LA Scienza DELL\' Educazione - Ardigò PDF

Title LA Scienza DELL\' Educazione - Ardigò
Author Carlotta Carboni
Course Storia Della Riflessione e Della Progettualita' Pedagogica
Institution Università degli Studi di Cagliari
Pages 29
File Size 508 KB
File Type PDF
Total Downloads 26
Total Views 145

Summary

Download LA Scienza DELL' Educazione - Ardigò PDF


Description

Storia della riflessione e della progettualità pedagogica

LA SCIENZA DELL’EDUCAZIONE Roberto Ardigò 1. L'UOMO, IL CONTESTO E IL GIUDIZIO DEI CONTEMPORANEI 2.“LA SCIENZA DELL'EDUCAZIONE”: I CAPISALDI DELLA PEDAGOGIA ARDIGOIANA

2 3

INTRODUZIONE

4

PARTE PRIMA: ATTIVITA

5

CAPO PRIMO: ATTIVITA IN GENERE. ATTIVITA NEGLI ORGANISMI. ATTIVITA PSICHICA. APPLICAZIONI PEDAGOGICHE 5 CAPO SECONDO: COSTITUZIONE DELL’ORGANISMO ANIMALE E FENOMENI FONDAMENTALI CHE VI SI MOSTRANO 5 CAPO TERZO: EFFETTI DELL'ATTIVITA". APPLICAZIONI PEDAGOGICHE. 5 CAPO QUARTO: APPLICAZIONE DEGLI STIMOLI E PROMOVIMENTO DELLE ATTIVITA" NEL MAGISTERO EDUCATIVO. INTUIZIONE DIRETTA NATURALE E ARTIFICIALE. 6 CAPO QUINTO: INTUIZIONE INDIRETTA 8 CAPO SESTO: INSEGNAMENTO PARLATO 10 CAPO SETTIMO: DEL METODO IN GENERALE 11 CAPO OTTAVO: DELLA APPLICAZIONE PIU" OPPORTUNA DELLO STIMOLO 12

PARTE SECONDA: ESERCIZIO

13

CAPO SECONDO: EFFETTI PER L’ESERCIZIO PER LA VOLONTA 14 CAPO TERZO: GLI EFFETTI SPECIALI DELL’ESERCIZIO NELL’ORGANISMO CEREBRO-PSICHICO 15

PARTE TERZA E QUARTA: ABITUDINE ED EDUCAZIONE

16

CAPO PRIMO: L’AZIONE RIFLESSA CAPO SECONDO: ANCORA L’AZIONE RIFLESSA. LE IDEE FORTI. CAPO TERZO: ANCORA L’AZIONE RIFLESSA. SENTIMENTO. EMOZIONI. PASSIONI. CAPO QUARTO: SINERGIA. INIBIZIONE E DINAMOGENESI CAPO QUINTO: LA VOLONTA CAPO SESTO: L’ATTENZIONE CAPO SETTIMO: L’STINTO CAPO OTTAVO: L’ABITUDINE CAPO NONO: L’EDUCAZIONE

16 16 17 18 18 19 19 19 20

CONCLUSIONE:

20

1

1. L'uomo, il contesto e il giudizio dei contemporanei Roberto Ardig (1828-1920)  il filosofo italiano piu significativo della corrente ideologica positivistica. Il positivismo ardigoiano promuove da un lato una pedagogia scientifica e dall'altro una riforma del sistema scolastico. Quest'ultimo era diviso in tre gradi:  la scuola primaria  caratterizzata dal prevalere del gioco,  la secondaria vede l'esplosione del sentimento  l'insegnamento superiore ha carattere scientifico e viene impartito ai giovani nei quali  sviluppata la forza logica. Per Ardig erano importanti gli studi classici, nel quale si possono coltivare i sentimenti nobili e le idealità. Non solo autori latini, greci e italiani, ma anche letterature straniere moderne. Poich- non tutti avevano la possibilità di frequentare i tre gradi di scuola, si propose la creazione di scuole complementari con finalità sia tecniche che formative, adottando il metodo ciclico: ogni disciplina insegnata in un corso inferiore dovrebbe essere ripresa via vis nei superiori approfondendo sempre di piu. Ardig si impegna nel tracciare dei principi riguardanti il metodo di insegnamento intuitivo. Da ci nascono le sue lezioni di pedagogia, poi raccolte in un volume intitolato “ La scienza dell'educazione”. Gentile critica la dottrina ardigoiana Analisi dei problemi della filosofia ardigoiana, estendibile ad altri pensatori positivisti, cio la difficoltà di superare quella contrapposizione tra i presunti fenomenistici ed epistemiologici, e l’urgenza di una vera a propria filosofia naturale. Ardig considerato flagellum Philosophiae, poich- si distacca da scienze come la metafisica o l’antropologia filosofica. Ardig reputa la filosofia come “matrice” delle scienze e non come sintesi dei risultati di queste ultime. La filosofia se interpretata da un punto di vista metodologico, ha una evidente ricaduta sulle problematiche della metafisica, le quali non possono essere affrontate dalle singole discipline empiriche. Ardig aveva una concezione della filosofia come mera sintesi dei risultati delle scienze.

2

2. “La scienza dell'educazione”: i capisaldi della pedagogia ardigoiana Ardig considera la pedagogia come scienza dell'educazione e perci ritiene che l'uomo possa acquisire le abitudini di persona civile e in sostanza di buon cittadino. Non tutte le abitudini sono da ritenersi educative e devono essere considerate positive le attitudini di quelle persone dotate di speciali abilità che siano rispettose del decoro e nobilitanti sul piano sociale. Dal punto di vista didattico  opportuno privilegiare l’intuizione, il metodo oggettivo, la lezione delle cose o il passaggio dal noto all’ignoto. Egli ritiene fondamentale l'attività ludica per il bambino che, attraverso il gioco, soddisfa le sue esigenze motorie e sensoriali, il gioco come fattore di sviluppo delle facoltà intellettuali. Impedire al bambino di giocare significa ucciderlo sotto il profilo morale. Ardig pone le basi per una didattica individualizzata, che include anche la dimensione delle condizioni sociali dell’educando e d’età propria di ciascun allievo, tutto ci in contrasto con la critica tradizionale. DIDATTICA INDIVIDUALIZZATA: Adattare il proprio insegnamento alle esigenze e ai modi di essere di ciascuno. Ardig propone un’intuizione guidata INTUIZIONE GUIDATA: senza dover far percorrere agli educandi tutta la strada percorsa dall’umanità nel piano della conquista del sapere, ma partire dal punto in cui sono pervenuti gli altri. LAVORO ABBREVIATO: conciliazione fra l’esigenza di fondare l’approfondimento sull’intuizione e quella di inserire piu rapidamente possibile il discente al punto piu avanzato della scienza moderna. LINGUAGGIO: trasmettere la verità scientifica, presentare delle nozioni per la cui comprensione particolare si dovrà attendere il momento adatto, in linea con il processo di evoluzione fisica, morale, intellettuale, sociale e temporale dell’educando, quindi quando la capacità di raziocinio sarà piu forte. Bambini di estrazione sociale media o superiore hanno un codice linguistico piu elaborato rispetto ai bambini di estrazione sociale bassa. Ardig considera che l’uomo  un ente naturale, per essere un uomo sociale e civile ha bisogno dell’intervento educativo: l’uomo è quindi natura ed educazione. La pedagogia  scienza dell’educazione, mentre l’atto educativo  da iscrivere alla natura, delinea i 4 momenti del fatto educativo in: ATTIVITÀ – ESERCIZIO – ABITUDINE – EDUCAZIONE. L’educazione viene intesa come la fase finale di una lunga serie di stimolazioni volte a produrre un’attività, la quale, ripetuta con l’esercizio, conduce all’abitudine e si esplica con l’acquisizione dell’abilità. Il fatto di ridurre l’educazione a mera abitudine comporta la messa in atto di un automatismo e non la promozione di una libertà responsabile da parte di colui che sceglie in funzione di un progetto da realizzare. Ardig vede il docente come un “maestro di incanti”, il quale si avvale di ogni mezzo a disposizione per procedere alla formazione naturale del suo allievo. In Ardigò, la libertà umana e la moralità consistono nell’identificazione del soggetto con la società. 3

Ardig intende l’apprendimento non come sviluppo di qualità innate ed originarie del soggetto, ma come processo di formazione e di organizzazione delle esperienze via via acquisite. Per quanto riguarda l’insegnamento, A., avverte l’esigenza di non essere rigorosi sull’esecuzione di uno specifico metodo, ma di sostituirlo in base all’esigenza. Egli consiglia il metodo intuitivo nelle scuole elementari, e di utilizzare, se ne si presenta occasione, il metodo deduttivo nella scuola superiore. Quindi entrambi i metodi sono ritenuti essenziali da A. L’insegnamento, secondo il metodo intuitivo, deve fondarsi su due fasi: PARLATA e INTUITIVA. PARLATO: pu far sviluppare un interesse superficiale o sfuggevole, non incentivando lo sforzo all’attenzione. INTUITIVO: pu essere classificato in: DIRETTO e INDIRETTO (simbolico)

O naturale, pu incentivare un apprendimento pre-scolastico e extra-scolastico.

O diretto artificiale, visto che comporta un processo di apprendimento guidato in ambito esclusivamente scolastico.

Risulta importante ripetere le cose piu volte in maniera differente. Il maestro deve far valere la propria autorevolezza, senza essere troppo severo o concedere troppa confidenza. Ogni docente deve mirare all’obiettivo piu difficile: guadagnarsi l’animo e il rispetto dell’intera scolaresca, partecipazione e collaborazione. Ardigò e Comte: senso dell’educazione come formazione, prima che come pura e semplice istruzione e preparazione professionale, motivo tipico della riflessione pedagogica positivista. La scuola non deve solo preparare professionalmente, ma anche formare l’uomo e il cittadino. Educare significa promuovere l’abitudine dei giovani in formazione a sforzare la loro volontà al fine di fissare le idee forti, le idee sociali.

INTRODUZIONE Molte e diverse sono state le definizioni della pedagogia, ma la piu appropriata  la seguente: “ La pedagogia è la scienza dell'educazione. Per questa l'uomo può acquistare le abitudini di persona civile, di buon cittadino e di individuo formato di speciali abilit utili, decorose e nobilitanti. L'opera che avvia alla produzione di questi effetti proviene dalla societ , dalla famiglia, dagli educatori di professione, dalle maestranze professionali e dalle istituzioni speciali. E quest'opera consiste nel far contrarre all'individuo le abitudini e le abilit gi possedute dalla societ in genere e dagli ordini diversi di cittadini in ispecie; abitudini e abilit che non si posseggono per effetto della sola nascita e del solo sviluppo spontaneo della vita.” Quindi poich- la pedagogia  scienza del fatto dell'educazione, bisogna considerare i quattro momenti che seguono: ATTIVITÀ – ESERCIZIO – ABITUDINE – EDUCAZIONE. 4

Non vi + educazione se non formata dall'abitudine, né abitudine senza l'esercizio, e questo suppone l'attività.

5

PARTE PRIMA: ATTIVITA CAPO PRIMO: attività in genere. Attività negli organismi. Attività psichica. Applicazioni pedagogiche Gli agenti esterni (corpi, luce, calore, odori, suoni...) sono gli stimoli degli organi di senso esterni, dove si hanno le sensazioni esterne. All’interno,  l’eccitazione che stimola le onde per le sensazioni interne, queste si chiamano emozioni. Il cervello pu essere eccitato per mezzo di agenti esterni come la luce che entra nella pupilla e va nel fondo dell’occhio, dove ce il nervo ottico che comunica direttamente con il cervello. Il primo  un fatto materiale, la luce, il secondo  un fatto psichico poich- consiste nella coscienza del vedere. Le sensazioni interne sono differenti, come ad esempio benessere, malessere, allegria, malinconia, etc etc… tutte le sensazioni sia interne che esterne danno origine alle idee, che sono appunto rappresentazioni degli oggetti e delle leggi del loro funzionamento. Le nostre idee sono formate dalle impressioni causate dalle sensazioni interne ed esterne. Un altro modo di eccitazione del cervello  attraverso le EMOZIONI suscitate ad esempio da una storia pietosa o da qualche causa che ci mette paura. REGISTRO FISIOLOGICO: nominando una data cosa, suscita diversi sentimenti in differenti persone, anche in una persona stessa pu suscitare differenti sentimenti, in base allo stato d’animo del momento. È importante per il pedagogista tener conto del registro fisiologico dell’allievo in modo tale da trovarlo in disposizioni emozionali buone. Altro modo di eccitazione del cervello  attraverso la PAROLA, volendo o meno una parola detta in un determinato momento fa riportare alla memoria diverse emozioni e sensazioni, come una calamita. La parola pu essere usata come uno stimolo atta a suscitare negli altri, in particolare negli allievi, delle idee. CAPO SECONDO: costituzione dell’organismo animale e fenomeni fondamentali che vi si mostrano Anatomia. CAPO TERZO: effetti dell'attività. Applicazioni pedagogiche. Nell'educazione  di fondamentale importanza che si tenga conto del consumo di energie: bambini, deboli e malati le esauriscono facilmente. Una dimostrazione di quanto detto si ottiene osservando i bambini mentre giocano: dopo aver giocato per un po' con un dato oggetto, lo mettono da parte per poi riprenderlo in un secondo momento. Nell'insegnamento non si deve prolungare molto uno stesso esercizio; bisogna ripeterlo piu volte ad intervalli. Bisogna alternare l'occupazione, sia passando da una materia ad un'altra e sia passando dal lavoro mentale a quello muscolare.

6

CAPO QUARTO: applicazione degli stimoli e promovimento delle attività nel magistero educativo. Intuizione diretta naturale e artificiale. Il maestro deve ben conoscere come applicare gli stimoli adatti per raggiungere lo scopo prefissato. In passato si adoperava solo la parola, facendo imparare a memoria i concetti, ignorando il fatto che essa  inutile se non si ha già l'idea relativa che si ottiene tramite l'esperienza. Le idee astratte, per esempio, si acquistano solo per mezzo di esperienze proprie. Idea del bello, del brutto, dell'utile, ecc.. sono idee che si acquisiscono solo per mezzo di esperienze proprie e non si potrebbero insegnare con la sola parola. Le prime esperienze che fanno i bambini gettano in lui il germe dell’idea astratta, questo, man mano che si acquisisce esperienza si modifica. Le idee morali si acquistano per mezzo dell'esperienza, non con i precetti, questi servono solo se le idee morali già esistono. Nell’idea morale abbiamo diversi concetti: VOLONTARIETA

Concetto che il bambino acquista per mezzo dell’esperienza, il bambino distingue da solo l’azione volontaria da quella involontaria e la chiama: il fare apposta e il fare non apposta.



AZIONE BUONA O CATTIVA

Questo concetto lo acquistano per il fatto che le azioni degli altri recano loro piacere o dolore e per il fatto che vengono premiate le prime e punite le seconde. Da ci scaturiscono le idee del merito e della colpabilità, idee che sono il risultato dell’esame dei fatti e del collegamento che si fa dell’azione con la sua conseguenza.

Le lezioni fatte servendosi solo delle parole furono dette FORMALI, mentre quelle fatte per mezzo delle cose, REALI. Il metodo seguito venne chiamato INTUITIVO o SPERIMENTALE. Il metodo intuitivo (metodo per il quale si insegna facendo vedere)  il metodo per il quale si insegna servendosi dell'esperienza, utilizzando tutti i sensi e non solo la parola.

NATURALE DIRETTO METODO INTUITIVO

ARTIFICIALE INDIRETTO O SIMBOLICO

7

8

L'intuizione diretta naturale   quella per cui, senza nessuna guida e con l'aiuto dei sensi, si impara a conoscere le cose. Essa determina la formazione prima e fondamentale della psiche. Il gioco  fondamentale per i bambini e l'educatore ha il compito di regolarlo. Non bisogna imporre i giochi e il bambino deve poter seguire l'impulso naturale. L’intuizione diretta naturale poi precede l’intuizione diretta artificiale e la compagna e la segue. Tutte le cose che impariamo riguardano la natura, arte o la società. La natura comprende tutte le cose naturali, come piante, animali eccetera. L’arte tutte quelle artificiali come teatri, le scuole, le case eccetera. La societ comprende tutti fatti sociali. Infatti l’apprendimento di tutte queste cose sarà differente a seconda dell’ambiente in cui l’individuo vive. L’ambiente in cui un individuo nasce e vive forma l’oggetto della sua prima intuizione diretta naturale. Il metodo che deve servire al maestro  il metodo intuitivo artificiale. L'intuizione diretta artificiale   quella per mezzo della quale noi possiamo usufruire dell'esperienza degli altri e dell'intera umanità. L’uomo, alle sue esperienze, pu aggiungere quelle dei suoi predecessori. Il campo principale dell’intuizione diretta artificiale  la scuola,  il mezzo per procurarsi l’esperienza dell’umanità intera, da aggiungersi a quella che ognuno pu fare da s-. Tale tipologia di intuizione riguarda: Oggetti gi conosciuti – Particolarit non conosciute in oggetti gi noti – Oggetti nuovi – Morale – Scienza – Lingua. OGGETTI GIÀ CONOSCIUTI: la scuola deve essere insegnamento di cose e non di parole, in base ai bisogni dello scolaro, che possono servire come base alle cognizioni successive. PARTICOLARITÀ NON CONOSCIUTE IN OGGETTI GIÀ NOTI: nella scuola bisogna avviare l'educando in modo che arrivi a far sue le esperienze sulle cose fatte dagli antenati. OGGETTI NUOVI: la scuola dovrebbe far conoscere allo scolaro gli oggetti che non potrebbe mai conoscere tramite l'esperienza. MORALE: la scuola si deve occupare anche della formazione del carattere dell'alunno. La saggia vita didattica  un insegnamento morale molto efficace. Il maestro deve far nascere cose utili ad eccitare negli alunni idee morali giuste, sentimenti corretti, nobili e benevoli. SCIENZA: il maestro deve insegnare all'alunno ci che la scienza già conosce, in modo che lo scolaro possa partire da li per andare oltre e per far progredire la scienza. La scienza prepara gli oggetti in base alle classificazioni già fatte. LINGUA: noi apprendiamo la lingua per mezzo dei sensi, in particolare dell’udito. L’apprendimento della lingua non  altro che la ricordanza di suoni sperimentati associata all’esperienza delle cose significate. Dunque, il primo apprendimento si effettua tramite intuizione naturale, Poich- noi ci troviamo sempre in mezzo a chi parla e quindi impariamo a parlare. Una volta che si impara a parlare si insegna tramite l’intuizione artificiale la grammatica e le classificazioni delle parole.

9

10

CAPO QUINTO: intuizione indiretta Di molte cose non  possibile avere la conoscenza diretta. In questo caso bisogna aiutarsi con le immagini, che rappresentino tali cose ai sensi, in maniera indiretta. L'intuizione indiretta pu riguardare: 1) Cose non sperimentabili in s2) Cose troppo piccole

IN TU IZI O NE IN DI RE

3) Cose troppo grandi

Rappresentazione

Statica Dinamica

4) Cose nascoste 5) Rappresentazione schematica 6) Paradigma logico e tavola sinottica

detta simbolica o simbolicoi t ti

7) Quadro analitico-sintetico 8) Esemplificazione morale 9) Esemplificazione dell'astratto 10) Indicazione grafica

COSE NON SPERIMENTABILI IN SÈ: accade a volte di parlare di oggetti che non sono a nostra disposizione, per questo bisogna servirsi di figure. COSE TROPPO PICCOLE: gli oggetti troppo piccoli necessitano di figure che li rappresentino in maniera ingrandita. A questo proposito  da ricordare l'importanza delle proiezioni. COSE TROPPO GRANDI: vale lo stesso discorso delle cose troppo piccole, ma inverso. COSE NASCOSTE: È molto utile in alcuni casi far vedere dello stesso oggetto sia la parte interna che esterna evidenziandole per con colori diversi in modo a distinguerli. RAPPRESENTAZIONE SCHEMATICA: la parola deriva dal greco schema che vuol dire figura. È una rappresentazione non identica alla effettiva di un dato oggetto o fatto, ma che si somiglia. Servono per evidenziare l’essenziale di una cosa, lasciando da parte il superfluo. Nella rappresentazione simbolica gli oggetti si rappresentano per mezzo di simboli. Nella rappresentazione simbolico-ipotetica il simbolo rappresenta una cosa che si suppone. TAVOLA SINOTTICA:  una tavola in cui si presentano in un certo ordine logico le forme svariate che pu assumere una parola nel discorso. Oppure come si pu rappresentare graficamente il movimento della terra intorno al sole. Tavola sinottica inoltre  necessaria per studiare, Per scrivere un libro, e per l’insegnamento in generale.

11

12

QUADRO ANALITICO-SINTETICO: quando una cosa  molto complicata da insegnare, la si pu scomporre in diverse parti, per poi studiare ogni parte una ad una e poi ricomporre il tutto. Il quadro analitico  quello che rappresenta le parti una ad una; quello sintetico mostra come si connettano insieme le varie parti. ESEMPLIFICAZIONE MORALE: l’educazione morale deve condurre il pensiero ai fatti opportuni che non si verificano nella vita pratica e nella scuola. Ogni maestro Deve insegnare la morale non con precetti, ma per mezzo dell’esempio di fatti scelti e presentati accuratamente. Tutte le materie si prestano all’insegnamento della morale per intuizione indiretta. ESEMPLIFICAZIONE DELL'ASTRATTO: i bambini concepiscono l'astratto tramite l'intuizione naturale. L’i...


Similar Free PDFs