Riassunto Teorie Critiche del Novecento PDF

Title Riassunto Teorie Critiche del Novecento
Author Ludovica Lazzarini
Course Critica letteraria e letteratura comparata
Institution Sapienza - Università di Roma
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Riassunto del libro di Teorie critiche del novecento per esame con la professoressa Sinopoli. Integrato anche con appunti delle lezioni...


Description

FORMALISMO, STRUTTURALISMO e CRITICA STILISTICA Formalismo FORMALISMO" => termine coniato dai detrattori con intento denigratorio Fa riferimento a una corrente sviluppatasi in Russia tra il 1916 e il 1930 → era proiettata verso la fondazione di una SCIENZA LETTERARIA basata sulle specificità' del MATERIALE LINGUISTICO. Pone l'attenzione verso l'OPERA in SÉ nella sua dimensione di PRODOTTO LETTERARIO. Si interessa di: 1) Caratteristiche linguistico-formali 2) Ricorrenze e Costanti linguistiche 3) Letterarietà → concetto teorizzato da Jakobson negli Anni 20. É la presenza in un’opera di quelle proprietà e di quei caratteri che la fanno riconoscere come un fatto letterario L'attenzione dei formalisti e' incentrata sul LINGUAGGIO e sulle riflessioni sul linguaggio elaborate dalla LINGUISTICA. La LINGUISTICA da' un impulso fondamentale alla critica letteraria e alla teoria della letteratura del primo trentennio del Novecento. In particolare la linguistica di Ferdinand de Sausurre proponeva di considerare la lingua come SISTEMA DI SEGNI esaminabile in quanto STRUTTURA ORGANIZZATA in un sistema di relazioni significative sia da una PROSPETTIVA DIACRONICA CHE SINCRONICA. Questo é il punto di partenza dei formalisti. Un'altra idea chiave che i formalisti riprendono da Ferdinand de Sausurre é la distinzione tra - LANGUE→ codice linguistico della collettività - PAROLE→ attualizzazione individuale delle potenzialità del codice linguistico. ad esempio la realizzazione della langue in un autore o testo particolare. L'interesse dei formalisti russi è rivolto esclusivamente alle CARATTERISTICHE LINGUISTICO - FORMALI di un testo di prosa o poesia: si interessano di trovare i caratteri organizzativi e distintivi del linguaggio in componimenti letterari appartenenti ai generi diversi generi. I formalismo non prende in esame lo stile personale di un autore (la parole) ma quelle RICORRENZE la FUNZIONE, la MODALITÀ, il RITMO, che costituiscono le

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caratteristiche degli artifici dei linguaggi letterari. Si dedicano dunque alla struttura e non al contenuto o a tutto ciò che non riguarda propriamente il testo. Slovskij é uno degli esponenti del formalismo→Il formalismo «meccanicistico» di Šklovskij indaga con formule geniali il linguaggio letterario. Il principio dello straniamento e nella prosa delle tecniche di costruzione dei materiali contribuiscono efficacemente a definire letterarietà di un testo, In Teoria della prosa afferma che "C'è la necessità di comprendere la forma, come legge della costruzione dell' oggetto". Testo pag 28 , da Arte come procedimento ● Scopo dell'arte è di trasmettere l'impressione dell'oggetto come "visione" e non come "riconoscimento"; ● Procedimento dell'arte è il procedimento dello "straniamento"→ un artificio letterario che ha lo scopo di far uscire il lettore "dall'automatismo della percezione. ● Sklovskij Porta come esempio di straniamento il procedimento di Tolstoj: in Tolstoj consiste nel fatto che non chiama l'oggetto col suo nome, ma lo descrive come se lo vedesse per la prima volta; es. Descrive una fustigazione non con le nominazioni abituali ma con termini più generici come "denudare" , "gettare al suolo" "scudisciare sulle natiche denudate". Testo pag 29 da Teoria della Prosa ● Distingue tra la nozione dii motivo e intreccio ● Motivo= più semplice unità narrativa, che risponde figurativamente alle diverse esigenze dell'intelletto primitivo o dell'osservazione quotidiana. ● Intreccio= il tema in cui vengono ordite le diverse situazioni-motivi. ● Spesso si incontra coincidenza degli intrecci anche dove non si può ipotizzare nessun prestito→ Le coincidenze si spiegano soltanto con la presenza di leggi generali della costruzione dell'intreccio. Le favole si diffondono e si ricostruiscono sempre sulla base di leggi generali dell'intreccio non ancora conosciute. ● La favola, la novella, il romanzo sono combinazioni di motivi; la canzone è una combinazione di motivi stilistici; ● Nell'analisi di un'opera d'arte, dal punto di vista della composizione dell'intreccio, non c'è la necessità di capire "il contenuto". C'è solo la necessità di comprendere la forma, come legge della costruzione dell'oggetto. Tynjanov, il grande amico e in terlocutore di Šklovskij, nel suo saggio Il concetto di costruzione (1924, in I formalisti russi), stabili alcuni criteri importanti: il principio co struttivo e organizzativo dell'opera letteraria non è statico, l'opera non è un'unità chiusa e fissata nelle sue forme ma un insieme dinamico in sviluppo. Gli elementi di un'opera si correlano e integrano dinamica mente, «la percezione della forma quindi è sempre percezione dello scorrimento», vale a dire del "conflitto" che si crea fra componenti del fenomeno

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artistico. La specificità del fenomeno letterario è quindi legata al tempo e alla ricezione, la categoria della letterarietà è stori ca. non assoluta e fondata specificamente sui principi di "evoluzione" e di "dominante". Queste intuizioni pongono seri interrogativi alle affermazioni sull'autotelia del linguaggio poetico (si realizza in se stessa indipendentemente dal contesto). È in realtà possibile definirlo soltanto in relazione a se stesso prescindendo da un contesto che motiva la scelta della forma? Ci troviamo già in un ambito problematico che prelude l'evoluzione del formalismo verso lo strutturalismo.

Strutturalismo É difficile tracciare linea netta tra formalisml e strutturalismo in quanto molti dei suoi iniziatori erano già noti formalisti→ la diaspora per motivi politici degli appartenenti al Circolo di Mosca e dell'Oponaz provoca la fine del movimento formalista che converge nel Circolo linguistico di Praga. 1929→ Tesi di Praga → NASCITA DELLO STRUTTURALISMO→ ci si propone di affrontare lo studio della lingua letteraria attraverso criteri metodologici più rigorosi rispetto a quelli del formalismo.

Testo pag 35-38 Tesi di Praga (1920) Sulla lingua letteraria ● Nella formazione delle lingue letterarie, le condizioni politiche, sociali, economiche e religiose non sono che fattori esterni. ● Il distinguersi della lingua letteraria avviene grazie al ruolo che essa svolge, e grazie soprattutto alle superiori esigenze che le vengono imposte nei confronti del linguaggio popolare→la lingua letteraria esprime la vita della cultura e della civiltà (funzionamento e risultati del pensiero scientifico, filosofi co e religioso, politico e sociale, giuridico e amministrativo). Questo suo peculiare ruolo allarga e modifica (intellettualizza) il suo vocabolario. L'intellettualizzazione della lingua letteraria si manifesta parimenti mediante un maggiore controllo (censura) degli elementi emozionali (cultura dell'eufemismo). ● La lingua letteraria è caratterizzata da una maggiore utilizzazione funzionale degli elementi grammaticali e lessicali [...] e in secondo luogo essa è caratterizzata da una maggiore abbondanza di norme linguistiche sociali. 3

Sulla lingua poetica La lingua poetica é rimasta per lungo tempo un campo trascurato dalla linguistica ↓ 1) Occorre elaborare dei principi di descrizione sincronica della lingua poetica, evitando l’errore, che spesso è stato commesso, di identificare la lingua della poesia con quella della comunicazione. 2) Il linguaggio poetico, dal punto di vista sincronico, ha la forma della parole, cioè di un atto creatore individuale ché, da un lato, acquista valore in funzione della tradizione poetica attuale (lingua poetica) e, dall'altro, della lingua comunicativa contemporanea. 3) I diversi piani della lingua poetica (per esempio, la fonologia, la morfologia, ecc.) sono così strettamente legati l'uno all'altro che è impossibile studiare gli uni senza tener conto degli altri, come pure hanno fatto spesso gli storici della letteratura. ↓ L’opera poetica è una struttura funzionale, e i vari elementi non possono essere compresi al di fuori della loro connessione con l’insieme. Elementi oggettivamente identici possono svolgere, in strutture diverse, funzioni assolutamente differenti. ↓ -

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La lingua dei versi è caratterizzata da una gerarchia particolare dei valori: il ritmo è il principio organizzatore, e al ritmo sono strettamente legati gli altri elementi fonologici del verso (rima, allitterazione, ecc.). Il parallelismo delle strutture foniche realizzato dal ritmo del verso, dal la rima, ecc., costituisce uno dei procedimenti più efficaci per attualizzare i diversi piani linguistici. la rima non è un fatto astrattamente fonologico. Essa svela una struttura morfologica. La rima è anche strettamente legata con la sintassi (elementi di questa che sono messi in rilievo e posti l'uno dinanzi all'altro nella rima) e con il lessico (importanza delle parole messe in rilievo dalla rima, e loro grado di parentela semantica). Le strutture sintattiche e ritmiche sono in stretto rapporto le une con le altre, sia che i loro confini coincidano sia che, al contrario, non coincidano (enjambement).

4) Il ricercatore deve evitare l'egocentrismo, cioè l'analisi e la valutazione dei fatti

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poetici del passato o di altri popoli dal punto di vista delle sue proprie abitudini poetiche e delle norme artistiche che sono alla base della sua formazione. 5) Le questioni relative alla lingua poetica, nella maggior parte dei casi, svolgono un ruolo subordinato negli studi di storia letteraria. Ora, il principio organizzatore dell’arte, in funzione del quale essa si distingue dalle altre strutture semiologiche, è che l’intenzione viene diretta non sul significato ma sul segno stesso.→ gli strutturalisti si rendono conto che lo studio della forma ha un ruolo subordinato rispetto allo studio del contenuto: invece l’intenzione del testo secondo gli strutturalisti è contenuta nel segno stesso. ● La caratterizzazione immanente dell’evoluzione della lingua poetica è spesso sostituita nella storia letteraria da un succedaneo che riguarda la storia sociologica o psicologica delle idee, cioè si ricorre a fatti eterogenei rispetto al fatto studiato. In luogo della mistica dei rapporti di causalità tra sistemi eterogenei, è necessario studiare la lingua poetica in se stessa.→nelle forme di critica antededenti allo strutturalismo, cioè quelle di tipo storico-letterario, il testo veniva spiegato con la storia sociologica e psicologica delle idee; secondo gli strutturalisti invece bisogna studiare la lingua poetica in sè stessa. La linguistica di de Sausurre rimane il modello di riferimento dello strutturalismo, in particolare alcuni temi specifici come: 1) ASSETTO SISTEMATICO DEL LINGUAGGIO, cioè linguaggio come sistema di relazioni significative 2) SDOPPIAMENTO DEL LINGUAGGIO TRA LANGUE E PAROLE 3) SEGNO LINGUISTICO COSTITUITO DA SIGNIFICANTE e SIGNIFICATO 4) LEGAME NECESSARIO E ARBITRARIO TRA SIGNIFICANTE E SIGNIFICATO 5) PRINCIPIO IRRAZIONALE DELL'ARBITRARIETÀ DEL SEGNO→ comunque controllato dal sistema della lingua che pone un limite all'arbitrarietà. 6) PUNTI DI VISTA SINCRONICO E DIACRONICO PER LO STUDIO DELLA LINGUA Questi 6 aspetti vengono recuperati dagli strutturalisti per concentrare la loro attenzione sue legame necessario tra significante e significato e il loro carattere arbitrario perché alla base dell'invenzione letteraria c'é una componente di irrazionalità che porta ad individuare un rapporto arbitrario che si rivela necessario quando il testo funziona ed è riconosciuto come opera d'arte. Roman Jakobson É uno dei maggiori esponenti dello strutturalismo: in particolare si interessa del LINGUAGGIO POETICO. Il suo studio culmina con il saggio "Linguistica e poetica" del 1960. Per Jakobson tanto iI linguista deve tener conto della funzione poetica del linguaggio, tanto lo 5

studioso di letteratura deve tener conto dei problemi della linguistica altrimenti entrambi sono anacronistici Jakobson distingue le Funzioni linguistiche: ● Mittente→f. emotiva ● Contesto→ f. referenziale ● Messaggio→ f. poetica ● Contatto→f. fatica ● Codice→ f. metalinguistica ● Destinatario→ f. conativa Testo pag 43- tratto da Linguistica e Poetica (1974) Jakobson riflette sulle relazioni tra poetica e linguistica: - il compito della poetica è capire cosa è che fa di un messaggio verbale un’opera d’arte - La poetica tratta di problemi di struttura verbale quindi, dato che la linguistica è la scienza delle strutture linguistiche, la poetica può essere considerata parte integrante della linguistica - molti tratti poetici riguardano non soltanto la scienza del linguaggio ma anche la semiotica generale - Gli studi letterari implicano, come la linguistica, problemi sincronici e problemi diacronici Funzioni del linguaggio Il linguaggio dev'essere studiato in tutta la varietà delle sue funzioni. Per tracciare un quadro di queste funzioni, è necessaria una rassegna sommaria dei fattori costitutivi di ogni processo linguistico, di ogni atto di comunicazione verbale. 1) Il mittente invia un messaggio al destinatario. 2) Per essere operante, il messaggio richiede in primo luogo il riferimento a un contesto (il "referente", secondo un'altra terminologia abbastanza ambigua), contesto che possa essere afferrato dal destinatario, e che sia verbale, o suscettibile di verbalizzazione; 3) in secondo luogo esige un codice interamente, o almeno parzialmente, comune al mittente e al destinatario (o, in altri termini, al codificatore e al decodificatore del messaggio); 4) infine un contatto, un canale fisico e una connessione psicologica fra il mittente e il destinatario, che consenta loro di stabilire e di mantenere la comunicazione. Schematicamente abbiamo:

MITTENTE



CONTESTO MESSAGGIO CONTATTO CODICE



DESTINATARIO

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Ciascuno di questi sei fattori dà origine a una funzione linguistica: ● Mittente→ funzione emotiva → mira ad un'espressione diretta dell'atteggiamento del soggetto riguardo quello di cui parla. Essa tende a suscitare l'impressione di un'emozione. Questa funzione é evidente nelle interiezioni e colora tutte le nostre espressioni. ● Contesto→ funzione referenziale→funzione per cui il linguaggio parla del mondo circostante. è appunto chiamata anche denotativa ● Messaggio→ funzione poetica→attenzione posta al messaggio per se stesso→tale funzione si realizza quando la lingua viene utilizzata a fini puramente estetici, ad esempio in poesia ● Contatto→funzione fatica→serve a mantenere o consolidare il contatto tra due parlanti, cioè a verificare il buon funzionamento del canale di comunicazione (es. Pronto?) ● Codice→ funzione metalinguistica→si attua quando il mittente o il destinatario cercano di verificare se stanno utilizzando lo stesso codice: es, “capite quello che voglio dire?” ; “cosa dignifica questa parola?” ● Destinatario→ funzione conativa→è orientata verso il destinatario. La sua forma più pura è l’imperativo o vocativo. A differenza delle frasi dichiarative, le frasi imperative non possono subire verifica della verità. Jakobson cerca poi di individuare l’elemento essenziale dell’opera poetica. Parte dal presupposto che nella comunicazione i processi fondamentali di costruzione del linguaggio sono la selezione (scelta tra sinonimi) e la combinazione (per dichiarare il tema della frase si combina con il verbo semanticamente affine). se l'espressione verbale prevede la selezione in base al principio di dissimilarità e similarità, nella espressione poetica la sequenza si basa sul principio di similarità che prevale sul principio di continuità cioè sulle regole logiche della continuazione e della coordinazione sul piano morfologico e sintattico. Es principio di similarità: ● selezione di sillabe equivalenti ad altre sillabe della sequenza ● equivalenza di accenti tonici… ● equivalenza di pause sintattiche… ● il discorso ripete la stessa figura fonica ● il ritmo e la rima sono elementi ricorrenti l livello dove è più facile percepire la combinazione ricorrente è quello fonico ritmico, il ritmo e la rima sono gli elementi ricorrenti per eccellenza nel linguaggio poetico. Nel caso della rima abbiamo uno degli elementi principali del linguaggio poetico: il parallelismo= due concetti o elementi, spesso in coppia, vengono presentati con una successione simmetrica (AB-AB) L’ambiguità è un carattere intrinseco della poesia perchè il predominio della funzione poetica rispetto a quella referenziale, rende meno chiaro il riferimento al contesto. 7

NARRATOLOGIA

In ambito strutturalista, nasce anche la narratologia. Il termine narratologia fu coniato dal filosofo Tzvetan Todorov nel 1969, per indicare lo studio delle strutture narrative. Due grandi studiosi di narratologia sono Vladmir Propp e Tzvetan Todorov che considerano il testo narrativo come una struttura e ne individuano gli elementi costitutivi.

Vladimid Propp ● OTTO PERSONAGGI →1) eroe; 2)antagonista; 3) falso eroe; 4)mandante 5)mentore; 6) aiutante; 7)principessa; 8)sovrano ● SCEMA NARRATIVO FISSO→ 1) esordio→equilibrio iniziale 2) complicazione/movente→rottura dell'equilibrio iniziale 3) peripezie dell'eroe 4) Conclusione→ristabilimento equilibrio ● 31 FUNZIONI NARRATIVE→le funzioni sono le parti costitutive e invarianti della fiaba. «La successione delle funzioni è sempre la stessa. [...] Tutte le fiabe russe presentano le medesime funzioni, e derivano da un solo e medesimo modello: Tutte le funzioni conosciute nella fiaba si dispongono secondo un solo racconto». Con queste funzioni quindi Propp individua una struttura intrinseca al genere della fiaba che accomuna tutte le fiabe e di cui tutte le fiabe sono realizzazioni, varianti. Le 31 funzioni sono suddivise in gruppi che corrispondono a nuclei narrativi del racconto -

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Le prime 7 riguardano il misfatto/mancanza→costituisce la parte preparatoria della fiaba, che introduce il misfatto/mancanza, conferendo alla storia il suo movimento, l’avvio all’azione Entrata in scena dell’eroe e sua partenza Prova subita dall’eroe e ottenimento dell’oggetto magico Viaggio dell’eroe e sua vittoria Riparazione Ritorno e riconoscimento dell’eroe Matrimonio/salita al trono

Tzvetan Todorov

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Originario della Bulgaria, poi naturalizzato francese, Tzvetan Todorov (1939-2017) diede tra le altre cose un'impronta fondamentale allo studio del testo narrativo, considerato come una struttura edificata su tre livelli essenziali: 1) Livello verbale→frasi che costituiscono il testo 2) Livello sintattico→ relazioni che intercorrono tra le parti dell'opera e che possono essere logiche, temporali o spaziali. 3) Livello semantico→aspetto tematico, temi dell'opera→ esistono secondo Todorov universali semantici cioé temi che si incontrano ovunque e dalle cui combinazioni e trasformazioni si genera la moltitudine di temi letterari. Studi sul fantastico Nel 1970 pubblica il più importante contributo teorico sulla narrativa fantastica, vale a dire il saggio Introduction à la littérature fantastique, opera che rappresenta un vero e proprio punto di svolta nello studio del genere, se non altro per il suo proporsi come una solida sistemazione degli eterogenei risultati conseguiti dalla critica che l’ha preceduta. Affinché un testo possa essere considerato fantastico, secondo Todorov, devono essere soddisfatte tre specifiche condizioni: • In primo luogo, il mondo in cui la vicenda è ambientata deve essere riconoscibile come il nostro, in modo tale che in esso possa irrompere un evento inesplicabile che venga subito rilevato come tale, in quanto violazione di quelle leggi familiari, scientifiche e razionali, che governano la realtà. • Affinché lo scandalo si dimostri davvero radicale e lacerante è necessario che l’avvenimento narrato sia sempre inteso letteralmente, che la sua interpretazione, cioè, precluda l’adito a qualsiasi lettura di tipo poetico o allegorico. • Il lettore implicito, previsto dal patto narrativo, deve sempre rimanere sospeso in una condizione di esitazione tra una spiegazione razionale e una irrazionale. Il fantastico secondo Todorov occupa il lasso di tempo dell'incertezza tra spiegazione razionale e irrazionale. Non appena si é scelta l'una o l'altra opzione, si abbandona la sfera del fantastico per entrare in quella dello strano e meraviglioso→ il fantastico é dunque l'esitazione, provata da un essere che c...


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