Riassunto Introduzione all\'Economia Aziendale - Marchi PDF

Title Riassunto Introduzione all\'Economia Aziendale - Marchi
Course Finanza Aziendale
Institution Università degli Studi Internazionali di Roma
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INTRODUZIONE ALL’ECONOMIA AZIENDALE1.1 L’ATTIVITÀ ECONOMICAL’economia aziendale è una scienza sociale nata nel 1927 (Gino Zappa) per far fronte al problema economico , ossia quel contrasto bisogni/mezzi fra i bisogni illimitati – dunque ampi e risorgenti – ed i mezzi (le risorse) limitati. L’ attivi...


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INTRODUZIONE ALL’ECONOMIA AZIENDALE 1.1.1

L’ATTIVITÀ ECONOMICA

L’economia aziendale è una scienza sociale nata nel 1927 (Gino Zappa) per far fronte al problema economico, ossia quel contrasto bisogni/mezzi fra i bisogni illimitati – dunque ampi e risorgenti – ed i mezzi (le risorse) limitati. L’attività economica è la conseguenza del bisogno degli operatori economici (individui ed organizzazioni economiche e sociali – famiglie, aziende, P.A.) di fronteggiare questo problema economico, e tramite essa svolgono attività economiche:  di produzione: producono beni per l’ampliamento delle risorse limitate;  di distribuzione;  di consumo: consumano beni per il soddisfacimento dei bisogni illimitati. È opportuno ricordare che, se manca anche solo una di queste attività, non si potrà parlare di attività economica. Le scienze economiche studiano i comportamenti e le condizioni di equilibrio economico degli operatori economici cercando soluzioni ai problemi di convenienza economica (trovare il giusto equilibrio fra costi e ricavi nel mediolungo termine) riguardanti l’attività economica. Sono:  empiriche: verifica e ricerca prìncipi con metodo induttivo (estrapolare i princìpi dal comportamento del singolo) /deduttivo (prima si definiscono i princìpi e poi si applicano – dal generale al particolare);  positive: ricerca princìpi su ciò che è (e siccome tratta dei comportamenti umani all’interno dell’azienda, è anche una scienza sociale);  normative: ricerca princìpi su ciò che dovrebbe essere per realizzare i fini prefissati. (es. in un ambiente lavorativo si produce di più: positività si deve creare un ambiente positivo: normatività.)

2.1.1

L’ECONOMIA AZIENDALE

L’economia aziendale è la scienza che studia le condizioni di esistenza e le manifestazioni di vita delle aziende, ossia la scienza dell’amministrazione economica delle aziende. (Zappa – 1927) L’economia aziendale è la scienza che studia le condizioni di esistenza e le manifestazioni di vita delle aziende, in una prospettiva di analisi sia oggettiva (gestione, rilevazione e organizzazione) sia soggettiva (sui comportamenti degli uomini e le funzioni manageriali). L’economia aziendale è: 1

 Unitaria, coordinata e integrata;  Dinamica, relativa e transitoria, poiché cambia continuamente in maniera tale da riuscire a sopravvivere ai soggetti esterni;  Finalizzata al raggiungimento dell’obiettivo. Fine ultimo di ogni azione economica è il soddisfacimento dei bisogni umani. Risulta difficile trovare un fine comune a tutte le aziende; per tutte, tuttavia, vale il fine di poter perdurare in maniera economicamente equilibrata nel tempo. L’economia aziendale studia le condizioni di esistenza e le manifestazioni di vita delle aziende nelle diverse fasi della vita aziendale: 1) Fase pre-aziendale: studio il settore di riferimento e scelgo di quali mezzi monetari usufruire; 2) Fase istituzionale: si scelgono i beni economici da produrre ed i fattori produttivi da utilizzare, successivamente si mette a disposizione il capitale e si costituisce l’azienda in maniera formale; 3) Fase gestionale o dinamico-probabilistica: do inizio al processo produttivo; 4) Fase terminale: mission aziendale risolta, dunque si ha una chiusura dell’attività aziendale (no fallimento).

1.1.2 I BENI PRODUTTIVI I beni economici sono i prodotti (beni caratterizzati dalla materialità) ed i servizi (beni caratterizzati dall'immaterialità). I beni economici si distinguono in:  beni di consumo finale, in quanto soddisfano direttamente i bisogni di consumo finale, sono output dei processi produttivi;  beni di consumo intermedio o di produzione, in quanto partecipano ad ulteriori processi di trasformazione in altri beni, sono output di alcuni processi produttivi ed input (fattori produttivi) di altri processi di produzione. Le aziende producono per i consumatori finali ma anche per altre aziende (i beni finali di un’azienda diventano i fattori produttivi di un’altra). Essi si possono anche suddividere in base alla durevolezza:  beni ad uso durevole, con utilizzabilità ripetuta;  beni ad uso immediato, con singola utilizzabilità.

1.1.3 I FATTORI PRODUTTIVI Per fattore della produzione si intende qualsiasi elemento in grado di alimentare il processo produttivo. Requisiti dei fattori produttivi sono l’ onerosità – sostenimento di un costo (= quantità x prezzo) effettivo e/o figurativo; dunque, è possibile esprimere in forma monetaria il loro valore – e la disponibilità e utilizzabilità in un determinato momento.

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I fattori primitivi della produzione sono capitale e lavoro (sono escluse le risorse naturali perché non presentano onerosità). Il capitale può assumere varie forme, suddivise per: I. fungibilità: generici (denaro – moneta o mezzi equipollenti) o specifici (beni: impianti, attrezzature, merci, materie prime, terreni). II. utilizzabilità nel tempo e/o nel processo produttivo: a utilità durevole (o a fecondità ripetuta, o pluriennali, o strutturali) o a utilità immediata (o a fecondità semplice, o correnti – nel breve tempo – o di consumo). III. materialità/immaterialità, tra i primi, ad esempio, rientrano edifici e materie prime, tra i secondi i marchi ed i servizi. Una più precisa distinzione si ottiene dalla combinazione degli ultimi 2 criteri di classificazione. Il lavoro, pur avendo una collocazione contrapposta al capitale, rientra, per la caratteristica di attività di servizio, tra i f.p. correnti (ad utilità immediata) immateriali. I fattori produttivi affluiscono all’azienda dall’ambiente, per lo più dal sistema dei mercati; può però anche decidere di produrli internamente, se conveniente e tecnicamente possibile (es. costruzioni in economia). Componenti aggiuntive dei fattori sono:  la conoscenza, per poter scegliere tra le migliori combinazioni economicotecniche;  l’esperienza, maturata nel tempo tramite lo svolgimento dell’attività operativa. La disponibilità dei fattori, però, non è elemento di per sé sufficiente per svolgere l’attività produttiva: bisogna anche saperli combinare in modo adeguato. Risalta dunque il concetto di combinazione dei fattori produttivi , per loro natura complementari: ogni fattore è indispensabile ai restanti per il totale svolgimento dell’attività produttiva (sistema di mezzi produttivi interagenti). L'azienda ottiene i fattori che le occorrono tramite il:  processo di acquisto;  processo di produzione tecnica;  processo di apprendimento da parte dei soggetti che operano in azienda.

1.2.1 L’OPERATORE ECONOMICO AZIENDA Secondo l’art. 2555 C.c ., l’azienda è il complesso dei beni organizzati dall’imprenditore per l’esercizio dell’impresa. Secondo l’art. 2082 C.c., l’imprenditore è colui che esercita professionalmente un’attività economica organizzata al fine della produzione o lo scambio di beni e servizi. Le varie definizioni d’azienda esistenti possono essere suddivise in base all’approccio, a seconda che esso sia: a. Statico – dà maggior rilievo agli elementi oggettivi (le persone ed i beni): “l’azienda è costituita da un complesso di persone e di beni disposti per il conseguimento di un determinato fine”; 3

(tuttavia, la struttura aziendale non avrebbe senso di esistere se non funzionante, ecco che si arriva all’approccio) b. Dinamico – insieme di operazioni coordinate in un sistema che enfatizza il fare: l’azienda deve essere proattiva; Gino zappa in particolare spostò l’attenzione su ciò che è la creazione di ricchezza da parte dell’azienda: secondo egli, l’azienda è una coordinazione economica, destinata a perdurare, istituita per il soddisfacimento dei bisogni. c. Complesso – l’azienda viene vista nella sua completezza, ovvero nella sua struttura e dinamicità, e la si considera come un sistema aperto. Definizione formulata da Giannessi, che rivede nell’azienda un’unità elementare (e non un complesso aziendale) all’interno di un contesto economico generale. Essa è composta dalla combinazione dei fattori produttivi e dalla composizione di forze lavoro interne ed esterne e realizza un’attività economica al fine di ottenere (e far perdurare) un equilibrio economico in grado di offrire un compenso al soggetto economico proporzionale ai risultati raggiunti. I caratteri che tipicamente si attribuiscono al sistema azienda ci sono quasi tutti: è aperto, dinamico, finalizzato, probabilistico. La teoria sistemica considera l'azienda come un insieme di elementi interrelati e coordinati verso il raggiungimento di un medesimo risultato. Questa teoria ammette il principio olistico, secondo il quale la totalità in termini di costi ha più valore della somma delle parti.

1.4.1

LA DISTINZIONE DELLE AZIENDE

Un’azienda può essere di consumo o di produzione. In un’azienda di consumo, i beni e i servizi prodotti sono invece direttamente destinati al soddisfacimento dei bisogni delle persone che hanno dato vita all’azienda – la famiglia. In un’azienda di produzione, i beni o servizi sono da destinare allo scambio sul mercato di collocamento, dietro ricevimento di un corrispettivo (prezzo). Secondo il fine, si distinguono in: o Di produzione originaria (settore primario – estrazione, agricoltura); o Di produzione diretta di beni (settore secondario – trasformazione fisico-tecnica); o Di produzione indiretta di beni/diretta di servizi (settore terziario – trasferimento di beni nel tempo e nello spazio). In senso economico, la produzione è il processo incrementativo di utilità, nonché la creazione di ricchezza. In base alla tipologia di produzione effettuata, possiamo distinguere: 4

 aziende di produzione diretta (manifatturiere), imprese la cui produzione implica processi di trasformazione economico-tecnica di beni e/o servizi da cedere a terzi sul mercato attraverso lo scambio;  aziende di produzione indiretta, la cui produzione non comporta una trasformazione della materia (es. un’impresa di commercio all’ingrosso di frutta che acquista i prodotti agricoli e li rivende in altri mercati);  aziende di erogazione (o produzione) di servizi, che rendono disponibili condizioni che facilitano lo svolgimento di altre attività, siano esse sia di produzione sia di consumo. Tuttavia, sono presenti tracce dell’attività di produzione nelle aziende di erogazione e tracce di processi di consumo in aziende di produzione, dunque si parla di aziende di produzione o di aziende di erogazione a seconda della prevalenza dell’attività. Le aziende di produzione acquistano gli input dal mercato del lavoro (risorse umane), dal mercato degli altri fattori produttivi (beni, merci) e dal mercato finanziario (capitale di terzi). In seguito alla produzione, e dunque alla trasformazione fisico-tecnica, si formeranno gli output: essi, dopo essere stati collocati sul mercato di sbocco, genereranno un reddito, dato dalla differenza fra ricavi e costi.

1.3

L’AZIENDA COME SISTEMA

La teoria sistemica costruisce teorie e modelli tramite il metodo sperimentale, dunque, effettua uno studio procedendo dall’analisi alla sintesi e viceversa (induzione/deduzione). Come teoria si basa sui: 1) concetto di sistema – definito come una combinazione di elementi tra loro coordinati, orientati al raggiungimento di un determinato fine; 2) concetto di equilibrio dinamico – ossia una tipologia di equilibrio economico che si realizza in una determinata unità di tempo e che è soggetto a mutare per effetto delle perturbazioni economiche, dunque può risultare stabile o instabile. Il sistema azienda è un sistema sociale; nonostante ciò, esso si differenzia dalle altre istituzioni sociali (famiglia, chiesa) poiché:  vige un legame di natura contrattuale-giuridica e non un legame volontaristico;  crea ricchezza tramite il processo produttivo, dando vita a beni rivolti all’ambiente esterno;  presenta una pluralità di interessi ed una mancanza di finalità comuni, facendo strada a legami conflittuali fra capitalisti – portatori di denaro con vincolo di capitale – e lavoratori (i primi si aspettano un risultato economico positivo, i secondi si aspettano un compenso svincolato dagli andamenti economici). 5

Un sistema è:  aperto – è un sottosistema del sistema economico ed ha scambi con l’esterno, attingendo inputs dall’esterno e collocando outputs all’esterno;  dinamico – esiste solo se la struttura [aspetto statico], è in funzione tramite processi [aspetto dinamico]. È soggetto a modifiche nel tempo e nello spazio. Presenta un’attitudine a mantenere condizioni di equilibrio;  probabilistico – è costantemente sottoposto a rischi che minacciano il perseguimento dei suoi obiettivi e la sua stessa esistenza;  finalizzato – ha la capacità di pervenire ad un risultato, che ha come indiretta soddisfazione il soddisfacimento dei bisogni umani;  complesso – presenta una molteplicità di elementi e di relazioni tra essi, tant’è che è possibile scomporlo in subsistemi a loro volta funzionanti in modo complesso. Il sistema, se ben funzionante, ha un valore maggiore della somma dei singoli elementi che lo compongono (olismo). Il sistema d’azienda può essere scomposto in quattro elementi, a loro volta sistemi (e dunque scomponibili): il subsistema della produzione, il subsistema delle relazioni azienda/ambiente, il subsistema del management, il subsistema delle informazioni.

Il subsistema della produzione costituisce l’ aspetto oggettivo del sistema aziendale, che può essere allargato fino a contenere il sistema delle relazioni azienda/ambiente. Infatti, la maggior parte dei rapporti che il sistema intrattiene con l’esterno, sono quelli con i soggetti che consentono la possibilità dello svolgimento delle operazioni del sistema della produzione. Allo stesso modo, anche il sistema delle informazioni, per l’uso che ne fa il sistema del management, può essere considerato in esso inglobato a rappresentare l’aspetto soggettivo.  Nel subsistema della produzione si manifestano la combinazione dei fattori produttivi e la composizione delle forze interne ed esterne. Gli elementi che ne fanno parte sono gli input e gli output del sistema stesso ed

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il meccanismo del loro funzionamento – modulo di combinazione produttiva1 . Per gli elementi di input si considerano gli elementi (a cui corrispondono omonimi subsistemi): materiali e servizi; impianti e utilità pluriennali; lavoro umano e conoscenze; denaro. Per gli elementi di output il riferimento è ai nuovi beni ottenuti in seguito alla trasformazione fisico-tecnica.

Relativamente al sistema delle operazioni con rilevanza esterna (quelle che determinano uno scambio economico-finanziario), è possibile effettuare l’immediato collegamento tra gli elementi del sistema della produzione e alcuni elementi del sistema delle relazioni azienda/ambiente.

Quest’ultimo definisce una serie di rapporti tra l’azienda e i diversi sistemi/soggetti esterni. Di fatto, per l’acquisizione degli input è necessario il fattore generico denaro che esce dal sistema in cambio dei suddetti fattori specifici. I flussi in entrata del denaro non derivano invece solo dalle vendite, ma anche dalla formazione del capitale aziendale (subsistema azienda/capitalisti) e dalla possibilità di ottenere prestiti (subsistema 1 Modello in base al quale si realizza il processo produttivo: l’insieme di regole, modalità, quantità e rapporti secondo cui gli elementi partecipano al processo di trasformazione, combinandosi fra loro. Esso caratterizza la singola azienda, visto che ognuna ha un proprio modo di combinare i rapporti.

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azienda/finanziatori). Allo stesso modo, i flussi in uscita del denaro non derivano solo dagli acquisti dei fattori produttivi, ma anche per il rimborso dei finanziamenti ottenuti.

1.5 1.5.1

IL PROFILO SOGGETTIVO IL SOGGETTO GIURIDICO

Nell’indagine del profilo oggettivo, l’attenzione si concentra sull’azienda quale struttura (sistema di beni, persone e relazioni – dotata di una propria oggettività sganciata dalle specifiche motivazioni che animano i soggetti individuali) e sul funzionamento di tale struttura. Nell’indagine del profilo soggettivo, l’attenzione si concentra sui soggetti cui spettano le decisioni e le scelte (soggetto economico) e cui competono obblighi e diritti di natura legale (soggetto giuridico). Dalla gestione di un’azienda derivano diritti ed obblighi rispetto a terzi. L’insieme di questi diritti ed obblighi, originati dai rapporti giuridici che riflettono le operazioni compiute, fanno capo al soggetto giuridico. Il soggetto giuridico è, quindi, la persona nel cui nome l’attività aziendale è esercitata e al quale sono riferiti i diritti e gli obblighi che nascono dalla costituzione dell’azienda e dal suo esercizio. Il soggetto giuridico può essere rappresentato da un singolo soggetto (azienda individuale) o da un gruppo di soggetti (azienda collettive/societarie).  L’impresa individuale è un’impresa che fa capo ad un solo titolare, che promuove l’attività e ne è il responsabile. In tali imprese, il soggetto giuridico, così come il soggetto economico, è la persona fisica titolare dell’impresa.  Nelle società di persone le caratteristiche personali dei soci (elemento personale), hanno più rilevanza rispetto ai beni conferiti (elemento patrimoniale) – risulta dunque fondamentale un legame di fiducia fra essi. Espressioni tipiche di società di persone sono le società semplici (s.s.), le società in nome collettivo (s.n.c.) e le società in accomandita semplice (s.a.s.). Ciascun socio è illimitatamente responsabile ed ha il potere di amministrare la società – indipendentemente dall’ammontare della sua quota – ma anche di rispondere per i soci insolventi. In questa tipologia di società il soggetto giuridico (ed anche il soggetto economico) è rinvenibile nelle figure dei soci che, anche se un insieme di persone fisiche, è unico ed unitario . Tuttavia, nelle s.a.s., i soci accomandanti, a differenza dei soci accomandatari, rispondono per le obbligazioni sociali soltanto limitatamente al patrimonio conferito nella società in veste di finanziatori.  Le società di capitali rappresentano più unioni di capitali che unioni tra persone, tanto che la qualità di socio risulta, in genere, liberamente trasferibile mediante cessione della quota o delle azioni possedute. Esse 8

comprendono le società per azioni (s.p.a.), le società in accomandita per azioni (s.a.p.a.) e le società a responsabilità limitata (s.r.l.). Esse si caratterizzano per la presenza di soci con responsabilità limitata al capitale conferito: ciò significa che i creditori possono rivalersi esclusivamente sul patrimonio sociale (autonomia patrimoniale perfetta). Tuttavia, nelle s.a.p.a., vi sono i soci accomandatari responsabili illimitatamente. Nelle società di capitali, poiché esse persone giuridiche private (dunque, soggetto di diritto distinto dai singoli soci), ad essere titolare dei diritti e degli obblighi che nascono dallo svolgimento dell’attività d’impresa è la società, e non il singolo socio. Caratteristiche Società di persone Società di capitali Capitale sociale La legge non fissa un importo La legge fissa un importo minimo per il capitale minimo per il capitale sociale, essendo questo sociale. l’unica garanzia ne confronti di terzi. Dimensioni Piccola (impresa individuale); Piccole-medie dimension piccola composta da pochi con pochi soci coinvolt soci (S.n.c.) e piccole con nell’attività (S.r.l.); medio presenza di due gruppi di grandi dimensioni (S.p.A. e S.a.p.A.) soci (S.a.s.) Organi Non sono previsti organi Sono previsti più organ sociali ognuno con le proprie Ogni socio illimitatamente competenze (corporate responsabile può governance). amministrare. linea generale Poteri di rappresentanza Tutti i soci disgiuntamente, In nelle S.a.s. sono i soli soci l’amministratore unico o d accomandatari in forma Consiglio amministrazione disgiunta. Autonomia Patrimoniale Imperfetta: i creditori sociali Perfetta: i soci non sono possono agire sul patrimonio personalmente delle personale dei singoli soci ma responsabili solo dopo aver escusso obbligazioni sociali. infruttuosamente sul patrimonio sociale. Responsabilità per le Illimitata dell’imprenditore La società con il suo obbligazioni assunte (impresa individual...


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