mentre l’esercito persiano si stabiliva ad Atene la coalizione greca nell’isola cercava di riorganizzare la strategia. Due erano le ipotesi avanzate:

1)

C’era chi sosteneva che si dovesse concentrare tutto quanto l’esercito nell’Istmo di Corinto per impedire il passaggio nel Peloponneso

2)









Temistocle, invece, sosteneva che bisognasse affrontare il giorno dopo i persiani in una battaglia navale. Il timore di Temistocle era che la coalizione greca si potesse sfaldare di fronte alla paura per l’imminente sconfitta; perciò voleva tentare il tutto per tutto. Ebbe la meglio l’idea di Temistocle. → La flotta che era posizionata a Capo Artemisio fu spostata nello stretto di mare davanti l’isola di Salamina e fu atrata la flotta persiana con un tranello. Il giorno dopo si consumò la Battaglia di Salamina con la vittoria dei greci ai danni della fotta persiana. Vi riuscì Temistocle con un tranello → finse che la flotta greca si stesse allontanando verso ovest, in questo modo atrò le imbarcazioni persiane. Quest’ultime che erano molto più pesanti furono atrate all’interno della baia di Salamina, la quale non era molto ampia e dove c’erano correnti pericolose. Dopo di che i remi ateniesi cambiarono rotta e presero alle spalle la flotta persiana, le cui imbarcazioni non avevano l’agilità nel compiere le manovre tanto che si ostacolarono le une contro le altre. I persiani si trovarono in difficoltà e Serse che si era fatto costruire una tribuna dove aveva collocato il trono su cui assistere alla battaglia navale, dovette assistere alla vittoria della flotta ateniese. Dopo la Battaglia di Salamina, Serse con parte del suo esercito e la flotta tornò in Persia per sedare eventuali ribellioni da parte di alcuni popoli che avessero voluto approfittare di questa sconfitta. Tuttavia, l’esercito persiano che non era ancora stato sconfitto rimase in Beozia, accampandosi a Platea, sotto la guida di Mardonio. Le altre due battaglie si combatterono nel 479 a.C. Nella battaglia campale a Platea, a guidare l’esercito greco fu uno spartano: Pausania che, come Leonida, si dimostrò ugualmente valoroso. L’esercito greco riuscì a sconfiggere quello persiano e in Negli stessi questa battaglia perse la vita anche il generale Mardonio. giorni mentre si combatteva la battaglia campale a Platea la flotta greca riuscì a sconfiggere quella persiana a Capo Micale, di fronte all’isola di Samo. Le operazioni militari si concluderanno nel 478 a.C. quando i greci riuscirono a impadronirsi dell’ultima roccaforte in mano ai persiani, ovvero l’antica città di Sesto situata nell’Ellesponto.

2° GUERRA PERSIANA

1° GUERRA PERSIANA

 DIFFERENZE:

mpcaaglibatt sar aglibatt- La ercil’esstarspo sol siaperflozzatutili Vie-sen oniradrimpqueDariet L’ob triaEre Ate froconitivpun dizi spe co ppiscosiaperguepri - La llo io è vo . ne nti ale a à a to e o na ttaa la ne e. a one me a na rra ma di di una per ed di nei

- Ci furono battaglie sia campali che navali

- Strategia adottata dai persiani è molto più complessa e articolata. Con un esercito nettamente superiore

- La seconda guerra persiana è orientata fin dall’inizio ad ottenere il dominio sulla Grecia

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- Nella seconda guerra l’esercito persiano si fronteggia con 31 poleis. Molti più greci...


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