Risposte alle domande frequenti di radio (Ripristinato automaticamente) PDF

Title Risposte alle domande frequenti di radio (Ripristinato automaticamente)
Author Giovi Tomasello
Course Contenuti E Mercati Della Radiofonia
Institution Sapienza - Università di Roma
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Radio programmi/Palinsesto La moderna industria culturale della radio deriva dall’introduzione di due sistemi organizzativi: Il monopolio e la concorrenza. Se in Europa prevale il monopolio, in nord America si crea un sistema basato sulla concorrenza finanziata dalla pubblicità. Se in Europa prevale il monopolio, in Nord America si crea un sistema basato sulla concorrenza finanziata dalla pubblicità.

Cosa è un palinsesto? Il palinsesto è l’insieme delle trasmissioni programmate da un’emittente, che sia radiofonico o televisivo. È organizzato dalle persone che fanno la radio cercando di pensare e capire ciò che alla gente (il pubblico) vorrebbe/dovrebbe ascoltare. Il palinsesto è lo specchio della società, toccando e variando in base agli eventi che si verificano nella realtà. (se accade un attentato o un terremoto, il palinsesto cambia con per esso) La radio di palinsesto è tipica delle radio delle origini e in parte dell’attuale radio Rai. Si basa su programmi/testi su offerta diversificata per generi, su serie di appuntamenti distribuiti nel corso della settimana. Nel palinsesto la sequenza di programmi è chiaramente identificabile. L’organizzazione verticale della programmazione.

Programmi? I programmi rappresentano le sottounità del palinsesto, sono frammenti del flusso radiofonico. L’identità di un’emittente è costituita da punti fermi del palinsesto. Quindi i programmi, la loro successione cronologica e ricorrenza. Ogni programma è riconducibile a un genere, o a una somma di generi tra loro mescolati. Il modo in cui i diversi generi vengono rappresentati può essere diverso: Radiocronaca, talk show, quiz, conversazione, gioco e l’interazione con gli ascoltatori. Il genere non è altro che un’etichetta che serve a far dialogare chi produce con chi consuma, in quanto definisce e soddisfa una serie di attese. Quando parliamo di programmi, non possiamo non citare quelli “Top 40 show” che erano studiati per un target giovanile e fanno riferimento ai formati. Gli ideatori del top 40 avevano messo a punto un concetto chiave della radiofonia, quello delle playlist (lista di brani da suonare in un determinato intervallo di tempo – con l’obiettivo di mettere in risalto/promuovere determinate canzoni. I formati Il formato contiene i caratteri dell’offerta di una radio e viene studiato per arrivare a un pubblico specifico. Deve stabilire con precisione a chi è rivolta la radio, che tipo di programmazione vuole proporre, quali stili musicali trasmette, in quale ordine e quale carattere dare alla radio stessa. Rotation La ripetizione ciclica e ravvicinata dei programmi e degli eventi che li compongo, crea la rotation. La rotation stravolge l’idea del palinsesto, della programmazione a blocchi lineari. La radio con essa diventa un flusso cui l’ascoltatore può accedere con libertà, che viene interiorizzato e non richiede più lo sforzo di un’attenzione particolare. Nascita di nuovi programmi in contrasto con le radio pirata Per contrastare l’evoluzione del sistema misto grazie alle radio pirata, emittenti attive negli anni Sessanta in posizionate su navi in acque internazionali del nord Europa, che mettevano in crisi il sistema del palinsesto, vennero creati anche nelle radio pubbliche dei programmi per adolescenti; tra cui la Rai introdusse su Radio 1 alcuni programmi giovanili. Tra specializzazione e Standardidazzione Se i formati radiofonici diversificati hanno un valore superiore, per il pubblico, che ha la possibilità di scegliere, le nuove radio cercano generalmente di creare programmi già coperti da altre emittenti

radiofoniche per andare sul sicuro: investire sui formati di nicchia è infatti estremamente rischioso, a meno di nicchie remunerative. 

Proliferare formati radiofonici che cercano di differenziarsi gli uni dagli altri attraverso il nome, ma che hanno caratteristiche



Tendenza delle emittenti di raccogliere attorno a pochi formati o modelli che garantiscono risultati economici sicuri.

La scaletta nei programmi La stesura di testi preparati è utilizzata oggi esclusivamente nei programmi a scopo informativo, nella fiction o in alcune forme di documentario. precisando, che lavorando in radio, non si può scrivere testi mentre è in onda, ma nemmeno leggere per filo e per segno, la pratica più diffusa è utilizzare una scaletta. Testo scritto a uso e consumo dello speaker che lo redige. È uno strumento che deve presentare una serie di elementi essenziali   

Tempi (quanto si parla di un argomento e le varie interruzioni) Contenuti (Il tema generale della discussione) Forma (entro i margini del clock, chi parla può decidere di approfondire un argomento)

Modelli per programmi di parola 





Varietà e Morning show  dedicato alla fascia mattutina, include elementi di attualità e di cronaca, vanno inseriti nel maggior ascolto e attenzione. Tra le varie declinazioni, si riconosce infotainment (caterpillar AM) o varietà puro (Radio Deejay). I blocchi parlati in un Morning show sono generalmente lunghi, con una riduzione di brani riprodotti. Talk Show  Consente l’interazione della radio con il pubblico attraverso il telefono. Si parla di telefonare in diretta o di messaggi vocali. Si trattano argomenti di attualità e da voce alle opinioni del pubblico. I programmatori di un talk show devono essere in grado di mettere in ordine le opinioni che giungono in redazione, di presentarle nel momento opportuno al fine di creare un discorso ordinato e coerente. Racconto orale, tra fiction e documentario  pochissime radio investono su questo formato, per l’alto costo e la collazione oraria complessa. Le uniche emittenti che l’hanno sperimentata sono Radio Rai 2 e Radio 24

Il direttore dei programmi Il direttore dei programmi mette in opera il formato radio, le sue strategie di programmazione e la pianificazione del palinsesto. Spetta a questa figura professionale il controllo su quello che viene mandato in onda, sia per quanto riguarda la musica che i contenuti. Il redattore/producer Si tratta della figura che si occupa di cogliere la realtà e trasformarla in un prodotto radiofonico, occupandosi della ricerca di nuove idee e spunti per la realizzazione di programmi. Il suo ruolo è quello di trovare contenuti da presentare agli ascoltatori. Il successo di un programma spinge le radio a adattare o squilibrare il palinsesto in favore di un programma rispetto a un altro, dando maggiore attenzione a un determinato segmento e trascurandone altri. Parte importante di un programma radiofonico è lo speaker, che comunica con il pubblico e lo guida.

Radio di formato Tipica della radio privata commerciale, in particolare nel corso degli anni ’90. Basata sul “Flusso”; la ripetizione a intervalli orari, definiti (rotation) di un modulo base di programmazione (il clock). Ogni modulo contiene una determinata miscela di contenuti (jingles, pubblicità, notiziario, musica ecc.) Nelle radio di formato, la programmazione si ripete a intervalli regolari quotidiani (con piccole variazioni per fascia oraria). Il formato privilegia unità minime di contenuto. Risponde meglio ad ascolto distratto, discontinuo, in mobilità. L’identità del formato si basa su un determinato equilibrio musica/parlato, sul ritmo tra i vari segmenti di contenuto, sulla scelta di uno specifico stile musicale: elementi di riconoscibilità per pubblici e pubblicitari.

Tipologie di formati    

Informativi Musicali Basati su mix di informazione e musica Particolari generi musicali

Nel flusso; i programmi, generi e contenuti diversi tendono a “confondersi”, a intrecciarsi reciprocamente. L’organizzazione orizzontale della programmazione. L’offerta tv e radio non è un testo o una serie di testi, ma una successione inesauribile di contenuti diversi per linguaggio e genere (parole, canzoni, pubblicità, notizie) Il senso di ogni segmento di contenuto è definito (in parte) dal contesto in cui è inserito e dalla percezione da parte del pubblico. Il testo ha dei precisi limiti, mentre il flusso ha delle sequenze ininterrotte e etereorogene di segmenti , non ha inizio e fine definiti. La sequenza del testo risponde alle logiche del racconto o sposizione, mentre le sequenze del flusso sono legate alle fasce orarie, target e i competitor. L’identità è stabile nel testo, mentre è variabile dal segmento del flusso in base a la sua collocazione nelle sequenze.

Radio di servizio pubblico Le emittenti di servizio pubblico non sono emittenti di stato (da non confondere con i regimi totalitari). Sono aziende radiofoniche istituzionali separate dal resto del governo ma che dipendono da esso per la maggior parte del loro sostentamento. Si basano su fondi statali e una tassa sul possesso dell’apparecchio radiotelevisivo. Il medium si pone al servizio della popolazione Non tutti i servizi pubblici sono uguali, per questo Halin e Mancini hanno messo a punto un modello di 3 definizioni di servizio pubblico, tre modi per cui è applicato 1. Modello liberale  Gran Bretagna ed ex colonie; indipendenti dalla politica del governo. 2. Modello Pluralista Polarizzato  Italia, Francia, Spagna, Grecia (Paesi del mediterraneo e con piu basso share di ascolto per i servizi pubblici) es. La Rai è una società autonoma, ma il direttore viene nominato politicamente. Livelli considerevoli di politicizzazione, lottizzazione, clientelismo. 3. Modello democratico-corporativo  Tipico dei paesi scandinavi, Olanda, Austria, Svizzera, Belgio; Germania. Parzialmente indipendente dalla politica, viene influenzata dai gruppi sociali organizzati (associazioni di genitori, famiglie, ecc. che orientano i contenuti e i valori di fondo) Il sociologo Tryne Syvertsen forma 3 categorie di definizione di servizio pubblico; 1. Di Pubblica utilità  Servizio erogato dallo stato, che si fa carico della sua manutenzione; lo stato garantisce che il servizio arrivi a tutti e che sia ottimale per TUTTI. Non è il caso della Rai, visto che in alcune zone arriva male, ne è un esempio la BBC.

2. Sfera pubblica  Si fa carico della gestione di un bene pubblico per metterlo a servizio della sfera pubblica. Dovere di fornire ai cittadini tutte le informazioni di cui si ha bisogno, in modo oggettivo 3. Pubblico gruppo di persone che fruiscono dei contenuti audiovisivi che con il ruolo di cittadino partecipa e interviene 4. Audience  Gruppo di persone che agiscono come consumatori. Gli ascoltatori della radio pubblica sono il pubblico, quelli della radio commerciale gli Audience.

Il servizio pubblico radiofonico in Italia. In Italia la società concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo è la RAI, società per azioni in cui il ministero dell’economia e delle Finanze possiede il 99,56% a fronte del restante 0,44% delle azioni di proprietà SIAE. La RAI, a differenza degli altri servizi pubblici europei, fonda il suo modello economico su un sistema misto di entrate: Canone + Vendita di spazi pubblicitari. Altri esigui ricavi vengono dall’editoria, vendita diritti e merchandising. Le entrate ammontano nel 2010 a 2,8 miliardi di euro, il 4° maggiore importo tra tutti i servizi pubblici europei. Anche se il canone annuo è uno dei più bassi di Europa, ma negli altri casi il servizio pubblico non ammette pubblicità e propone una più ampia offerta di canali nazionali e regionali. Radio Rai, vive una situazione difficile su due fronti: da un lato deve fare i conti con le nuove forme di consumo dell’informazione e dell’intrattenimento che erodono l’attenzione del pubblico più giovane, dall’altro si aggiungono problemi interni dovuti alla pressione politica sul gruppo RAI e la necessità di contenere a ogni costo le spese generali e il costo del lavoro. Radio Rai si distingue dalle colleghe private per due motivi: 



I programmi di Radio Rai vanno in onda da sedi locali differenti , anche se la maggior parte dei palinsesti è trasmessa da Roma. Si crea un decentramento senza connessioni che rappresenta un punto debole. I diversi organi che partecipano alla produzione spesso non si conoscono, e farli dialogare da punti diversi del paese è spesso dispendioso. Radio Rai è vincolata al contratto di servizio con lo stato italiano, che stabilisce le missioni del servizio pubblico (garantisce il pluralismo, un’offerta di trasmissioni generalista, assicura la qualità dell’informazione, stimola l’interesse per la cultura, valorizza il patrimonio storico, artistico, ecc)  l’offerta radiofonica è ritenuta a destinare ai generi pre-stabiliti  notiziari, informazione , cultura, società , musica, servizio , pubblica utilità)

Per questi motivi, Radio Rai non potrà mai essere fluido come quello delle radio private.

L’offerta radiofonica della Rai 



Radio 1  Unico canale a essere trasmesso in tutte le tecnologie Rai. Trovò piena espressione nel giornale radio diretto da Antonio Piccone Stella, con 32 edizioni (ora 25). Emittente nazionale che dedica più tempo del suo palinsesto ad essi. 1998 restaurazione del palinsesto. Se in tutte e tre le reti nazionali emerge la fatica a unico formato tematico, dalla spinta generalista, si specializza in informazione calcistica con “Tutto il calcio minuto per minuto” radio cronaca dal 1960 Profonda crisi d’ascolti, non tanto per il formato all news, quanto per l’invecchiamento del pubblico media (target 54/65) e mancanza di rigenerazione. Lo conferma il sito internet e lo scarso consumo di podcast Radio 2  Nato nel 1937, ex secondo programma, cambiato nome dopo riforma Rai del 1975. dagli anni 90, la rete ha seguito 2 macro linee editoriali, in conflitto tra loro - La progressiva trasformazione in radio di flusso (playlist rete, aumento spazi musicali per concorrere con le private) - Radio di programmi; di stampo generalista a parte la parentesi Fiorello, anche questa rete scarso successo. Dal 2009 con direzione Flavio Mucciante, si cerca di trasformare la rete molto piu giovanile, ma sempre presente la contrapposizione.

Radio 3  creato nel 1950, sul modello del Third Programme della BBC, con impronta culturale-educativa Generi più usati sono musica classica registrata e dal vivo, teatro radiofonico, radiodrammi, rassegne stampe specializzate ecc. Radio3 è stata rinnovata aprendosi anche a un ascolto giovane e moltiplicando la presenza della radio on site e online (sui social media). Si registra anche una maggiore presenza di musica leggera e pop a conferma della contradizione di una rete dove programmi culturali si alternano a formati di flusso musicale. FD4 E FD5  ciò che resta dei canali di filodiffusione creati nel 1958 dalla Rai quando la copertura radiofonica via etere non era capillare. La filodiffuione permetteva di ricevere i programmi con una qualità del suono maggiore. Prime relegate a canali di nicchia, ma con l’arrivo dello streaming e degli standard digitali proposti come canali all music tematici. Isoradio  Si avvale del CCISS viaggiare informati e della collaborazione con Autostrade per l’italie. Trasmette in isofrequenze notizie a rullo continuo su traffico e viabilità, senza interruzioni pubblicitarie, e dal 2010, con l’aggiunta di programmi musicali, culturali e d’informazione. GR Parlamento: nato nel 1998, permette di seguire le attività del presidente della Camera, del Senato e della Repubblica, con 15 rubriche settimanali suddivise in specialistiche, e divulgative. WebRadio 6, 7, 8: inaugurate nel 2010, sono canali web-only, palestre di sperimentazione per i nuovi formati tematici del futuro servizio pubblico. WR6 dà voce al processo di digitalizzazione del patrimonio culturale dell'Audioteca Radio della RAI. WR7 è dedicato alla canzone napoletana, caso unico nel panorama europeo in quanto canale riservato a un'unica tradizione musicale regionale. WR8 è dedicato agli under 30, aperto a contributi del pubblico. La RAI inoltre, per assolvere le direttive statali, trasmette altri due canali dedicati alle minoranze linguistiche: RAI Sender Bozen, in tedesco, italiano e ladino, e Radio Trst A, in sloveno, per alcune ore al giorno.

Il confronto con l'Europa Buona parte dei palinsesti delle radio pubbliche europee si ispira al modello reithiano, cioè la triade informare, educare, intrattenere su cui si fonda la BBC dal 1927. La filosofia della BBC è quella di raggiungere più ascoltatori possibili con prodotti di qualità. Oggi la radiofonia pubblico in Europa attraversa una crisi di legittimazione; la BBC si legittima con la reputazione di un'azienda che ha sempre cercato di adattarsi ai mutamenti sociali e culturali del paese, cambiando la propria offerta e allargando i propri palinsesti (es. BBC One e BBC Asian). L'81% degli inglesi crede che sia giusto pagare il canone per il servizio della BBC. L'erosione degli ascolti è lenta ma costante, fatta eccezione per pochi casi isolati di crescita (Svezia, Norvegia, Danimarca, Olanda). Alcuni paesi mantengono ancora grosse porzioni di pubblico (Regno Unito, Germania), nonostante la tendenza generale sia quella di un calo inesorabile. La radiofonia pubblica resiste all'innalzamento fisiologico dell'età media del proprio pubblico laddove investe in tecnologia e contenuti tematici, mentre arretra in quei paesi dove la liberalizzazione è stata selvaggia, non si sta al passo con i cambiamenti tecnologici e non si amplia l'offerta di contenuti La performance del servizio pubblico italiano è molto al di sotto della media europea; le reti RAI condividono con quelle europee il problema dell'invecchiamento costante degli ascoltatori e la fuga progressiva dei giovani non tanto verso le reti commerciali quanto soprattutto verso altre piattaforme tecnologiche. Alcune emittenti stanno provando a reagire attraverso un'offerta su misura di reti tematiche FM e digitali e con una presenza sui siti di social networking. L'emittente pubblica svedese, invece, ha stipultato un accordo

con Spotify per distribuire i propri contenuti sulla loro piattaforma. Gli studi confermano che il successo d'ascolto della maggior parte dei programmi radio sia dato da una forte presenza sul social media, e da una strategia in cui i social media sono percepiti come la naturale estensione del programma radiofonico, il luogo dove il pubblico si ritrova prima, durante e dopo lo show on air. Il servizio pubblico non ha scelta: o il declino costante, o l'apertura alla valorizzazione della partecipazione, mediata, dei pubblici. il servizio pubblico britannico mise in atto una riforma della programmazione, dedicando il suo primo canale BBC Radio One alla musica dei giovani, con il risultato sia di offrire dignità culturale ai fenomeni musicali emergenti, sia di cavalcare il successo del nuovo sound inglese dei Beatles e dei Rolling Stones. È solo alla fine degli anni '90 che la RAI si muove efficacemente per ridare linfa ai canali radiofonici. Nel 1997 nasce GR Parlamento, canale di servizio dedicato alle informazioni istituzionali e alle dirette parlamentari; nello stesso periodo si rafforza il ruolo di canale informativo di Radio1, l'eccellenza del servizio pubblico, con primato di autorevolezza e serietà nell'informazione. Negli anni 2000 le radio della RAI hanno puntato molto sulla riconosibilità di rete, cercando di valorizzare i programmi più rappresentativi: Radio anch'io e Zapping su Radio1; Il ruggito del coniglio e Caterpillar su Radio2; Prima pagina e Fahrenheit su Radio3. La ristrutturazione ha il compito di rinnovarsi senza perdere il pubblico affezionato, le fasce più adulte della popolazione. Il servizio pubblico ha dato grande spazio all'offerta radiofonica sul web: già nel 1996 le edizioni del giornale radio erano disponibili in streaming, e dal 2000 è iniziata una catalogazione e digitalizzazione dell'archivio e della produzione quotidiana di tutti i canali dell'offerta. Dal 2010 Radio RAI ha lanciato la nuova offerta di web radio, con 3 canali nuovi: WR6, WR7, WR8 che puntano su produzioni musicali tematiche.

Radio Private La definizione di radio commerciale privata comprende sia radio locali che radio nazionali e si differenzia da una parte dalla radio pubblica e dall’altra dalla radio privata di tipo comunitario. La radio privata commerciale diffonde una programmazione rivo...


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