La scienza in mostra - Riassunto PDF

Title La scienza in mostra - Riassunto
Course Divulgazione e Museologia Naturalistica
Institution Università degli Studi di Padova
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Summary

Saggio che analizza il percorso museale italiano da un punto di vista storico per spiegare i concetti della museologia moderna, delle logiche degli allestimenti e dei visitors studies....


Description

La scienza in mostra Capitolo 1: La missione dei musei scientifici Ricerca – educazione – intrattenimento – discussione Per ornamento: i musei, anche costruiti come templi, sono luoghi in cui ammirare e godere del processo scientifico e tecnologico, ed è il luogo in cui viene resa manifesta il ruolo di punta della nazione in tale processo. Il compito è di suscitare meraviglia rispetto all’oggetto, a ciò che rappresenta e per il museo stesso, nonché per chi lo possiede.

Per insegnare: I musei sono luoghi di ricerca e studio relativo alle collezioni che ospitano e possiedono. Ma molte collezioni non possono essere esibite per mancanza di fondi, dunque manca tutta la parte legata all’uso del museo come centro di ricerca e innovazione. Per quanto riguarda i science center è diverso, in quanto il loro ruolo è quello di stimolare la curiosità verso la scienza, e non contengono collezioni. Per diletto: La fruizione del museo deve sicuramente essere piacevole, deve suscitare sensazioni di apprezzamento verso la mostra, per provocare curiosità e voglia di approfondire. Oppenheimer diceva proprio che lo scopo ultimo del museo non sarà mai quello di insegnare a livello scolastico, ma quello di affascinare e divertire, per stimolare la voglia di approfondimento e consolidare il sapere. Questo tipo di fruizione di nozioni si chiama lifelong education, ed è parte dell’educazione informale e del processo di apprendimento che dura tutta la vita.

Come agorà pubblica: I musei oggi più che mai devono diventare i luoghi in cui ambientare il dialogo tra scienza e società, in cui il cittadino si pone come protagonista consapevole della gestione sociale della scienza. Il museo infatti è autorevole, ma neutrale rispetto ai temi di discussione, è un luogo di scienza, ma non un’istituzione direttamente coinvolta nelle controversie, e non ha prese di posizione ufficiali. Il museo diventa dunque anche un centro di “raccolta dati” per capire i processi che portano i visitatori dentro il museo e ne accompagnano la fruizione. Il visitatore ha dunque un ruolo centrale nella scena museale, e si cerca dunque di indagare i comportamenti e i percorsi personali, che portano il visitatore ad entrare nel museo e a seguire una mostra.

Capitolo 2: Dalle origini al secolo dei Lumi Mondo greco: Museo  dal museion di Alessandria, in cui l’attività di raccogliere e conservare trovava senso soprattutto come fondamento dello studio della natura (biblioteca, punto di osservazione astronomica, orto botanico, ecc). Si spaziava dalla filosofia all’osservazione naturale, ma non era sede di raccolta ed esposizione di statue o oggetti, che erano invece patrimonio della tradizione religiosa Mondo latino: subentra un nuovo significato, quello del museo come luogo di conservazione di reperti, monumenti, sculture, rarità e curiosità  Plinio il Vecchio parla proprio di opera di collezionismo dei patrizi e dei generali Ornamento ed eccezione legati al simbolismo del potere e della ricchezza Mondo medioevale: Gli oggetti naturali vengono mostrati nelle chiese assieme alle reliquie, come curiosità e trofei, per suscitare stupore e meraviglia  chiesa come luogo di sapere universale

Tra Quattrocento e Cinquecento: La riscoperta dell’età classica e del nuovo mondo, porta all’arricchimento delle collezioni del passato, con nuovi oggetti provenienti dall’America, sempre come ornamenti per i principi e gli studiosi. Gabinetto naturalistico  teatro della natura e centro laico per la ricerca Collezionismo privato, come collezioni di principi, studioli dei docenti  culto del meraviglioso e del curioso Wunderkammer  nascono già a fine del Cinquecento, come piccoli luoghi privati in cui collezionare oggetti meravigliosi Solo alla fine del Quattrocento si cominciano ad indicare i musei come luoghi pubblici, cioè destinati ad una fruizione esterna rispetto al singolo proprietario (principi, alti prelati, rappresentanti ecc) Museo di Paolo Giovio, che usa la parola museo per indicare un edificio ad hoc che ospita una collezione, con lo scopo di essere fruito Museo Capitolino a Roma, in cui vengono raccolte antiche statue pagane

Rimangono però luoghi atti al collezionismo privato, e questa tendenza continuerà almeno per altri due secoli. Tra Cinquecento e Seicento: A metà del Cinquecento molti aspetti della vita scientifica dell’epoca si modificano. C’è bisogno di un luogo per riordinare le novità portate in Europa, e nasce l’idea di museo come luogo adibito alla ricerca e all’insegnamento, come portata di informazione e conoscenza per gli studenti, soprattutto di medicina e soprattutto legate allo studio della botanica medica nei giardini botanici. Forte accezione verso il curioso e il meraviglioso. Wunderkammen con artificialia e naturalia, legati al gusto per l’esotico e la curiosità: Idea di collezionare il mondo dal punto di vista enciclopedico Nel Cinquecento nasce il teatro anatomico e il giardino botanico, assieme a molti allestimenti privati, ma legati anche al mondo delle università. La botanica e le scienze naturali si distaccano dalla scientia e dalla medicina, e cominciano a formarsi delle collezioni autonome. Ulisse Aldrovandi (1522-1605): museo naturalistico enciclopedico come luogo di ricerca scientifica, con biodiversità, intento enciclopedico. È un medico, prefetto del giardino botanico bolognese, e è il primo a creare un “teatro della natura”, in cui raggruppare gli oggetti, osservarli e condividere le idee con altri eruditi e altri studenti. Il teatro della natura di Aldrovandi: luogo per la raccolta di illustrazioni di animali, di erbari, collegati al tema dell’enciclopedia della natura e della curiosità 

Museo microcosmo: raccogliere tutto il cosmo in un posto unico, con la ricchezza del mondo naturale ordinato e riprodotto nello spazio limitato



curiosità verso il mondo naturale a 360° che viene in qualche modo messo in mostra nella sua diversità e viene “spiegato” in un universo che tenta di essere naturalistico



Classificazione metodica + disposizione ordinata dei reperti



Problema delle deperibilità dei reperti ed inserimento di disegni vari



Primo laboratorio a disposizione dei naturalisti e dei suoi studenti, ma anche di chi non andava per motivi di studio, ma per diletto



Intento enciclopedico della raccolta



Intendo di raccolta per studio e ricerca sugli oggetti (brevi catalogazioni e descrizioni)



Si passava per la prima volta dalla medicina alla filosofia naturale, che all’epoca non poteva ancora essere considerata scienza naturale per via della sua nonautosufficienza rispetto alla medicina

WUNDERKAMMER: collezioni di meraviglia  è un’idea che torna nella museologia contemporanea che sfrutta nel museo l’idea di ricreare meraviglia e stupore attorno al dato scientifico della collezione Si parla della wunderkammer come stanza caotica e disordinata di oggetti posti lì per meravigliare, ma è stato provato come ci sia una logica interna dietro alla loro conformazione  doveva illuminare e dominare la realtà, in un contesto in cui scienza ed arte erano ancora fortemente collegate tra loro

In molti musei rinnovati, ci sono moltissimi rimandi alla wunderkammer, in cui si racconta la storia delle collezioni e del museo stesso Tendenze museologia contemporanea: rapporto con il pubblico  c’è stata per lungo tempo una storia di separazione di collezioni, che si dividono dal luogo nascituro della loro raccolta  archeologia, etnografia, scienza naturale, ecc Mentre oggi c’è un’idea opposta di unione di tutte le collezioni di varie aree tematiche, con l’elemento di congiunzione basato sull’idea di riproporre l’uomo assieme alla natura, tentando di riunire queste collezioni che hanno una storia comune Le collezioni universitarie devono essere riconosciute come patrimonio culturale e storico, da mantenere e tutelare

Il Seicento: dal privato al pubblico Galileo nel ‘600 opera una forte critica al gabinetto delle curiosità  gli oggetti collezionati sono “coselline” e “cosette”, e viene dato loro poco conto, perché sono considerati a puro scopo dilettantistico e di adornamento per il loro prestigio. È il periodo della scienza sperimentale, che cambia nuovamente la prospettiva Nascono le accademie scientifiche, nascono i grandi musei pubblici, mentre nelle università si creano le discipline e le collezioni diventano più specialistiche, che si chiudono ai visitatori  il museo inizia a diventare parte della collezione Science centre ed esperienza scientifica: con Bacon parte l’idea dell’osservazione diretta e sperimentazione, che apre l’idea ai science centre Con Leibniz l’idea di museo pubblico comincia a diventare più forte, con l’esposizione di reperti scientifici e meccanici  scopo di insegnamento e intrattenimento Si cerca il dialogo con l’esterno mentre la comunità scientifica si rafforza

Jardin Royal del Plantes Medicinales de Paris 1635 luoghi di tipo alternativo all’università per raccogliere ed insegnare

Nasce Oxford: 1683: uno dei primi musei universitari al mondo  i Tradescant creano una collezione di oggetti naturali e artificiali, che viene comprata da un antiquario, Ashmole, e la dona ad Oxford.

Il modello è il museo di Alessandria d’Egitto, e viene costruito un museo pubblico su 3 piani che è visitabile a pagamento di un biglietto  il pezzo forte è il resto del dodo 1860: questo nucleo di collezioni naturalistiche si sono unite e diventa NHM di Oxford, in cui la divisione delle collezioni rimane il topic principale, fino ad oggi Nasce l’architettura apposita per un museo naturale Preraffaelliti: studiosi inglesi dediti all’estetica  museo come cattedrale della scienza Pitt Rivers: museo che ha mantenuto la sua storia di museo etnografico di fine 800, anche a livello architettonico Secolo dell’utopia  “una scienza di tutti per tutti”, in cui persone volenterose di elevarsi si incontrano in un luogo che allo stesso tempo diverte ed educa.

Il Settecento: la concezione di “biblioteca della natura” Si punta di più sull’ordine e sulla sistematica del museo Museo = biblioteca della natura, in cui tutto ciò che è esposto è quello che c’è nel museo  museo e specialisti corrispondo ancora nel Settecento, perché le collezioni sono collezioni di studio Logica di classificazione che proviene dai lavori di Linneo per la classificazione nel sistema binomiale  Linneo opera la razionalizzazione delle scienze naturali 

Settecento: secolo dell’Illuminismo, rivoluzione americana e enciclopedismo, scienze naturali che si autonomizzano dalla medicina

francese,



Nei musei ci si organizza come in una biblioteca, in cui tutti gli elementi sono catalogati con una narrazione propria e un linguaggio di esposizione basato sull’ordine



Grandi viaggi di esplorazione: luoghi esotici vengono esplorati, e con questi si cominciano a formare le grandi collezioni dei musei nazionali



Il centro della storia naturale durante questo secolo è sicuramente Parigi



Paleontologia, antropologia degli invertebrati, la classificazione di Linneo ecc

Linneaus Carl Nilsson (1707-1778): Sistema naturae, in cui si crea una scienza descrittiva e sistematica Tassonomia: dare un nome alle cose  vi è un fissismo immobile, in cui il naturalista ha l’unico compito di classificare le specie esistenti, che venivano considerate esistenti da sempre, senza nessun legame con l’evoluzione Nell’Enciclopedie c’è un’appendice che richiama la voce Cabinet d’histoire naturelle, in cui si cerca di distinguere le wunderkammer e i musei in cui esiste un ordine, adeguato e mirato all’istruzione  la natura di per sé è disordinata L’oggetto raro diventa un esemplare caratteristico, non più un “oggetto di moda”

Lamarck: “museo come luogo di ricerca”, in cui c’è ordine e la determinazione degli oggetti, così che una collezione di oggetti abbia un grado di utilità nella ricerca e possa essere meritevole di interesse. Firenze: per molti anni è stato un centro culturale e storico molto importante, tanto che ospita tutt’ora le collezioni nazionali dei vari ambiti di interesse (erbario delle piante italiane, collezione dei vertebrati, cartina geologica italiana, ecc) 1775, Granduca Leopoldo di Toscana  Reale Museo di fisica e storia naturale di Firenze, che viene pensato per un pubblico di non-esperti, e che ospita diversi padiglioni tematici Grandi donazioni al British Museum da parte di Hans Sloane, con reperti etnografici e naturali. GABINETTO NATURALISTICO: nelle università si cominciava a raccogliere gli oggetti naturali in collezioni sempre più specifiche, che venivano poi usate per istruire gli studenti non solo sui libri, ma con l’osservazione (Spallanzani e collezione a Pavia) Vallisneria padre e figlio a Padova, 1733 Il padre è un medico insegnante a Padova, con una collezione privata che comprende molti elementi naturali e etnografici come statuette votive, fossili, animali imbalsamati ecc Il figlio dona la collezione del padre al Bo, e a lungo rimane tutto assieme fino alla fine dell’Ottocento, quando le collezioni vengono separate con le conquiste dei francesi prima e degli austriaci dopo  oggetti naturali e oggetti artificiali vengono separati, senza però fare dei cataloghi specifici Fine anni 1860 vengono divise tutte le collezioni naturali, creando delle collezioni che seguono le cattedre degli insegnamenti  la ricerca sulle collezioni

Museum National d’Histoire naturelle di Parigi, 1793 Sede dell’insegnamento delle scienze naturali, unita ad altri elementi Il museo nasce come istituzione di natura universitaria di istruzione per insegnare le scienze naturali, con studi anche sul disegno naturalistico e vedendo in prima persona gli oggetti naturali, ideato come centro di formazione. Gli allestimenti che sono rimasti risalgono alla fine Ottocento, ed è interessante per la lettura che viene data all’allestimento  “uomo al centro che porta avanti una parata di scheletri di animali” come illustrazione dell’evoluzione (anatomia comparata) Linguaggio narrativo basato sulla quantità e l’illustrazione Parte di paleontologia, con allestimento di fine Ottocento storico Zoologia  un allestimento di fine 800 con grandi animali, organizzati per scale evolutive ecc, ma viene abbandonata e chiusa al pubblico Come si identifica il museo oggi? 1. Ricerca applicata di base 2. Gestione e conservazione

3. Insegnamento e pedagogia 4. Diffusione delle conoscenze 5. L’expertise  trasmette conoscenza sulla storia naturale Galleria dell’evoluzione: le collezioni vengono documentate, ma viene modificato l’allestimento, in cui si restaura la collezione in una collezione assolutamente diversa 

Diversità della vita



Evoluzione organismi viventi



Specie umane che rientra come fattore di evoluzione

Logica immersiva  meno contenuti specifici, ma più sentimento/emozionale rispetto alla bellezza della natura I depositi Natural History Museum, Darwin Centre, 2009 I visitatori vengono portati all’interno del deposito della ricerca che mira a spiegare il valore delle collezioni e la loro gestione È presente una vetrata che permette di vedere i ricercatori e i curatori all’opera nel contesto della ricerca, per i visitatori La riflessione non è sul contenuto, ma sui dettagli che prima non erano trattati per nulla, come le peer review, la genetica, la conservazione ecc  si spiega la comunità scientifica Far capire il valore di queste collezioni e dell’importanza che hanno

Capitolo 3: i musei dell’Ottocento I MUSEI DEL 1800: 

nei secoli precedenti il museo per lo scienziato e quello per il pubblico coincidono, quindi senza percorsi o presentazioni ad hoc



nell’Ottocento i musei si separano nel loro interno, e ci sono logiche narrative ed espositive diverse



si pensa a realizzare veri e propri edifici per ospitare le collezioni, quando emerge la necessità di avere degli spazi appositi



esposizioni di esemplari non selezionati, con una logica più tematica e non esaustiva del complesso di esemplari presenti nel museo



i diorami cominciano già nell’Ottocento, con un’esigenza basata sul bisogno di mostrare alcune scene naturali in cui inserire gli esemplari



1859: teoria dell’evoluzione di Darwin, che arriva a dare un ordine di insieme che è nuovo rispetto a ciò che era presente in precedenza



attraverso ornamenti e decorazioni, si crea una suggestione che permette al contenitore di comunicare qualcosa anche senza le collezioni



si lavora sulle vetrine per cominciare a raccontare una storia

Ottocento: 

industrializzazione



colonizzazione



Stati Uniti come potenza che comincia ad inserirsi nello scacchiere mondiale



viaggiatori ed esploratori, che possono viaggiare grazie al colonialismo



società che si urbanizza sempre di più, ed è società che cerca degli spazi in cui espandersi, e di inserire della natura nel contesto urbano  musei di storia naturale, zoo e serre e acquari, che cominciano a diventare più legati al divertimento pubblico

Acquario: idea di creazione di un sistema, con una scienza naturale che sta direzionando gli studi verso l’ecosistema e l’ambiente

Giardini zoologici e 3 obiettivi: 

soddisfare la curiosità pubblica per diffondere un’istruzione facile e durevole, sotto l’apparenza di una soddisfazione effimera e leggera



dare ai naturalisti veri mezzi per perfezionare la zoologia



servire più direttamente la società, acclimatando gli animali reclamati dall’economia pubblica

Richard Owen  nasce la paleontologia, quando nel 1841 nasce la parola “dinosauro”, e quella del dinosauro diventa una vera e propria moda 

costruzione degli stati nazionali  ruolo politico ed economico (musei nazionali)



edifici monumentali con spazi per il pubblico



non tutto viene esposto  grandi collezioni di storia naturale, ma anche collezioni più piccole come quelle regionali



ruolo sociale del museo



diffusione della cultura scientifica-naturalistica: nasce la divulgazione



(necessità per i musei di avere stretti legami con i territori e la storia in cui sono nati)



il museo è molto legato a questioni politiche ed economiche

Si instaura un nuovo tipo di biologia, che lega moltissimo l’animale o l’esemplare al suo ambiente, lasciando parlare l’oggetto stesso insieme al suo contesto nativo  i naturalisti vanno nell’ecosistema specifico a cui appartiene quello specifico elemento Osservazione – didattica (e ricerca) – esposizione I grandi musei: 

progressivo declino delle collezioni universitarie



affermarsi di nuove branche delle scienze della vita



unità di ricerca, didattica, esposizione va progressivamente in crisi

Conservatoire National des Arts et Metiers: Si identifica come incrocio originale fra l’istituzione universitaria e museale, in cui vengono aperti corsi di formazione (arti e mestieri), che aprono all’attenzione alla pratica e alla tecnica, che avranno una importanza sempre maggiore nei musei di Inghilterra e Germania.

Science museum: i cittadini, dopo le grandi esposizioni universali hanno fame di tecnologia e scienza, dunque la risposta arriva nel Novecento con il Science Museum, che mira ad illustrare i diversi rami della scienza e della tecnologia ad un pubblico vasto, mantenendo i collegamenti tra ricerca ed industria. Museo della Scienza e della Tecnolog...


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