Scienza delle finanze-PDF PDF

Title Scienza delle finanze-PDF
Author Alessio Finocchiaro
Course Scienza delle finanze
Institution Università degli Studi di Catania
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SCIENZE DELLE FINANZE Capitolo 1 – Parte prima Pareto-efficienza L’economia positiva si occupa di descrivere e spiegare i fenomeni economici. Mentre l’economia normativa implica giudizi di valore soggettivo generando dei punti di vista differenti. Nell’ambito dell’economia del benessere, il criterio cardine per giudicare la desiderabilità sociale è quello dell’efficienza allocativa o paretiana. Per valutare l’efficienza del meccanismo di allocazione delle risorse si fa riferimento (benchmark) al mercato perfettamente concorrenziale. Il criterio paretiano si basa sull’ottimo paretiano: un’allocazione è un ottimo paretiano (pareto-efficiente) quando è impossibile trovare un’allocazione differente in cui almeno un individuo stia strettamente meglio e ciascuno degli altri stia almeno non peggio. Se siamo in presenza di un’allocazione che non soddisfa il criterio di Pareto-efficienza, tramite adeguate politiche di intervento è possibile ottenere un miglioramento paretiano: accrescere il benessere di almeno un individuo senza peggiorare quello di nessun’altro. Il concetto di efficienza paretiana è un criterio individualistico. In un’economia di puro scambio o baratto, il benessere di ciascun individuo dipende dall’utilità ottenuta dal consumo di due beni. SCATOLA DI EDGEWORTH – Il punto D rappresenta la dotazione iniziale, cioè la ripartizione di quantità complessiva di beni tra i due consumatori. La dotazione iniziale del bene X per l’individuo A è rappresenta dalla distanza del segmento O𝑋 𝐴 (per gli altri e individui si ripete la stessa cosa).

Gli individui possono consumare le proprie dotazioni, oppure decidere di scambiarsi i beni, in questo si muoveranno all’interno della scatola. Uno scambia sarà realizzato solo se rappresenta un miglioramento paretiano. In E e in J entrambi i soggetti hanno aumentato il proprio benessere rispetto al punto D. in questi punti non è possibile migliorare il benessere di un soggetto senza peggiorare quello dell’altro, poiché costituiscono un ottimo paretiano, quindi le curve di indifferenza dei due soggetti sono tra loro tangenti e quindi hanno la stessa inclinazione. L’inclinazione della curva di indifferenza dal saggio marginale di sostituzione (SMS), esso è dato dal rapporto tra le utilità marginali dei bene. Il risultato finale dipende, in buona parte, dal potere contrattuale dei due individui. In ogni scatola ci sono infiniti punti di tangenza come E e J che soddisfano la condizione di uguaglianza tra gli SMS degli individui. L’insieme di tali punti è rappresentato dalla curva tratteggiata (curva dei contratti).

Equilibrio economico con produzione L’insieme degli esiti possibili dello scambio è detto nucleo. È anche possibile scegliere la quantità da produrre dei due beni (X e Y). Ciascun’impresa utilizza due fattori produttivi, lavoro (L) e capitale (C). anche in questo si utilizza la scatola di Edgeworth. La combinazione dei beni prodotti deve soddisfare anche le preferenze dei consumatori, quindi, per esempio, non ha molto senso che l’economia si collochi in F, se consideriamo che i consumatori preferiscono

consumare una quantità maggiore del X rispetto a quella di Y. Per comprendere meglio consideriamo la figura successiva. CURVA DI TRASFORMAZIONE O FRONTIERA DELLE POSSIBILITA’ PRODUTTIVE – essa rappresenta tutte le combinazioni dei due beni X ed Y che possono essere prodotte tramite un’allocazione efficiente dei fattori produttivi. Vi sono 2 caratteristiche: è inclinata negativamente, perché se la produzione di un bene aumenta quella dell’altro deve necessariamente diminuire; ed è concava verso l’origine degli assi, poiché all’aumentare all’impiego del fattore la sua produttività marginale diminuisce, ciò dipende dall’assunzione di rendimenti decrescenti di fattori produttivi. L’inclinazione della curva di trasformazione è detta saggio marginale di trasformazione. Il mix efficiente è quello in corrispondenza del quale il SMT uguaglia i SMS di ciascun consumatore. Costo-opportunità: il valore della migliore opportunità persa quando si sceglie un certo utilizzo di una risorsa scarsa viene definito come il costo opportunità di tale scelta; le risorse scarse per un individuo sono il tempo ed il reddito.

Le tre condizioni di efficienza paretiana Per ottenere un’allocazione Pareto-ottimale devono essere soddisfatte 3 condizioni essenziali. EFFICIENZA NELLO SCAMBIO Essa implica che i saggi a cui i consumatori sono disposti a scambiare ogni coppia di beni (SMS) siano gli stessi per tutti i consumatori. EFFICIENZA NELLA PRODUZIONE Essa implica che i saggi a cui le imprese sono disposte a sostituire ogni coppia di fattori produttivi nella produzione dei diversi beni (SMS tecnica) siano gli stessi per tutti i beni. EFFICIENZA NELLA COMBINAZIONE (MIX) DELLA PRODUZIONE Essa implica che il saggio a cui è possibile trasformare la produzione di un bene in quella di un altro (SMT) sia uguale ai saggi a cui i consumatori sono disposti a scambiare ogni coppia di beni (SMS). Le quantità efficienti prodotte dei due beni corrispondo al P sulla curva. L’allocazione efficiente nel consumo è rappresentata dal punto C.

I due teoremi dell’economia del benessere Le condizioni del mercato perfettamente concorrenziale sono: • Il bene o il fattore produttivo scambiato è perfettamente omogeno; • La domanda e l’offerta sono frammentate; • Non esistono nel lungo periodo barriere all’entrate per nuove imprese e vi è perfetta mobilità dei fattori produttivi; • Tutti i compratori e tutti i venditori sono perfettamente informati sulle caratteristiche del bene scambiato. Se tutte queste condizioni sono soddisfatte, nessun agente è in grado di modificare con le proprie decisioni il prezzo del bene scambiato sul mercato. Gli agenti sono price-takers, considerano il prezzo come dato. La più importante proprietà di tale modello è il primo teorema dell’economia del benessere. Primo teorema dell’economia del benessere (teorema dell’efficienza): ogni allocazione delle risorse ottenuta come equilibrio economico generale di un sistema interconnesso di mercati perfettamente concorrenziali è pareto-efficiente. Il consumatore massimizza la sua utilità scegliendo la combinazione dei 2 beni in modo da eguagliare il proprio SMS al rapporto tra i prezzi dei beni (condizione di efficienza dello scambio). Le imprese che producono X e Y scelgono la combinazione ottima dei fattori produttivi in modo da eguagliare i rispettivi SMS tecnica al rapporto trai prezzi dei fattori (condizione di efficienza nella produzione).

Ogni impresa che intende massimizzare i profitti avrà anche convenienza a produrre la quantità del bene in corrispondenza della quale il costo marginale di produzione uguagli il ricavo marginale (condizione di efficienza nella combinazione dei prodotti). In tale sistema economico i ricavi marginali delle imprese coincidono con i prezzi di mercato dei loro beni. Il risultato finale dipende oltre che dal potere contrattuale degli agenti, dipende soprattutto dall’allocazione iniziale. Se tale distribuzione è fortemente squilibrata, anche il risultato finale sarà squilibrato. Quindi, l’allocazione a cui conduce il mercato potrebbe risultare poco soddisfacente da un punto di vista della “giustizia sociale”. Per ricorrere alla mancanza di giustizia sociale si fa riferimento al secondo teorema dell’economia del benessere. Secondo teorema dell’economia del benessere (teorema dell’equità): mediante un’adeguata ridistribuzione delle dotazioni iniziali, ogni allocazione pareto efficiente può essere ottenuta come equilibrio economico generale di un sistema in cui tutti i mercati sono perfettamente concorrenziali. Se siamo interessati ad ottenere un’allocazione finale che soddisfi particolari requisiti di giustizia sociale, basterà ridistribuire le risorse iniziali in modo appropriato. Si apre la possibilità di giustificare un ruolo limitato dello Stato. In particolare il ruolo dello Stato sarebbe quello di influenzare la dotazione iniziale delle risorse tra gli agenti tramite interventi diretti a conseguire una distribuzione più equa. Per modificare le dotazioni iniziali senza modificare l’efficienza generata dal mercato, lo stato dovrebbe ricorrere a un sistema di imposte e sussidi personalizzati a somma fissa (lump-sum). Essi sono trasferimenti monetari obbligatori che un individuo o impresa deve effettuare. Tali trasferimenti sono neutrali e non distorsivi sui comportamenti degli agenti, cioè generano un effetto reddito e non un effetto sostituzione. Nel mondo ideale del 2°teorema, detto first best, si presume che le dotazioni iniziali siano note e che i trasferimenti possano essere personalizzate in base ad esse. Nella realtà, l’implementazione di un adeguato sistema di imposte personalizzate in somma fissa richiede informazioni che non sono facilmente disponibili per lo Stato: second best. Un’adeguata imposta lump-sum potrebbe essere commisurata alla capacità innata degli individui di produrre reddito, ma tale informazione è difficile da stimare.

RICHIAMI DI MICROECONOMIA Teoria della scelta del consumatore Una curva di indifferenza rappresenta tutte le combinazioni dei due beni, cioè tutti i panieri di consumo che forniscono al consumatore lo stesso livello di utilità. L’utilità del consumatore aumenta spostandosi verso l’alto dalle curve di indifferenza. L’inclinazione della curva di indifferenza è misurata dal SMS, misura il rapporto tra la variazione del bene X e del bene Y. Esiste una funziona di utilità che associa a ciascun paniere di beni un certo livello di utilità del consumatore, da questa funzione è possibile derivare il concetto di utilità marginale, che esprime la variazione dell’utilità dell’individuo a seguito di una variazione della quantità consumata di quel bene. Nello scegliere il paniere ottimo l’individuo è vincolato dal reddito che ha a disposizione e dai prezzi dei due beni. Ciò è espresso dal vincolo di bilancio (retta di bilancio). RETTA DI BILANCIO: esprime graficamente il vincolo di bilancio, la cui inclinazione è pari al rapporto tra il prezzo del bene X e bene Y. Il paniere ottimo è rappresentato dal punto 𝑃∗ che si colloca sulla retta di bilancio. Il vincolo si sposti parallelamente verso l’alto o verso il basso a seconda che il reddito aumenta o diminuisce. Viceversa, quando varia il prezzo di un bene, il prezzo relativo dei beni si modifica, per cui il vincolo cambia inclinazione. Quando varia il prezzo di un bene, l’effetto finale sulla quantità domandata dello stesso bene può essere scomposta in due effetti: l’effetto di sostituzione e l’effetto di reddito. L’effetto di sostituzione è il cambiamento nella quantità domandata di un bene attribuibile al cambiamento del suo prezzo relativo. L’effetto di reddito, è il cambiamento nella quantità domandata di un bene imputabile alla variazione del reddito reale provocata da quella del prezzo del bene. Il fatto che l’effetto di reddito si aggiunga o agisca in direzione opposta all’ES dipende dalla natura del

bene. Esistono beni c.d. superiori o normali, la cui domanda diminuisce all’aumentare del reddito reale, o viceversa, per cui per tali beni l’ER rafforza l’effetto ES. Esistono beni inferiori, per cui l’ER agisce in direzione opposta all’ES, per cui ne riduce l’effetto finale. Per i beni di Giffen, l’ER sopravanza l’ES. La distinzione tra ES e ER introduce un’altra distinzione: quella tra curva di domanda ordinaria (Marshalliana) e curva di domanda compensata (hicksiana). La curva di domanda compensata, si distingue da quella ordinaria perché tiene conto solo dell’ES e non dell’ER. La curva di domanda compensata esprime le quantità che acquisterebbero i consumatori se fossero totalmente compensati dagli effetti di reddito derivanti dalle variazioni di prezzo. Per i beni normali, la curva di domanda compensata è più inclinata di quella ordinaria. Il contrario vale per i beni inferiori. La curva di domanda ordinaria può essere inclinata positivamente mentre la curva di domanda compensata sarà sempre inclinata negativamente. Teoria della produzione la funzione di produzione rappresenta la tecnologia dell’impresa in quanto esprime la quantità (massima) di prodotto o output che l’impresa produce impiegando date quantità dei fattori produttivi. Le curve di indifferenza prendono il nome di isoquanto della produzione. L’inclinazione di un isoquanto è rappresentata dal SMST, che esprime quanto capitale deve cedere l’impresa in cambio di un’unità aggiuntiva di lavoro, in modo da mantenere costante la produzione.

la scelta ottima dell’impresa per quanto riguarda la combinazione di fattori da impiegare per ottenere un certo livello di output, occorre considerare il costo di produzione. Per ottenere un certo livello di output, in base alla funzione di produzione esistono diverse combinazioni di capitale. L’isocosto, rappresenta le combinazioni di K e L che determinano lo stesso costo di produzione per l’impresa. il costo dell’impresa diminuisce spostandosi da un isocosto più alto a uno più basso.

Capitolo 2 – Parte prima Motivazioni dell’intervento pubblico Fallimenti del mercato La principale ragione che giustifica l’intervento pubblico è l’esistenza dei fallimenti di mercato, cioè di tutte quelle situazioni in cui vi è l’impedimento che si formi un mercato di concorrenza perfetta. CONCORRENZA IMPERFETTA Si parla di monopolio se vi è una sola impresa nel mercato, o di oligopolio se il numero delle imprese è basso, o concorrenza monopolistica dove il numero delle imprese è elevato ma ognuna di queste produce un bene lievemente differente. Quando la concorrenza perfetta viene meno, le imprese posseggono un grado di potere di mercato e sono in grado di influenzare il prezzo (cioè il primo teorema del benessere non può essere applicato), così possono scegliere un prezzo più alto del costo marginale offrendo una quantità minore di quella offerta in concorrenza perfetta, generando così un’efficienza del mercato. Le ragioni per cui si creano situazioni di concorrenza imperfetta: barriere all’ingresso, spese di trasporto. Lo Stato può intervenire per correggere queste imperfezioni. MONOPOLIO NATURALE Questa forma di mercato emerge quando un’impresa produce l’intera quantità domandata a costi inferiori rispetto ad un insieme di imprese più piccole. La presenza di tale impresa sembrerebbe ottimale in quanto potrebbe abbattere i costi medi e ottenere una produzione efficiente. Di contro, tale impresa sarà portata a sfruttare la sua posizione

monopolistica, fissando un prezzo che si discosta dal costo marginale e violando così la condizione di efficienza. Lo stato deve intervenire ad esempio assumendo in proprio l’impresa fissando il prezzo del bene. Tuttavia, anche in questo caso l’uguaglianza tra prezzi e costi marginali potrebbe non essere raggiunta, in quanto in presenza di costi medi decrescenti, essi sono superiori ai costi marginali. Quindi fissare un prezzo pari al costo marginale imporrebbe all’impresa pubblica di operare in perdita. L’efficienza paretiana non può essere raggiunta, e bisogna fissare un prezzo uguale al costo medio, permettendo all’impresa di operare in pareggio, questa soluzione è detta di second-best. BENI PUBBLICI Sono vere due affermazioni: (1) il consumo da parte di un individuo non riduce il consumo a disposizione di altri; (2) non è possibile impedire a nessun individuo a farne uso. Esso presenta due caratteristiche: la non rivalità, perché può essere consumato contemporaneamente da più individui; la non escludibilità, in quanto è impossibile evitare che il bene sia consumato da chiunque lo desideri. I beni privati sono rivali ed escludibili. I beni pubblici sono puri ed impuri, puri quando sono non rivali e non escludibili, mentre impuri quando non lo sono in maniera contemporanea o solo parzialmente. il bene pubblico può essere prodotto anche dai privati, ma ciò avviene raramente. Il primo teorema dell’economia viene meno in presenza di beni pubblici, poiché nella produzione di beni pubblici il costo marginale è pari a 0, e le imprese non potrebbero fissare un prezzo pari a 0. Quindi nel garantire la fornitura dei vari beni lo Stato interviene in vari modi: nel fornire direttamente tali beni, nel pagare affinché un’impresa privata li fornisce, e nel fornire sussidi alle imprese. LE ESTERNALITA’ Si definisce esternalità una situazione nella quale il comportamento di un consumatore o di un’impresa influisce e tale effetto non si riflette sul prezzo pagato o ricevuto. L’esternalità può essere positiva o negativa. Ogni qualvolta vi siano esternalità, l’allocazione delle risorse non sarà efficiente. Il mercato privato può affrontarle tramite l’internalizzazione, senza l’intervento dello Stato. In altri casi l’intervento dello Stato avviene sottoforma di regolamentazione o di tassazione. MERCATI INCOMPLETI ED INFORMAZIONE ASIMETTRICA Quando i mercati privati non offrono un bene o servizio pur essendo il costo di produzione inferiore al prezzo che i consumatori sarebbero disposti a pagare si ha un mercato incompleto. Vi sono tre spiegazioni per cui i mercati risultano incompleti: mancanza di coordinamento, costi di transazione e informazione asimmetrica. Gli economisti hanno affrontato lo studio di queste spiegazioni utilizzando i modelli d’agenzia, in cui il soggetto detto principale è disinformato rispetto alle azioni intraprese da un altro soggetto detto agente. L’informazione asimmetrica può dare luogo a situazioni di azzardo morale (opportunismo post-contrattuale) o selezione avversa (mancanza di informazione pre-contrattuale).

Redistribuzione Lo Stato svolge una funzione redistributiva, attraverso cui distribuisce reddito e ricchezza tra i cittadini e risorse tra i settori produttivi. La funzione redistributiva si realizza attraverso diverse modalità. TRASFERIMIENTI E SPESA PUBBLICA La spesa pubblica determina effetti redistribuitivi di carattere verticale (fra cittadini di diverse fasce di reddito), orizzontale (fra cittadini di pari reddito e diverse condizioni familiari), generazionale (fra cittadini di diverse fasce di età) e territoriale. IMPOSIZIONE FISCALE Lo Stato finanzia le proprie spese tramite le risorse dei tributi (imposte o ricorso al debito pubblico). L’imposta è un prelievo coattivo che non ha corrispondenza diretta con la prestazione di un servizio. Le imposte si applicano ad una grandezza economica detta base imponibile tramite la cd. aliquota. Il trasferimento di risorse dal contribuente allo Stato rappresenta il gettito fiscale. L’imposta genera un ER in quanto determina una riduzione del benessere del cittadino poiché gli sottrae il potere d’acquisto. Se le imposte modificano i prezzi e inducono così i contribuenti a sostituire i beni più tassati con quelli tassati in misura minore si verifica l’ES. La perdita di utilità imputabile all’ES viene detta eccesso di pressione, cioè il sacrificio addizionale rispetto all’ER. Le imposte che determinano il solo ER sono considerate efficienti (imposte a somma fissa uniformi-imposte che gravano sui contribuenti in quanto cittadini in misura uguale e non in funzione della loro attività di lavoro, di consumo, ecc.). Lo

Stato utilizza delle imposte collegate al reddito degli individui o applicate ai prezzi dei beni e servizi. Queste imposte sono distorsive in quanto modificano le scelte dei soggetti.

Teorema di Barone A parità di sacrificio per il consumatore, il gettito per lo Stato è minore nel caso in cui il prelievo venga operato attraverso un’imposta sul consumo che fa aumentare il prezzo del bene colpito, rispetto al caso in cui il prelievo venga effettuato tramite un’imposta a somma fissa. Se lo Stato introduce un’imposta a somma fissa il punto di equilibrio si sposta dal punto B al punto E. Consumo bene X pari al segmento 0F e il consumo del bene Y parli al segmento FE. Il gettito dello Stato corrisponde al segmento EP. Se invece lo Stato introduce un’imposta sul consumo di uno dei beni (Y), il punto di equilibrio si sposta dal punto B al punto D. Il consumo del bene X pari al segmento OG, ed il consumo del bene Y pari al segmento GD. Il gettito dello Stato è pari al segmento DC. A parità di sacrificio per il contribuente, il gettito dell’imposta a somma fissa (segmento EP) è maggiore di quello relativo all’imposta, distorsiva, sul consumo.

La...


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