Storia della musica PDF

Title Storia della musica
Course Storia Della Musica
Institution Università degli Studi di Cagliari
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Riassunti per l'esame di Storia della Musica ...


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Storia della musica Lo stile galante Il nuovo stile musicale diffusosi in Europa tra il 1740 e 1760 prende il nome distile galante un nuovo modo di valutare la musica fondato sulla capacità della musica di stimolare sentimenti e affetti. E’ una produzione musicale raffinata orientata verso una sensibilità tonale fondata sull’accordo che permetteva di esprimere meglio gli stati d’animo. La tipologia tematica è breve e apprezzabile, le frasi sono costruite con più studio per le simmetrie per evitare di deludere l’attesa del lettore; la ritmica tende a una regolarità strofica uniforme mentre la melodia deve ispirarsi alla natura.

La forma sonata come forma fondamentale Con forma sonata si intende lo schema formale che venne usato dai musicisti dai primi del 700. La struttura è tripartita e bitematica, e si articola in 3 momenti fondamentali:  ESPOSIZIONE il musicista espone 2 temi musicali: 1. Solitamente di carattere energico e dinamico ed è proposto nella tonalità fondamentale del brano 2. Di carattere più dolce ed è proposto in una tonalità diversa.  SVILUPPO il compositore analizza i temi principali dell’esposizione e ne elabora gli aspetti più importanti  RIPRESA conclude la forma. Vengono riproposte le idee musicali dell’esposizione ma in forma più ridotta oppure con delle variazioni.

RECITATIVO SECCO: Il recitativo secco o semplice veniva accompagnato solo da uno strumento a tastiera, clavicembalo o forte-piano; RECITATIVO ACCOMPAGNATO: Il recitativo accompagnato o obbligato, diversamente dal recitativo secco, vede l'impiego di altri strumenti, anche melodici, e spesso dell'intera orchestra; ARIA: brano per voce solista, in strofe o sezioni; MELOLOGO: forma di teatro musicale cui musica e parola non vanno di pari passo, la musica accompagna la recitazione.

I clavicembalisti italiani Giovanni Benedetto Platti non scrisse mai per teatro. Scelse una scrittura a 2 parti con frasi brevi ed incisive con l’obiettivo di creare tensione e mobilità nel discorso. Pietro Domenico Paradisi dopo aver ricevuto un’educazione nei conservatori nei conservatori napoletani, si trasferì a Londra dove compose melodrammi e divenne maestro di cembalo e di canto dell’alta società. Scrisse 12 sonate organizzate in2 movimenti, ma la combinazione di successioni e combinazioni ritmiche è studiata in modo che non si ripeta mai lo stesso modello. Baldassarre Galuppi musicista, celebre in Europa per le sue opere buffe, tende a far suonare con un moderato ricorso agli abbellimenti. Giovanni Marco Rutini nato a Firenze ma educato a Napoli, punta alla carriera teatrale diventando maestro di cembalo di Caterina II. Le sue sonate presentano un numero variabile di movimenti e i suoi temi espressivi contribuiscono alo sviluppo dello stile classico.

I clavicembalisti tedeschi Johan Sebastian Bach (1685-1750) Nacque in Germania da una famiglia di musicisti. Iniziò gli studi musicali in casa; a 10 anni rimasto orfano venne affidato al fratello che gli insegnò a suonare l’organo. Diventò un grande organista ed esperto nella loro costruzione. Nel 1703 ricevette il suo primo incarico musicale come strumentista e collaudatore dell’organo nella chiesa di san Bonifacio. Iniziò a scrivere le prime composizioni libere per organo, non legate alla religione, tra cui “toccata e fuga” composizione divisa in 2 parti:  La Toccata composta dallo stile dell’improvvisazione e dall’alternanza di episodi lenti episodi velocissimi;  La Fuga Struttura formale definita e rigorosa Nel 1707 si sposò ed ebbe 7 figli, di cui 2 famosi. Nel 1708 il principe di Sassonia lo invitò a Weimar dove ricevette l’incarico come organista di corte, venendo promosso nel 1714° direttore dei concerti di corte. Nel 1717 il principe Leopoldo lo invitò a corte per assumere l’incarico di maestro di cappella, dove lavorò per 6 anni. Rimasto vedovo nel 1721 si risposò con una cantante di corte dalla quale ebbe 13 figli, e compose per loro una serie di opere didattiche per la loro istruzione. Nel 1723 si trasferì a Lipsia dove divenne il cantore della chiesa di san Tommaso. In occasione di Natale compose una serie di cantate con il nome di “Oratorio di natale”

 composto da avvenimenti sacri, episodi narrativi ecc. Nel 1727 compose la celebre opera “Passione secondo Matteo” opera sacra vocale accompagnata da un’orchestra in cui si alternano cori, parti recitative e solistiche (il personaggio dell’evangelista fa da narratore). Carl Philip Emanuel Bach (Bach di Berlino) 1714-1788 Secondo figlio di Sebastian, nacque a Weimar, prese lezioni di tastiera dal padre a 10 anni. Nel 1731 iniziò gli studi di giurisprudenza a Lipsia, poi a Francoforte, ma abbandonò tutto per intraprendere la carriera di musicista. Nel 1740 venne nominato clavicembalista di corte a Berlino da Federico II, cui si dilettava a suonare il flauto con lui. Nel 1767 ricevette la carica di direttore della musica sacra delle chiese luterane di Amburgo  scrisse 2 oratori, 20 passioni e 70 cantate. Mise a punto una scrittura personale ed intensa, fondando uno stile sensibile per esprimere sentimenti veri, semplici e naturali, dove c’è il contrasto di umori in repentino cambiamento anche fra i temi che incarnavano un sentimento in maniera più accentuata questo stile si contrapponeva alla dottrina barocca degli affetti in cui in una composizione di presentava solo un affetto.

Johan Christian Bach (Bach di Londra) 1735-1782 Undicesimo figlio di Sebastian, nacque in Germania. Compose musica in stile galante. Alla morte del padre si recò a Berlino dal fratello Philip dove perfezionò gli studi del clavicembalo. Nel 1754 si trasferì in Italia, prima a Bologna poi a Milano, dove studiò con Sammartini. Nel 1760 venne nominato organista di una cattedrale cattolica e divette convertire. Nel 1762 partì per Londra dove ottenne la carica di musicista della regina e maestro di cappella. Nel 1763 incontrò il piccolo Mozart.

Johan Schobert 1735-1767 Fu un clavicembalista e compositore tedesco. Prestò servizio a Parigi alla corte di luigi 15. Pubblicò tutta la sua musica perché riteneva che il successo di un musicista si misurava con la popolarità. Si esibiva nei salotti parigini e aveva allievi privati. Introdusse un tipo di scrittura nuovo, il suo linguaggio venne definito di Transizione, perché i contenuti della sua musica erano nuovi. Le sue sonate prevedevano il violino in funzione subordinata e niente abbellimenti.

Sammartini e Stamic e le origini della sinfonia moderna Giovanni Battista Sammartini (1698- 1775). Nacque a Milano. Considerato uno dei più importanti maestri che portarono al rinnovamento della musica orchestrale: dallo stile concertante a quello sinfonico, che era composto da più movimenti, da proporzioni ampie e articolate secondo precisi procedimenti formali. Le sue sinfonie sono guidate da intensi ritmi e da chiare forme che influenzeranno i grandi compositori. Jan Vaclav Antonin Stamic(1717-1757) Boemo, figlio di musicisti, quindi ricevette una prima educazione musicale in casa e successivamente in un collegio di gesuiti. Contribuì allo sviluppo della sinfonia, del quartetto e della musica strumentale. Adottò 4 movimenti: ALLEGRO-ADAGIOMINUETTO-FINALE. Con il minuetto in terza posizione rese obbligatori gli strumenti a fiato nelle orchestre. Nelle composizioni è presente un clima dinamico, caratterizzato da trame semplificate e un ritmo armonico lento. Contribuì allo sviluppo della forma sonata. Massimo esponente della scuola di Mannheim città che grazie al principe lettore Karl Theodor ospitò una scuola di musica dove si riunivano gli strumentisti di tutta Europa. Stamic poté scrivere sinfonie sfruttando l’orchestra di Mannheim. Mozart incontrò Sammartini a Milano; da adulto entrò in contatto con l’orchestra di Mannheim e scrisse moltissime sinfonie, in quanto questa essendo finanziata da nobili, era la più completa d’Europa e lui poteva sperimentare.

Opera seria Genere dell’opera italiana che nasce a Firenze nel 1600, inizialmente indirizzata agli aristocratici. Consiste nel recitar cantando, cioè stilizzando musicalmente gli accenti e la durata delle sillabe. È una rappresentazione scenica in 3 atti si un’azione eroica o tragica, sempre a lieto fine, dove i personaggi sono anche attori, ambientata in un periodo storico, mitologico o moderno. È caratterizzata dall’alternarsi di arie ( brano per solista articolato in strofe che servono per esprimere gli stati d’animo) e recitativi ( declamato vocale che manda avanti l’azione e si adegua al parlato comune). I libretti delle opere sono scritti da famosi letterati, come Metastasio e Zeno  che resero l’opera più sobria facendo distinzione tra arie e recitativi. La prima opera seria fu “Euridice” di Peri e Rinuccini, rappresentata durante il secondo matrimonio di Re Enrico IV di Borbone con Maria de Medici (ovviamente l’opera finì con il lieto fine e non come l’originale, in tragedia). - Orfeo ed Euridice: Euridice mentre raccoglieva dei fiori venne punta da un serpente e morì. Il suo sposo Orfeo, spinto dalla disperazione, si recò negli inferi con l’intento di commuovere Ade con la sua musica e convincerlo a restituirgli la sua amata […] Ade concesse ad Orfeo di ricongiungersi con la sua amata nel mondo dei vivi a patto che Orfeo non si si volti a vedere il volto della donna finché non avranno raggiunto la terra. Orfeo accettò, ma durante il viaggio di ritorno, spinto dal sospetto che non fosse la sua amata ma solo un’ombra, dimenticò la promessa e si voltò, perdendo per sempre Euridice. L’opera seria si diffuse prima in Italia e poi in tutta Europa. In Francia si sviluppò la Tragedie Lirique in 5 atti nel cui prologo troviamo la glorificazione del re e del suo regno. In Inghilterra si sviluppò il Masque, costituito da arie, dialoghi in prosa e danze. Henry Purcell operò una sintesi tra stile strumentale italiano, opera francese e tradizione inglese nella sua opera “Didone ed Enea”, che venne rappresentata il giorno dell’incoronazione di Guglielmo III d’Orange nel 1689. - Didone , principessa cartaginese, innamorata di Enea, è vittima di un inganno che le porterà via il suo amato. Troverà pace con il suicidio. -

L’opera buffa Nasce a Napoli nella seconda metà del 1700. Metteva in scena popolo e borghesia contemporanei, mettendo in evidenza come il “poteva” grazie all’astuzia aveva la meglio sul potente. L’opera buffa nacque come intermezzo tra un atto e l’altro dell’opera seria. La prima opera buffa fu “La serva padrona” di Pergolesi del 1733{metteva in scena un ricco attempato signore, Umberto, e la sua serva, Serpina. La giovane approfittava della bontà del padrone, finché un giorno lui dà la notizia di voler prendere una sposa. Serpina da subito si propone, ma viene rifiutata e per farlo ingelosire, dice di aver deciso di sposarsi con un soldato, Capitan Tempesta (che in realtà è il servo Vespone travestito), che chiede ad Umberto una dote di 400 scudi. Il padrone pur di non pagare decide di sposare Serpina, che diventa così da serva a padrona.} L’opera buffa si diffuse in quasi tutta Europa:  In Francia si sviluppa l’Opera Comique inframmezzata da canzoni su melodie popolari.  In Inghilterra si sviluppa la Ballad Opera  In Spagna la Tonadilla  In Germania il Singspiel caratterizzato dall’alternanza di arie e recitativi, in tedesco.

Piccinni Italiano, venne considerato con Pergolesi il campione dell’opera buffa italiana, perché creavano un’opera fresca, divertente che piaceva. Scrisse un’opera molto importante nel campo operistico: “La Cecchina, la buona figliola”. Era un nuovo modello di opera buffa, diverso da quello della serva padrona ”, perché la Cecchina” è una serva vittima di soprusi (accusata di rubare), ma alla fine c’è il riscatto finale e il lieto fine. Piccinni innesta il fattore sentimentale, l’opera lacrimevole o semiseria opera buffa ma con

elementi patetici (ingiustizie ecc.). Un esempio di opera semiseria è la Cenerentola di Rossini.

Christoph Willibald Gluck 1714-1787 Nacque in Baviera, fu un grande compositore tedesco. Promotore della riforma dell’opera seria, ritenuta troppo artificiosa. Nel 1752 si stabilì a Vienna dove divenne maestro di cappella del teatro musicale imperiale. Il suo librettista fu Ranieri de Calzabigi. Nelle sue opere eliminò il divario tra arie e recitativi, sostenendo i recitativi con tutta l’orchestra, per dare continuità; introdusse i balli e i cori, che erano coinvolti nell’azione. Nella prefazione della sua opera “Alceste” troviamo il manifesto della Riforma. - Admeto re di Fera sta morendo, sua moglie Alceste, i figli e il popolo sono angosciati. Alceste decide di recarsi nella foresta per pregare gli dei di non far morire il marito. Apollo le rispose che il re sarebbe morto quello stesso giorno a meno che qualcuno non si sarebbe sacrificato al suo posto, ed ella si offrì per lo scambio. Admeto subito risanato, cerca invano la moglie ed intuisce cosa sia successo. Decide di recarsi nell’Ade. Qui incontra Ercole che si offre di andare lui stesso per salvarla, e per un soffio riesce a salvarla dal dio della morte che stava per afferrarla con i suoi artigli. Apollo colpito dall’eroismo di Ercole concesse ad Alceste di tornare dal suo sposo. – Nel 1770 Gluck si stabilì a Parigi; nelle sue opere francesi c’è la fusione tra i risultato innovatori dell’esperienza Viennese e la tradizione della Tragedie lirique. Lo testimonia la sua opera francese più famosa “Ifigenia in Aulide” opera in 3 atti, al centro del dramma c’è il dramma dei sentimenti delle persone che rendono la tragedia più umana. - La scena è ambientata nell’accampamento greco, in Aul ide, dove le barche dirette verso Troia sono bloccate da un’incessante bonaccia. Consultati gli oracoli si scopre che ciò è dovuto all’ira di Diana nei confronti del re Agamennone, e che solo il sacrificio di Ifigenia, la figlia del re, potrà placare l’ira della dea. Agamennone quindi invita la fanciulla in Aulide con la promessa di un matrimonio con Achille. In seguito si pentì e cercò di impedire la partenza diffondendo false voci sull’infedeltà di Achille, ma il messaggero arrivò tardi. Ifigenia, arrivata in Aulide, venne accolta da Achille che nega la sua infedeltà giurandole amore, rendendo vano il piano di Agamennone per

salvare la figlia. Seguirono i festeggiamenti per il futuro matrimonio, ma vennero interrotti dall’arrivo di Calcante, che comunicò che la fanciulla sarebbe stata condotta al sacrificio e non all’altare. Agamennone ordinò di riportare la figlia a Micene, giurando a se stesso di salvarla pur di sfidare l’ira di Diana. Ifigenia si rifiutò di tornare in patria, pronta ad affrontare il suo destino per il bene della Grecia. Venne condotta sulla spiaggia dove Calcante la aspettava per il sacrificio ma nel cielo comparve Diana, che perdonò le colpe di Agamennone e destinò la fanciulla in sposa ad Achille, annunciò il ritorno dei venti in modo che la flotta poté partire per Troia. –

Sturm und Drang Si tratta di un movimento letterario tedesco nato tra il 1770 e il 1785. Letteralmente significa –tempesta ed impeto-, ed è caratterizzato dal binomio natura-genio: con natura si intende una forza creatrice opposta alla natura studiata dalla scienza e può essere colta soltanto dal genio. Il movimento letterario riflette l’energia creatrice del giovane Goethe, a cui poi si affiancano altri intellettuali giovani, ribelli e inquieti. Un esempio è il romanzo di Goethe “I dolori del giovane Werther” del 1774: - Il romanzo è incentrato sui tormenti e le sofferenze amorose di un giovane borghese, Werther, che, trasferitosi in un paesino di campagna, si innamora di una ragazza Charlotte, pur sapendo che è già promessa in sposa ad un suo amico, Alberto. Werther sapendo di non essere corrisposto accetta un lavoro che lo porta lontano da questo paesino, presso l’ambasciatore. Tuttavia sente il desiderio di rivedere Charlotte, che nel frattempo si è sposata. I sentimenti di Werther non sono cambiati e sono evidenti tanto che Alberto lo intima a non farsi più vedere. Werther inizia a pensare al suicidio, scrive una lettera d’addio a Charlotte e si spara alla testa. Lo Sturm un drang è quindi un movimento di protesta giovanile contro la cultura del passato, volto a crearne una nuova, rivoluzionaria, fondata sulla sensibilità.

Franz Joseph Haydn 1732-1809 Nacque in Austria. Iniziò a studiare clavicembalo e violino a 5 anni e a 8 venne accettato nel coro delle voci bianche della cattedrale di Santo Stefano a Vienna. A 17 anni lasciò il coro a causa del cambio di voce, riuscì però ad intraprendere la carriera da musicista come maestro al servizio delle famiglie nobili. Nel 1761 diventò responsabile delle attività musicali presso la corte del principe ungherese Paul degli Estrhazy, e poi del fratello Nikolaus, che fece costruire nel castello teatri d’opera e sale da concerto. Haydn scrisse numerose opere buffe e serie sul modello di quelle italiane, scrisse per le messe, musica strumentale e vocale di ogni genere, sonate per pianoforte e più di 60 sinfonie venne chiamato il “padre della sinfonia”. Famosa fu la “Sinfonia degli

addii” che scrisse per fare uno scherzo a Nikolaus nell’ultimo movimento gli orchestrali si alzano, spengono la candela che illumina il leggio e abbandonano il palco. Haydn compose 84 quartetti complesso strumentale da camera, composto da 4 strumenti ad arco: 2 violini, una viola e un violoncello. Nessuno strumento avrà una funzione subordinata d’accompagnamento, tutti partecipano al discorso sul piano di parità. Nel 1790, alla morte di Nikolaus, Haydn si recò a Londra per dirigere concerti che comprendevano l’esecuzione di 6 nuove sinfonie, per cui ricevette la laurea honoris causa all’università di Oxford. Tornò a Vienna dove dedicò gli ultimi anni della sua vita alla composizione di musica sacra.

Ditterdorf 1739-1799 Violinista austriaco. Voleva aggiungere allo stile galante un gusto francese e popolare. È evidente il suo internazionalismo nell’opera “Sinfonia del gusto delle 5 nazioni” troviamo un allegro tedesco, un andante italiano, un allegretto inglese, un minuetto francese e un finale viennese.

Boccherini 1743-1805 Violoncellista italiano. Venne chiamato a Vienna a far parte dell’orchestra di corte, successivamente andò a Parigi, dove riscontrò una fama europea. Inventò il quintetto per archi. La sua musica però era troppo legata al classicismo passato quindi non riceveva più incarichi e dovette accettare il lavoro alla corte di Madrid, dove ci rimase 40 anni.

Rivoluzione francese La rivoluzione influenzò tutta la musica di quel periodo. L’assemblea Nazionale proclamò la libertà delle attività teatrali, nacquero dunque compagnie improvvisate e generi musicali a basso costo. L’opera comique si caratterizzò per riflettere temi contemporanei di cronaca e per la divisione tra parti cantate e recitativi. La musica si faceva all’aperto, nelle strade e nelle piazze. Venne fondata la banda del conservatorio di Parigi e iniziò la tutela delle biblioteche e degli strumenti abbandonati.

Cherubini 1760-1842 Nacque a Firenze. Viaggiò a Londra e Parigi puntando sull’opera comique. Nelle sue opere è presente il valore delle buone azioni, il contrasto tra buoni e cattivi. Era un italiano senza dono melodico. A Parigi venne ostacolato da Napoleone perché non approvava la sua musica e si trasferì a Vienna dove conobbe Haydn e Beethoven, che

lo proclamò il miglior compositore drammatico vivente. Morto napoleone, tornò a Parigi dove fece l’insegnante e scrisse solo musica sacra.

Spontini La sua abilità era quella di portare situazioni borghesi e commoventi nelle scene classiche. Nelle sue opere ci sono episodi che danno una dimensione colossale e grande effetto scenico, infatti sono tutti buoni, anche i potenti. A Berlino venne nominato maestro di cappella con lo scopo di rinnovare il gusto operistico.

Il romanticismo musicale Si tratta di un movimento artistico, musicale e letterario, sviluppatosi in Germania tra la fine del 1700 e l’inizio del 1800. Basato sulla riscoperta dei sentimenti in contrapposizione alla ragione, produce uno stile caratterizzato dalla libertà creativa e dall’individualismo. I pensatori romanti...


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