Sandler Gli oggetti interni PDF

Title Sandler Gli oggetti interni
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Course Metodi e tecniche della mediazione familiare
Institution Università Cattolica del Sacro Cuore
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GLI OGGETTI INTERNI- Joseph Sandler CAP 1: Per una teoria psicoanalitica della motivazione Relazioni oggettuali analizzate sul versante della teoria psicoanalitica della motivazione. La percezione è un processo attivo (attività dell’io che serve per padroneggiare gli eccitamenti nn org)) e non passivo, strumento di integrazione che è al servizio del principio di sicurezza, poiché organizza e percepisce ciò che consente di tenere un minimo livello di sicurezza (la magg parte die nst Comp ha qst funzione) che si traduce in segnali positivi e rassicuranti (ad esempio la presenza della madre), che implica la ricerca di ciò che ci è familiare (ripetizione id esperienze già vissute in qnt rassicuranti) Si è integrato tale discorso parlando anche di autostima e sicurezza. Identificazione: tecnica tramite il quale il bambino arriva a sentirsi amato e ottiene uno stato di benessere, nella quale stima dell’Oggetto onnipotente è duplicata nel Sé, traducendosi in autostima. L’identificazione è rafforzata dall’amore che si prova verso l’oggetto amato, ma anche dalle figure reali dell’ambiente (approvazione e lode) la cui funzione è aumentare il benessere interno. Inoltre: il sentimento dell’essere amato deriva dall’armonia tra io e Super-Io  per il bambino: segni di approvazione da parte dei genitori per quello che fa il bambino. Viene riacquistato lo stato di fiducia e sicurezza di base, che un tempo garantiva la presenza della madre. Sandler fa evolvere il discorso, differenziandosi ancor di più con la teoria pulsionale freudiana: il bambino tramite questi processi tenta di mantenere il benessere interno, che in termini pulsionali/energetici si tratta di un investimento narcisistico sul Sé. Inizialmente il narcisismo, il “sentirsi amato” era garantito dalla soddisfazione pulsionale del bambino fatta dalla madre. Quando il sentimento di soddisfazione dipenderà non più dalla madre, ma dal Sé, sarà allora che la motivazione principale dell’individuo sarà mantenere la sicurezza e l’autostima quindi cerca di mantenere il benessere, ma anche il piacere, i quali però vanno distinti.. È il benessere come sicurezza che dà il via allo sviluppo dell’individuo. Il benessere quindi si trova in una particolare rappresentazione del Sé, il quale dipende dalla rappresentazione complementare della madre. Quindi lo stato della libido di un bambino si situa nella relazione tra le due rappresentazioni. I sentimenti di benessere sono legati all’investimento libidico narcisistico della rappresentazione del Sé, il quale cercherà di tendere verso il Sé ideale, ovvero il massimo dell’investimento sulla propria rappresentazione. Quindi immettendo anche la motivazione, essa risiede nella spinta che ha il soggetto ad accorciare la distanza tra quello che è il Sé reale col suo Sé ideale. Se la motivazione dell’individuo è percepire un sentimento positivo del Sé, qualora debba essere messo alla prova con dispiaceri, si può intendere la motivazione come reazioni difensive ed adattive per evitare il dispiacere e proteggere tale sentimento motivazione che ha una funzione omeostatica, una “richiesta di lavoro” da parte dell’Io per mantenere il benessere. Differenza tra Es e Io. Es: tensione pulsionale che mira alla scarica, può non essere sempre positiva. Io: tende sempre alla positività, alla sicurezza e al benessere i quali non variano nel corso dello sviluppo. Stato ideale sentimento di benessere Sé ideale immagini del Sé che riflettono sentimenti di benessere  ha diverse provenienze, come ricordi gratificanti, fantasie o simbolizzazioni di questi ricordi piacevoli. Sé idealizzato: forma ideale che il bambino cerca di perseguire difensivamente, nel quale si identifica con le caratteristiche dell’oggetto amato. Nello stabilirsi del benessere, è fondamentale la presenza dell’oggetto amato o la sensazione che sia presente; tale situazione o interazione soddisfacente cerca di essere ripetuta con l’oggetto nella realtà o nella fantasia.

C’è una parte di rappresentazione del Sé che riflette in modo complementare l’oggetto amato, il quale è soggetto di investimenti affettivi, mano a mano sempre più complessi e vari nella crescita. Tali investimenti possono andare dai più primitivi (piacere, dispiacere) a più complicati (amore, odio)  gli investimenti possono anche essere chiamati VALORI AFFETTIVI, conferiscono ad ogni rappresentazione un significato particolare che assumono all’interno dell’Io. Ad uno certo stadio dello sviluppo non è più così corretto parlare di forme attuali e ideali della rappresentazione del Sé, quanto piuttosto di rappresentazioni Sé-oggetto. La discrepanza tra i due provoca sentimenti di dispiacere e dolore, la congruenza invece provoca sentimenti di benessere e sicurezza Quindi si arriva ad un aNuova definizione di motivazione: lo scopo di tutto il funzionamento dell’Io è quello di ridurre la discrepanza rappresentazionale, conscia od inconscia, e di raggiungere o mantenere in tal modo un sentimento fondamentale di benessere. Il desiderio che spinge il soggetto è dato dalla relazione tra le rappresentazioni del Sé e dell’oggetto (definizione accanto alla motivazione). Si cerca la relazione o l’interazione desiderata in cui si immagina la risposta desiderata. I desideri vengono suscitati dai cambiamenti del mondo oggettuale tanto quanto dalle pressioni interne. Il nesso tra desiderio ed oggetti interni è dato dal bisogno che l’individuo ha di esternalizzare gli ogg interni (introietti che danno sicurezza) e di ancorarli il più possibile alla realtà. Alla fine del capitolo abbiamo due teorie della motivazione: 1. Motivazione che coincide con gli impulsi istintuali; 2. Motivazione basata sull’affetto spiacevole, ovvero l’ansia come motivazione del comportamento umano, come tensione a raggiungere la soddisfazione e evitamento de dispiacere  proviene da Inibizione, sintomo e angoscia di Freud In generale possiamo dire che l’oggetto a cui si tende può avere un investimento di sicurezza o di benessere. C’è anche un valore dato a questo sentimento, quindi una quantità variabile di attrattiva che può cambiare anche da un momento all’altro. Per esempio la madre è l’oggetto dell’investimento del bambino, come fonte di benessere e sicurezza. La sua presenza però contiene anche la minaccia dell’assenza della non sicurezza e assenza di pericolo.Quindi ogni situazione di ansia è tendere verso l’oggetto (esterno o fantastico) che garantisce la sicurezza; tale desiderio di sicurezza diventa più intenso quando si profila minaccia di un pericolo.

CAP 2: L’esigenza di conseguire “L’identità di percezione” Il soddisfacimento di un desiderio si realizza attraverso l'identità di percezione (ciò collega i desid ti inconsci alle rel oggettuali, base per definire i concetti di attualizzazione e id rispondenza di ruolo--> importanti a loro volta per il controtrasfert).

Iniziale concezione di difesa per Freud: dissociazione della coscienza per proteggersi da un’esperienza traumatica fonte di sensazioni dolorose ed incontrollabili. Per poi passare teoria basata sul conflitto interno connesso alla gratificazione delle pulsioni sessuali (libidiche). Dopo L’interpretazione dei sogni ( che forni la base del mod topografico del funz mentale costituito da sist. Di inc, prec e cs,(1900): la difesa è la funzione di tutto l’apparato psichico per “imbrigliare” impulsi istintuale, quindi per proteggere la coscienza. Gli impulsi vengono soddisfatti secondo forme mascherate, “protette” sono formazioni di compromessi di conflitti tra desideri e le forze che si oppongono ai desideri (che successivamente sarà il Super Io). Sandler afferma che ciò che è coinvolto in un conflitto interno non sono solo i desideri inconsci, ma l’intera gamma di desideri, anche i sentimenti di evitamento di situazioni spiacevoli, i quali proteggono il narcisismo dell’individuo e la sua sicurezza. Sandler riprende i sogni ad occhi aperti di Freud (intesi come “un pensiero

di soddisfacimento di un desiderio che sappiamo non essere vero che nn ha la stessa vivacità delle percezione normale o allucinatoria, per qst meno soddisfacente”) e aggiunge che nn amo sono mere ripetizioni, Amina costruzione nuova e mascherata (Freud cit transfert:“nuova edizione di un lavoro piu antico) e che possono essere anche ricordi di sogni ad occhi aperti che sono stati soddisfacenti o di conforto nel passato. Oltre a tali tipi di sogni ci possono anche essere le fantasie inconsce fatte in passato ma poi rimosse perché considerate inaccettabili, soprattutto tramite difese come la razionalizzazione inconscia. Tali fantasie sussistono continuamente a livello di Preconscio (o inconscio descrittivo) prendendo le forme delle esperienze attuali. Fantasia inconscia: derivato inconscio e organizzato di impulsi primitivi e relazioni oggettuali inconsce (, con i sentimenti che le accompagnano) implicite in tali impulsi e desideri, In altre parole “fantasia di desiderio” = può essere considerata come una modificazione organizzata e mascherata di un desiderio inconscio insoddisfatto, che può essere non sono un impulso istintuale, ma anche il bisogno di evitare il dolore (ansia e colpa) e preservare il benessere e sicurezza. In qst accezione è sia il soddisfacimento di un desiderio (è una soluzione) che un Desiderio insoddisfatto (il soddisfacimento è temporaneo), quindi funziona meno dei sogni ad occhi aperti. La persistenza di fantasie inconsce (dominati o.nucleari) può essere dovuta a vari fattori: la modalità cn cui gli aspetti della fantasia sono stati soddisfatti nel passato e l'organizzazione interna di ricordi inconsci, credenze e teorie della persona , delle rel oggettuali e dei meccanismi di difesa preferiti (ambito non esperienziale) Rispetto a questo problema , una soluzione può essere che l’io nn Samp è in grado di distinguere tra realtà e fantasia durante la veglia. Quindi La fantasia fornisce la soddisfazione illusoria a questo tipo di bisogni: illusoria perché il senso di realtà è parzialmente sospeso, dando l’impressione di tale soddisfazione. Infatti tali fantasie sono create per eludere la censura proteggendo la coscienza (ecco perché sono modificate, quindi “derivate” ) per essere rese accettabili dalla coscienza tramite la riattualizzazione con elementi dell’individuo o della realtà in cui vive. Anche i sogni, oltrepassando la censura, si fanno rappresentanti di desideri insoddisfatti (ma a differenza del sogno ad occhi aperti sono caratterizzati da un esp allucinatoria, tale da essere considerati reali nel momento in cui si verificano. Inoltre implicano mecc più primitivi. I sogni ad occhi aperti inoltre aurdare anche desideri cosci). Sandler quindi afferma che il paradigma psicoanalitico adotti un pdv “centrifugo” ovvero ci sono forze che muovono verso l’esterno, est la periferia dell’app psichico (sogni, fantasie, desideri mascherati) che si rifanno ad un centro focale, il quale è l’apparato psichico.ma ciò non sufficiente per comprender il processo onirico. Appagamento del desiderio ed identità di percezione Sandler definisce l’identità di percezione attraverso Freud (cap 7 Interpretazione dei sogni): lo scopo dell’identità di percezione è quello di risperimentare, attraverso la percezione, una situazione del passato che aveva consentito la gratificazione istintuale. Il bisogno di una gratificazione continuerà a presentarsi; per essere soddisfatto farà ricorso alla traccia mnestica lasciata nel passato, cercando di riattualizzare la situazione (si riattualizza la percezione). Però è un soddisfacimento momentaneo, perché la pressione del soddisfacimento si ripresenterà comunque (Freud). L’identità di percezione però è completamente mascherata da meccanismi sia primitivi sia sofisticati (sottoposta alla censura). Però, affinché il desiderio funzioni come appagametto di un desiderio è necessario che ha raggiunto la superfice (derivato, desiderio mascherato) sia ogg di percezione (sogno ad occhi sorti sarebbe privo di valore se nn fosse in qualche modo percepito), che sia concia od inconscia.  non c’è solo l’aspetto centrifugo ma anche centripeto.

Parlando di bisogni non fisiologici ma psicologici, la soddisfazione viene percepita più efficace, perché si può raggiungere simbolicamente, attraverso il raggiungimento l'identità di Percezione. Come tale identità (mascherata e simbolica) può portare al soddisfacimento di un desiderio? La risposta sta nella CAP dell'individuo di comprendere incosciamente il siificato simbolico del sogno (o di un derivato) attraverso una. Gratificazione diretta o indiretta (es sublimazione) Il soddisfacimento prende la strada dell’attualizzazione: rendere attuale la nostra percezione realizzarsi mediante l'azione o un fatto, convertire in fatto reale, agendo sul mondo esterno o su noi stessi affinché la realtà si avvicini a quella desiderata. L’attuazione è: -

illusoria (la percezione distorce i dai sensoriali) delirante: non è solo degli psicotici allucinatoria (tipico della psicosi) simbolica (nella ql il simbolo, es. indossare uniforme, rappresenta l’appagamento di un desiderio)

Come mete di comprender la natura è il siificato degli sintomi nevrotici. I desideri sono connessi con le relazioni ogg presenti nei desideri e nelle fantasie. Inoltre l'interazione inconscia cn altre persone è lPare integrante della fantasia di desiderio è quindi le razioni (reali, immaginarie o anticipate) degli altri/ feedback poso so costituire una parte essenziale del sintomo Nella ricerca interpersonale si è notato un forte nesso tra i desideri consci ed inconsci della psicoanalisi con e relazioni oggettuali con le persone. Le reazioni delle persone poi, possono costituire una componente integrante della fantasia di desiderio, perché fanno parte due fedback atteso, sulla base del contenuto relazionale della fantasia. Quindi l'individuo esamina continuamente l'ambiente circostante, sptt le reazioni degli altri, nel processo di costruzione inconscia del sogno. Lo stesso vale per le transazioni tra le persone., attraverso esami, prove, segnali inconsci ( se la sito nn consente gratificazione si può rinunciare e cercare altro partner) Processo centripeto: Il sognatore percepisce il contenuto del sogno ed inconsciamente lo ritraduce nel suo significato latente; egli cerca di ottenere la soddisfazione tramite l’identità di percezione, traducendola nella realtà con l’attualizzazione. Essa , percepita nella sua form amanifesta, è compresa incosciamente e suo incosciamente è ritradotta nel suo significato latente.( si tratta di un inconscio lavoro di comprensione che vado pari passo, ma in direzione opposta, al lavoro onirico). Quindi, se siamo in grado di decodificare incosciamente tali desideri, è probabile che siamo in grado di fare lo stesso con il significato del comportamento e delle comunicazioni degli altri. (Per far ciò però deve esserci un background culturale simile) La cosa fondamentale è che la coscienza non sappia cosa stiamo facendo inconsciamente; per questo è funzionale la difesa della razionalizzazione, il quale rende plausibile il nostro comportamento.

CAP 3: La rispondenza di ruolo Valore positivo del controtransfert: le associazioni automatiche che sorgono nell’analista sono fondamentali, poiché è come se fossero uno specchio che riflette il pz. Tale strumento consente di notare cosa sta cercando di riattualizzare il pz in quel momento. IIl transfert del pz non si limita ad una percezione illusoria dell’altro, bensì può essere esteso ai tentativi incosciamente di manipolare o provocare situazioni intersogg, che sono una nascosta ripetizione di precedenti esperienze e relazioni e si verificano nella vita di tt i giorni. Il pz mett in atto qst processi mediante esternalizzazione o proiezione (mettere parti di se nell'altro) sull’analista di aspetti del passato del pz , tesa alla sperimentazione di una gratificazione. Cioè il pz tenta di indurre la alista a comportarsi in un determinato modo, esamindo la relazione con l'analista e vi si adatta. LA persona verso cui sono diret può accettare o meno di rispondere a tale ruolo, i. A base ardisposizioni e meccanismi inscosci. In ogni momento, la relazione di ruolo del paziente consiste i. U ruolo che egli attribuisce a se stesso e uno complementare che assegna all’altro. Quindi il transfert del pz rappresenta un

tentativo di gratificare una fanatasia inconscia di desiderio. Tali fantasie derivano dalle relazioni oggettuali interne del pz e ne sono il riflesso cercando di attualizzare tali fantasie neltrasfert. Ciò però nn si applica solo ai desideri insti tua li incoscienza, ma all'intera gamma di desideri di ogni genere id bisogni, gratificazione difese

Il pz assume un ruolo aspettandosi che l’analista assuma il ruolo complementare  fantasia di relazione, un oggetto passato viene trasferito nel presente sull’analista. Queste fantasie derivano dalle relazioni oggettuali inconsce che il pz ha già instaurato. L’analista deve essere consapevole di una “rispondenza liberamente fluttuante”  sta nella relazione e utilizza il controtransfert per comprendere l’attualizzazione dell’identità di percezione. Per questo l’analista deve essere consapevole delle proprie “macchie cieche”, situazioni poco chiare in analisi che potrebbero essere delle rispondenze di ruolo. Gli analisti hanno il compito di diventare il più possibile consapevoli di sé stesso per evitare le rispondenze. ( psicoanalisi sto più verso un app costruttivista ) A oro del cocostruzio eentrambi partecipanti CAP 7: Osservazione sulle dinamiche dell’interazione Fondamentale conoscenza dell’analista del proprio controtransfert, per analizzare più chiaramente le relazioni oggettuali del pz e dell’analista e in che modo dialogano tra loro. Fondamentale divisione tra ciò che è normale e ciò che è anormale  qual è la normalità e l’anormalità nel collegare l’intrapsichico con la diade terapeutica modello bipersonale (analista-pz). A tal scopo si riprende la definizione di mondo rappresentazionale, come palcoscenico e teatro. Personaggi come le rappresentazioni che il Sé ha di sé stesso e degli altri significativi. Le rappresentazioni possono essere consce od inconsce, possono attenersi al mondo esterno o al mondo interno. Possono verificarsi anche degli spostamenti nel mondo rappresentazionale, come aspetti sgraditi del sé mandati su altre rappresentazioni (l’ha spesso detto la Greco)  ciò necessita quindi di una prospettiva bipersonale (più persone o rappresentazioni) da Anna Freud, ma Bion è stato più incisivo. I desideri per essere realizzati, implicano la rappresentazione di Sé e dell’Oggetto, inclusa l’interazione tra i due. Tale soddisfazione si realizza attraverso l’identità di percezione, per manipolare la realtà fino ad ottenere una corrispondenza con la fantasia desiderata. Da una parte è bipersonale, dall’altra è intrapsichico perché implica l’agire del pz nei confronti di una rappresentazione interna dell’oggetto, che poi proietta sull’analista. L’analista può rispondere con una posizione di sicurezza/accettazione che potrebbe far diminuire i sintomi del pz. Se gli obiettivi di vita e dei sistemi di valore del pz e dell’analista sono gli stessi, si costituisce una matrice il quale non suscita conflitti tra i transfert di analista e paziente....


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