Riassunto \"la memoria autobiografica\" PDF

Title Riassunto \"la memoria autobiografica\"
Course Psicologia della memoria e dell' invecchiamento
Institution Università degli Studi Gabriele d'Annunzio - Chieti e Pescara
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RIASSUNTO LIBRO “LA MEMORIA AUTOBIOGRAFICA” INTRODUZIONE: Che cos’è un ricordo? Insieme di eventi o episodi della propria vita. La memoria autobiografica non è soltanto una memoria episodica, ossia un ripensare e riferire circa episodi quotidiani comuni, ma rappresenta un insieme di ricordi personali che hanno caratterizzato e segnato in qualche modo la nostra esistenza. La memoria autobiografica è fondamentale nella formazione del sé e dell’identità personale e può essere considerata il legame mnestico tra quello che siamo stati nel passato, quel che siamo nel presente e quel che saremo nel futuro. Attraverso l’esperienza, l’immagazzinamento e il recupero di eventi fondanti della nostra vita, riusciamo ad avere un quadro abbastanza preciso della nostra esistenza, dall’infanzia all’età adulta, importante nella gestione degli avvenimenti presenti e futuri. I ricordi autobiografici rappresenterebbero i blocchi per la costruzione dell’identità personale utili a dare un senso di continuità dal passato al futuro. -

I ricordi personali episodici si riferiscono ad eventi passati che inglobano dettagli contestuali circa il momento e il luogo dell’avvenimento: il recupero di tali ricordi determina il senso di vivere l’esperienza quasi come un viaggio mentale del sé.

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I ricordi personali semantici, invece, si riferiscono a ricordi che non sono basati sull’evento e sono maggiormente legati ad un senso di familiarità (ad es. dove siamo andati a scuola, il nome di insegnanti ecc. eventi che mancano di una specificità temporale).

È importante considerare anche la relazione tra emozioni e ricordi o l’influenza dei fattori culturali sulla formazione dei nostri ricordi. Alcuni lavori sottolineano come alcuni aspetti della memoria autobiografica siano rintracciabili sin dalla tenera età e come questi cambino o si mantengano inalterati nell’età adulta avanzata. Il modello ormai classico di Conway e Rubin (1993) può essere utilizzato come un quadro teorico generale per comprendere quali siano i processi che intervengono sia nella codifica che nel recupero degli eventi personali. Affronteremo la descrizione delle prime tecniche di indagine comportamentale e degli approcci più recenti di visualizzazione cerebrale. In particolare, le regioni cerebrali che intervengono nella codifica, nell’immagazzinamento e nel recupero di un ricordo. Saranno riportati gli studi che hanno indagato il ricordo per gli eventi personali nell’infanzia e in età scolare, seguiti dalla descrizione di come cambia la memoria autobiografica in età adulta anziana. Ci soffermeremo sui fallimenti della memoria autobiografica. Attraverso il paradigma del monitoraggio della realtà, che spiega quali siano i processi implicati nella corretta attribuzione del piano di realtà ai nostri ricordi personali e quali siano i fattori che possono portare a indicare un ricordo personale fittizio come realmente accaduto. Infine, verrà presentata la memoria autobiografica nel contesto della pratica clinica. PRIMO CAPITOLO: CHE COS’È LA MEMORIA AUTOBIOGRAFICA?

È la memoria per gli eventi della nostra vita (Brewer, 1986). Si tratta di un insieme di eventi personali o autoreferenziali che si distinguono dagli altri ricordi per la loro natura dinamica e attiva. Sebbene spesso vengano paragonati ai ricordi episodici (ad es. ricordo della passeggiata in bicicletta di ieri pomeriggio), mescolati a elementi di memoria semantica (ad es. il nome della località) e procedurale (ad es. come si va in bicicletta), i ricordi personali costituiscono una tipologia di ricordo a sé stante. La classica organizzazione della memoria autobiografica (microstruttura) prevede tre livelli di specificità: 1- Un periodo della vita (ad es. gli anni dell’università o gli anni in cui si è vissuti in una città) 2- Un evento generale (ad es. il primo giorno di lavoro) 3- Un evento specifico: consiste nel recupero di una serie di dettagli che caratterizzano in ricordo in sé. La memoria autobiografica segue un ordine gerarchico in quanto gli eventi specifici formano gli eventi generali che, a loro volta, formano i periodi della nostra vita. Accanto a questa microstruttura, i ricercatori hanno descritto anche una macrostruttura o “curva del ricordo autobiografico” che emerge quando viene chiesto ai soggetti di recuperare liberamente i ricordi della loro esistenza e di datarli. Si osserva una curva che è legata al maggiore o minore ricordo degli eventi della nostra vita. La classica metodologia utilizzata consiste nella presentazione di una serie di parole o fotografie in risposta alle quali viene chiesto di rievocare un ricordo personale. Tuttavia, i ricordi autobiografici possono emergere anche inconsapevolmente memoria autobiografica involontaria. La componente emotiva rappresenta un elemento centrale di questo tipo di ricordi. Il sistema di memoria episodica contiene eventi specifici del passato a rilevanza personale che durano da minuti a ore. Si tratta di ricordi visivi che mantengono l’ordine temporale di accadimento (ad es. che cosa ho mangiato a pranzo, dove sono andato nel pomeriggio ecc.) ma sono soggetti ad essere dimenticati molto facilmente. La memoria autobiografica, invece, ingloba non solo questi aspetti specifici, ma anche conoscenze generali autobiografiche. Se legati a un ricordo autobiografico, i ricordi episodici possono “resistere” anche più a lungo. I ricordi episodici agiscono nel presente e soddisfano obiettivi momentanei, quelli autobiografici contribuiscono al raggiungimento di obiettivi più significativi a lungo termine e mirino alla formazione nonché allo sviluppo della propria identità personale. (vedi tabella 1 pag.13)

LA COMPONENTE COGNITIVA

Microstruttura della memoria autobiografica secondo il modello di Conway: 1- Periodi di vita: Ci riferiamo a periodi estesi della nostra vita (anni o decadi) e rappresentano conoscenze generali sulle persone, sui luoghi e sulle attività legate a un certo momento della nostra vita. o Essi possono avere un inizio e una fine. o Rappresentano un livello astratto o generale di conoscenze autobiografiche, una sorta di contenitori di nuclei tematici (ad es. dove ho lavorato, dove ho vissuto) legati a determinati periodi della nostra vita. o Un periodo della vita può essere anche connesso a eventi multimediali, come il ricordo della canzone o la visione di quel film particolare. In questo caso, sentire una canzone o rivedere un film induce sentimenti positivi. o Possono anche sovrapporsi tra loro quando si riferiscono a un periodo cronologico comune: ad es. “quando ho vissuto con Maria” 2- Gli eventi generali: Rappresentano un livello più specifico della conoscenza autobiografica e possono andare da un giorno ad un mese. o Prendono la forma di un breve riassunto o di un evento che si ripete o di eventi più estesi. o Una loro caratteristica è quella di riferirsi a ricordi molto vividi di eventi legati al raggiungimento o al fallimento di un certo obiettivo. 3- Gli eventi specifici: Si riferiscono alle immagini, ai sentimenti e ai dettagli di un evento generale e vanno da secondi a ore. o Rappresentano la conoscenza dell’evento legata all’immaginazione o Possono essere considerati come un insieme indifferenziato di caratteristiche che vengono attivate a seconda del tipo di informazioni fornite da un evento generale rievocato. Ad es. si tratta di ricordi che presentano specifiche informazioni sensoriali/percettive. Può capitare che le persone abbiano un ricordo vivido ma falso di un evento mai accaduto. In alcuni casi i ricordi possono essere chiari ma possono contenere un ricordo dei processi cognitivi coinvolti nella generazione di quel ricordo. Queste attribuzioni di realtà possono essere influenzate dalla motivazione, dagli errori, dalle esperienze e dalle abilità metacognitive della persona che ricorda l’evento....


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