La Traviata, storia della musica PDF

Title La Traviata, storia della musica
Author silvia confalonieri
Course Storia della musica
Institution Sapienza - Università di Roma
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appunti lezioni professore Senici...


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2. LA TRAVIATA

trama Traviata: (Verdi voleva ambientarla nel 1853, ma impresario per varie ragioni non fu d’accordo) ambientata nel 1700 a Parigi, c’è una giovane donna, Violetta, amante di un Barone e si fa mantenere (amante ufficiale) e c’è una festa in casa della protagonista, le viene presentato Alfredo, già da tempo innamorato di lei. Lei non si sente bene (è malata di tisi), Alfredo rimane con lei e si dichiara, lei inizialmente lo beffeggia un po’. Violetta riflette sull’amore di Alfredo, e dopo due mesi lui torna e lei ha lasciato il barone. Vanno a vivere in campagna ma presto Violetta comincia a vendere i mobili della casa a Parigi per mantenerli. Arriva il padre di Alfredo, non contento dell’unione a causa della brutta reputazione della donna, parla con Violetta e la incita a lasciare Alfredo anche per agevolare le nozze dell’altra figlia. Violetta scrive una lettera ad Alfredo dove lo lascia, Alfredo la legge e segue il padre. Violetta si rimette con il barone, Alfredo la trova e la insulta, ma il padre lo rimprovera. Alfredo sfida a duello il barone e lo ferisce ma deve scappare all’estero perché il duello era fuorilegge. A carnevale Violetta è sola a casa e sta morendo di tubercolosi, torna Alfredo (lungo duetto), ma lei alla fine muore. Opera su libretto di Giuseppe Maria Piave con musica di Giuseppe Verdi che andò in scena per la prima volta al teatro La Fenice di Venezia nel 1853. Opera fondamentale per la storia della cultura italiana, europea, occidentale in generale. Ha avuto un successo enorme ed è una di quelle opere che è entrata sin da subito nel repertorio senza mai uscirvi, è tutt’ora una delle più rappresentate, considerata un classico. Opera italiana è un genere internazionale, nasce in italia ma è rappresentata in italiano all’estero. Simboleggia cultura italiana nel mondo. perché la traviata è entrata in repertorio in modo così immediato e duraturo? Risposta precisa ed esatta non c’è, dipende da vari fattori Tra l’altro la traviata non fu un successo immediato a venezia, fu mezzo fiasco. Ci furono parti importanti dell’opera che non piacquero, pare per inedeguatezza performance specie della compagnia di canto. Verdi successivamente ritirò l’opera e la ripresentò un anno dopo in una versione rimaneggiata, soprattutto lavorò su certe parti delle linee vocali, e fu un successo. Cominciò poi a girari con vari problemi della censura (es. primo atto libretto incitava ad ubriacarsi, immoralità generali). Spettatori della prima del 1853, che aspettativa avevano, quali convenzioni? Per capire la traviata bisogna famigliarizzarsi con le convenzioni che regnavano nella metà dell’800. convenzione fondamentale: articolazione strutturali dell’opera in numeri musicali, ovvero segmentazione base dell’opera fino a fine 800 dove:  testo verbale va per atti, scene, battute  testo musicale va per atti, numeri, movimenti come si individua un numero musicale? Fonte più affidabile per capire struttura musicale opera è la partitura autografa el compositore. Recensioni. Corrispondenze autore/librettista/editore.

Numeri della Traviata, numero a sua volta composto da movimenti Es. Atto I numeri -Preludio -Introduzione -Aria Violetta Totale numeri della traviata include 11 numeri musicali  Atto III – duetto Violetta Alfredo. Come è strutturato un numero musicale al suo interno (contrasto Violetta che sta morendo- persone che festeggiano il carnevale) Numero musicale a due ANALISI DEL TESTO scena V : punto di vista formale il testo è strutturato da punto di vista poetico/metrico (tipo di versi e dove cambiano)versi divisi in due battute, versi sono accento in sesta=settenario* e accento in decima= endecasillabo *settenario: -tronco, sei sillabe -piano, sette sillabe -sducciolo, otto sillabe scena VI: versi divisi anche in tre battute diverse prima unità individuabile da punto di vista metrico è l’alternanza di settenari ed endecasillabi (2 settenari e altri endecasillabi, fratti e separati e 2 in una battuta sola). Questa alternanza è caratteristica del movimento iniziale di tanti numeri musicali ed è chiamata scena. (solitamente più dialogata) Endecasillabi e setteneri versi più flessibili ed hanno portata ritmica superiore. Cambio scena (es da V a VI) non comporta sempre cambio di metro, in questo caso il cambio di metro avviene a “colpevol sono so tutto o cara”  doppi quinari (quinari= accento in quarta), doppi quinari che continuano fino ad inizio scena VII dove c’è un altro cambio “gran Dio morir si giovane…” (lunga battuta Violetta, lunga scena Alfredo), versi sono settenari. Punto di vista metrico duetto Violetta-Alfredo:  sezione iniziale mistura libera settenari e endecassillabi  scena  lunga sezione centrale in doppi quinari*  sezione conclusiva in settenari porzione di libretto divisa in tre sezioni da punto di vista metrico (versi), ma metro non unico parametro strutturante da punto di vista del testo verbale. Sezione di doppi quinari a sua volta divisa internamente: sezione iniziale molto più strutturata, versi meno spezzati, versi interi, molto meno divisi c’è simmetria maggiore e battute sono più lunghe. Più strutturati dal punto di vista rimico. (A,B,A,B,C,D, tronco), successivamente si ritorna a sezione di versi che non cambia (rimangono doppi quinari) ma riprende sezione più dialogata dove c’è azione e cambia anche struttura della rima (sistematicamente baciata).

Da punto di vista poetico il testo è diviso in quattro sezioni: 1. scena iniziale (endecasillabi-settenari)  versi sciolti (esistono anche i versi lirici) 2. doppi quinari più strutturati  rima complessa 3. doppi quinari più liberi  rima baciata 4. settenari (più strutturata di tutte)  rima strutturata/simmetrica struttura rima, quando i versi sono sdruccioli non si tenta di farli rimare, fa già funzione della rima. Struttura quadripartita ANALISI DELLA MUSICA snodi strutturali fondamentali della musica avvengono a inizio parte di doppi quinari, fine versi sciolti inizio versi lirici, altro arriva a “parigi o cara..” (sempre parte dei doppi qui nari, parte più strutturata), “ah non più… a un tempio…”, ultimo inizio scena VII ovvero ritorno dei settenari. Movimenti standard all’interno del numero, griglia standard dei movimenti dell’opera ottocentesca scena “signora! / che t’accade” (settenari+endecasillabi) tempo d’attacco “colpevol sono.. so tutto o cara” (inizio doppi quinari) cantabile “Parigi o cara/o, noi lasceremo” (snodo fondamentale per musica ma non per testo verbale perché resta doppi quinari e comincia addirittura a metà battuta, compositore fa partire movimento diverso non librettista)  tempo di mezzo “ah, non più…a un tempio… Alfredo andiamo” (doppi quinari ma cambiamento a parte più dialogata)  cabaletta o stretta “Gran Dio!... morir si giovane” (inizio dei settenari) “digli che vivere ancor vogl’io..” segnale forte dei tromboni, ottoni usati per suono giudizio universale (Violetta sta morendo), evento musicale forte ma non strutturante (forti pt.vista emotivo o simbolico).   

Importante capire la relazione, i diversi rapporti che questi movimenti hanno con il tempo cioè il rapporto tra tempo rappresentato e tempo della rappresentazione al loro interno D= dinamico, cinetico S= statico scena (in musica tecnica del recitativo)  D tempo d’attacco (più lontano dal parlato, molto più musicato)  D cantabile  S tempo di mezzo  D cabaletta  S dinamico non vuol dire veloce e statico vuol dire lento, ma significa che tempo rappresentato (tempo della diegesi, tempo all’interno del dramma) nei movimenti dinamici il tempo scorre,si muove, come tempo rappresentazione (ritmo con cui si consuma il testo è vicino a quello del dramma parlato); nei movimenti statici il tempo rappresentato si ferma o rallenta radicalmente ma il tempo rappresentazione continua (Es. Parigi o cara, sei versi, lunga quanto il resto del duetto), qui vengono espresse le emozioni dei personaggi. Questa strutturazione interna dei numeri nell’opera (duetti) ottocentesca è chiamata la solita forma. Conta principio di alternanza tra movimenti dinamici e movimenti statici (tempo rappresentato nell’opera italiana ha ritmo drammatico che procede come coda in autostrada)

ANALISI MESSA IN SCENA Statuto messa in scena, invenzione del regista, arrivo concetto di regia e suo legame con il repertorio. Responsabile estetica totale dell’opera, sviluppo da metà 900 in poi. Inizialmente prima concepiva ambientazione lo scenografo, leggendo didascalie scritte nel libretto. Diverse tipologie di regie che si possono fare e si sono fatte durante gli ultimi decenni  regia filologica: si tenta di riprodurre lo spettacolo come fu rappresentato alla sua prima rappresentazione  regia tradizionale: cerca di riprodurre l’opera seguendo la sua tradizione ovvero come è stata fatta durante i decenni passati secondo indicazioni libretto  regia critica: regista interpreta libretto e musica estraendo messaggio e traducendolo per il pubblico contemporaneo  regia trasposta: punto chiave è l’ambientazione, ambientazione non è quella indicata nel libretto ma trasposta tempo composizione o più recentemente  regia radicale: regista prende il testo e la musica come degli spunti che devono essere interpretati non per forza alla luce di quello che l’autore voleva dire ma alla luce della sensibilità moderna. es. 1 messa in scena Regia: Willy Decker Festival di Salisburgo 2005 Violetta: Anna Netrebko Alfredo: Rolando Villanzon Direttore d’orchestra: Carlo Rizzi Costumi e scene: Wolfgang Gussmann Regia video: Brian Large Cosa notare? Ambientazione, spazio vuoto semicircolare, metafisico, non-luogo, non rappresenta la camera di Violetta, tentativo di universalizzare la vicenda. Costumi parametro che più serve a collocare cronologicamente e geograficamente una rappresentazione, in questo caso ci dicono che non ci troviamo nell’ottocento, indossano costumi moderni ( sottoveste e cappotto per Violetta, abito giacca e cravatta per Alfredo), azione non collocabile cronologicamente, generico secondo novecento. Gesti non corrispondono a quel poco che c’è nelle didascalie banalmente perché come detto prima in scena non ci sono gli oggetti descritti (es. vestito chiesto ad Annina non ato) ma ce ne sono ed anche di molto eloquenti (vedesi in Parigi o cara che è molto movimentato), si abbracciano, si stendono a terra, si baciano etc. (rafforza fatto che l’ambientazione è contemporanea) Momento tromboni che sottolineano morte imminente di Violetta figura del dottore si alza e il cantato di lei è riferito alla figura del dottore, guarda e si riferisce alla morte= dottore e non verso Alfredo= vita, Alfredo che poi la gira verso di se come per dire guarda alla vita e non alla morte. Interpretazione molto forte del testo e qualità molto alta della recitazione. Luce della scena è blu, fredda, gelida, sottolinea solitudine di Violetta davanti alla morte nonostante la presenza di Alfredo e Annina. Ambientazione: 1700 (data in cui è ambientata la Traviata) vs 1853 (data prima dell’opera)

Traviata definita dallo stesso Verdi “un soggetto dell’epoca”, ovvero ambientata nel presente (1853) ma La Fenice non glielo permise Regia di Decker è una regia trasposta nel senso che l’ambientazione originale (libretto, costumi) non è rispettata, trasposta nel presente, come voleva in principio Verdi, quindi in un certo senso è una regia ambientata nell’ambientazione originale in un certo senso. È anche regia critica, interpreta messaggio testo musica come simbolo significato riproposto per un pubblico di oggi, che non è il pubblico del 1853.

es. 2 messa in scena Regia e scene: Dmitri Tcherniakov Teatro alla Scala 2013 Violetta: Diana Damrau Annina: Mara Zampieri Alfredo: Piotr Beczala Costumi: Elena Zaytseva Direttore d’orchestra: Daniele Gatti Luci: Gleb Flischtinsky Regia video: Patrizia Carmine Ambientazione/scena appartamento di lusso ottocentesco ma non per forza parigino, temporalmente non abbiamo riferimenti chiarissimi anche perché i costumi giocano un ruolo di ambiguità rispecchiando un vestuario abbastanza contemporaneo, contemporaneità suggerita anche dagli oggetti in scena come ad esempio la bottiglia di jack daniels. I gesti e l’azione scenica sono di grande impatto, regia che interroga testo di Piave e musica di Verdi e va in un’altra direzione perché qui non si rappresentano due persone che si amano e si ritrovano in un momento di speranza prima che Violetta staessa muoia ma è un incontro tra due ex, lei malata e lui torna a trovarla e non sa gestire le sue emozioni, sono ormai emotivamente distanti (lui le porta un mazzo di fiori e un regalo, straziante la scena in cui lei apre il regale e trova le paste che lui le offre e lei non sa che farne, come fosse una conoscente), non si toccano quasi mai.  “Gran Dio non posso” non c’è tentativo i uscire dalla stanza, guarda Alfredo negli occhi e Violetta capisce che lui non la ama più, non c’è più connessione emotiva, ha paura della sua morte, è benuto a trovarla solo per cortesia. Regia radicale, musica e testo presi come occasione di riflessione, in certi casi può seguire, tentare di amplificare, di tradurre visivamente quello che lui crede ci sia in Verdi e in Piave, in altri momenti (esempio duetto Violetta-Alfredo) invece dire ualcosa di diverso  Traviata tragedia solitudine di Violetta, duetto momento di impaccio, imbarazzo, realizzazione della distanza emotiva che ormai hanno i due protagonisti.

 secondo numero: Introduzione tutte le opere ottocentesche hanno come numero l’introduzione, tradizionalmente si aprono con un numero d’assieme ovvero numero che coinvolge più di tre quattro personaggi (uno= aria, due=duetto, tre=terzetto, quattro=quartetto) in particolare coinvolge il coro. Solitamente è uno dei numeri più complesso dell’opera, composto da vari movimenti e molto lungo.

“di quell’amor ch’è l’anima..” scritto sul libretto, ma messa in musica c’è la modifica di Verdi con “di quell’amor ch’è palpito..” Numero musicale va dalla I alla IV scena  ANALISI DEL TESTO Al suo interno è organizzata e livello di segmentazione di testo, strutturato secono criterio D, S, D, meno D, più S Cambio scena I a scena II non cambia ritmo dei versi, restano decasillabi (accento in nona) con rima spesso baciata, introduzione pur essendo parte dialogata (come duetto) non è composta da versi scioti (settenari+endecasillabi) poiché in quanto inizio dell’opera non inizia con il recitativo ossia schema musicale della scena (=primo movimento di un numero). Cambio di struttura, i versi sono settenari, più complessi (quartine: sdrucciolo, coppia di piani + rima baciata, tronco), sezione più strutturata e ripetitiva Passaggio azione di dialogo=veloce  dialogo= rallenta cambio verso Fine brindisi, parte sezione di endecasillabi (non versiliberi perché mancano settenari), particolarmente adatti nel contesto del numero musicale introduzione a gestire un passaggio, momento, porzione dedicata al dialogo che continua. Non cambia scena, all’interno dello stesso dialogo ritorna struttura di settenari. Richiamo tra momento pubblico del brindisi e momento privato in cui avviene la dichiarazione d’amore di Alfredo solo per quanto riguarda la metrica e la struttura ritmica, non per il contenuto. Riparte sezione più dialogata formata da versi sciolti (principalmente endecasillabi con presenza però anche di settenari) Sezione finale sono versi ottonari, in quartina piano-tronco-piano-tronco. riassumendo, la struttura metrica del numero musicale introduzione è composta da: 1. decasillabi  D 2. settenari  S 3. endecasillabi  D 4. settenari  S 5. versi sciolti  D 6. ottonari  S *Ritmo base della drammaturgia del melodramma italiano del seicento/settecento/ottocento e inizo novecento rimane alternanza di movimenti dinamici e movimenti statici

 ANALISI DELLA MUSICA Direttore d’orchestra: Carlos Kleiber Violetta: Ileana Cotrubas Alfredo: Placido Domingo La musica segue le indicazioni strutturali date dal libretto (metrica, parti più dialogate e parti meno dialogate) in modo molto evidente e chiaro. Come la musica articola le sei sezioni? Musica articola ulteriormente la struttura verbale del libretto, contenuto specifico musicale 1. Decasillabi  tempo allegro brillantissimo e molto vivace. Musica parla di attività, movimento, eccitazione con un tocco di frenesia. Musica che ha impulso di danza, è una polka, non musica diegetica (personaggi non la sentono) ma trasmette al pubblico l’atmosfera della scena. Polka a ritmo raddoppiato, suggerisce che il tempo rappresentato è nel presente essendo la polka nel 1853 una danza moderna e in un tempo in cui la festa è già a metà (una/due del mattino), cose che il testo non dice con chiarezza. Pulsare costante dell’orchestra, dà tono a tutto lo scambio verbale che avviene su questa musica. 2. Settenari (brindisi)  non tecnicamente musica diegetica, in scena, ma scena di brindisi che verrebbe parlato e quindi momento di performace, c’è un cambio radicale della musica. Cambia il metro, da binario diventa ternario. Allegretto, valzer, danza abbastanza moderna e di sala. Grado di ripetizione della musica più esibito, tenore propone una melodia ripetuta da Violetta, questa prende il nome di struttura strofica. Struttura di una strofa: A A’ B B’ A A’ Coda 3. Endecasillabi (dialogo Violetta-Alfredo)  didascalia indica che nella scena si sente musica provenire da una stanza, quello che si sente è un allegro brillante in mi maggiore in tre quarti sempre però in ritmo ternario. Anche questo è un valzer, ma valzer diegetico perché musica presente sulla scena. Funzionamento ripetitivo come la polka, questo modo di gestire il rapporto tra voce e orchestra è chiamato parlante, tappeto orchestrale continuo su cui si inseriscono le voci in dialogo. (tecnica che si riserva a movimenti dinamici che non sono però recitativo). 4. Settenari  andantino, abbastenza lento, sempre ternario cambio tonalità in fa maggiore. Torna l’orchestra non diegetica, musica non più interna alla diegesi, i personaggi non si accorgono più che nell’altra sala c’è in corso un ballo come se fossero troppo concentrati sul loro dialogo. Alfredo ha una melodia passionata molto dolce, Violetta risponde con melodia completamente diversa leggera, frivola, dal tono quasi ironico (musica imita risata, presa in giro da parte di Violetta nei confronti di Alfredo), si ripete la melodia di Alfredo e progressivamente dal punto di vista musicale anche Violetta viene come attirata nella sfera della melodia cantata da Alfredo, tant’è che alla fine finiscono la scena muovendosi insieme su stessa melodia. Qui Violetta musica sa qualcosa che Violetta testo non sa. 5. Versi sciolti  I tempo= torna all’allegro brillante, valzer (si torna a musica diegetica di orchestra presente nel racconto). Ritorno alla realta, portata strutturale non presente nel

testo, musica è legame strutturale (funzione organizzativa) di due sezioni (settenari, endecasillabi) che apparentemente nel testo verbale è assente 6. Ottonari  allegro vivo, 4/4. In orchestra sentiamo ritorno alla polka iniziale. Motivo pur essendo lo stesso, musica suggerisce che i personaggi non lasciano la festa nelle stesse condizioni in cui sono arrivati, andamento del coro nella sezione centrale dove viene ripetuta ossessivamente una frase su gradi scescenti sulla scala (progressione)

 MESSA IN SCENA es. 1 messa in scena Regia: Willy Decker Festival di Salisburgo 2005 Violetta: Anna Netrebko Alfredo: Rolando Villanzon Direttore d’orchestra: Carlo Rizzi Costumi e scene: Wolfgang Gussmann Regia video: Brian Large Preludio e introduzione: ambientazione/scena/scenografia costituita da un non spazio, pareti bianche, non siamo in nessun luogo particolare ma elemento scenografico importante è l’orologio che simboleggia la malattia di Violetta, simbolo dell’avanzare della malattia. Personaggio silezioso nel preludio è il dottore, ma metaforicamente rappresenta la morte. Costumi indicano che non siamo nell’epoca in cui la Traviata fu originariamente rappresentata, ma indicano di trovarci nel secondo 900 primi 2005 Luci interessanti perché strutturano i movimenti, cambiano al cambiare di essi ma non sono comunque delle luci realistiche ma sono luci atmosferiche che hanno funzione emotiva, c’è molto blu che dà connotazione fredda e onirica. Altra differenza con librett...


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