riassunto storia della musica prof oliveri PDF

Title riassunto storia della musica prof oliveri
Course Storia della musica contemporanea
Institution Università degli Studi di Palermo
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riassunto storia della musica dell'intero corso del prof oliveri...


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SECOLO BREVE (QUARTO STATO) RISORGIMENTO ITALIANO Per risorgimento italiano si fa riferimento ad un processo culturale avviato alla fine del XVIII secolo e che porta all'unificazione d'Italia nel 1861. Relativamente a questo periodo storico abbiamo fatto riferimento alla seconda guerra di indipendenza: nel corso del 1859 si comincia a procedere rapidamente per i preparativi per la guerra. Il Piemonte vuole fortemente la guerra ma per ottenerla deve provocare l'Austria e spingerla all'ultimatum. Durante i preparativi per la guerra, l'esercito piemontese contava molti uomini arruolati e un numero abbastanza significativo di volontari tra i 21 e i 26 anni. Queste furono le ragioni principali per cui il Governo austriaco inviò un ultimatum. Il Piemonte era alleato con la Francia e assieme riuscirono a sconfiggere gli austriaci a Montebello, mentre Garibaldi riuscì a sconfiggerli e arrivare a Como. Dopo una serie di battaglie la conquista del Veneto è prossima ma Napoleone decide di stipulare l'armistizio con gli austriaci con la pace di Villafranca, spinto dal malcontento del popolo francese per le spese della guerra. Successivamente, nel corso dello stesso anno, vengono annessi al Regno di Vittorio Emanuele Modena, Parma, Bologna, attraverso dei plebisciti ai quali parteciparono tutti i maschi maggiori di 21 anni che sapevano leggere e scrivere. Lombardia viene annessa al Piemonte e, a novembre, viene pubblicato lo statuto del Regno di Sardegna, che entra in vigore anche nei territori di nuova acquisizione. Una simile procedura non potette essere adottata per i ducati, Romagna o Toscana perché era necessario un nuovo intervento militare che né la Francia, né l'Austria vogliono mettere in atto. É Cavour che ha chiara la situazione e con l'intento di procedere con le annessioni, riceve l'incarico di formare un nuovo Governo, che entra in carica nel gennaio del 1860. Si procedette quindi all'unificazione e a questa mancava ancora il mezzogiorno. Questa fu preparata da alcuni patrioti siciliani e completata grazie all'intervento di Garibaldi. In Sicilia, infatti, scoppiarono diverse agitazioni antiborboniche: era il momento adatto per organizzare un colpo d mano. Un commando di circa 40 uomini, guidati da Bixio, si diressero verso Palermo. In Sicilia affrontarono l'esercito borbonico a Calatafimi. Questa fu vinta dai garibaldini. L'attacco a Palermo vide la partecipazione della popolazione della città. L'esercito garibaldino, intanto, fu rafforzato dalla partecipazione di diversi volontari. L'esercito riesce a sconfiggere l'esercito borbonico anche a Milazzo, ed entra a Messina. Da lì progetta lo sbarco in Calabria per poi dirigersi verso Napoli, marcia che risultò relativamente semplice. I problemi principali che Garibaldi dovette affrontare furono più che altro problemi di tipo politico. In particolare deve fronteggiare le pressioni che Cavour mette in atto perché si proceda a un'immediata annessione delle terre liberate allo stato italiano che si è formato nel Centro-nord e al tempo stesso deve tenere in considerazione anche le pressioni di molti suoi collaboratori. Garibaldi vuole la costruzione di uno stato unitario. Lo statuto albertino viene proclamato anche in Sicilia e nel Mezzogiorno continentale. Tuttavia è riluttante a convocare un plebiscito con la convizione che l'operazione debba essere completata solo quando la spedizione sarà giunta a Roma. Cavour non accetta questa linea e non si fida di Garibaldi e dei suoi collaboratori (tra cui Crispi e Mazzini). Cavour quindi invia una spedizione che, dopo aver invaso lo Stato Pontificio, aveva il compito di marcare su Napoli e bloccare Garibaldi. Napolene III è d'accordo. Garibaldi, dopo una serie di avvenimenti, accetta di decretare i plebisciti. Garibaldi chiede al re di essere nominato luogotenente per un anno, la richiesta venne negata e deluso Garibaldi si ritira a Caprera. I plebisciti, intanto, portano all'annessione della Sicilia, delle Marche e dell'Umbria. Si forma il primo parlamento del Regno d'Italia con capitale a Torino e il 17/13/1861 Vittorio Emanuele viene proclamato Re d'Italia con governo guidato da Cavour. La carta costituzionale adottata è lo Statuto Albertino. Il nuovo governo vide numerose difficoltà legate al fatto che diverse figure politiche avevano interessi differenti. Garibaldi sogna ad esempio la conquista di Roma con un'impresa simili alla spedizione dei Mille. Tenta per ben due volte (1862 e 1867) ma entrambi i tentativi fallirono. Anche i mazziniani e i repubblicani furono delusi. I repubblicani non volevano riconoscere l'istituzione del nuovo stato. La formazione del Regno d'Italia vide anche la reazione del pontefice Pio IX a causa dei territori sottratti al suo controllo; questo reagisce con la scomunica nei confronti di molti tra

coloro che hanno concorso all'usurpazione delle terre che appartenevano allo Stato Pontificio, con l'enciclica Quanta cura e con il Sillabo degli errori del nostro tempo. Il Governo non fa nulla per attenuare la tensione. I gesti del pontefice hanno enormi conseguenze di carattere politico: l'opinione pubblica di fede cattolica si spacca di fronte a quelle prese di posizione. Altre difficoltà ancora si profilano: la prima riguarda la “nazionalizzazione delle masse” (come disse lo storico George Mosse). La nazione non è un dato di natura; il sentimento nazionale è un insieme di valori, norme, simboli che bisogna imparare. Come disse d'Azeglio “fatta l'Italia, bisogna fare gli Italiani”. Si divulga quindi l'esigenza di insegnare dovunque la nazione. E il problema che si incontra è principalmente quello di combattere l'analfabetismo. Si cominciò quindi a parlare di QUESTIONE MERIDIONALE, espressione che indica le differenze tra nord e sud. La politica economica di quel tempo non tenne conto di ciò, estendendo le stesse leggi del Piemonte. Il sud si ritrovò quindi a subire una grande pressione fiscale che non riusciva a sostenere: povertà, fame, aumento delle tasse, leva obbligatoria; tutta questa condizione cominciò ad incentivare un profondo rancore verso il nuovo regime politico. A causa principalmente di questa condizione tra il 1861 e il 1870, in particolare nel Mezzogiorno continentale, scoppiò un largo movimento di reazione all'Unità, chiamato “brigantaggio”. Si trattava di gruppi di criminali che taglieggiavano i proprietari o che rapinavano i convogli sulle strade. I leader delle bande operavano, però, per la restaurazione dei Borbone o per la difesa del pontefice e dei suoi diritti. Una legge approvata nel 1863 autorizza l'attuazione di misure eccezionali, cosicché nel giro di qualche anno il fenomeno è quasi del tutto cancellato. La comunità del Mezzogiorno rurale però mantenne un atteggiamento di sospettosa distanza nei confronti delle istituzioni del Regno d'Italia o della simbologia e dei valori nazionali. Nel 1866 il governo La Mormora appoggia il governo prussiano contro l'Austria. L'esercito austriaco viene sconfitto e viene firmato una tregua con la quale l'Austria cede al Regno d'Italia il Veneto e Mantova, con la mediazione di Napoleone III.

LA NASCITA DEL 300- GUIDO SALVETTI ITALIA Con il primo ministero di Francesco Crispi (1887) l'Italia vive anni di crisi per l'agricoltura e si aggravò di conseguenza la “questione meridionale”: i mercati francesi si erano chiusi ai prodotti agricoli del Mezzogiorno d'Italia, con la conseguente rovina dei contadini che dal sud e dalle campagne cominciarono ad emigrare in massa verso le Americhe. Al nord e nelle periferie cittadine esplodeva intanto la “questione sociale” per via dei bassi salari e delle disumane condizioni di lavoro. Il ceto dominante non era più la borghesia ma gli industriali, i finanzieri. I contadini invece continuavano sempre più ad essere esclusi dalla vita nazionale. L'Italia, inoltre, in quel periodo era interessata all'espansione coloniale in Etiopia. In questo contesto storico, la letteratura sentiva forte il senso della tradizione: da Dante a \Manzoni. Carducci riuscì a rappresentare un duplice aspetto: da una parte richiamava la grandezza del passato, dall'altra mise a disposizione della classe dominante alcuni miti di grandezza che erano direttamente funzionali a quella fase della storia. Negli anni 80 molto successo ebbe in Italia il verismo ma nel periodo in cui esplose la questione sociale Verga stesso si dichiarò antisocialista e infatti anche nei suoi romanzi la scelta verista non coincise con una scelta progressista in politica, come invece avvenne per i naturalisti francesi. Dopo il 1890 quindi il verismo cominciò a coincidere sempre meno con il problema sociale e sempre più con l'individualismo attento alle esperienze uniche ed esemplari. VERGA: tra le varie opere per le quali fu conosciuto, nel 1880 pubblica “Vita dei Campi”, una raccolta di racconti tra i quali compare anche “Cavalleria Rusticana”. Nel mondo della musica, nel corso dell'800, la gente si concentrava sulla lirica cominciandosi a disinteressare della musica da camera e sinfonica. Oggi le persone si interessano prevalentemente della musica classica, interessandosi ai compositori antichi. I teatri d'opera si sono trasformati

quindi in musei della musica, luoghi in cui risuonavano i grandi compositori del passato. Nel corso dell'800 uno degli autori di maggior successo fu GIUSEPPE VERDI, un cittadino del Ducato di Parma, nato nel 1813 e morto nel 1901. Verdi fu molto produttivo come compositore, per almeno 50 anni. I primi anni della sua carriera furano da lui stesso soprannominati “anni di galera” perchè per poter emergere come compositore dovette dedicarsi solo a questo. Verdi diventa particolarmente famoso con la sua terza opera lirica “Nabucco”, rappresentata nel 1842 al Teatro alla Scala di Milano. È stata considerata come l'opera più risorgimentale di Verdi, poiché gli spettatori italiani dell'epoca potevano riconoscere la loro condizione in quella degli ebrei soggetti al dominio babilonese. Giuseppe Verdi raggiunse un importanza elevata nel mondo della musica ed infatti il suo successo fu paragonato a quello di WAGNER, autore tedesco. Nel 1888, quando la casa editrice Lucca vnne assorbita da Ricordi, Wagner cominciò ad entrare anche nel repertorio del tratro italiano.le opere di Wagner furono anche tradotte in lingua italiana. Il grande successo di Verdi spaventa il mondo della musica: dato l'avanzare dell'età del grande Maestro, si teme la fine della musica. Nasce l'esigenza di andare alla ricerca di giovani autori che potessero assicurare la continuità della musica, anche dopo la morte di Verdi. Per raggiungere tale obiettivo Edoardo SONZOGNO, editore, nel 1884 si inventa il PRIMO CONCORSO di composizioni. Viene chiesto di rappresentare un'opera inedita. L'autore migliore avrebbe avuto un ricompenso in denaro e avrebbe avuto la possibilità di rappresentare l'opera stessa nei più grandi teatri italiani. Questo primo concorso, però, non evidenzia autori/opere particolari, anche se in realtà al concorso partecipò anche Puccini, che se in futuro avrà un grande successo, in quell'occasione non lo ebbe. Nel 1889 Sonzogno bandì il 2° CONCORSO e tra i giovani compositori spiccò la figura di PIETRO MASCAGNI. Egli si presentò al concorso con un'opera intitolata CAVALLERIA RUSTICANA, basata sul dramma teatrale di Verga. L'opera vince il concorso e nel 1890 raggiunse un successo pazzesco. Pietro Mascagni nacque a Livorno nel 1863 in una famiglia che non aveva una cultura musicale. È un ragazzo prodigio, talmente tale che il padre (fornaio) lo fece studiare a Milano, dove cioè tutti i compositori che volevano emergere studiavano. A Milano incontra Giacomo Puccini. Sono poveri entrambi, tuttavia vanno al teatro. Mascagni incontra la figlia del sindaco di Cerignola. il quale gli inventa “il posto fisso”, condizione che però gli comincia a stufare. Quando viene a sapere del concorso Sonzogno, decide di partecipare. Si consulta con Puccini, il quale è ossessionato dal “soggetto giusto”. Ad un certo punto gli viene in mente “Cavalleria Rusticana” in versione teatrale. Si confronta con Tozzetti, librettista per la creazione del libretto d'opera. ( nell'opera lirica si scrive prima il testo e poi la musica). Cavalleria Rusticana piacque molto e cominciò ad essere rappresentata in tutta Europa, anche al sud d'America, dove a causa delle ondate migratorie vi erano molti teatri italiani. Durante le settimane in cui Mascagni scriveva Cavalleria Rusticana, ebbe la cortezza di farsi autorizzare da Verga per l'utilizzo dell'adattamento del testo per la creazione dell'opera lirica. Mascagni fu autorizzato ma rimase in sospeso il prezzo di questa operazione, che venne stabilito dopo che l'opera ebbe molto successo. Cavalleria Rusticana è un'opera che prosegue la tradizione italiana pur rinnovandola: -la prosegue attraverso la centralità della voce e del canto rispetto all'orchestra. Non viene lasciato spazio al carattere fantastico. Le storie raccontate sono reali in cui anche le scene e i sentimenti sono tali; -novità: tende a diventare teatro della cronaca del contemporaneo nel momento in cui accentua eccessivamente l'aspetto del reale. Il teatro di Verdi pur essendo un realistico era per lo più un teatro storico, che rappresentava il passato ma non metteva in scena personaggi del ceto borghese o popolare ma grandi personaggi tipo generali, principi, il papa. Il teatro di Verdi è un “teatro delle imprese”, un “teatro eroico” mentre con Cavalleria non ci sono più eroi ma solo il popolo. Per la prima volta questo TERZO STATO (contadini, carrettieri, donne del popolo) diventa protagonista della narrazione teatrale nell'ambito dell'opera lirica.

CAVALLERIA RUSTICANA= l'opera di Verga è un atto unico suddiviso in 9 scene. L'azione si svolge nell'arco di un giorno, il giorno di Pasqua. L'epoca di ambientazione si presume che sia contemporanea all'autore e successiva all'unità d'Italia. L'ambientazione geografica è un paese della Sicilia orientale, come si deduce dagli appellativi che nel parlato siciliano si premettono al nome proprio e dall'indicazione, fornita nel corso del dramma, che Turiddu è andato a comprare il vino a Francofonte, una località tra Catania e Siracusa. Non appena si alza il sipario ci si trova nel cuore della vicenda, senza saperre nulla di quanto accaduto in precedenza. I personaggi parlano e agiscono, il lettore- spettatore li conosce gradualmente attraverso l'azione stessa e recupera gli antefatti dei loro dialoghi. I compaesani commentano i fatti e forniscono informazioni sulla situazione. TRAMA: La novella racconta la storia di Turiddu Macca, figlio di Nunzia, appena tornato al paese natio dopo aver svolto il servizio militare. Il giovane, di bella presenza, ha interesse solo per la bella Lola, suo interesse amoroso prima della leva. Turiddu viene a sapere che Lola, nonostante avesse giurato di aspettare il suo ritorno, si è fidanzata con compare Alfio. Ma la gelosia esplode dopo il matrimonio tra Lola e Alfio: Turiddu, ormai non più per amore ma per semplice vendetta, è deciso a possedere la donna. Inizia, così, a corteggiare Santa, dirimpettaia di Alfio e Lola. Turiddu raggiunge presto il suo obiettivo: Lola ascolta i due ogni sera. Gelosissima, è la stessa donna a concedersi al giovane: i due ricominciano a salutarsi e a frequentarsi, ed alla fine Turiddu diviene l'amante di Lola. Santa se ne accorsee rivela tutto a compare Alfio. quest'ultimo invita Turiddu a trovarsi allo spuntare del sole sullo stradone per parlare "di quell'affare". I due si scambiano il "bacio della sfida". "Turiddu stringe fra i denti l'orecchio del carrettiere, e così fa la promessa solenne di non mancare". Il giorno dopo Turiddu dà l'addio a sua madre, mentre, contemporaneamente, Alfio lascia intendere quello che sta per succedere a Lola. I due si incontrano e, dopo aver percorso un tratto di strada insieme, danno il via al duello a colpi di pugnale, l'uno deciso ad ammazzare l'altro. Turiddu muore perchè Alfio gli tira negli occhi un pugno di terra e nel frattempo gli taglia la gola. La storia è ambientata nel giorno di Pasqua; si crea quindi un contrasto tra i sentimenti di questa festività porta e quelli vissuti tra i protagonisti. Verga si rende conto che il finale dell'opera è troppo forte per poter essere rappresentata nell'opera teatrale, dunque dopo il bacio della sfida i due escono dalla scena, facendo comprendere al pubblico che vanno ad affrontare il duello. Si vede Lola, Santuzza e la madre di Turiddu che aspettano l'esito che arriverà da una donna vestita di nero. DIFFERENZA TRA L'OPERA TEATRALE DI VERGA E L'OPERA MUSICALE DI MASCAGNI: il personaggio di Turiddu, nell'opera di Verga, è un personaggio chiuso che non lascia trasparire i suoi sentimenti. La tendenza a far prevalere la descrizione del fatto e dell'ambiente rispetto alla psicologia dei personaggi è una caratteristica del verismo. Nel passaggio dal teatro di prosa al libretto d'opera, grazie al ruolo dell'orchestra, Turiddu viene arricchito di alcuni sentimenti che emergono soprattutto nell'addio alla madre, prima di affrontare il duello. Il personaggio quindi viene reso “positivo”. Con Cavalleria Rusticana Mascagni dette una scossa al mondo musicale italiano in un periodo durante il quale vi era la paura che la musica finisse con la morte di Verdi. In quegli anni diversi autori compaiono, creando il fenomeno della GIOVINE SCUOLA. A questa appartengono autori quali Mascagni, Leoncavallo, Cilea, Giordano, Franchetti, Puccini. Il termine “giovine scuola” venne coniato per indicare non tanto un'identità di stile e di gusto, quanto piuttosto il fenomeno di un'intera generazione di nuovi geni nazionali, nel clima di rinnovata attenzione verso il melodramma che Cavalleria aveva suscitato. Si parla di “verismo musicale” caratterizzato da opere con vari “urli” musicali (tentato stupro di Nedda, le pugnalate di Canio a Nedda e a Silvio nei Pagliacci,il tentato stupro di Tosca da parte di Scarpia e l'accoltellamento di lui in piena scena ecc. L'ambientazione, nell'ottica del verismo, fu caratterizzata da “colori tipici”. La Giovine Scuola, nel suo complesso, dimostrò una notevole tensione verso il rinnovamento linguistico. È possibile indicare un nucleo costante e comune nella drammaturgia musicale: quello della cantabilità sentimentale corrispondente ad una storia d'amore, resa tanto più sconvolgente e commovente quanto più vari e contrastanti sono gli elementi di contorno e di contesto; i

protagonisti delle opere sono spesso donne. Gli autori, appartenenti alla giovine scuola, che si affiancarono a Mascagni tentarono di replicare il successo di Cavalleria. L'opera di maggior successo fu “I PAGLIACCI” di RUGGERO LEONCAVALLO, personaggio particolare che seguì un percorso di studi non soltanto musicale ma anche universitario. Sentendosi un letterato decise di scriversi il libretto dell'opera da sé, fattore inconsueto fino a quel momento. Leoncavallo quindi inventa i soggetti delle sue opere, scrive e compone la musica. LEONCAVALLO nasce a Napoli nel 1857, la sua vita è abbastanza avventurosa perché viaggiava molto. A Parigi scrive “I Medici”, un'opera che fa riferimento alla famiglia di Firenze. Per raggiungere il successo di Mascagni scrive “I Pagliacci”. Intorno a quest'opera si inventa un caso, che per anni convince il pubblico: l'opera ruota intorno a 2 omicidi. In realtà è un'opera autobiografica. Da bambino, seguendo il padre magistrato in un piccolo paese della Calabria, fu testimone di questo delitto la cui violenza ha continuato a risuonare nella sua memoria. La sua esigenza è quella di realizzare il “verismo super”, con la convinzione che non basta raccontare una storia di gente comune ma far credere che la stessa sia realmente accaduta. L'opera inizia con Tonio che a sipario chiuso si presenta al pubblico e spiega di essere il Prologo. Il primo atto ha inizio in una piazza della Calabria dove giunge una compagnia di attori per uno spettacolo da tenersi nel teatrino della fiera la stessa sera: Pagliaccio. La compagnia è formata da Canio (capocomico), dalla sua donna Nedda e da altri due attori: Peppe e il deforme Tonio. Tonio cerca di sedurre Nedda e Canio, molto geloso, gli dà un ceffone. Alcuni contadini invitano Canio e Peppe in un osteria e Nedda incontra Silvio. Poco prima Tonio cerca nuovamente di sedurla e lei lo deride e gli dà un colpo di frusta. Lui giura di vendicarsi e dopo aver visto il ...


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