Riassunto “La Chimera”, Sebastiano Vassalli PDF

Title Riassunto “La Chimera”, Sebastiano Vassalli
Author Anna Alzani
Course Letteratura italiana
Institution Università degli Studi di Milano
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Summary

Riassunto sintetico del romanzo “La Chimera” di Sebastiano Vassalli, 1990, suddiviso in sezioni....


Description

LA CHIMERA PERMANENZA NELLA PIA CASA Antonia, orfanella abbandonata sul torno della casa di carità di San Michele di Novara, viene allevata, insieme alle altre esposte, tra le suore e la rigida disciplina del convento e della dottrina cattolica. Conosce suor Livia (la meridionale), suor Clelia (la maestra) e suor Leonarda (la superiora).! Antonia cresce ed è la più bella fra tutte le esposte della Pia Casa. Ha i capelli neri e i tratti mediterranei, ragion per cui le danno il cognome di Spagnolini. Arrivato il vescovo Bascapè a Novara, Antonia viene scelta per recitare la poesia di benvenuto. Prima del suo arrivo la ragazza viene costretta a mangiare un uovo e, mentre recita la poesia davanti a Bascapè, sviene a causa dell'emozione (e dell'uovo). Si incontra, infine, con il vescovo stesso che la perdona.! Antonia, durante la sua permanenza nella Pia Casa, viene incaricata, insieme ad un'altra esposta, di svuotare la ruera (il secchio dove vengono raccolte le feci) ogni mattina. Una mattina, durante il trasporto, questa le cade dalle mani e si rovescia su una suora che la punisce rinchiudendola in uno stanzino. Qui incontra Rosalina, una giovane ragazza che dice di sapere cosa fanno realmente preti e suore e per ciò viene rinchiusa costantemente. Rosalina spiega in modo molto rozzo tutto ciò che concerne la sessualità all'ignara compagna che viene molto colpita dalle dure parole della compagna.!

ADOZIONE E VITA ORDINARIA A ZARDINO All'età circa di dieci anni Antonia viene adottata da una coppia di contadini, Bartolo Nidasio e sua moglie Francesca, che, dopo averla portata a casa nel paesino di Zardino, l'allevano come se fosse una loro figlia legittima - cosa alquanto strana a quei tempi, dato che spesso le esposte venivano adottate affinché facessero da serve. Antonia, arrivata a Zardino, conosce subito il popolare Don Michele, appartenente alla categoria dei quistoni, falsi parroci dediti più agli affari che alla religione. Esempio della singolarità di questo prete è il fatto che allevi bachi da seta all'interno della chiesetta di Zardino.! Con l'arrivo della primavera a Zardino arrivano anche i risaroli, e Antonia, incuriosita, va assieme alla sua amica Teresina ad osservarli. Costoro, spiega Vassalli, erano persone miserabili, spesso con ritardo mentale, che venivano indotte a tale lavoro con l'inganno. Antonia, addolorata nel vedere uomini così sciancati e vicini alla morte, progetta di farli scappare, ma Teresina le spiega che ciò non è possibile a causa dei Fratelli Cristiani, uomini preposti a recuperare eventuali risaroli fuggitivi. ! Arriva l'estate e Antonia diventa amica sia di Biagio, servo delle compaesane sorelle Borghesini, sia del camparo (cioè la guardia) Maffiolo, il quale ogni volta che incontra Antonia le narra delle sue avventure e delle battaglie che ha combattuto viaggiando per l'Europa al servizio del re di Spagna.! Nello stesso periodo, Antonia va, assieme alla madre, da Consolata Barbero e le figlie di questa a Biandrate, dove si tiene una fiera. Durante la visita, il gruppetto si ferma ad osservare gli animali (fra questi anche una tigre) imbalsamati giunti da lontanissimi paesi per opera di alcuni preti, i quali, durante la fiera, non perdono occasione per chiedere elemosine ai poveri contadini.! Nell'ottobre del 1601 arriva a Zardino Don Teresio, un giovane prete mandato dal vescovo per subentrare a Don Michele. Don Teresio costringe gli abitanti di Zardino ad andare in chiesa e a partecipare alla messa oltre che a donare importanti offerte in denaro.! Arriva l'inverno e con esso anche un'altra minaccia, rappresentata dal Caccetta, un feudatario novarese realmente esistito, che, per via di bandi e condanne, si stabilisce dall'altra parte del fiume Sesia. Ha anche la fama di essere un uomo molto crudele da quando, a causa di una competizione in amore, uccise tutta la famiglia dell'amante della donna. Un giorno egli (descritto come un uomo basso, robusto e dal brutto aspetto) arriva a Zardino assieme ai suoi bravi, ma non commette violenze.! In quest'epoca, spiega Vassalli, vi è un grande e proficuo commercio di reliquie. Si credeva, infatti, che esse avessero poteri miracolosi che nessun altro oggetto possedesse. Perciò il vescovo Bascapè incarica monsignor Cavagna - detto ''oca bianca più che burro'', citando Dante - di andare a Roma ad acquistarne alcune. Costui, non essendo molto furbo, si fa ingannare da due sconosciuti, un prete e un pittore, che gli rifilano dei falsi e che poi lo denunciano alla Chiesa. Cavagna, arrivato a Novara con le presunte reliquie, è bene accolto da tutti; ma con l'arrivo dell'inquisitore mandato, appunto, per verificare l'autenticità di tali reliquie, il Cavagna finisce in prigione e la stessa reputazione del Bascapè ne risente tanto da fargli credere che tutto ciò sia stato architettato dallo stesso Papa (suo acerrimo nemico) per umiliarlo.!

INIZIO DEI SOSPETTI Nel frattempo Antonia cresce e allo stesso tempo anche Biagio, che oltre ad avere qualche problema mentale viene trattato dalle due sorelle alla stregua di un animale. Costui si innamora follemente di Antonia,

tanto che le sorelle Borghesini, dopo aver perso la pazienza a causa delle continue fughe di Biagio, oltre ad accusare Antonia di averlo stregato, lo fanno castrare.! Un giorno Antonia, mentre porta assieme alle sue amiche delle oche al pascolo, incontra per la strada un pittore di nome Bertolino, chiamato a Zardino per dipingere un'edicola votiva. Bertolino, vedendo Antonia, è colpito dalla sua bellezza a tal punto da raffigurare la Madonna dell'edicola con il suo volto. A nessuno in paese piacerà questa scelta e don Teresio si rifiuterà di benedire l'edicola.! Nell'autunno dello stesso anno arriva a Zardino un gruppo di soldati lanzichenecchi, i quali compiono ogni genere di angheria e oscenità durante la loro permanenza nel paesino, pretendendo di essere sfamati e addirittura di usare le pareti della chiesetta come gabinetto - erano infatti luterani. Durante la permanenza dei lanzi, Antonia accetta di ballare con uno di loro al centro della piazza e perciò non viene più ammessa in chiesa.! Durante l'inverno tra il 1609 e il 1610, Antonia ascolta le varie storie che venivano narrate nelle rigide giornate d'inverno dalle comari dell'epoca. Queste per superstizione arrivano addirittura a collegare Antonia agli strani eventi avvenuti nel villaggio.!

DENUNCIA E CONVOCAZIONE IN TRIBUNALE Don Teresio, su consiglio di molti abitanti del villaggio, va a Novara a denunciare al Sant'Uffizio Antonia come strega: ivi narra di molti avvenimenti sospetti all'inquisitore Manini, il quale decide di iniziare il processo - storicamente autentico - verso Antonia. Prima di convocare Antonia, il Manini interroga alcuni abitanti: tutti coloro che testimoniano giudicano Antonia una strega e solo Teresina, la sua migliore amica, dice il contrario, spiegando che Antonia esce di notte non per andare ai sabba ma per incontrarsi con il suo fidanzato.! Antonia, giunta a Novara assieme ai suoi genitori, nega di essere una strega e affermando di incontrarsi semplicemente con il moroso e non con il diavolo. Durante il processo Antonia è vestita da sposa, per dare più credibilità a ciò che dice. L'uomo di Antonia è un camminante, cioè un uomo senza fissa dimora che viaggia continuamente cercando ospitalità in qualche locanda o abitazione. Costui si chiama Gasparo e per mestiere fa il capo dei risaroli. Durante l'estate di quell'anno conosce Antonia e i due si incontrano la notte sotto il colle dell'albera dove Gasparo le racconta le sue avventure passate per mare, promettendole che un giorno la porterà con sé a Genova dove trascorreranno il resto della vita insieme.! Il processo continua sotto il comando del Manini che non vuole certamente salvare la povera Antonia, ma piuttosto vuole vederla sul rogo al più presto.!

TORTURE , CONFESSIONE, CARCERE, CONDANNA Manini interroga di nuovo Antonia la quale, dopo essere stata violentemente torturata da Taddeo e Bernardo (due mascalzoni al servizio dell'inquisitore all'interno del tribunale), confessa, dicendo ciò che gli inquisitori si vogliono sentir dire. Manini, una volta soddisfatto del suo lavoro, fa ricondurre Antonia nelle prigioni.! Anche i genitori di Antonia testimoniano davanti all'inquisitore Manini, dicendo, che Antonia si incontra con l'uomo che ama; dopo aver deposto la loro testimonianza, Bartolo offre all'inquisitore un porco per corromperlo e far terminare così il processo verso sua figlia. Manini rifiuta subito l’offerta soltanto perché è decisamente troppo bassa.! Finisce il mese di giugno e Antonia, ancora sotto processo, deve trascorrere le sue giornate nelle prigioni dove alle comodità inesistenti si aggiunge la molestia dei topi notturni. Antonia è esaminata un'altra volta e sempre con i medesimi mezzi di tortura che la costringono ad ammettere nuovamente colpe che non ha mai commesso. Il 20 agosto 1610 si riunisce il collegio per decretare la sentenza verso la strega di Zardino. Alla fine il collegio condanna Antonia al rogo. Nel frattempo Taddeo e suo figlio Bernardo ripuliscono per bene la prigione e la notte violentano Antonia, che nonostante si ribelli, alla fine è costretta a cedere ai due violentatori.! Finisce agosto e Antonia viene trasferita nelle prigioni della torre dei Paratici, dove trascorre gli ultimi giorni prima dell'esecuzione. Qui oltre a lei vi è Rosalina che è stata arrestata poiché si prostituiva davanti ad una caserma e senza la mantella gialla che serve per distinguere le prostitute. Durante la sua permanenza nella torre, Antonia trascorre le sue giornate a dormire per fuggire dalla realtà. In quei giorni, poi, arriva da Milano mastro Bernardo, il boia, assieme ai suoi collaboratori, il quale ha ricevuto l'ordine di giustiziare Antonia l'indomani, sulla collina dove si crede che andasse ad accoppiarsi con il diavolo.!

ESECUZIONE L'11 settembre 1610 Antonia viene condotta su una carrozza e portata sul dosso dell'albera per essere giustiziata. Durante il tragitto la ragazza osserva dal finestrino della carrozza la gente che urla e che acclama a gran voce la sua morte. Una volta arsa Antonia, inizia la festa tanto attesa da tutti. Successivamente l'intero villaggio di Zardino sarà travolto da una frana di fango conseguente a un'esondazione del fiume Sesia, finendo per essere cancellato da tutte le mappe e dimenticato a lungo, assieme ai suoi abitanti e alla storia di Antonia....


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