Hannah Arendt riassunto storia PDF

Title Hannah Arendt riassunto storia
Course Storia moderna
Institution Università degli Studi di Cagliari
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riassunto storia moderna su Hannah Arendt semplificato...


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Hannah Arendt Hannah Arendt è una filosofa del 900, ha cognato il termine “ismi” per indicare totalitarismi ecc. E’ una grande donna che ha mostrato nelle sue opere non soltanto la sua capacità intellettuale ma la sua capacità di criticare in un contesto di quel tempo senza aver timore di farlo in un momento così storicamente delicato. Ad Hannah Arendt dobbiamo il ritrovamento di Eichman, un generale nazista che venne processato nel 1961 a Gerusalemme. Ha scritto tante opere ma le sue più importanti: “Le origini del totalitarismo”,“La banalità del male”,“Vita activa” e alcune lettere che raccontano la relazione amorosa con il suo insegnante universitario, la moglie del professore viene a sapere della relazione ma Hannah non riesce a staccarsi da lui e continuano la relazione. Nasce da una famiglia ebrea nel 1906 e muore nel 1975. Il momento significativo è stato nel 1929 quando scrisse la sua tesi di laurea. Nella sua vita Sant Agostino sarà una costante. Nel 1933 è l’anno in cui ci fu l’incendio del Parlamento tedesco ed è l’anno in cui Hitler ha fatto costruire il primo campo di concentramento e lei è costretta, per l’atteggiamento che Hitler ha nei confronti degli ebrei, a scappare. Dal ’41 risiederà definitivamente negli Stati Uniti, non potrà più stare neanche in Francia. Lì prende la cittadinanza americana. Lei non si considera una filosofa, si sente più una politica nel senso più generale del termine. Si sente una studiosa della “polis” ovvero della società del mondo, più che portare avanti una nuova ideologia lei si sente una critica del contesto nel quale vive. Dopo che si è messa a studiare il nuovo sistema politico che si stava mettendo in atto, si rende conto che Hitler è molto pericoloso e fa una propaganda antisemita, si mette dalla parte degli ebrei, venne arrestata per 8 giorni e poi liberata. Critica i nazionalismi, quando un popolo si identifica soltanto con una nazione rischia di rovinarsi perché pensa che quella nazione sia la migliore di chiunque altro, si crea un senso di superiorità. Riguardo gli ebrei dice che non esiste soltanto un popolo eletto ma non esiste neanche un’unica identità perché identificarsi in un unico popolo significa staticità, rigidità, impossibilità di confronto, cambiamento e relazione. Questo è quello che ha rovinato la nostra società. Chi siamo noi? Chi sono io? La nostra identità è costruita sulla base delle nostre relazioni; chi siamo noi non dipende dalla nostra nascita. L’individuo non è le sue origini, ma è soprattutto i rapporti che costruisce. Noi siamo a partire dall’amicizia politica cioè dai rapporti che riusciamo a costruire a prescindere dalla nazionalità della persona con cui li costruiamo. Questo dovrebbe portarci a non avere ostilità nei confronti di chiunque. “Le origini del totalitarismo” Il totalitarismo compare per indicare il sistema totalitario di Hitler. La domanda che l’ha portata a scrivere questo libro è stata “come è potuto succedere?”, ci siamo lasciati opprimere da un sistema come il nazismo e il fascismo. Opera divisa in 2 parti: una parte storica - filosofica nel senso che porta avanti una teoria politica e quindi analizza la storia del ‘800 e ‘900. La seconda parte è un’analisi puramente filosofica. In nessuna pagina dell’opera troveremo mai il fascismo perché mentre il nazismo e lo stalinismo sono totalitarismi perfetti, culto della personalità, partito politico e stato si identificano e nel fascismo questo non avviene. Il fascismo è un totalitarismo imperfetto perché seppure a livello non sempre attivo in Italia continua a esistere la monarchia, c’è un regime ma c’è anche una monarchia fino al 1946. Il fascismo non viene definito un totalitarismo perfetto anche perché c’era la Chiesa. Ciò che a lei interessa è capire come siamo arrivati a quella situazione, come è stato possibile.

Il pensiero è quell’atteggiamento che noi abbiamo dopo qualcosa, riflettere vuol dire comprendere dopo che cosa non devo commettere. Siccome questo è accaduto dobbiamo comprendere com’è stato possibile in modo che non possa più riaccadere. Analizza soltanto il nazismo e lo stalinismo. Questo è un libro di storiografia ovvero una riflessione che Hannah ha fatto dopo che i fatti sono accaduti.

Le cause della nascita del totalitarismo sono 3:  Antisemitismo. Odio nei confronti dei semiti (ebrei), i semiti sono quelli che si sono sentiti prescelti per la terra promessa. Caso emblematico in Francia dell’antisemitismo fu l’affaire Dreyfus.  Imperialismo. E’ il colonialismo del ‘800 che è stato portato avanti dall’Inghilterra e dalla Francia in Africa, India ecc. Sulla base di queste due realtà storiche (antisemitismo e imperialismo) si è creato un terreno che ha favorito il totalitarismo.  Società di massa. Società che nel tempo ha avuto sia aspetti positivi che negativi. La massificazione è la volontà di rendere tutti uguali, tutti hanno un lavoro, uno stipendio e va bene. Ma in questa uniformità abbiamo creato una società uguale dove si è persa l’identità delle persone. Alle origini del totalitarismo si trova solo il totalitarismo perché la concentrazione di tutte queste 3 ragioni si è verificata soltanto in questo momento storico. L’obiettivo è quello di dominare il mondo intero, non c’è il bene dell’altro ma c’è soltanto l’idea di dominare l’altro, cristallizzare le masse. La prima grande opera è del 51, si preoccupa di definire il totalitarismo. Alle origini del totalitarismo si trova solo il totalitarismo. È una forma assolutamente nuova e inedita, il totalitarismo è un tipo di male assoluto, esercita un male assoluto. Il male del totalitarismo é impunibile e imperdonabile. Qualunque azione commessa dovrebbe essere punibile, ma il male esercitato dal totalitarismo è impunibile. Non c’è una legge che prevede la punizione, non c’è nessuna norma che sia in grado di, non a caso il processo a Norimberga e il processo a Eichman. Non c’è nessuna legge in grado di punire un male cosí esponenziale, tra l’altro è un crimine contro l’umanità. È imperdonabile. Quando si da il perdono, lo si fa perché si è compreso qualcosa, ma perdonare non significa dimenticare, ma veramente che tu sei in grado di andare avanti nonostante il male ricevuto. È un dono. Donare qualcosa senza comprendere la motivazione non è possibile. Non a caso c’è stato un allontanamento dalla chiesa e dalle fedi in generale perchè era impossibile accogliere un atto di questo genere e riuscire a perdonare. Tutto quello che è stato fatto non ha trovato una risposta. L’obiettivo era quello di dominare in maniera assoluta. Non é possibile concedere qualcosa a chi ha avuto come unico obiettivo sopprimere e mettersi al di sopra delle intere masse. La massa è diventata carne al macello, pecore senza identità. Non c’è alcuna possibilità di interazione umana. Alla domanda come è stato possibile e perchè nessuno si è ribellato dice che non soltanto hanno avuto paura ma soprattutto perché hanno fatto credere che quella fosse la cosa giusta. Che differenza c’è tra tirannia, dittatura e totalitarismo? Sono tre poteri assoluti, c’è soltanto una persona al potere. L’obiettivo del totalitarismo è il dominio del mondo. La tirannia ha come obiettivo il bene del tiranno, attraverso la forza e la violenza. Tutti e due esercitano un potere per il proprio interesse personale, il dittatore vuole il consenso, gli piace che gli altri rispondano al suo potere e al suo volere. Cerca di convincere gli altri della giustizia della sua opera. Al tiranno dell’approvazione degli altri non importa. La violenza non manca né ne potere dittatoriale, neanche in quello totalitario. Solo che il tiranno non progetta un

programma di violenza, la esercita quando ce n’è bisogno. I poteri totalitari subdolamente progettano la violenza. Il terrore è esercitato con la polizia segreta (SS, SA, squadristi, fascisti e armata rossa) che entrano anche nelle case private. Subdolamente, entrano nella vita quotidiana e controllano quello che viene fatto. Non controllano solo l’ordine pubblico ma controllano la vita quotidiana. Laddove non bastasse una polizia dia usto tipo, i campi di concentramento, i campi costruiti apposta per mettere da parte chi era “di troppo”. Creare uno stato in cui chi sta al potere coincide anche con il partito politico. C’è un unico partito politico, un unico stato e un’unica persona che governa. Chi è contro, diventa nemico da eliminare (purghe per Stalin, campi di concentramento prima e campi di sterminio poi). I campi di concentramento furono perfezionati dai nazisti, tutte le volte che furono costruiti i campi lo si faceva con un obiettivo ben preciso. Da parte dello stato bisognava perfezionare il luogo per poter eliminare quel gruppo di persone che non servivano per portare avanti il progetto, l’obiettivo: sottomettere il mondo. È machiavellico: il fine giustifica I mezzi, qualunque cosa è legittima per poter raggiungere l’obiettivo. Se l’obiettivo da raggiungere è quello, allora è normale che si agisca in questo modo. Non si ribellano, perché non si rendono conto del male che li viene fatto. C’è un sistema un’idea che deve essere raggiunta, non importano i mezzi. La natura umana veniva trasformata. La natura dell’uomo è l’essere capace di intendere e di volere e usare la sua razionalità, di avere una libertà che non è propria né delle piante, né degli animali. L’essenza dell’uomo è quella di distinguersi dagli animali, perché ha un intelletto e una razionalità che gli ha permesso di essere considerato animale superiore. L’ideologia è quella di rendere gli uomini animali, trasformarli e farli diventare da animale razionale a animale vero e proprio. L’uomo é reso superfluo. Ciò significa che l’uomo diventa interscambiabile che non importa la propria esistenza perché si può essere sostituiti. Se ogni individuo in quanto essere umano é insostituibile. Non a caso tutti erano identificati con un numero. L’essere sostituito significa che proprio nell’intimo si perde l’ide di persona insostituibile e che ha la sua importanza in questo contesto. In un sistema totalitario non importa chi c’è ma importa che ci sia qualcuno. Il progetto di Hitler, nella Mein Kampfs, era quello di creare un posto al sole per poter allargare i confini, voleva che si estendesse la razza ariana. Secondo questa ideologia noi abbiamo perso la capacità di pensare e la nostra essenza di persone insostituibile, siamo diventati uno fra tanti. Il regime impone una sorta di supersenso, quindi non solo ha senso ciò che é stato fatto ma ha il senso assoluto. Diventa un sistema che fino a che non raggiunge l’obiettivo non smette. Non si sono ribellati perché erano così stanchi, poco attrezzati e incapaci che non sono riusciti a ribellarsi. Nulla appariva piú sensato e logico, è super logico. Gli ebrei, gli oppositori, gli eterosessuali erano considerati parassiti della società, quindi devono essere eliminati con i gas. Quest’ideologia é stata condivisa. L’unica legge che conta è quella del Furher. La società è cambiata perché è cambiata l’ideologia, é cambiato il modo di pensare, di guardare agli uomini. L’ideologia è che i singoli devono essere isolati dalla sfera politica, la società non è fatta di relazioni tra gli uomini ma un insieme di atomi, monadi alla Leibniz costrette a stare insieme ma non vivono insieme. L’apparato burocratico, la polizia, controlla che occupino quei determinati spazi. Vita activa La vita attiva viene messa in contemplazione con la vita contemplativa, che era stata messa in evidenza dai filosofi della scolastica per prepararsi alla vita dopo la morte. Individua il modo attraverso il quale gli individui sono diventati superflui (aspetto già accennato nelle Origini del totalitarismo). Spiega come nell’arco della storia hanno perso la loro identità di uomini.

Il sottotitolo dell’opera è la condizione umana. Ci sono due accezioni di condizione umana. Una è la condizione sociale: come la persona vive, lo status di vita. L’altra è l’essenza dell’uomo. La sua dignità. Ad Hannah Arendt non interessa lo status sociale, ma le interessa la dignità dell’uomo. Vita attiva come vita dove l’uomo può esprimere la sua dignità e come con il tempo l’ha persa. La nuova domanda filosofica è: perché un agire sociale e politico di questo genere nei tempi moderni? Perché siamo diventati superflui e abbiamo perso la nostra dignità? L’uomo ha 3 modi per esprimersi e raccontare la sua condizione, quindi la sua essenza. ▪ Animal laborans ▪ Homo faber ▪ Zoon politikon Animal laborans: prima di tutto l’uomo per poter sopravvivere ha bisogno di mangiare. È animal laborans perché va alla ricerca del cibo per la sua sopravvivenza. Ciò che fanno tutti gli animali, pensa a sé, alla sua vita. Cercando cibo si sente parte integrante di questa terra. Vive sulla terra. Ma l’uomo vive sia sulla terra che nel mondo. La terra é il luogo, il pianeta fisico, invece il mondo è l’insieme dei rapporti sociali. L’uomo non si accontenta per natura di vivere sulla terra, anzi deve creare dei rapporti perché l’uomo non è soltanto per sé, ma é anche per gli altri. Homo faber: l’uomo deve operare e costruire, deve attraverso la materia creare ciò che la terra gli da. L’uomo ha bisogno di essere nel mondo. Incomincia a mettersi in relazione e in rapporto com le cose. Le trasforma e le modifica. Zoon politikon: é la necessità che l’uomo ha di creare una rete di rapporti. Politikon da polis, l’uomo é per gli altri nel mondo. La natura umana è triplice, in sé, nel mondo, per l’altro. Deve stabilire dei rapporti con gli altri. Cambiare la natura delle cose e procacciare cibo. L’ordine per riconoscere la dignità umana è a partire dallo zoon politikon, questo si è sviluppato solo nella polis greca, nel 900 l’uomo si è trasformato in animale che lavora. Lo zoon politikon è diventato l’ultimo. L’analisi che lei fa in quest’opera concerna l’aspetto attivo. Il mondo è la realtà dove si convive con gli altri, si creano rapporti con gli altri. L’uomo vive in questa duplice sfera. Per condizione umana si intende, quindi, come l’uomo agisce nel contesto in cui vive e in che modo gli uomini sono condizionabili. L’idea dell’esserci non è propriamente di Hannah Arendt ma cara al suo professore Heidegger. Quindi non studiare la natura dell’uomo ma come l’uomo agisce. L’uomo si esplica in diverse attività che sono quelle sopra elencate: ha un lato animale, l’uomo che agisce è l’abilità dell’uomo di saper inventare qualcosa di nuovo e trasformare il mondo (essere nel mondo), avere un’identità politica, avendo la possibilità di convivere con gli altri. L’uomo ha come condizione imprescindibile quella di vivere insieme agli altri. Il lavoro di Hannah Arendt è quello di individuare in che modo questi tre momenti si sono interrelati, cioè quale priorità l’uomo ha dato a queste condizioni nella storia. Tutto è iniziato dalle polis greche, il riferimento storico-filosofico è Aristotele, il quale aveva delineato l’uomo come animale politico. Atene e Sparta erano polis, si ascrive alla polis tutto quell’insieme di persone che hanno la cittadinanza in quel contesto. La polis greca, modello ideale di Stato, aveva come condizione prioritaria lo zoom politikon. La polis si caratterizzava proprio per la capacità dell’uomo di essere in grado di vivere e mettersi in rapporto con gli altri. La filosofia è inviata quando l’uomo ha iniziato a darsi delle risposte particolari a quelle domande, ha iniziato quando non aveva più il problema della sopravvivenza. Una volta che ha capito il valore del pensiero si è dato inizio alla filosofia, quindi da quel giorno si è messa la condizione umana della pluralità.

Quando è venuta meno la forma di condivisione con l’altro ed è degenerato il senso della polis, è iniziato il periodo di trasformazione e sono iniziati gli egoismi. Il momento in cui la filosofia ha cominciato a togliere di valore l’altro per concentrarsi su se stessi è stato l’Umanesimo. L’uomo, come disse Pico della Mirandola, è artefice del proprio destino. L’uomo nel tempo è diventato egoico, ma non in questa fase. In questa fase, tutti gli uomini hanno pari dignità e ognuno può fare delle scelte. Più avanti l’io si è concentrato solo su se stesso, pensando che il suo pensiero fosse un dogma di verità durante il Razionalismo, cui padre è Cartesio. É Cartesio che ha presentato il passaggio dall’altro all’io. Tutto si concentra sull’io, quindi diventa prioritario l’homo faber. Nel passaggio successivo si è messo al primo è posto l’anima laborans, nel momento in cui c’è stata la Rivoluzione Industriale. Tutto si è concentrato sul lavoro, lavoro fine a se stesso che aveva un obiettivo: il capitalismo. L’unico obiettivo era accumulare il capitale, la persona non c’entra più. L’uomo è continuamente condizionabile. Quando siamo arrivati all’animar laborans abbiamo perso la libertà. L’uomo che è stato trattato da macchina e dipende da essa ha perso la libertà. Allora, secondo Hannah Arendt, non è vero che il lavoro nobilita l’uomo. Il lavoro nobilita l’uomo solo quando abbiamo la consapevolezza che il lavoro faticoso torna a nostro vantaggio, siamo però consapevoli di essere liberi. Il lavoro non nobilita l’uomo se il lavoro è quello dell’anima laborans. Pertanto la società del ‘900 ha perso lo zoon politikon e ha messo in primo posto l’animale che lavoro e all’uomo posto lo zoon politikon. Ecco perché una situazione di questo tipo ha creato un sistema totalitario come aveva già teorizzato nell’altra opera. L’invito è quello di riappropriarci della terra e del mondo, quello di riprenderci la nostra condizione di animali politici e di usare la testa senza farci togliere la capacità di pensare. Per far sì che tutto questo si realizzi la burocrazia non serve, poiché la burocrazia serve a rallentare tutto, ostacolando le libere idee. La burocrazia quindi non aiuta, la burocrazia deve essere snella, è solo uno strumento dello Stato che usa a suo vantaggio senza pensare all’individuo libero. La burocrazia serve solo se è funzionale ad un controllo non se limita l’opera. Eichmann era un burocrate che ha eseguito le leggi non rendendosi conto che l’applicazione delle leggi significava sterminare parte della popolazione. Il burocrate è colui che esegue le leggi anche se quello che fa non è corretto. I rapporti sociali che sono anche economici e politici, sono mossi dall’interesse. Ciò che ha mosso i rapporti è stato l’interesse, tuttavia secondo Hannah Arendt è questo che ha rovinato la società, i rapporti sociali non devono essere mossi dall’interesse ma dalla sincerità. La pluralità deve essere costruita senza un interesse. Secondo Hannah l’economia deve essere subordinata alla politica. Tutto l’800 capitalista si è costruito con questa logica di politica subordinata all’economia, errore che ha portato al totalitarismo. La banalità del male. Eichmann a Gerusalemme Opera pubblicata nel 1963. Racconta i fatti avvenuti nel 61/62. Aveva seguito il processo a Eichmann, processo nel quale si riscattano per la prima volta gli ebrei. Eichmann era un insignificante burocrate, aveva fatto parte dell’ufficio centrale del Reich. Eichmann ha eseguito gli ordini, non era particolarmente colto e non si era mai evidenziato in niente. La burocrazia del Reich faceva pressione sulle persone banali. Eseguivano in maniera precisissima. Era diventato uno dei massimi esperti. Lui aveva contribuito alla deportazione degli ebrei. Lui si occupava del trasferimento degli ebrei nei campi di concentramento. Eichmann ha partecipato alle azioni della seconda guerra mondiale al 42 al 45. Nel 42 è stata fatta una conferenza (Conferenza di Wannsee) dal

Reich tedesco e i suoi alleati per fare lo sterminio finale (soluzione finale), in quella circostanza si era evidenziato come il miglior burocrate del tempo. La chiesa con l’operazione Odessa partecipava al nascimento dei genocidi durante il conflitto e quindi li mandava in Argentina. Eichmann si trasferisce in Argentina, sotto falso nome. Nessuno seppe niente di lui fino al 62, fin quando non si rivela ad un giornalista, viene così portato a Gerusalemme. Perla prima volta nella storia, 111 testimoni ebrei i fatti avvenuti nei fatti di concentramento. C’è la testimonianza trasmessa in diretta di queste 111 persone in 114 sedute. Vengono riscattati gli ebrei. (Vedi Appendicefotocopia). Eichmann venne poi decapitato. Il titolo ha portato a molti fraintendimenti. Sembrava volesse dire che il male è banale, il ma...


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