Riassunto L\'interpretazione dei sogni PDF

Title Riassunto L\'interpretazione dei sogni
Author Maria Chiara Turra
Course Storia della filosofia contemporanea
Institution Università di Bologna
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Summary

Riassunto completo con commento di due opere di Sigmund Freud: -L'interpretazione dei sogni
-Il sogno
...


Description

Sigmund Freud Il sogno (1901) Riflessione che Freud fa sulla dimensione onirica. La patologia psichica è un rimedio mal riuscito che impedisce alle tensioni di invadere l'esperienza e la coscienza ed in tal modo la distruggono, ma provoca una non soluzione del problema; è il risultato del venire a confronto di due istanze, ovvero la pulsione ed il suo rifiuto, quindi vi è un equilibrio. Freud scopre un'analogia fra la patologia psichica e i sogni: le stesse dinamiche e gli stessi conflitti della patologia psichica sono presenti anche nel sogno, per cui per prima cosa vi è l'idea che tutto ciò che avviene nel sogno è riconducibile in termini di senso. Vi è nel sogno un pensiero manifesto e un pensiero latente. L'immagine che appare nel sogno viene fuori perché c'è un'azione di forza che la produce, inoltre ha anche un'azione di forza che impedisce che la forza che la produce risulti chiaramente: vi è anche qui una pulsione e un rifiuto della pulsione. L'origine del sogno è nel sonno, nel quale avviene un ritiro dell'individuo dal mondo che consente di riemergersi in se stessi per cui ha un'azione terapeutica; nel ripiegamento su se stessi ciò che fa capo al sogno sono forze e tensioni che sono in fondo all'individuo e che nella vita diurna sono nascosti, e qui riemergono ed il sogno è il luogo in cui questo si realizza. Non riemergono come forze ma come immagini perché deve essere neutralizzato l'aspetto energetico che deve essere schiacciato sulle immagini: le fa riemergere in un modo che non disturba il sonno e in secondo luogo solo come il risultato di un punto di bilanciamento per cui le forze che si contrastano a queste, cioè quelle della rimozione, non si presentano in tutta la loro carica, ma vengono messe sotto controllo dalle stesse forze che appartengono alla rimozione. L'ingresso nell'esperienza sono quindi regolate, viene introdotto quello stesso livello di compromesso fra pulsioni e il loro rifiuto che si hanno anche nelle patologie. Il sogno è quindi un ingresso privilegiato alle patologie. Il sonno ha la funzione di liberarsi delle tensioni, ed è anche un modo delle pulsioni di liberarsi senza danneggiare la coscienza dell'individuo. L'idea di Freud è che il sonno ha a che fare con le forze che in qualche modo governano la nostra esperienza. Queste forze si sono presentate nella prima infanzia, nella quale la libido come insieme di forze è già presente, attraverso la sessualità infantile che poi l'individuo tende a rimuovere; ciò comporta che la sessualità infantile non si presenti mai in prima persona ma si faccia presente in determinate condizioni. La sessualità infantile, essendo dilagante, è assolutamente più forte della sessualità adulta perché prende totalmente l'esperienza. La forza che caratterizza la sessualità infantile è rimasta come rimozione al fondo dell'esperienza, ma tramite il sonno le tensioni che sono state nascoste tendono a fuoriuscire e formano le immagini oniriche. Al termine sia del sogno che dell'esperienza vi è una potenza arcaica. Freud pervenne a questa idea attraverso il metodo catartico, ovvero l'indagine sui sintomi isterici e si convinse che le immagini oniriche di una patologia erano cariche di cose che nulla centravano; da qui usò la tecnica dell'associazione libera. Il punto essenziale è che l'uomo non può vivere di pulsioni, perché ci sia il soddisfacimento è necessario un esercizio di rimozione; se questa non ci fosse la vita non sarebbe più libera quindi vi è questo blocco, questa censura, delle pulsioni. Nelle immagini oniriche ciò che ha valore è ciò che pare irrilevante. Questa idea implica che il punto decisivo dell'esperienza è il punto energetico: l'idea dello spostamento indica che l'esperienza è energetica, che quello che conta è che l'energia può essere deviata e che nell'esperienza ciò che è irrilevante è ciò che è rilevante. Piano energetico dell'esperienza. Il sogno traspone in immagine una serie di idee cariche di affetto e di significato, perché rimandano a dimensioni dell'esperienza. L'esperienza fonda nel cieco dell'energia, non è strutturata in termini di orientamento: l'esperienza è destrutturata, la sua natura è nel frammentario perchè energia e non contenuti. In secondo luogo le immagini oniriche sono originate da un compromesso, è un concentrato di due livelli . Il sogno è per così dire un processo di regressione: si abbassa la soglia della coscienza, in più ciò che Freud chiama residuo diurno viene riaffiorando e questo si porta dietro una serie di desideri che sono molto più

arcaici e tutto ciò si viene a schiacciare su quel residuo diurno che forma l'immagine; tutto ciò Freud la chiama condensazione. Il contenuto diurno dà la forza all'immagine. Il sogno è sempre il soddisfacimento di un desiderio: quel desiderio che non era stato soddisfatto viene a ripresentarsi e in forma nascosta viene appagato. In questi anni l'idea di Freud è che nel sogno vi è sempre un legame col piacere. Freud afferma che il sogno sia il guardiano del sonno. I sogni si dividono in tre tipi: sogni assolutamente sensati (dei bambini dove il desiderio si manifesta con chiarezza e si appaga), sogni sensati (chiari ma non si capisce da dove siano nati, ma che sembra non ci appartengono), sogni assurdi. Vi è un punto dell'esperienza in cui vari contrari si mescolano e si confondono, ma ciò che ha importanza è la forza. La regressione è un processo di arretramento per cui a partire dal residuo diurno si vengono via via sprigionando forze e desideri che sono sempre più arcaici e investono sempre di più l'esperienza primordiale. La dimensione arcaica dell'esperienza è solo una carica di forza che conosce solo il piacere e il dispiacere, ma non parla mai in prima persona perché non è in grado di produrre immagini e contenuti di significato. Il sogno rispecchia fedelmente nella struttura espositiva la sequenza tematica dell’ Interpretazione dei sogni (1899). Freud rivendica al sogno la dignità e la pienezza di significati a cui hanno diritto tutte le operazioni psichiche umane. Tali significati sono suscettibili di individuazione e interpretazione grazie al metodo delle associazioni libere, la cui validità psicoterapeutica era già stata sperimentata nei casi dell’isteria descritti da Freud; l’applicazione di questo stesso metodo ai singoli brani del sogno consente infatti di pervenire a una serie di pensieri, ricordi ed esperienze lontane, il cui grande valore nella vita psichica del sognatore non può essere disconosciuto. Il contenuto onirico manifesto, cioè il sogno che ricordiamo al risveglio, si rivela un sostituto abbreviato e deformato del contenuto onirico latente, dal quale va tenuto distinto, e a cui si perviene attraverso il lavoro di analisi. Per ricostruire i sogni dobbiamo ricostruire a ritroso quel processo da Freud chiamato lavoro onirico che ha trasformato i pensieri latenti del sogno in contenuti manifesti. I mezzi di cui il lavoro onirico si serve per rendere irriconoscibili le radici affettive e ideative profonde del sogno sono essenzialmente la condensazione del materiale onirico latente, il suo spostamento dal contenuto che gli è proprio a temi e situazioni irrilevanti, la trasformazione espressiva del pensiero in immagini visive e simboli, e infine l’elaborazione razionale a cui talvolta sottoponiamo i nostri sogni nell’atto stesso in cui li ricostruiamo. Solo un paziente lavoro di scavo consente di abbattere una a una le barriere che difendono l’inaccessibilità alla coscienza dei nostri pensieri e affetti più nascosti. Al termine di questo lavoro il sogno si rivela l’appagamento velato di un desiderio inconscio rimosso, le cui radici risalgono quasi sempre alle lontane esperienze della nostra infanzia. E poiché nel corso della nostra vita, nessuna pulsione è stata tanto potentemente rimossa e censurata come la pulsione sessuale, i desideri che trovano appagamento nel sogno sono assai spesso di natura erotica. È questa una scoperta della psicoanalisi che ha radicalmente mutato orientamenti e prospettive del pensiero contemporaneo. Il sogno fu il primo importante scritto divulgativo di Freud. Il sogno 1. Al centro dell’interesse di Freud vi è la domanda sul significato del sogno, che racchiude in sé un duplice aspetto. In primo luogo, questa domanda comprende il significato psichico del sognare, la posizione del sogno rispetto ad altri processi psichici, una sua eventuale funzione biologica; in secondo luogo, essa ha per meta il sapere se il sogno è interpretabile, se il singolo contenuto onirico ha un “senso”. 2. Freud è giunto a nuove conclusioni sul sogno applicando ad esso un nuovo metodo di indagine psicologica, che ha dato eccellenti risultati nella soluzione delle fobie, delle ossessioni, dei deliri e così via, e che in seguito è stato accolto col nome di “psicoanalisi” da tutta una scuola di ricercatori. Un metodo d’indagine che aveva trovato conferma nel caso delle formazioni psicopatologiche, appariva dunque a priori promettente anche per la spiegazione del sogno. Le idee fobiche e ossessive sono estranee alla coscienza normale quanto i sogni alla coscienza vigile; la loro origine è ignota alla coscienza quanto quella dei sogni. Il procedimento di cui Freud si è servito per la soluzione del sogno è dunque nato dalla psicoterapia.

Questo metodo prende le mosse dal fatto che per ogni idea morbosa si può ottenere un materiale che basta alla sua soluzione purché si rivolga l’attenzione alle associazioni “non volute”, “che disturbano la nostra riflessione”, alle associazioni già scartate dalla critica come residuo senza valore. Un ottimo auto nell’indagine ci è dato dallo scrivere immediatamente quei pensieri incidentali, che sul principio ci sembrano incomprensibili. (Metodo delle associazioni libere) Freud vuole ora indicare che cosa si può ottenere se si applica questo metodo d’indagine al sogno. Il fatto di riflettere sul sogno non permette di comprenderlo meglio, si procede però annotando (senza premeditazione, acriticamente) i pensieri che si presentano ad una auto osservazione; si osserva subito che è conveniente scomporre il sogno nei elementi e ricercare per ogni frammento le associazioni che vi si collegano. In tal modo si svela una connessione inattesa tra i frammenti del contenuto onirico e le associazioni che compie il paziente: seguendo la catena associativa, che parte da un elemento del contenuto onirico, si viene subito ricondotti a un altro elemento dello stesso contenuto. I pensieri sul sogno stabiliscono collegamenti che nel sogno stesso non erano visibili. Seguendo le associazioni che si congiungono ai singoli elementi onirici, staccati dal loro contesto, si perviene a una serie di pensieri e ricordi, nei quali si deve riconoscere espressioni di grande valore della vita psichica della persona. Questo materiale, rinvenuto mediante l’analisi, è in intima relazione col contenuto del sogno; tuttavia questa relazione è tale, che mai si sarebbe ricavato da quel contenuto il materiale nuovo che è stato rintracciato. Il sogno era privo di affetti, sconnesso, incomprensibile, mentre si sviluppano i pensieri che stanno dietro di esso si avvertono moti affettivi intensi e ben fondati; i pensieri stessi si saldano in catene logicamente congiunte, nelle quali determinate rappresentazioni figurano ripetutamente come elementi centrali. La concezione che s’impone a Freud, sin da questo momento, è che il sogno sia una specie di sostituto di quelle serie d’idee, cariche di affetto e di significato, alle quali si è giunti con un’analisi completa. Freud non conosce ancora il processo che ha fatto nascere il sogno da questi pensieri, ma si rende conto che è sbagliato concepirlo come un processo puramente somatico, privo di significato psichico, che sorgerebbe dall’attività isolata di singoli gruppi di cellule cerebrali che si destano dal sonno. L’esperienza ha insegnato a Freud che, inseguendo acriticamente le associazioni, si può giungere da ogni sogno a un’analoga catena di pensieri, fra i quali ricorrono gli elementi del sogno e che sono congiunti tra loro in modo corretto e sensato. Si contrappone il sogno, quale si presenta nel ricordo, al materiale ad esso corrispondente trovato con l’analisi: il primo è il ‘contenuto onirico manifesto’, mentre il secondo il ‘contenuto onirico latente’. Freud chiama ‘lavoro onirico’ il processo di trasformazione del contenuto latente in contenuto manifesto; mentre ‘lavoro d’analisi’ è il corrispettivo di questo, che opera la trasformazione inversa. Gli altri problemi del sogno, gli interrogativi su che cosa susciti il sogno, l’origine del materiale onirico, l’eventuale significato del sogno e funzione del sognare, i motivi dell’oblio dei sogni, Freud non li esaminerà dal contenuto manifesto ma dal contenuto latente che è stato ora raggiunto. 3. La trasformazione dei pensieri onirici latenti in contenuto manifesto è il primo esempio di trasposizione di un materiale psichico da una forma espressiva in un’altra, da una forma espressiva che ci è immediatamente intellegibile in un’altra, alla cui intelligenza possiamo giungere solo con perizia e fatica. Rispetto ai rapporti fra contenuto latente e contenuto manifesto, i sogni possono essere raggruppati in tre categorie: 1) ‘sogni sensati’ e ‘sogni intellegibili’, cioè sogni che s’inseriscono nella nostra vita psichica senza alcuna difficoltà. Sogni di questo tipo sono numerosi, perlopiù brevi e ci appaiono in generale scarsamente significati perché manca loro tutto ciò che provoca stupore o meraviglia. 2) sogni che sono coerenti in sé stessi e hanno un chiaro significato, ma che sorprendono perché non sappiamo collocare questo significato nella nostra vita psichica. 3) sogni ai quali mancano nello stesso tempo significato e intelligibilità, i sogni che ci appaiono incoerenti, confusi e privi di senso. La grande maggioranza dei prodotti del nostro sognare presenta questi caratteri; soprattutto nelle composizioni oniriche più lunghe e complesse è raro che manchino i più chiari segni dell’incoerenza. La contrapposizione fra contenuto onirico manifesto e contenuto latente ha significato soltanto per i sogni della seconda e, più particolarmente, della terza categoria: è qui che si presentano gli enigmi, che svaniscono solo quando si sostituisce al sogno manifesto il contenuto ideativo latente. Nei sogni più facilmente intelligibili della prima categoria vi è coincidenza di contenuto manifesto e contenuto latente, qui dunque sembra esser stato risparmiato il lavoro onirico. I sogni dei bambini sono precisamente di questo tipo, cioè sensati e nient’affatto strani. Dobbiamo attenderci che la spiegazione dei processi psichici del bambino, nel quali essi sono forse in sostanza semplificati, dimostri di essere un

preambolo indispensabile alla psicologia dell’adulto. L’elemento comune dei sogni dei bambini è che tutti esaudiscono desideri che si sono destati durante il giorno e sono rimasti inappagati: sono semplici e palesi appagamenti di desiderio. Anche quando il contenuto dei sogni dell’età infantile si complica e si affina, la tesi dell’appagamento di desiderio risulta sempre evidente. Secondo carattere dei sogni dell’età infantile è la loro connessione con la vita diurna: i desideri che trovano appagamento nei sogni sono residui del giorno (di regola del giorno prima) e nel pensiero vigile erano dotati di un’intensa tonalità emotiva. Anche negli adulti si possono trovare numerosi esempi di tali sogni di tipo infantile, ma questi sono perlopiù di contenuto scarno. Non è affatto raro che in un sogno piuttosto lungo, complesso e nell’insieme confuso, risulti un frammento particolarmente chiaro che contiene un indubbio appagamento di desiderio, ma che è saldato ad altro materiale intelligibile. Nei sogni dell’età infantile, che sono palesi realizzazioni di desiderio, vi è un carattere fondamentale, che è stato notato da tempo e che risulta più chiaro in questo gruppo. Il sogno mostra il desiderio come già appagato, raffigura questo appagamento come reale e presente, e il materiale della raffigurazione onirica consiste prevalentemente in situazioni, in immagine sensoriali perlopiù visive; anche in questo gruppo non manca dunque del tutto una specie di trasformazione, che è lecito definire lavoro onirico: un pensiero formulato nel modo desiderativo viene sostituito dalla contemplazione di una serie di immagini date nel tempo presente. 4. Saremo tentati di supporre che una trasposizione simile in elementi figurativi avvenisse anche nei sogni confusi, quantunque non possiamo sapere se anche in questo caso essi si riferiscono a un qualcosa di desiderativo. Una parte dei contrasti esistenti fra contenuto manifesto e contenuto latente potrebbero ricondursi a un appagamento di desiderio. Più evidente è invece un’altra operazione del lavoro onirico, per mezzo della quale si realizzano i sogni incoerenti. Se si confronta, da una parte, il sogno e dall’altro i pensieri onirici ai quali conduce l’analisi e dei quali si ritrova una traccia nel sogno, non possiamo negare che il lavoro onirico abbia compiuto una grandiosa concentrazione o condensazione. Tale condensazione tanto più colpisce quanto più si approfondisce l’analisi del sogno. Il materiale tratto dai pensieri onirici che viene accostato per formare la situazione del sogno, dev’essere naturalmente idoneo a quest’uso sin da principio; si rende perciò necessario un elemento comune (o più di uno) in tutte le componenti. Il lavoro onirico fa coincidere le varie componenti, sovrapponendole le une alle altre; allora nel quadro generale l’elemento comune risalta nitidamente, mentre i particolari contrastanti quasi si cancellano a vicenda. Questo processo creativo spiega anche in parte le incerte e singolarmente confuse determinazioni di tanti elementi del contenuto onirico. In base a queste considerazioni, l’interpretazione del sogno esprime la regola seguente: là dove, nell’analisi, è ancora possibile risolvere un’indeterminatezza con un “o-o”, questa dev’essere sostituita, nell’interpretazione, da un “e”, e ogni termine dell’alternativa apparente dev’essere preso come punto di partenza autonomo di una serie associativa. Quando tali elementi comuni tra i pensieri del sogno non esistono, il lavoro onirico si sforza di crearli allo scopo di rendere possibile la raffigurazione comune nel sogno. La via più comoda per ravvicinare due pensieri onirici che non hanno nulla in comune è quella di modificare l’espressione linguistica dell’uno in modo che anche l’altro corrispondentemente trasformato possa farglisi incontro in un’espressione diversa. Buona parte del lavoro onirico consiste nella creazione di questi pensieri di transizione che formano un ponte tra la raffigurazione in comune nel contenuto onirico manifesto, da un lato, e dall’altro i pensieri onirici, diversi per natura, provocati dagli spunti reali del sogno. Inoltre il lavoro onirico sfrutta senza alcuna esitazione l’ambiguità delle parole. Il lavoro di condensazione spiega anche certe componenti del contenuto onirico che gli sono proprie e non si ritrovano nella rappresentazione vigile. Ognuno conosce tali composizioni dai propri sogni, i loro modi di prodursi sono molteplici. Ad esempio, posso comporre una persona dandole i tratti di due persone oppure dandole la figura di una persona e pensando in sogno al nome di un’altra. In questi casi la contrazione di persone diverse in una sola persona, che le sostituisce nel contenuto onirico, è significativa perché sta a significare un “e”, un “così come”, una equiparazione delle persone originali sotto un determinato aspetto che può essere accennato anche nel sogno stesso. Di regola però questa comunanza delle persone fuse tra loro è rintracciabile soltanto attraverso l’analisi e viene appunto accennata nel contenuto del sogno soltanto con la formazione della persona composita. Il contenuto del sogno si limita per così dire a dichiarare: “Tutte queste cose hanno una x in comune”. La scomposizione di tali formazioni miste per mezzo dell’analisi porta spesso nel modo più rapido al significato del sogno.

Buona parte di ciò che abbiamo appreso sulla condensazione onirica può essere riassunto nella formula: ogni elemento del contenuto onirico è sovredeterminato dal materiale dei pensieri onirici, e non deriva da un singolo elemento di questi pensieri, ma un’intera serie di elementi che non devono affatto essere gli uni agli altri nei pensieri onirici, ma...


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