Schema - Struttura \"Etica\" di Spinoza - Parti I, II e III PDF

Title Schema - Struttura \"Etica\" di Spinoza - Parti I, II e III
Author sara scandola
Course Storia della filosofia I
Institution Università degli Studi di Trento
Pages 15
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Appunti schematici che riassumono la struttura delle prime 3 parti dell'Etica di Spinoza....


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ETICA PARTE PRIMA DIO DEFINIZIONI 1. Intendo per causa di se ciò la cui essenza implica l’esistenza; ossia ciò la cui natura non si può concepire se non esistente 2. Si dice finita nel suo genere quella cosa che può essere limitata da un’altra della medesima natura 3. Intendo per sostanza ciò che è in se e per se si concepisce: ciò il cui concetto non ha bisogno del concetto di un’altra cosa dal quale esso debba essere formato 4. Intendo per attributo ciò che l’intelletto percepisce della sostanza come costituente la sua essenza 5. Intendo per modo le affezioni della sostanza, ossia ciò che è in altro, per il cui mezzo è pure concepito 6. Intendo per Dio un essere assolutamente infinito, una sostanza costituita da un’infinità di attributi, ciascuno dei quali esprime un’essenza eterna e infinita 7. Si dice libera quella cosa che esiste per sola necessità della sua natura e che è determinata da se sola ad agire 8. Intendo per eternità l’esistenza stessa ASSIOMI 1. Tutto ciò che è, è in se o in altro 2. Ciò che non può essere concepito per mezzo d’altro, dev’essere concepito per se 3. Da una determinata causa data segue necessariamente un effetto e se non è data nessuna causa determinata, è impossibile che segua un effetto 4. La conoscenza dell’effetto dipende dalla conoscenza della causa e la implica 5. Le cose che non hanno nulla in comune tra loro non possono neanche essere concepite l’una per mezzo dell’altra, ossia il concetto dell’una non implica il concetto dell’altra 6. L’idea vera deve accordarsi col suo ideato 7. L’essenza di tutto ciò, che si può concepire come non esistente, non implica l’esistenza PROPOSIZIONI P1: La sostanza è anteriore per natura alle sue affezioni P2: Due sostanze che hanno attributi diversi non hanno nulla di comune tra loro P3: Delle cose che non hanno nulla in comune tra di loro, l’una non può essere la causa dell’altra P4: Due o più cose distinte si distinguono tra di loro o per la diversità degli attributi delle sostanze o per la diversità delle affezioni di queste medesime sostanze P5: Nella natura non si possono dare due o più sostanze della medesima natura ossia del medesimo attributo P6: Una sostanza non può essere prodotta da un’altra sostanza Corollario P7: Alla natura della sostanza appartiene di esistere P8: Ogni sostanza è necessariamente infinita Scolio 1

Scolio 2 P9: Quanto più realtà o essere ciascuna cosa possiede, tanto maggiore è il numero di attributi che le competono P10: Ciascuno attributo d’una medesima sostanza deve essere concepito per se Scolio P11: Dio, ossia la sostanza costituita da un’infinità di attributi, ciascuno dei quali esprime un’essenza eterna ed infinita, esiste necessariamente Altrimenti Altrimenti Scolio P12: Non può essere concepito secondo verità alcun attributo della sostanza dal quale segua che la sostanza possa essere divisa P13:La sostanza assolutamente infinita è indivisibile Corollario Scolio P14: Oltre Dio non si può dare ne si può concepire alcuna sostanza Corollario 1 Corollario 2 P15: Tutto ciò che è, è in Dio, e senza Dio nessuna cosa può essere ne essere concepita Scolio P16: Dalla necessità della cosa divina devono seguire infinite cose, in infiniti modi (cioè tutto quello che può accadere sotto un intelletto infinito) Corollario 1 Corollario 2 Corollario 3 P17:Dio agisce per le sole leggi della sua natura, e senz’essere costretto da nessuno Corollario 1 Corollario 2 Scolio P18:Dio è causa immanente e non transitiva di tutte le cose P19: Dio è eterno ossia tutti gli attributi di Dio sono eterni Scolio P20: L’esistenza di Dio e la sua essenza sono una sola e medesima cosa Corollario 1 Corollario 2 P21: Tutto ciò che segue dalla natura assoluta d’un attributo di Dio, ha dovuto esistere sempre, e come infinito ossia è eterno ed infinito in virtù di questo attributo P22: Tutto ciò che segue da un attributo di Dio, in quanto è modificato da una modificazione tale che per la virtù di quest’attributo esista e necessariamente e come infinita, deve pure esistere e necessariamente e come infinito

P23: Ogni modo che esiste e necessariamente e come infinito ha dovuto seguire necessariamente o dalla natura assoluta di un attributo di Dio, o da un attributo modificato da una modificazione che esiste e necessariamente e come infinita P24: L’essenza delle cose prodotte da Dio non implica l’esistenza Corollario P25: Dio è causa efficiente non soltanto dell’esistenza, ma anche dell’essenza delle cose Scolio Corollario P26: Una cosa che è determinata ad operare alcunchè è stata cosi determinata necessariamente da Dio; e quella che non è determinata da Dio, non può determinare se stessa ad operare P27: Una cosa che è determinata da Dio ad operare alcunchè non può rendere indeterminata se stessa. P28: Una cosa singolare qualsiasi, ossia qualunque cosa che è finita ed ha un’esistenza determinata, non può esistere nè essere determinata ad operare, se non è determinata ad esistere e ad operare da un’altra causa che anch’essa è finita ed ha un’esistenza determinata: ed alla sua volta questa causa non può esistere nè essere determinata ad operare se non è determinata ad esistere e operare da un’altra che anch’essa è finita ed ha un’esistenza determinata, e cosi via all’infinito Scolio P29: Nella natura non si dà nulla di contingente, ma tutto è determinato dalla necessità della natura divina ad esistere e ad operare in una certa maniera Scolio P30: L’intelletto, attualmente finito o attualmente infinito, deve contenere gli attributi di Dio e le affezioni di Dio, e niente altro P31:L’intelletto in atto, sia finito o infinito, come pure la volontà, la cupidità, l’amore, ecc., si devono riportare alla Natura naturata, non già alla Natura naturante Scolio P32: La volontà non può essere chiamata causa libera, ma solo causa necessaria Corollario 1 Corollario 2 P33: Le cose non hanno potuto essere prodotte da Dio in nessun’altra maniera nè in nessun altro ordine se non nella maniera e nell’ordine in cui sono state prodotte Scolio 1 Scolio 2 P34: La potenza di Dio è la sua stessa essenza P35:Tutto ciò che concepiamo essere in potere di Dio, è necessariamente P36: Nessuna cosa esiste dalla cui natura non segua qualche effetto APPENDICE

PARTE SECONDA NATURA E ORIGINE DELLA MENTE DEFINIZIONI 1. Intendo per corpo un modo che esprime in una maniera certa e determinata l’essenza di Dio, in quanto è considerata come una cosa estesa 2. Dico che appartiene all’essenza di una cosa ciò che, se è dato, la cosa è necessariamente posta, e se è tolto, la cosa è necessariamente tolta; ovvero ciò senza di cui la cosa non può nè essere nè essere concepita, e che, viceversa, senza la cosa, non può nè essere nè essere concepito 3. Intendo per idea un concetto della Mente, che la Mente forma perchè è una cosa pensante 4. Intendo per idea adeguata un’idea la quale, in quanto è considerata in sè, senza relazione all’oggetto, possiede tutte le proprietà o le denominazioni intrinseche d’una idea vera 5. La durata è una continuazione indefinita dell’esistenza 6. Per realtà e perfezione intendo la medesima cosa 7. Per cose singolari intendo le cose che sono finite ed hanno un’esistenza determinata. Che se più Individui concorrono in una medesima azione in modo che tutti siano insieme causa di un medesimo effetto, io li considero tutti, per questo rispetto, come una sola cosa singolare. ASSIOMI 1. L’essenza dell’uomo non implica l’esistenza necessaria, cioè, secondo l’ordine della natura, può accadere tanto che questo o quell’uomo esista, quanto non esista 2. L’uomo pensa 3. Non si danno modi del pensare, come l’amore, la cupidità, o qualunque altro che possa essere designato col nome di affetto dell’animo, se non sia data nel medesimo Individuo l’idea della cosa amata, desiderata, ecc. Un’idea, invece, può essere data, anche se non sia dato nessun altro modo del pensare 4. Noi sentiamo che un certo corpo è affetto in molti modi 5. Noi non sentiamo nè percepiamo altre cose singolari se non i corpi e i modi del pensare PROPOSIZIONI P1:Il pensiero è un attributo di Dio, ossia Dio è cosa pensante Scolio P2: L’estensione è un attributo di Dio, ossia Dio è cosa estesa P3: In Dio è data necessariamente l’idea tanto della sua essenza, quanto di tutte le cose che seguono necessariamente dalla sua essenza Scolio P4: L’idea di Dio, dalla quale seguono infinite cose in infiniti modi, può essere soltanto unica P5: L’essere formale delle idee riconosce Dio come causa solo in quanto egli è considerato come cosa pensante, e non in quanto è spiegato mediante un altro attributo. Cioè, le idee tanto degli attributi di Dio quanto delle cose singolari non riconoscono come causa efficiente gli ideati stessi, ossia le cose percepite, ma Dio stesso, in quanto è cosa pensante P6: I modi di qualsiasi attributo hanno per causa Dio, in quanto è considerato solo sotto l’attributo di cui sono modi, e non in quanto è considerato sotto un altro attributo qualsiasi

Corollario P7: L’ordine e la connessione delle idee si identificano con l’ordine e la connessione delle cose Corollario Scolio P8: Le idee delle cose singolari, ossia dei modi, in atto non esistenti devono essere comprese nell’idea infinita di Dio come le essenze formali delle cose singolari, ossia del modi, sono contenute negli attributi di Dio. Corollario Scolio P9: L’idea d’una cosa singolare esistente in atto ha Dio come causa, non in quanto è infinito, ma in quanto è considerato come affetto da un’altra idea di cosa singolare esistente in atto, della quale Dio è pure causa, in quanto è affetto da una terza, e cosi via all’infinito Corollario P10: All’essenza dell’uomo non appartiene l’essere della sostanza, ossia la sostanza non costituisce la forma dell’uomo Scolio Corollario Scolio P11: La prima cosa che costituisce l’essere attuale della Mente umana non è altro che l’idea d’una cosa singolare esistente in atto Corollario Scolio P12: Tutto ciò che accade nell’oggetto dell’idea costituente la Mente umano, dev’essere percepito dalla Mente umana, ossia di ciò sarà data necessariamente nella Mente un’idea: cioè, se l’idea costituente la Mente umana è un corpo, nulla potrà accadere in questo corpo che non sia percepito dalla mente Scolio P13: L’oggetto dell’idea costituente la Mente umana è il Corpo, ossia un certo modo, esistente in atto, dell’Estensione, e niente altro Corollario Scolio ASSIOMI 1. Tutti i corpi sono o in moto o in quiete 2. Ciascun corpo si muove ora più lentamente, ora più celermente LEMMA 1. I corpi si distinguono gli uni dagli altri in ragione del movimento e della quiete, della velocità e della lentezza, e non in ragione della sostanza 2. Tutti i corpi convengono in alcune cose 3. Un corpo in moto o in quiete ha dovuto essere determinato al moto o alla quiete da un altro corpo, che è stato pure determinato al moto e alla quiete da un altro, e questo alla sua volta da un altro, e cosi via all’infinito

Corollario ASSIOMI 1. Tutte le maniere in cui un corpo è affetto da un altro corpo seguono dalla natura del corpo affetto e insieme dalla natura del corpo afficiente; di modo che un solo e medesimo corpo è mosso in maniere diverse, secondo la diversità di natura dei corpi moventi, e, al contrario corpi diversi sono mossi in maniere diverse da un solo medesimo corpo 2. Quando un corpo in movimento urta contro un altro in quiete che non riesce a smuovere, si riflette in modo da continuare a muoversi; e l’angolo formato dalla linea del movimento di riflessione col piano del corpo in quiete, conto il quale ha urtato, sarà uguale all’angolo che la linea del movimento d’incidenza forma col medesimo piano 3. Quanto maggiori o minori sono le superfici secondo le quali le parti di un individuo, o di un corpo composto, aderiscono le une alle altre, tanto più difficilmente o più facilmente esse possono essere costrette a cambiare la loro posizione e, conseguentemente, tanto più facilmente o difficilmente si può fare che l’Individuo stesso assuma un’altra figura. E quindi chiamerò duri i corpi le cui parti aderiscono tra loro secondo grandi superfici e molli quelli le cui parti aderiscono secondo piccole superfici e infine fluidi quelli le cui parti si muovo le une rispetto alle altre LEMMA 4. Se da un corpo, ossia da un individuo composto di più corpi, si staccano alcuni corpi e, contemporaneamente, altrettanti altri della medesima natura subentrano al loro posto, l’Individuo allora conserverà la sua natura primitiva, senz’alcun mutamento della sua forma 5. Se le parti che compongono un individuo diventano più grandi o più piccole, ma in una tale proporzione che tutte conservano reciprocamente lo stesso rapporto di moto e di quiete di prima, l’individuo conserva ugualmente la sua natura di prima, senz’alcun mutamento di forma 6. Se certi corpi che compongono un individuo sono costretti a volgere in un’altra direzione in movimento che avevano in una certa direzione, ma in modo da poter continuare i loro movimenti e comunicarseli a vicenda nel medesimo rapporto di prima, l’Individuo conserverà parimenti la sua natura senz’alcun cambiamento di forma 7. Un individuo cosi composto conserva inoltre la sua natura, sia che si muova tutto o stia in quiete, sia che si muova in questa o in quella direzione, purchè ciascuna parte conservi il suo movimento e lo comunichi alle altre come prima Scolio POSTULATI 1. Il corpo umano è composto di moltissimi individui di natura diversa, ciascuno dei quali è assai composito 2. Degli individui di cui il corpo umano è composto alcuni sono fluidi, alcuni molli e alcuni duri 3. Gli individui componenti il corpo umano e, conseguentemente il corpo umano stesso, sono affetti dai corpi esterni in moltissimi modi 4. Il corpo umano, per conservarsi, ha bisogno di moltissimi altri corpi dai quali è continuamente come rigenerato 5. Quando una parte fluida del Corpo umano è determinata da un corpo esterno in modo da colpire spesso un’altra parte molle, ne cambia la superficie e le imprime, per cosi dire, certe vestigia del corpo esterno che la spinge 6. Il corpo umano può muovere in moltissimi modi i corpi esterni, e in moltissimi modi disporli PROPOSIZIONI

P14: La mente umana è atta a percepire moltissime cose, e tanto più vi è atta quanto più numerosi sono i modi in cui il suo corpo può essere disposto P15: L’idea che costituisce l’essere formale della mente umana non è semplice, ma composta di moltissime idee P16: L’idea di qualsiasi modo in cui il corpo umano è affetto dai corpi esterni, deve implicare la natura del corpo umano ed insieme la natura del corpo esterno Corollario 1 Corollario 2 P17: Se il corpo umano è affetto da un modo che implica la natura d’un corpo esterno, la mente umana contemplerà questo corpo esterno come esistente in atto, o come presente a sè fino a quando il corpo si affetto da un’affezione che escluda l’esistenza o la presenza di questo stesso corpo esterno Corollario Scolio P18: Se il corpo umano è stato affetto una volta da due o più corpi simultaneamente, quando la mente più tardi immaginerà qualcuno di essi, subito di ricorderà anche degli altri P19: La mente umana non conosce il corpo umano ne sa che esiste se non mediante le idee delle affezioni da cui il corpo è affetto P20: Anche della mente umana è data in dio un’idea o conoscenza, la quale segue in dio e si riferisce a Dio nella medesima maniera che l’idea o conoscenza del Corpo umano P21: Quest’idea della mente è unita alla mente nella medesima maniera in cui la mente stessa è unita al corpo Scolio P22: La mente umana percepisce non solo le affezioni del Corpo ma anche le idee di queste affezioni P23: La mente non conosce se stessa, se no non in quanto percepisce le idee delle affezione del corpo P24: La mente umana non implica la conoscenza adeguata delle parti costituenti il corpo umano P25: L’idea di un’affezione qualsiasi del Corpo umano non implica la conoscenza adeguata del corpo esterno P26: La mente umana non percepisce alcun corpo esterno come esistente in atto se non mediante le idee delle affezioni del suo corpo Corollario P27: L’idea di una qualsiasi affezione del Corpo umano non implica una conoscenza adeguata del Corpo umano stesso P28: Le idee delle affezioni del Corpo umano, in quanto si riferiscono solo alla Mente, non sono chiare e distinte ma confuse Scolio P29: L’idea dell’idea di un’affezione qualsiasi del corpo umano non implica la conoscenza adeguata della mente umana Corollario Scolio P30: Noi non possiamo avere della durata del nostro Corpo se non una conoscenza assai inadeguata P31: Noi non possiamo avere della durata delle cose singole che sono fuori di noi se non una conoscenza assai inadeguata Corollario P32: Tutte le idee in quanto si riferiscono a Dio sono vere P33: Non c’è nelle idee nulla di positivo per cui esse sono dette false P34: Ogni idea, che in noi è assoluta, ossia adeguata e perfetta, è vera

P35: La falsità consiste in una privazione di conoscenza che è implicata dalle idee inadeguate, cioè mutilate e confuse Scolio P36: Le idee inadeguate e confuse seguono con la medesima necessità che le idee adeguate, ossia chiare e distinte P37: Ciò che è comune a tutte le cose e che è ugualmente nella parte e nel tutto, non costituisce l’essenza di alcuna cosa singola P38: Ciò che è comune a tutte le cose, e ciò che è ugualmente nella parte e nel tutto, non può essere concepito se non adeguatamente Corollario P39: Di ciò che è comune e proprio al corpo umano e ad alcuni corpi esterni da cui il corpo umano suole essere affetto, e che è ugualmente nella parte e nel tutto di qualunque di questi corpi, ci sarà pure nella mente un’idea adeguata Corollario P40: Tutte le idee che nella mente seguono da idee che in essa sono adeguate, sono pure adeguate Scolio 1 Scolio2 P41: La conoscenza del primo genere è l’unica causa della falsità, mentre quella del secondo e del terzo genere è necessariamente vera P42: La conoscenza del secondo e del terzo genere, e non già quella del primo, c’insegna a distinguere il vero dal falso P43: Chi ha un’idea vera sa nello stesso tempo di avere un0idea vera, e non può dubitare della verità della cosa che conosce Scolio P44: E’ proprio della natura della ragione contemplare le cose non come contingenti ma come necessarie Corollario 1 Scolio Corollario 2 P45: Ciascuna idea d’un corpo qualsiasi, o di una cosa singola esistente in atto, implica necessariamente l’essenza eterna e infinita di Dio Scolio P46: La conoscenza dell’essenza eterna e infinita di Dio, che è implicata da ogni idea, è adeguata e perfetta P47: La mente umana ha una conoscenza adeguata dell’essenza eterna e infinita di Dio Scolio P48: Nella mente non c’è alcuna volontà assoluta o libera; ma la mente è determinata a volere questo o quello da una causa che è pure determinata da un’altra, e questa a sua volta da un’altra e cosi all’infinito Scolio P49: Nella mente non si dà alcuna volizione, cioè alcuna affermazione e negazione, oltre quella che l’idea, in quanto è idea, implica. Corollario Scolio

PARTE TERZA ORIGINE E NATURA DEGLI AFFETTI DEFINIZIONI 1. Chiamo causa adeguata quella il cui effetto può essere percepito chiaramente e distintamente per mezzo di essa. Chiamo invece causa inadeguata o parziale quella il cui effetto non può essere inteso per mezzo di essa soltanto 2. Dico che noi siamo attivi quando accade in noi o fuori di noi qualche cosa della quale noi siamo la causa adeguata, cioè quando della nostra natura segue in noi o fuori di noi qualche cosa che può essere intesa chiaramente e distintamente solo per mezzo di essa. Dico invece che noi siamo passivi quando in noi accade qualche cosa, o quando dalla nostra natura segue in noi o fuori di noi qualche cosa della quale noi non siamo se non una causa parziale. 3. Intendo per Affetto le affezioni del corpo, dalle quali la potenza d’agire del Corpo stesso è accresciuta o diminuita, assecondata o impedita, e insieme le idee di queste affezioni POSTULATI 1. Il corpo umano può essere affetto in molti modi dai quali la sua potenza d’agire è accresciuta o diminuita, ed anche in altri modi che non rendono nè maggiore nè minore la sua potenza d’agire 2. Il corpo umano può subire molti cambiamenti e conservare nondimeno le impressioni o i vestigi degli oggetti e conseguentemente le medesime immagini delle cose PROPOSIZIONI P1:La nostra mente è attiva in certe cose, e passiva in altre; ciò in quanto ha idee adeguate è necessariamente attiva in certe cose e in quanto ha idee inadeguate ...


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