Riassunto Tutto scorre di Grossman PDF

Title Riassunto Tutto scorre di Grossman
Course Cultura russa
Institution Università Cattolica del Sacro Cuore
Pages 2
File Size 41.6 KB
File Type PDF
Total Downloads 79
Total Views 143

Summary

Download Riassunto Tutto scorre di Grossman PDF


Description

Riassunto Tutto scorre di Grossman Vasilij Grossman fu uno scrittore russo del 1900 che partecipò alla II guerra mondiale per il giornale ufficiale dell’Armata rossa e che in seguito si schierò contro il regime sovietico denunciandone le atrocità nei suoi romanzi; tra questi Tutto scorre. Il titolo è soggetto a 2 interpretazioni: tutto scorre e nulla cambia, e tutto scorre nella vita dell’uomo che continuamente cambia. Infatti scrive l’autore “Si, tutto scorre, tutto muta, impossibile salire sullo stesso, immutabile convoglio”. Tra i personaggi principali ci sono Ivan Grigor’evic, reduce dei campi di concentramento che esprime il male attraverso la sua esperienza e Anna Sergeevna, testimone della carestia degli anni ’30. Ciò che porta ai campi di concentramento e alla carestia è il problema dello scontro tra la realtà e la pretesa di cambiare la realtà. Il romanzo si apre in un treno dove è presente il protagonista Ivan, di ritorno a Mosca dopo 30 anni di lavori forzati nel campo di concentramento della Kolyma a seguito della morte di Stalin. Egli viene ospitato dal cugino Nikolaj Andreevic, ma i due fanno fatica a riconoscersi: mentre Ivan aveva mantenuto la sua integrità morale ed era stato imprigionato pur di seguire le proprie idee di libertà, Nikolaj era ormai un uomo di rispettabile professione giunto a quel ruolo grazie alla sua totale dedizione al regime e condannando uomini innocenti ai lager siberiani. Finito il potere staliniano infatti Nikolaj inizia a riflettere sulla sua vigliaccheria e si domanda se sia stato davvero necessario punire quegli uomini innocenti per salvare sè stesso e prova senso di colpa per non aver fatto nulla per salvarli. Ivan rifiuta l’ospitalità del cugino e parte per Leningrado, dove abitava la sua amata. Una volta arrivato si accorge di quanto tutto sia cambiato e ad un certo punto incontra Pinegin, un suo ex compagno di università, colui che l’aveva denunciato. Lui era dunque un delatore, un uomo qualsiasi che aveva denunciato per puro asservimento al regime. La delazione era uno degli elementi fondamentali su cui si fondava il regime. Scrive Grossman riguardo i delatori: “La cosa più triste è ciò che v’è di buono in loro, la cosa più triste è che sono pieni di dignità”. Questo avvenimento diede lo spunto a Grossman per scrivere un intero capitolo incentrato sul processo di quattro uomini chiamando in causa il tema della responsabilità individuale in cui egli analizza le tipologie di delatori, ognuno dei quali convinto di operare in nome del bene comune. In nome del bene per l’umanità è stato fatto il male per cui Anna lascia la sua storia e Ivan finisce nei campi di concentramento. Ivan trova rifugio da Anna Sergeevna, una vedova che lavora in mensa e lui inizia a lavorare in un artel (cooperativa del lavoro) anche se senza molto guadagno. Spesso si ferma a riflettere sulla sua vita nel lager, ne rievoca i ricordi come un viaggio che prima sembrava infinito e ora era giunto al termine e con lui la non-libertà, le contraddizioni fra colpa e innocenza, lo sterminio di milioni di innocenti. In seguito emerge un nuovo aspetto del regime sovietico dai ricordi di Anna lontano ma non troppo dalla realtà dei lager. Si parla del processo di dekulakizzazione in Ucraina descritto con minuziosità. I contadini dapprima espropriati delle terre sono costretti a emigrare in zone senza nulla, a costruirsi da capo il villaggio e a coltivare nuove terre. Presto inizia però la carestia, i contadini e i loro figli non hanno più nulla da mangiare, passano l’inverno nella speranza che possa arrivare il raccolto, arrivano a nutrirsi di insetti direttamente dal terreno e compiono gesti estremi dettati dalla fame. Nel giro di qualche mese l’intero villaggio muore, solo in pochi dopo la morte di Stalin riuscirono a raggiungere con le poche forze a loro rimaste i punti di distribuzione della città. E’ quindi evidente l’aspra e dura politica applicata non solo ai cittadini onesti deportati ingiustamente, ma anche ai contadini privati prima dei loro possedimenti e poi della loro umanità.

A ciò segue un capitolo dedicato a Lenin descritto sotto due luci: il Lenin irremovibile, intollerante, sostenitore della non-libertà ed estremamente crudele contro chiunque non sostenesse i suoi ideali o lo ostacolasse, e dall’altra l’uomo di nome Lenin, appassionato di lettura e musica che pare essere un essere umano a tutti gli effetti. Considerato il padre del mondo sovietico che aveva portato avanti il concetto schiavista e la non-libertà ormai presenti in Russia da millenni, lasciò il suo creato a Stalin, colui che animato dal mito di sè stesso e dall’obiettivo di raggiungere il potere assoluto portò avanti la politica della non-libertà poiché lui stesso temeva la libertà del popolo, temeva che il proprio potere potesse essere attaccato....


Similar Free PDFs