Rivolta del vespro - Riassunto Medioevo. I caratteri originali di un\'età di transizione PDF

Title Rivolta del vespro - Riassunto Medioevo. I caratteri originali di un\'età di transizione
Course Storia Medievale 
Institution Università degli Studi di Bari Aldo Moro
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Summary

Riassunto di buona parte del capitolo 22 del Vitolo. Parte con la conquista del regno di Sicilia da parte di Carlo d'Angiò fino all'arrivo al trono di Alfonso V d'Aragona....


Description

Regno di sicilia nel tredicesimo secolo Carlo della dinastia d’Angiò, fratello del re Luigi IX di Francia, conquista il regno di Sicilia, sottraendolo a Manfredi, figlio dell’imperatore Federico II. Questi viene ucciso durante la battaglia di Benevento nel 1266. Il dominio angioino nel regno era un obiettivo di papa Urbano IV e fu infatti egli stesso a sollecitare la conquista. Così facendo Urbano IV avrebbe potuto rendere effettivo il vincolo feudale che legava la chiesa romana al regno siciliano. Diventando un regno angioino e lasciandosi alle spalle la dominazione sveva, il papa avrebbe potuto contare anche su un sostegno militare non indifferente. Tuttavia Carlo d’Angiò aveva un piano politico leggermente diverso, poiché egli mirava alla conquista di Costantinopoli, ma solo dopo essersi creato una certa egemonia nel mediterraneo. Il malcontento tuttavia andava crescendo dopo la sua conquista, avendo il regno vissuto un periodo di grande splendore sotto il dominio svevo. Per questo si fece interprete della rabbia di buona parte della popolazione Corradino di Svevia, ultimo della sua casata. Nonostante i consensi ottenuti nelle varie regioni meridionali, Corradino morirà a Tagliacozzo. Volendo evitare nuove insurrezioni, il re Carlo avvia nel regno una politica di repressione. Multa quindi le città filo-sveve e sostituisce signori feudali locali con la feudalità francese, sicuramente più fedele. La francesizzazione non riguarda solo il campo feudale, anche le cariche ecclesiastiche e figure alte dell’amministrazione pubblica vengono sostituite con quelle francesi. Una politica così repressiva non si rivela così effettiva. La rivolta del Vespro del 1282 è il moto insurrezionale nato a Palermo il giorno di Pasqua. La tradizione vuole che una nobildonna siciliana fosse stata molestata da dei soldati francesi e che questa fosse la goccia che ha fatto traboccare il caso. Il vero “casus belli” va però ritrovato nel piano espansionistico del re d’Aragona Pietro III. Questi, avendo sposato Costanza, la figlia di Manfredi, ha il diritto di reclamare il trono di Sicilia. L’aragonese è sollecitato da figure legate agli svevi e anche dalla borghesia e feudalità su cui già ha potere. Come se non bastasse, sono i siciliani stessi ad offrire a Pietro III la corona del regno. Il pontefice Martino IV non vuole perdere un alleato importante e quindi bandisce una crociata contro il re aragonese che viene condotta dal re di Francia Filippo l’Ardito. La crociata provoca qualche difficoltà a Pietro III, che infatti non vedrà mai la corona del regno di sicilia. Nel 1295 viene stipulato il trattato di Anagni, con il quale il nuovo sovrano aragonese Giacomo II riceve l’investitura del regno di Sardegna e Corsica a patto di lasciare il regno siciliano in mano alla potenza angioina. A non voler rispettare i patti sono i siciliani stessi, che non vogliono rimanere sotto il dominio angioino per nessuna ragione, tanto da offrire la corona al figlio di Giacomo, Federico. Nel 1302 viene stipulato il trattato di Caltabellotta, che sì riconosce Federico come re ma del regno di Trinacria, alla sua morte l’isola sarebbe tornata sotto il dominio angioino. Da notare come Federico passerà poi alla storia come Federico III, nome da regnante dato per dare un certo senso di continuità con Federico II. Le cose vanno diversamente, il consenso che ricevono gli aragonesi nell’isola è così alto che dopo la scomparsa di Federico III gli angiò non sono in grado di riconquistare il territorio che possedevano.

La dinastia angioina riesce a riprendersi grazie al decisivo appoggio papale e anche dalle donazioni fatte dai mercanti toscani, i quali ottengono numerosi vantaggi come privilegi fiscali e feudi nel sud italia. Nel 1381 Carlo III di Durazzo, nipote di Giovanna I d’Angiò, si impadronisce di Napoli e uccide sua zia. Il suo regno non è lungo poiché dopo soli cinque anni muore assassinato. Suo figlio Ladislao non è esattamente amato come suo padre e non ha un piano politico espansionistico, piuttosto si concentra sui domini italiani martoriati dalle guerre civili. A Ladislao segue sua sorella Giovanna II. È il 1414. La sovrana, vedendo il suo trono in costante pericolo da un possibile attacco da parte di Luigi III d’Angiò, decide di adottare come figlio Alfonso V, l’attuale re d’Aragona. Finisce così il dominio angioino e inizia quello aragonese nel regno di Sicilia....


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