Riassunto- Scienza- Politica 1 pdf PDF

Title Riassunto- Scienza- Politica 1 pdf
Author Iuliana Cuomo
Course Sociologia
Institution Università degli Studi di Napoli Federico II
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Scienza Politica Cotta, Della Porta, Morlino

Capitolo 1. La politica -Che cos’è la politica?  Molte definizioni -In una prospettiva di Indagine Empirica è utile porsi delle domande: 1) CHI?  AMBIGUITA’. Attori professionisti che vivono “di” e “per” la politica ma ANCHE altre figure che non sono politici e basta in quanto si collocano tra politica ed economia, o società o cultura. La Famiglia è stata l’attore principale della politica. Al giorno d’oggi ci sono i “”casi di parentela” come certe Dinastie Democratiche (ex. I Kennedy) con un ruolo politico non trascurabile. 2) COME?  VARIETA’. Il potere è la risorsa politica per eccellenza. L’avere potere ovvero la capacità di indirizzare i comportamenti degli altri ( ma non è il potere che caratterizza l’ambito politico, quanto i diversi ambiti a definire le diverse forme di potere: potere economico, spirituale ecc). La politica però ha una grande capacità: quella di assorbire modi comportamentale che derivano da esperienza molto diverse( ex. l’abbigliamento; la gestualità). 3) DOVE?  UBIQUITA’. La politica di caratterizza per un ambito ben definito entro il quale opera. E l’aspetto collettivo sembra essere un aspetto proprio della politica. MA la collettività non è necessariamente uno Stato o Sistema Politico : può esserci politica in una associazione o altro tipo di collettività. 4) PERCHE’?  MOLTEPLICITA’. Sono tanti gli obiettivi. Tuttavia esiste un obiettivo minimo che è L’ORDINE, che è un fine intermedio in quanto mezzo per il raggiungimento di altri fini. -Una entità è politica quando la collettività al suo interno, si pone il problema dell’ordine pacifico( anche se non è necessariamente risolto) e se ne assume la responsabilità. Le caratteristiche saranno: rapporti interni caratterizzate dalla coesione & rapporti esterni che si istaurano con le altre collettività politiche.

-LA POLITICA E’ : insieme di attività, svolte da uno o più soggetti individuali o collettivi, caratterizzate da comando, potere e conflitto ma anche da partecipazione, cooperazione e consenso, inerenti al funzionamento della collettività umana alla quale compete la responsabilità del controllo della violenza e della distribuzione di costi e benefici, materiali e non. -Ciò che differenzia l’entità politica dalle altre è il fatto che le prime controllano la violenza e ne hanno il monopolio esclusivo.

-Le Tre Facce della Politica: 1) POLITICS? Studio del potere, la sua natura, distribuzione trasmissione e il problema del suo esercizio e dei limiti. Questo studio si articola su due piani: l’analisi dei regimi politici & lo studio degli attori e processi che vi si svolgono. 2) POLICY? Intesa come programmi d’azione, provvedimenti e interventi che vengono proposti dagli attori politici e decisi nelle sedi politiche e che ricadono sulla vita quotidiana dei cittadini. Parliamo quindi delle Politiche Pubbliche il cui studio serve a rilevarne costi e benefici & il processo decisionale che ne sta alla base. 3) POLITY? Intesa come definizione dell’identità e dei confini della comunità politica. Quindi il territorio e la popolazione che è su quel territorio & le relative strutture e processi di mantenimento e cambiamento (ex. lo stato nazionale). Si distinguono polity fortemente centralizzate e omogenee & polity a elevato grado di decentramento e differenziazione. -Per una comprensione piena della realtà politica è necessario che tutti e tre gli aspetti siano presi in considerazione. -Tre Linee di trasformazione politica: Stato Nazionale  Democrazia 

Welfare State.

Capitolo 2. Metodologia della ricerca politica. -La Politica come Scienza per essere studiata, necessita di procedure Scientifiche e quindi la formulazione dei Quesiti di Ricerca. -Formula un Quesito di Ricerca attenendosi a 5 criteri imprescindibili: 1) Attenzione e interesse al problema. Avalutatività dello scienziato che però non potrà mai eliminare del tutto gli aspetti del proprio bagaglio culturale e per questo è necessario attenersi a delle Tecniche di Analisi tramite cui è possibile massimizzare l’oggetto dell’argomentazione scientifica. 2) Rilevanza del tema: la ricerca deve potere costituire la base per decisioni politiche o influenzare l’opinione pubblica. 3) Letteratura esistente in materie. 4) Formulazione precisa. 5) Spiegazione controllabile del fenomeno. -A questo punto è necessario definire I Concetti Empirici. • Un concetto empirico deve tradursi in qualcosa di rilevabile nella realtà( tramite operazionalizzazione) . • Gli Elementi del concetto sono: termine, significato, referente empirico. • Attenersi a Ancoraggio storico e Ancoraggio terminologico. • Tenere conto dei concetti affini (SARTORI) per: articolare con maggior chiarezza la ricerca & evitare duplicazione di significati o referenti. • Quindi non possono esserci Sinonimi e Omonimi • Per il Significato è utile fissare : connotazione( le proprietà del concetto) e denotazione ( estensione empirica del concetto Ovvero gli oggetti a cui il concetto si riferisce)  Scala d’ Astrazione in cui questi sono inversamente proporzionali.

-Operazionalizzare significa attribuire un contenuto empirico a concetti non immediatamente osservativi, tramite l’uso di Indicatori  espressione di un legame semantica fra il concetto più generale e un concetto più specifico, da cui deriva una Variabile direttamente rilevabile

attraverso categorizzazione e classificazione qualitativa o misura numerica. In quest’ultimo caso avremo Indici. -Gli indicatori si scelgono secondo: pertinenza teorica; più indicatori; contesto. -Il processo analitico di operazionalizzazione è stato schematizzato da Lazarsfeld: 1) formulazione del concetto empirico 2) individuazione delle dimensioni del concetto empirico 3) individuazione degli indicatori ritenuti importanti 4) se si giunge a misure quantitative si formulano Indici ( che riassumono il quantum empirico considerato come indicatore)

-Una volta definito, precisato il fenomeno e le sue dimensione di passa alla Ricognizione del Fenomeno cioè come questo si presenta nella realtà, tramite due strumenti: • CLASSIFICAZIONE: si individua un criterio distintivo tra diverse realtà e si attribuisco queste realtà a diverse classi. • Tipologie: si descrive la realtà, precedentemente definita, sulla base di più di un criterio distintivo. -Le due regole di Mill: • ESCLUSIVITA’: la classificazione deve comportare che una proprietà deve appartenere solo a una classe e non contemporaneamente a un’altra. • ESAUSTIVITA’: le classi che scaturiscono da un criterio devono comprendere tutte le realtà assumibili entro il fenomeno più generale che si sta studiando. - Una terza regola è utile tenere presente se si vuole costruire una tipologia: i criteri usati non devono sovrapporsi.

-Due problemi derivanti dall’uso di questi strumenti sono due: le varie classi o tipologie devono porsi sulla stesso piano di astrazione( ex. una non può essere più specifica delle altre); & operano una forte semplificazione della realtà perché operano una semplificazione di realtà complesse e multidimensionali. - Perciò per mantenere una maggior ricchezza di informazioni si ricorre ai Modelli  nozione specifica in cui diverse caratteristiche sono unitariamente connesse senza che vi sia classificazione e tipologia vera e proprio con l’indicazione esplicita di criteri discriminanti.

-Metodi di controllo empirico: • Sperimentale: la sperimentazione avviene tra due gruppi di individui. Consente di individuare la relazione tra due variabili, con la sicurezza che nessun’altra variabile è intervenuta. • Statistico: presuppone una misurazione quantitativa tramite dati numerici. Consente di isolare la terza variabile (interveniente) Parametrizzandola cioè convertendola in una costante. • Comparato: “la scienza politica non è scienza se non è comparata” ( Almond): o Si individua l’oggetto da comparareUnità di Ricerca o Si precisano paesi e periodi temporali da studiare o Si individuano le proprietà da comparare La comparazione può essere: Binaria; D’area; Multicasi • Studio del caso: si considera un unico caso e lo si esamina più a fondo. 4 tipi di studio del caso: o Ateorici: nessun impianto teorico o Interpretativi : con nozioni teorici(no sistematici ne approfonditi) o Generatori d’ipotesi: dove non c’è nessuna teoria e la creano

o Controllo di ipotesi: per confermare una teoria o falsificarla. -Lijphart suggerisce lo studio dei casi devianti: studio di singoli casi che deviano da generalizzazione largamente accettate e scoprire perché sono devianti. -Lo studio scientifico porta a generalizzazioni che saranno però limitate a causa dello spazio e del tempo definito di dati. -Fini della Scienza Politica sono essenzialmente conoscitivi e esplicativi. Un’eventuale efficacia pratica è solo indiretta. Di fatti non esiste un’applicabilità precisa e meccanica delle eventuali indicazioni emergenti dai lavori.

Capitolo 3. La disciplina: origini, temi, approcci. -Simbolicamente la data di nascita della Scienza politica è il 1896, data di pubblicazione degli “Elementi di scienza politica” di Gaetano Mosca -In Italia, nei primi anni ’50, emerge una definizione di scienza politica come conoscenza empirica della politica: • Si chiariscono i criteri di fondo:l’azione politica è ispirata a criteri razionali; è analisi empirica del rapporto fini/ezzi. • Si precisano gli strumenti di analisi: metodologia autonoma e linguaggio specialistico • Si dichiarano gli obiettivi di fondo: produrre una conoscenza utile per l’uomo politico

Capitolo 4. Democrazia, democrazie. -Democrazia: Potere del Popolo

-Definizione di Schumpeter: “il metodo democratico è lo strumento istituzionale per giungere a decisioni politiche , in base al quale singoli individui ottengono il potere di decidere attraverso un competizione effettuata tramite il voto popolare”. -Definizione di Sartori: “ sistema etico-politico nel quale l’influenza della maggioranza è affidata al potere di minoranze concorrenti che l’assicurano attraverso il meccanismo elettorale”. -Definizione minima: sono democratici tutti quei regimi che presentano almeno: • • • •

Suffragio universale Elezioni libere, competitive, ricorrenti e corrette Più di un partito Diverse e alternative fonti di informazione

-Definizione empirica: insieme di norme e procedure risultanti da un accordo-compromesso per la risoluzione Pacifica dei conflitto tra attori sociale e attori istituzionali. -La Democrazia è un regime che si caratterizza per la presenza di regole e istituzioni che bilanciano principi diversi. Ammettano l’incertezza dei risultati MA la certezza delle regole. -Democrazia Diretta & Democrazia Rappresentativa. -Lijphart ha individuato in base ai principi maggioritario e consensuale due modelli polari: Modello Westmister & Modello Consensuale -Democrazia Ideale: presuppone una Necessaria corrispondenza tra gli atti del governo e i desideri di coloro che en sono toccati, quindi una continua capacità di risposta (Responsiveness) del governo alle preferenze dei suoi cittadini, considerati politicamente uguali. -I due postulati di Dahl: 1) affinché un regime sia capace di risposta tutti i cittadini devono avere simili opportunità. 2) affinché esistano queste opportunità devono esserci 8 garanzie istituzionali.

-La Responsabilità è fatta valere attraverso la capacità di sanzione di chi vota, che potrà valutare le risposte governative alle proprie preferenze.

-Aspetti essenziali per la qualità democratica: • Esistenza di una opposizione • Efficienza degli apparati amministrativo e giudiziario • Una Cultura Civica, caratterizzata da: o Partecipazione o Attività politica vivace( che non metta però in dubbio l’autorità politica) o Impegno civile moderato o Fiducia nel proprio ambiente sociale o Rispetto per l’autorità o Diffusa alfabetizzazione o Assenza di disuguaglianza estreme -Dahl e La Prima Democratizzazione: individua due processi fondamentali quali l’ammissione del dissenso,opposizione, competizione tra le diverse forze politiche & inclusività cioè la percentuale della popolazione che ha titolo a partecipare, controllare e opporsi al governo. • Sono tre i percorsi ( scatola di Dahl): o Egemonie chiuse Oligarchia competitiva Democrazia o Egemonie chiuse Egemonie includenti  Democrazia o Egemonie chiuse dissenso+inclusività Democrazia

-Soglia di legittimazione: riconoscimento effettivo dei diritto civili(la cittadinanza civile) -Soglia di incorporazione: espansione del suffragio fino al voto paritariamente riconosciuto a tutti i cittadini (cittadinanza politica) -Soglia di rappresentanza: riduzione degli ostacoli per la rappresentanza di nuovi partiti

-Soglia del potere esecutivo: viene riconosciuta la responsabilità politica del governo nei confronti del parlamento e istituito il collegamento tra maggioranza parlamentare e governo.

Capitolo 5. Regimi non democratici. -Regimi Autoritari definizione di Linz: • Pluralismo limitato • Mentalità caratteristica (giustificazione ideologica): valori ambigui (patria, nazione, ordine) • Assenza o limitata mobilitazione politica • Leader o piccolo gruppo che esercita il potere • Limiti formalmente mal definiti ( ma prevedibili) entro cui il regime esercita il potere • Efficaci apparati repressivi • Assenza di reale garanzia dei diritti civili e politici.

-Regimi Totalitari: • Assenza di pluralismo • Partito unico con struttura burocratica e gerarchizzata • Presenza ideologica articolata e definita, finalizzata alla legittimazione e mantenimento del regime • Mobilitazione alta (alta partecipazione di massa) • Leader o piccolo gruppo al vertice del partito • Limiti non prevedibili al potere -Universo concentrazionista: per la quantità di persone coinvolte e lo sradicamento del tessuto sociale. -Istituzionalizzazione del disordine rivoluzionario: disordine civile e instabilità permanente. -Unione Sovietica & Germania Nazista

-Regimi Tradizionali: • Potere personale del sovrano • Decisioni arbitrarie che non devono essere giustificate su base ideologica • Uso del potere per fini privati • Nessuna struttura per la mobilitazione di massa • Esercito e polizia svolgono un ruolo centrale • Esempio di regime tradizionale: oligarchia competitiva.

-Regimi Militari Sottotipo “Autoritario”: I militari, o più spesso un settore delle forze armate, costituiscono l’attore del regime. Tale assetto politico nasce da un colpo di stato. In quanto all’ideologia si fa appello a principi o valori quali l’interesse nazionale, la sicurezza, l’ordine. • Presenza di un leader militare Tirannia Militare • Assenza di leader militare Oligarchia Militare

-Nordlinger ha individuato tre differenti tipi di regime: • Regime con militari moderatori: i militari hanno potere di veto & l’obiettivo è il mantenimento dello status quo e dell’ordine • Regime con militari guardiano: regimi militari veri e propri. I militari controllano direttamente il governo & obiettivo di ordine e razionalizzazione economica • Regime con militari governanti: controllo e penetrazione militare in strutture politiche, burocratiche e economiche. A volte tentano la formazione di un partito di massa che in caso positivo disegnerà un regime esercito-partito.

- PRETRIANESIMO le motivazioni dell’intervento militare:

• Interessi corporativi: in caso di disordine, i milotari intervengono per prevenire tagli di bilancio alle spse per la difesa o incrementarle • Reazione a interferenze civili: che limitano l’autonomia militare( quale può essere la creazione di milizie alternative) • Interesse di classe: politicizzazione delle classi inferiori e conseguente minaccia per le classi medie. • Interessi etnici o regionali

-Regimi civili-militari: Fondati su una alleanza tra militari, più o meno professionalizzati(con preparazione teorica, corpi differenziati, capacità manageriali) e civili. • Regimi burocratici-militari Secondo Linz : Questa coalizione è caratterizzata da burocrati e ufficiali. Non c’è un partito di massa Non ci sono elezioni libere quindi non c’è competizione Le istituzione tradizionali( chiesa, monarchia) hanno un posto rilevante. o Misure repressive per controllare le masse

o o o o

• Regimi corporativi o Partecipazione controllata o Rifiuta il conflitto di classe o Rappresentanza sulla base della unità politica o economica di appartenenza. o Sono Includenti se l’obiettivo minimo è l’equilibrio della società e si includono gruppi operai più importanti o Sono Escludenti se l’obiettivo è l’uso della coercizione per escludere i gruppi operai più importanti

• Populismo o Base sociale è costituita da masse urbane o Vi è spesso un leader carismatico o Un rapporto diretto tra massa e leader o Valori vaghi e ambigui o Ideologia basata su valori di progresso, industrializzazione, nazionalismo • Regimi esercito-partito o Attori principali sono partito e esercito o Struttura di massa articolata che svolge compiti di mobilitazione di massa o Controllo della popolazione

-Regimi Civili: Vicino al totalitarismo e ruolo preminente del partito unico • Regime nazionalista: o Nasce da una lotta per l’indipendenza nazionale diretta spesso da un leader carismatico o I militari hanno un ruolo secondario e accettano il ruolo delle élites nazionaliste civili • Regime comunista: o Partito unico o Controllo della società o I militari hanno ruolo di garanti del regime o Ideologia marxista-leninista o Diffusione delle strutture politiche-partitiche a tutti i livelli della società o Differenza con il totalitarismo è la presenza di qualche grado di pluralismo limitato (post-totalitario) • Regime fascista: o Leader carismatico legato a un partito, con tendenze totalitarie o Presenza di istituzioni tradizionali o Ideologia fortemente nazionalista

o Antiliberalismo, antiparlamentarismo, anticomunismo o Integrazione e solidarietà nazionale o Uso della violenza o Stili esteriori retorici e romantici o Gli iniziali gruppi sociali di riferimento sono i giovani o Alta mobilitazione senza ideologia politica • Regimi di mobilitazione a base religiosa: o Struttura di mobilitazione molto articolataclero o Ideologia complessa che disciplina ogni momento dell’affiliatocredente (ex religione musulmana)

- Regimi di Transizione: Continuum tra autoritarismo e democrazia. Presentano forme proprie della democrazia ma al tempo stesso conservano forme dell’autoritarismo  Rottura della limitazione del pluralismo del precedente regime autoritario  Emergono le opposizioni  Assenti forme di repressione poliziesca

-La Crisi Autoritaria: 1) Instaurazione 2) Consolidamento: crisi/persistenza stabile/persistenza instabile 3) Crisi

Capitolo 6. Democrazia e mutamenti. -Crisi DELLA democrazia: insieme di fenomeni che alterano il funzionamento dei meccanismi tipici di quel regime.

-Crisi NELLA democrazia: arresto o cattivo funzionamento di strutture e meccanismi cruciali del regime. -CRISI: limiti e condizionamenti dei diritti politici e della competizione politica. CROLLO: (caduta) i caratteri fondamentali del regime saltano e una diversa democrazia o regime autoritario vengono instaurati in domo discontinuo  a seguito di un colpo di stato, una guerra, invasione ecc.

-Svolgimento della crisi democratica: 1) Crescita della radicalizzazione, frammentazione partitica, crescita della partecipazione, instabilità governativa. Più manifestazioni e dimostrazioni. Frequenti crisi di governo. Aumentano inefficacia decisionali illegittimità del regime democratico. PERO’ è ancora possibile arrestare il circolo vizioso. Se questo non ha successo o non viene ricercato si passa a(punto due) 2)Pone le condizioni per il crollo del regime. Crescita di violenza, della politicizzazione dei poteri neutrali

-Teoria dell’Ancoraggio ( MORLINO): quanto minore è la legittimità goduta da un certo assetto democratico tanto più forte e sviluppate devono essere una o più ancora; se invece esiste o si sviluppa gradualmente un’ampia legittimazione allora le ancore possono rimanere deboli e non sono essenziali al consolidamento. Le 4 Ancore: • ...


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