Riassunto sulla famiglia dei Tudor. PDF

Title Riassunto sulla famiglia dei Tudor.
Author Giusy Pisani
Course Storia moderna
Institution Università degli Studi di Napoli L'Orientale
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Summary

Insieme di riassunti, appunti e slide sulla dinastia dei Tudor....


Description

L’Inghilterra dei Tudor All’inizio del Cinquecento l’Inghilterra è un Paese relativamente marginale, uscito da un difficile periodo di guerra civile. Nel corso del secolo però, pur tra difficoltà e conflitti esterni e interni – con il papato e tra cattolici, anglicani e puritani – l’Inghilterra conosce un periodo di rafforzamento dell’autorità monarchica, di crescita economica e di fioritura culturale. Il Cinquecento inglese si caratterizza per l’affermazione e il rafforzamento della dinastia Tudor, salita al potere con Enrico VII nel 1485. Questi aveva posto fine alla trentennale guerra delle Due Rose (1455-1485), che aveva determinato, con gli scontri tra le casate dei Lancaster (con una rosa rossa nello stemma) e degli York (che inalberavano una rosa bianca), la declinazione di buona parte dell’aristocrazia. Il Paese, che nel corso della guerra dei Cento anni (1337-1453) aveva preso coscienza delle proprie forze, aveva maturato un’identità nazionale e culturale che l’aveva emancipato dall’egemonia francese, e aveva messo in moto un processo di crescita economica attraverso la manifattura dei panni lana, le cui tecniche di lavorazione erano state insegnate da fabbricanti fatti affluire in Inghilterra dai Paesi Bassi. L’Inghilterra diventava quindi concorrenziale nei confronti dei Fiamminghi e dei Tedeschi. Alla morte di Enrico VII gli succede il figlio Enrico VIII, obbligato a governare con la collaborazione dell’aristocrazia, che controlla le contee, mentre rappresentanti del re, scelti in genere tra la piccola nobiltà, curano la giustizia e l’esazione dei tributi. I grandi nobili dominano la vita politica e il governo locale per mezzo di tre strumenti: il potere esercitato sui loro affittuari, il nucleo di seguaci armati che hanno direttamente ai propri ordini, e il controllo su una clientela di piccoli nobili di campagna bisognosi di appoggio e di protezione. Il sovrano prende le decisioni in Parlamento, antica istituzione rappresentativa, divisa in due rami: la Camera dei Lords, dove siedono i dignitari ecclesiastici e gli esponenti dell’alta nobiltà, e la Camera dei Comuni, i cui membri sono esponenti della piccola nobiltà e della borghesia cittadina. Convocato dal sovrano, il Parlamento ha il compito di approvare le nuove imposte e di votare leggi la cui efficacia è superiore a qualsiasi altra disposizione locale delle città o delle contee. Il sovrano è coadiuvato nella sua azione di governo dal Consiglio privato, di nomina regia, di cui fanno parte i dignitari dello Stato – cancelliere, tesoriere e guardasigilli – coadiuvati da altre persone scelte dal sovrano. Nell’Europa divisa dalla Riforma di Lutero, Enrico VIII, in un primo momento si schiera a favore del papato per motivi religiosi; la questione però, di grande valore politico per una dinastia da poco insediatasi sul trono inglese, di assicurarsi un successore maschio, spinse il sovrano alla rottura con il papato e con Carlo V. Di fronte al rifiuto del Papa di pronunciare l’annullamento del matrimonio con Caterina d’Aragona, Enrico VIII lo ottenne dal Parlamento, che decretava il distacco da Roma e dalla Chiesa anglicana e della quale, con l’atto di supremazia del 1534, Enrico VIII si proclamò capo. In conseguenza dell'Atto della successione del 1544, l'unico figlio maschio di Enrico, Edoardo, ereditò la corona, diventando Edoardo VI. Edoardo fu il primo monarca protestante a regnare in Inghilterra, ma poiché aveva soltanto nove anni, non poté esercitare un potere reale. Secondo le volontà di Enrico VIII, a Edoardo (in mancanza di una sua discendenza) sarebbe succeduta la sorellastra, Maria; se questa non avesse avuto figli, la corona sarebbe passata a Elisabetta, figlia di Anna Bolena, dichiarata illegittima nel 1536 quando la madre fu decapitata sotto l’accusa di adulterio. Dopo la morte del padre nel

1547, durante i brevi regni dei fratellastri Edoardo VI e di Maria la Cattolica detta la sanguinaria, Elisabetta I visse momenti di grande difficoltà. La sorellastra Maria, che aveva sposato il re di Spagna Filippo II, per scongiurare la sua ascesa al trono la fece rinchiudere nella prigione della Torre di Londra e meditò di ucciderla nel corso del suo regno durante il quale si impegnò nell'opera di restaurazione del Cattolicesimo in Inghilterra perseguitando i Protestanti. Morta Maria, prematuramente e senza eredi, si aprì in Inghilterra una delicata questione di successione. Nel 1558 il Parlamento inglese proclamò regina Elisabetta I, che era di religione protestante. I Cattolici inglesi non vollero riconoscerla come erede perché nata da un'unione matrimoniale di cui il papa non aveva mai ammesso la validità e le contrapposero, senza successo, la cattolica Maria Stuart, regina di Scozia, cugina di Elisabetta I e moglie dell'erede al trono di Francia, Francesco II. Ma l'idea che, con l'elezione di Maria, la Francia potesse controllare il Regno inglese era inaccettabile per il Parlamento. Nei primi anni di governo Elisabetta evitò di adottare duri provvedimenti nei confronti dei sudditi cattolici con l'obiettivo di ricomporre quell'unità nazionale che era venuta meno durante il regno di Maria la Cattolica. Nel corso del tempo e in seguito a una rivolta dei nobili cattolici nell'Inghilterra settentrionale, la politica della regina Elisabetta I assunse un carattere maggiormente anticattolico che le alienò le simpatie della Spagna, regno fortemente cattolico. Oltre ai motivi politici, alla base della guerra che l'Inghilterra combatté contro la Spagna nel 1588 ce ne furono anche altri:   

L'uccisione della cattolica Maria Stuart, considerato un atto illegittimo Il rifiuto di Elisabetta di sposare Filippo II La decisione di Elisabetta I di aiutare nel 1585 i ribelli delle Province Unite che, nei Paesi Bassi, stavano combattendo per l'indipendenza dalla Spagna

Il deterioramento dei rapporti tra le due nazioni a causa delle sempre più frequenti azioni compiute dalla flotta corsara inglese guidata da Francis Drake, pirata che assaltava le navi spagnole cariche d'oro di ritorno in Spagna dall'America e che in patria veniva ricoperto di onori. Nel 1588 Filippo II di Spagna decise che era giunto il momento di inviare una spedizione navale contro l'Inghilterra per sconfiggere una volta per tutte Elisabetta I. La flotta spagnola, definita l'Invincibile Armata, era senza dubbio la più grande mai allestita, ma fallì miseramente. Terribili tempeste si abbatterono sui pesanti galeoni spagnoli che, appena entrati nel Canale della Manica, subirono l'attacco dei veloci vascelli inglesi dotati di un’artiglieria più efficacie. La flotta di Filippo II fu costretta a ritirarsi, ma solo la metà del corpo di spedizione riuscì a tornare in Spagna. L'Inghilterra era salva e il regno di Elisabetta I poteva proseguire incontrastato. Dopo la sconfitta della Spagna, l'Inghilterra visse un periodo florido, caratterizzato da una forte espansione economica e da un ricco fermento culturale. Dal punto di vista economico, l'agricoltura e l'allevamento si svilupparono grazie al sostegno dato dalla regina Elisabetta I alla produzione tessile - in particolare allo sviluppo della lana – e tutto questo favorì l’aumento delle esportazioni. La regina favorì inoltre la nascita delle prime industrie che sfruttavano il ferro e il carbone presente nelle miniere inglesi. La politica di espansione marittima e commerciale, fortemente voluta da Elisabetta I, comportò la nascita di una flotta potente e di un impero commerciale ancora tutto da costruire in America e in Asia. Anche la società inglese si preparava a grandi cambiamenti. Dal punto di vista religioso venne raggiunto un equilibrio: Elisabetta I spinse il paese verso il Protestantesimo, ma cercò di bandire ogni fanatismo religioso. Le condizioni di vita migliorarono in modo

deciso e di conseguenza la popolazione crebbe e Londra si avviò a diventare una grande capitale europea. Allo stesso tempo l'aristocrazia, attratta da Elisabetta a corte, si allontanò dalle campagne e cominciò a subire la concorrenza di un nuovo gruppo sociale, la gentry, la piccola nobiltà formata da ricchi proprietari terrieri e da funzionari della corona. Oltre all'economia fiorirono le arti. Nel 1588 venne fondato il primo quotidiano e poesia e letteratura presero vigore. Il teatro dominava la vita culturale inglese: amato e difeso da Elisabetta e dalla corte contro gli eccessi dei Protestanti più intransigenti che lo consideravano immorale, il teatro conobbe il massimo sviluppo con le opere di uno dei più grandi autori di scritti teatrali della storia: William Shakespeare....


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