elementi di scienza politica PDF

Title elementi di scienza politica
Course Scienza Politica
Institution Università Cattolica del Sacro Cuore
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appunti presi a lezione...


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La scatola di Dahl: Storicamente si può vedere l’evoluzione della democrazia come una traiettoria che parte da un punto di partenza comune. fino al ‘700, dice Dahl, gli stati europei erano delle egemonie chiuse (pochi che governavano la politica e non accettavano nessun altro, ed erano generalmente sovrani e nobili). Dall’egemonia chiusa possiamo vedere che alcuni stati hanno avviato semplicemente l’accettazione della competizione tra élite perché un sovrano può essere consigliato e la competizione nasce per diventare il consigliere del sovrano, oppure quando il potere del sovrano lentamente viene eroso nasce una nuova classe politica che è quella dei funzionari che fanno politica e diventano cancellieri, quelli che comandano davvero relegando sempre più il sovrano ad un potere solo formale e rappresentativo. L’accettazione della competizione avviene con il riconoscimento di alcuni diritti: il diritto portare interessi, il diritto di esprimere opinione, il diritto di parola e il diritto di informazione. Quindi non è un progetto proprio politico, ad esempio in Gran Bretagna all’interno di una élite ristretta (nobili e ricchi) si innesca un processo di competizione perché si sono sviluppate delle risorse diverse: il latifondo e il capitale. C’è sostanzialmente un ceto produttivo che ha la capacità di influenzare la politica, ma all’interno di quel ceto non c’è l’omogeneità che c’era in passato quindi è necessario che venga riconosciuto il diritto di tutti: parola, opinione, fede e proprietà diverse. In altri paesi come la Francia e la Russia quello che avviene è il contrario, si ha l’ampliamento della partecipazione quindi ad esempio con la Rivoluzione Francese, il terzo stato, ovvero coloro i quali erano esclusi dalla politica vengono accettati ed entrano in politica, così quindi ampliano il diritto di poter esprimere la propria preferenza e di incidere sulla politica (questo si può osservare tramite il diritto di voto). I primi due sentieri portano a un cambiamento di regime rispetto all’egemonia chiusa, nel caso della competizione la Gran Bretagna alla fine del ‘700 diventa un’oligarchia competitiva, sono sempre pochi a comandare e la partecipazione politica è sempre ristretta, ma essendo competitiva quindi c’è all’interno della coalizione dominante uno dei processi della democrazia che è l’alternanza, chi è al potere non deve rendere conto a tanti, ma in qualche modo ai suoi cari. Nel caso dell’egemonia includente rimane il principio egemonico e chi comanda non ha alternanza, ma è includente quindi ciò che avviene si ha perché c’è una partecipazione di massa. Sono due processi diversi che portano a due tappe intermedie verso la democrazia che sono molto diverse, quello che Dahl dice è che se guardiamo in Europa, la traiettoria della Gran Bretagna ha visto prima l’allargamento dei diritti civili e poi lentamente un’accettazione dei diritti politici quindi dopo aver accettato la competizione politica, accetta anche l’allargamento del suffragio, dunque non era ancora un regime democratico, ma aveva in luce una componente importante. Lo stesso discorso si ha per l’egemonia includente, non ancora un regime democratico, ma seguito, dopo un’apertura della partecipazione, da una accettazione della competizione. La differenza tra i due sentieri è solo la conseguenza dei due processi. In Europa i primi stati che si sono democratizzati hanno seguito questo processo sviluppatosi in secoli. Gli stati che si sono democratizzati recentemente compiono il terzo sentiero, ovvero sviluppano entrambi i processi contemporaneamente e in questo caso avviene velocemente quindi hanno scritto delle costituzioni in tempi brevi e si è accettato di riconoscere e tutelare i due processi fondamentali dell’accettamento della competizione e dell’ampliamento della partecipazione politica. In Europa questo processo a due stadi ha garantito ai regimi di rafforzarsi e ha concesso ai regimi di diventare democrazie stabili adattandosi nel tempo, invece gli stati di recente democratizzazione molte volte non durano nel tempo perché hanno svolto queste due fasi velocemente e non hanno avuto la capacità di consolidarsi e rafforzarsi. Questo modello ci permette di spiegare perché in Europa la democrazia è stata più stabile che altrove. Il contributo di Samuel Huntington è centrato sul tema della democratizzazione, dice di osservare gli stati che si sono democratizzati nel tempo e osserveremo che il processo di democratizzazione nel mondo è avvenuto in tre ondate cioè ci sono stati tre momenti principali in cui la democratizzazione è stato un fenomeno diffuso, non a caso sono state ondate, perché per ogni ondata, dopo un periodo di sviluppo della democrazia, c’è stato un periodo di riflusso ovvero di ritorno indietro ritornando non-democratici:







Prima ondata (dal 1828 - data del primo suffragio universale americano – al 1918): è un processo molto lento che porta un certo processo diffusione della democrazia che non ha origini politiche, ma è il risultato di cause socio-economiche che portano la società a cambiare e alla formazione di un gruppo sociale critico per il funzionamento dell’economia e che prima non aveva possibilità di espressione politica perché non c’era: gli operai. Gli stati che si avvicinano al percorso democratico lo fanno per dare una soluzione ad un problema enorme, gli operai sono tanti e si deve evitare che si ribellino e scioperino, dunque se non si accontentano le pretese degli operai essi rifiutano di lavorare mandano l’economia in tilt. La prima ondata è quindi una conseguenza politica dell’industrializzazione, sistemi politici che di fronte alle opportunità di scegliere la repressione o scendere a compromessi, scelgono la seconda opzione. Quest’ondata finirà con la prima guerra mondiale. Seconda ondata (1945-1965): si ha perché dopo la Seconda Guerra Mondiale la lezione importante che viene appresa è che i regimi totalitari che erano stati responsabili di questa guerra portano con sé una serie di problemi che rendono la democrazia la soluzione migliore. La seconda causa è che si assiste anche alla grande ondata di decolonizzazione per cui gli stati sulla scena mondiale da 40 diventano più di 150 e scrivono nuove costituzioni quindi si danno un nuovo assetto politico e si proclamano stati democratici già dagli anni ‘50/’60, ma di fatto questi poi interrompono il loro processo e anzi lo invertono. Terza ondata (1974-2000): si ha con la rivoluzione in Portogallo, in questo momento l’esperienza portoghese comincia ad essere replicata in tutto il mondo e nasce quindi dal fenomeno dall’emulazione cioè “si segue l’esempio di”, infatti dopo il Portogallo si democratizzano una serie di stati che vanno dall’America latina, all’Africa e passando per l’Europa orientale, l’unica eccezione geografica è rappresentata dagli stati uniti d’oriente....


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