Riassunto su Luigi Pirandello PDF

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Luigi Pirandello: vita, caratteri generali e opere....

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Pirandello La vita per Pirandello è un perpetuo movimento vitale inteso come eterno divenire. Tutto ciò che si stacca da questo flusso continuo per assumere una forma è destinato a morire. Anche l'uomo tende a crearsi delle forme individuali che rappresentano solo un’illusione. Non siamo solo noi stessi ad assegnarcele, ma ognuno ci fissa una forma e per questo crediamo di essere uno ma siamo tanti individui diversi a seconda di chi ci guarda. Ciascuna di queste forme è una maschera sotto la quale c'è un flusso in continua trasformazione. Queste forme sono sentite come una trappola, le peggiori sono la famiglia e il lavoro. Nel suo radicale pessimismo Pirandello crede a delle trappole senza una via d'uscita, se non con l'irrazionalità: l’immaginazione che porta in un altrove fantastico o la follia che svela tutte le forme fasulle del reale. Il rifiuto della vita sociale crea il personaggio del “forestiere della vita” che ha capito la finzione del meccanismo e si esclude. Se la realtà è un continuo divenire, ciò significa che non esistono leggi o principi che hanno validità assoluta, per questo ognuno ha la sua verità.

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Un'arte che scompone il reale nella prima parte del brano Pirandello dà la definizione di umorismo, ovvero un’arte umoristica che si fonda sulla riflessione e il suo sentimento del contrario. L'arte umoristica e caotica contraddittoria e incoerente, che si occupa delle cose che in genere vengono scartate dagli scrittori. Spiega poi il concetto delle forme, ovvero le funzioni che tendiamo a stabilirci, una trappola.

Nelle Novelle Pirandello fa riflettere l'immagine di un mondo disordinato e caotico attraverso un atteggiamento umoristico e cogliendo gli aspetti tragici e comici proponendo una riflessione sulla sofferenza umana. 

Ciàula scopre la luna Il protagonista è un minatore, minorato mentale, che vive quasi a livello animalesco. Ha sempre lavorato di notte sotto le gallerie e quando scopre di dover uscire in alto lo assale la paura del buio al ricordo della notte della morte di zi Scarda, quando era scappato e si era ritrovato in una buca oscura. Si lamenta per tutto la galleria fino all'uscita, ma quando vede la Luna resta sbalordito dalla sua visione che gli provoca gran conforto e dolcezza che egli se ne va tutta la paura. La luna si carica di un valore simbolico, quasi un’apparizione di una divinità che provoca un'esperienza mistica, lo conforta e lo libera dalle angosce.

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Il treno ha fischiato Il protagonista è Belluca, vittima di una trappola familiare opprimente (vive con delle donne che non lavorano e che urlano dalla mattina alla sera) e lavorativa, dato che ha un lavoro monotono e che non gli piace. Era sempre stato un tipo preciso, ma una mattina si era presentato con un’aria insolita, come se avesse scoperto gli spettacoli della vita. Quando provò a spiegarne il motivo, parlò di un fischio del treno e tutti lo crebbero folle da farlo rinchiudere in un ospizio. Il narratore, che capiamo essere conoscente di Belluca, va a fargli visita e racconta anche a lui la storia del treno: una sera un fischio del treno aveva rotto il

silenzio della sua casa ed egli aveva immaginato di essere altrove, libero e non prigioniero di casa. Quel fischio scatenava la sua immaginazione e gli bastava per riuscire a sopportare le giornate opprimenti. Il capoufficio doveva solo concedergli dei momenti di svago per far sì che poi tornasse a lavorare. Quaderni di Serafino Gubbio operatore Nel romanzo sono presenti due filoni narrativi: il primo il dramma d'amore tra Varia Nestoroff e Nuti, il secondo riguarda Serafino Gubbio, un emarginato, forestiere della vita, che si ritrova a essere appendice della cinepresa. Serafino vuole mantenere il distacco dell’osservatore ma sente il bisogno di essere amato e rimanendone deluso, decide di aiutare Nuti rischiando di farsi contagiare dalla stupidità. Quando capisce che non esiste più la autenticità dei sentimenti resta nauseato e riprende tutto ciò che c'è sul set, anche l'uccisione di Varia e Nuti. Serafino diventa muto e questo gli concede di salvarsi perché lo rende immune dalla contaminazione. 

Viva la macchina che meccanizza la vita! Serafino giudica negativamente il trionfo della macchina in quanto è diventata padrone dell'uomo, l'ha reso stupido e ha fatto sì che si allenasse in essa. Come alternativa non resta che vivere attimo per attimo non lasciandosi imprigionare in una forma rigida. Nel secondo passo si analizza l'uomo come appendice della macchina, che ha preso il posto dell’artista fino ad arrivare alla cancellazione dell’arte, descrivendo con estrema lucidità la condizione degli artisti nella realtà industriale.

Sei personaggi in cerca d’autore Si tratta di un testo metateatrale nel cuore si discute delle caratteristiche del teatro e dei suoi problemi, lo scrittore ha descritto il conflitto tra personaggi e attori. Inizialmente suscitato un'indignazione furibonda del pubblico ma poi divenne un trionfo. I sei personaggi sono la storia di una rappresentazione teatrale che non si può fare perché l'autore si rifiuta di scrivere il dramma e perché gli attori non sono in grado di dare forma all'idea dell'autore. Il Padre, scoperto che la Madre ha una relazione con il segretario, spinge la moglie ad andare con l'amante. La Madre, che aveva già un Figlio, dà alla luce la Figliastra, il Giovinetto e la Bambina. Quando il segretario muore la Figliastra si prostituisce per portare i soldi a casa e un giorno sta per avere un rapporto con il Padre. Fortunatamente la Madre se ne accorge e la vicenda si conclude con la morte della Bambina che affoga nella vasca e del Giovinetto che si spara un colpo di pistola. 

La rappresentazione teatrale tradisce il personaggio La scena inizia con l’incontro tra il padre e la figliastra in una casa di appuntamenti. La scena è resa comica dalla ripetizione della scena proposta e dalle battute inopportune....