Rock culture contro PDF

Title Rock culture contro
Author Miriana Di Tirro
Course Musicologia e storia della musica
Institution Università degli Studi dell'Aquila
Pages 2
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Summary

Rock: culture contro è il secondo capitolo del libro "Dai beat alla generazione dell'ipod" di Lucio Spaziante e racconta la maturazione musicale del rock, la trasformazione giovanile, i comportamenti, la relazione con la famiglia, le aspettative verso il futuro e l'impegno pubblico e politico....


Description

Rock: culture contro La maturazione musicale del rock è avvenuta contemporaneamente con l’età dei suoi “seguaci”. La trasformazione giovanile travolse i comportamenti, la relazione con la famiglia, le aspettative verso il futuro e soprattutto l’impegno pubblico e politico. Contenuti, impegno, politica si sostituirono al divertimento e al ballo. In questo ambiente si affermava sempre di più in America la canzone folk di cui fu precursore in quegli anni Bob Dylan che esprimeva un cambiamento rispetto alla tradizionale musica americana di quegli anni attraverso il proprio punto di vista di un ebreo emigrato a New York. Dylan vedeva nel falk un grande racconto dotato di forza poetica e il suo repertorio era denso di canzoni di protesta. Le canzoni folk parlavano di protesta,lotte sindacali, di terra, di lavoro, di amore e di anarchici. Erano gli anni della presidenza di Kennedy, poi interrotta dal suo assassinio che non riuscì ad impedire il civil rights bill che poneva fuori legge la discriminazione razziale (erano gli anni di Martin Luther King che tutelava le minoranze etniche). Insomma Dylan ottenne un grande successo. Col passare degli anni il folk diventa folk-rock, facendo quasi inorridire Dylan che spiazzò tutti con un album contenente la celebre canzone Like a Rolling Stone, mentre Beatles e Rolling Stones dominavano le classifiche. Dunque Dylan dimostrò che non serviva svendere i propri contenuti per farlo, cantando storie, trasformazioni, idee, utopie. Era un cantante di protesta ma dopo un tragico incidente decise di ritirarsi dalla carriera musicale. I Beatles ereditarono molto da Bob Dylan mentre i Rolling stones presero una strada diversa, più orientata verso il blues revival, il jazz. Scoppiò così la Beatlemania che fece storcere il naso a jhon Lennon. Divennero dei modelli da seguire, da amare e diedero inizio alla British Invasion. I Rolling Stone dopo un inizio sofferto raggiunsero le vette delle classifiche, dimostrandosi più spettinati e sessualmente espliciti rispetto agli educati componenti dei Beatles. Quello dei mods( che sta per modernista)si può definire invece come un atteggiamento e uno stile di vita condiviso da molti giovani e diffusosi tra gli anni 50/60 in Inghilterra. I mods erano ossessionati dai vestiti, amavano l’eleganza della moda italiana, l’atteggiamento cool, non erano rivoluzionari anzi dei conservatori a cui piaceva il lusso. Ritenevano il rock’n roll piuttosto grezzo e campagnolo e amavano, al contrario, i sound della Motown. I giovani mods riproducevano uno schema sociale giovanile consueto: lavoravano di giorno come impiegati per pagarsi il divertimento notturno nel week-end. Elemento essenziale di questa cultura era l’uso di droghe eccitanti e dinamiche. Anche il rock nasce a Londra che, a metà degli anni 60, sembrava un vero e proprio laboratorio costruito intorno al blues. Il rock, rispetto al blues dal quale discende, è molto più energetico, aggressivo e “cattivo” con il suono distorto delle chitarre e caratterizzato da unità tematiche brevi dette RIFF ovvero brevi frasi incisive ripetute, spesso utilizzate dai The Zeppelin e dai Cream; ma il vero guitar hero del rock è stato, senza dubbio, Jimi Hendrix che interpretò il blues come nessun altro. Tutto questo si tradusse, in Italia, in beat. I primi anni sessanta erano caratterizzati da un forte disimpegno politico giovanile e da una pulsione di cambiamento rispetto ai canoni adulti, orientata al divertimento e al tempo libero. I giovani si esprimevano con un linguaggio definito “yeye” che ritroviamo nella celebre canzone di Celentano “Andavo a cento all’ora [...] ye ye ye ye”. Oltre i beat e gli yeye si svilupparono i cantautori, la canzone all’italiana e di conseguenza cantanti che divennero riferimenti per i giovani come Fabrizio De Andrè, Luigi Tenco o Lucio Dalla e Luigi Tenco molto attivi politicamente e per questo altrettanto criticati. Tipico di questo periodo è il fenomeno dei “capelloni”, esploso anche grazie all’inaugurazione del celebre locale “Piper club” situato a Roma dove trionfarono Caterina Caselli e Patty Pravo detta “ragazza del piper”. In America invece si assisteva in quegli anni alla formazione di una comunità di giovani che adottavano uno stile di vita alternativo. Essi venivano chiamati Hippy e, a differenza dei beat, sceglievano uno stile di vita collettivo, rifiutavano il consumo, la guerra, la tecnologia, amavano la natura, la pace, l’amore, le droghe. La California era diventato il centro della nuova repubblica hippy, dove regnavano giacche a fiori, collanine e droghe psichedeliche. Uno dei guru più noti della cultura hippy fu Timothy Leary che promosse lo slogan “sintonizzati, accenditi, vai fuori di testa” e l’uso dell’LSD come strumento di conoscenza e ampliamento della percezione. Successivamente gli hippy iniziarono a spostarsi nelle campagne per adottare un completo

stile di vita comunitario e arcaico, fatto di agricoltura e pastorizia. Intanto raggiungeva un livello sempre più internazionale il movimento pacifista contro la guerra in Vietnam mentre il repubblicano Nixon intraprendeva una battaglia personale contro la controcultura, intensificando la guerra in Vietnam e invadendo poi la Cambogia negli anni 70. Famosa in questo periodo è la canzone di Jhon Lennon Give peace a chance e successivamente moltre altre sue canzoni come Happy Xmas (war is over) oppure Imagine. Senza alcun dubbio, però, l’evento considerato universalmente simbolo della cultura hippy è il festival di Woodstock, un concerto a cui prendevano parte più di 500.000 persone, tra cui Carlos Santana, Jimi Hendrix, Janis Joplin. Non tutto è hippy però: i Velvet Underground per esempio emergono nel rock della fine degli anni 60 a New York, seguendo un percorso artistico peculiare e in parziale controtendenza rispetto ai tempi. I velvet eliminarono quasi del tutto la radice afroamericana del rock e vi innestarono una matrice poetica. Il colore per eccellenza del gruppo era il nero, lontano dai colori psichedelici, dal peace and love e dal power flower . Il loro punto di vista inattuale e in controtendenza non darà loro successo commerciale e questo porterà conseguenze anche nella loro carriera come gruppo che infatti durerà solo tre anni. L’importanza dei Velvet underground riemergerà successivamente al punk, quando nichilismo e stato oscuro del rock riemergeranno in modo più completo. Oltre ai Velvet c’è stato un altro ambito della controcultura giovanile che non si è identificato con il buonismo peace and love degli hippy. Frank Zappa rappresenta l’espressione più significativa del movimento freak californiano, mettendo in atto con l’abbigliamento, il linguaggio e nell’espressione artistica una continua provocazione sarcastica e per nulla conciliante con il mondo borghese. Ma non solo perché Zappa con il suo strumento musicale ha condotto una vera e propria battaglia contro il moralismo, il perbenismo, i falsi cliché politici e comportamentali. Mentre la comunità giovanile bianca si crogiolava nel sogno hippy, le comunità afroamericane vivevano l’ennesimo periodo di conflitti sociali e lotte per i propri diritti. L’estetica funk fu un processo dinamico che coinvolse l’intera comunità nera, soprattutto attraverso James Brown, musicista soul che con la sua band venne identificato come un leader, anche se non aveva mai avuto un profilo politico. Il funk ha sempre comportato una connotazione sessuale e corporale, di energia e movimento, come l’etimologia stessa del termine dice (si fa risalire all’odore corporeo e allo stato emotivo). La caratteristica del funk consiste nell’esecuzione di una breve parte che poi si ripete (suonata con il sax, la chitarra o il basso) ma senza possedere una reale linea melodica. È una musica costruita sul rhythm e blues, con un tempo da ballo, basata su interruzione- da capo e ripetizione, su una struttura circolare e spezzata. Questo stile che mescola elementi di rock, pop, jazz e gospel nasce dal dialogo reciproco e da un intreccio nel quale le diverse voci strumentali, diversamente da altri generi musicali, possiedono un ruolo paritario....


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