Riassunto di "Vita Activa" di Hannah Arendt DOCX

Title Riassunto di "Vita Activa" di Hannah Arendt
Author Paolo Tambasco
Pages 20
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Summary

I LA CONDIZIONE UMANA Vita activa comprende tre attività umane ognuna delle quali corrisponde a una delle condizioni per le quali l’uomo ha la vita su questa terra. Attività lavorativa riguarda il processo biologico: metabolismo, crescita e decrescita del corpo, esse sono legate alle necessità prodo...


Description

I LA CONDIZIONE UMANA Vita activa comprende tre attività umane ognuna delle quali corrisponde a una delle condizioni per le quali l'uomo ha la vita su questa terra. Attività lavorativa riguarda il processo biologico: metabolismo, crescita e decrescita del corpo, esse sono legate alle necessità prodotte dall'attività lavorativa. La condizione umana corrispondente a questa attività è la vita. Operare riguarda la dimensione non naturale dell'esistenza umana, l'uomo ha a che fare con un mondo "artificiale", con oggetti. La condizione umana di questa attività è l'essere-nel-mondo. L'azione riguarda invece il rapporto che gli uomini intrattengono tra di loro senza la mediazione di cose materiali, essa è la condizione allo stesso tempo iniziale e finale di ogni agire politico. L'azione è resa possibile e necessaria dalla condizione umana della pluralità per cui siamo tutti uguali perché umani, ma nessuno è identico all'altro. Queste tre attività hanno a che fare con altre condizioni della vita umana che sono la nascita e la morte. La prima si occupa della sopravvivenza dell'individuo e fa sì che l'individuo si riproduca, la seconda con il suo prodotto artificiale conferisce un elemento di permanenza rispetto la vita mortale, la terza crea e conserva gli organismi politici rendendo così possibile il ricordo e dunque la storia. È l'azione che tra le tre ha più stretti legami con la natalità, la natalità è un inizio assolutamente nuovo e così l'azione è la capacità dell'uomo di dare inizio a qualcosa di completamente nuovo. La natalità deve essere quindi al centro dell'attività politica. L'uomo è un essere condizionato, ogni oggetto, ogni persona con cui entra in contatto lo condiziona, ma niente tranne il fatto di essere una «creatura legata alla Terra» lo condiziona in modo assoluto. La condizione umana è cosa diversa dalla natura umana. La prima concerne le capacità e le attività dell'uomo. la seconda (ossia che cos'è l'uomo) nessuno è stato in grado di definirla se non ricorrendo all'idea di un dio o di un super-uomo. L'uomo dunque non è in grado di determinare la propria essenza ed è per questo che dobbiamo fare un discorso sulla "condizione umana". La vita activa in quanto tale coincide con il bios politikos di Aristotele e nasce precisamente dal processo a Socrate e quindi dal conflitto tra il filosofo e la polis. Aristotele distingue tre modi di vita scelti indipendentemente dalle necessità fisiche cioè modi di vita che in qualche modo si possono definire "libere dal corpo". Sono tre modi di vita che concernono il bello cioè le cose né necessarie né meramente utili: la vita dei piaceri corporei in cui il bello viene consumato la vita politica in cui si cerca di produrre il bello attraverso le imprese la vita del filosofo che consiste nella contemplazione del bello. Una vita incentrata sull'attività lavorativa non è liberamente scelta perché ha sempre a che fare con l'utile e con il necessario. La vita della polis ha sì un aspetto necessario, ma la polis indicava un'organizzazione politica a cui gli uomini aderivano liberamente. Con la scomparsa della città stato la vita activa perde la sua connotazione esclusivamente politica, con activa vengono designati tutti quei modi di vita che consistono in una partecipazione attiva alle cose del mondo, l'azione rientrava tra le attività necessarie. L'unico modo di vita libero rimaneva dunque la vita contemplativa. Il fatto che la vita contemplativa si distacchi da tutte le altre attività umane è qualcosa di precedente al cristianesimo, la si trova sia in Platone che in Aristotele, ma quello che nella civiltà greca poteva essere appannaggio soltanto dei filosofi (e quindi di pochi) nell'era cristiana diventa diritto di tutti....


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