Sintesi mercati finanziari PDF

Title Sintesi mercati finanziari
Course Mercati finanziari
Institution Università degli Studi di Napoli Federico II
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Ottimo materiale integrativo e talvolta sostitutivo...


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SINTESI PRIMA PARTE LEZIONI 18/19.04.07 L’ autogenesi è il fenomeno attraverso il quale il volume dei rapporti di provvista e d’impiego han-no una dimensione maggiore della moneta legale metallica o cartacea originariamente immessa nel circuito creditizio. Dove tra moneta metallica e moneta cartacea esiste una differenza fondamentalmente:  La moneta metallica è caratterizzata sia da un valore intrinseco, il metallo prezioso con cui è coniata, sia da un valore facciale, che corrisponde a quello enunciato sulla moneta.  La moneta cartacea è invece caratterizzata dal solo valore facciale. I fenomeni che limitano il processo di autogenesi sono tre: 1. la riserva tecnica; 2. la riserva obbligatoria; 3. le esigenze di spesso della clientela. La riserva tecnica è la riserva che la banca stima necessaria per gestire i rapporti con la clientela e quindi non è soggetta ad alcun vincolo normativo; la riserva obbligatoria è quella imposta dallo Stato agli istituiti creditizi bancari per limitare l’intensità del processo di autogenesi del credito. L’ effetto della riserva tecnica e della riserva obbligatoria è quello di limitare il processo di auto-genesi del credito che altrimenti tenderebbe all’infinito. Le motivazioni che portano alla creazione di queste due riserve sono diverse:  La riserva tecnica risponde a esigenze di liquidità delle relazioni che ogni singola banca istaura con la clientela;  La riserva obbligatoria risponde ad una valutazione dell’interesse collettivo a gestire la capa-cità della banca di creare strumenti di pagamento partendo da una certa quantità di moneta immessa nel circuito creditizio e quindi si interviene per regolare il processo di autogenesi del credito:  All’aumentare della riserva obbligatoria si riduce il processo di autogenesi del credi-to;  Al ridursi della riserva obbligatoria si amplia il processo di autogenesi del credito. La banca di emissione è quella le cui banconote hanno il privilegio di dover essere accettate in pa-gamento e quindi sono quelle dotate di potere liberatorio e di corso forzoso, mentre quelle delle al-tre banche circolano su base meramente fiduciaria.  Per potere liberatorio si intende che il debitore si libera della sua obbligazione a pagare uti-lizzando invece della moneta legale la moneta bancaria (strumenti surrogati o alternativi alla monta legale) emessa dalla banca di emissione.  Per corso forzoso si intende l’introduzione del divieto a richiedere la conversione della ban-conota in moneta legale. La banca centrale è quella che dirigi il sistema, cioè ha una posizione centrale nel sistema banca-rio. La funzione monetaria è la capacità del sistema a creare strumenti alternativi rispetto alla moneta legale. Ogni giorno alla chiusura delle operazioni di sportello si realizza il cosiddetto regolamento di stanza con il quale piuttosto che dar luogo ad una serie di scambi bilaterali di ogni banca con tutte le altre si dà luogo ad un organismo centrale che viene chiamato stanza di compensazione solitamente ge-stita dalla banca centrale la quale fa una serie di rilevazioni contabili, cioè per ciascuna banca va ac-cende ogni giorno un conto nel quale va a registrare gli importi di tutti gli assegni che tratti su quel-la banca sono stati negoziati da altre banche, e poi regola i rapporti per le differenze. Le operazioni di provvista originaria delle banche consistono nella raccolta di depositi che assu-mono tipicamente la forma del deposito a vista o del deposito a termine.  Il deposito a vista è caratterizzato dalla possibilità del depositario di esigere in qualunque momento il rimborso del deposito.  Nel deposito a termine il rimborso soggiace invece ad un determinato termine di scadenza, prima di quel termine non può essere movimentato. Da questa considerazione deriva una ulteriore distinzione tra:  il regolamento a vista, nel quale non si frappone alcun intervallo temporale tra il momento in cui si decide di utilizzare e la possibilità di utilizzare la disponibilità.  il regolamento a termine, nel quale la possibilità di utilizzare soggiace ad un determinato termine. Sulla distinzione tra regolamento a vista e regolamento a termine si fonda la distinzione tra interme-diari creditizi bancari e intermediari creditizi non bancari:  definiamo banche gli intermediari, in senso tecnico-economico, che raccolgono e impiegano senza vincoli di scadenza temporale, cioè la banca è l’intermediario del credito che pratica un regolamento a vista;  definiamo intermediari creditizi non bancari gli intermediari che praticano forme di ge-stione con la clientela che prevedono un regolamento a termine. Da ciò si deduce che mentre le banche svolgono la funzione monetaria, gli intermediari creditizi non bancari prevedendo un regolamento a termine non svolgono una funzione monetaria. LEZIONE 26/27.04.07 L’ATTIVITA’ DI PROVVISTA Facciamo qualche osservazione alle modalità con cui le banche e gli intermediari creditizi non ban-cari gestiscono la loro tesoreria, cioè il flusso delle entrate e delle uscite monetarie. o L’intermediario non bancario riceve una somma e sa che può utilizzare questa somma fino ad una certa data, avendo cognizione di questo elemento è in grado di modellare la sua atti-vità di impiego incrociando al limite le scadenze dei singoli impieghi con quelle delle singo-le provviste. o La banchiere contrariamente all’intermediario creditizio non bancario non conosce i termini di scadenza contrattuale dei rapporti di provvista e di impiego, tuttavia è in grado di cono-scere in base all’analisi statistica della dinamica dei rapporti con la clientela quali sono le dinamiche globali della provvista e dell’impiego. Nella tesoreria della banca noi non abbiamo più l’incrocio tra singolo rapporto di provvista e sin-golo rapporto di impiego, ma abbiamo una gestione che prende in considerazione il complesso dei rapporti intrattenuti con la clientela ed in funzione dei quali sviluppa due strumenti alternativi: 1. la funzione monetaria; 2. la riserva tecnica; 3. una riserva costituita da titoli aventi rapida possibilità di smobilizzo, ovvero bassa duration (investimenti di portafoglio). Man mano che si sviluppa la funzione monetaria si riduce la necessità della banca di destinare parte dei depositi a riserva tecnica. Nella tesoreria degli intermediari creditizi non bancari si deve prendere in considerazione l’eventua-lità che il cliente non adempia, il rischio di credito incombe con due manifestazioni tipiche: 1. quello dell’inadempimento in assoluto, cioè il denaro prestato non torna più in tutto o in parte; 2. quello dell’adempimento ritardato. Se sussistono queste due eventualità evidentemente l’intermediario creditizio non bancario può di-sporre di una riserva alternativa che consiste nelle stipulazione di una linea di credito con una ban-ca, la quale consenta di saltare gli sfasamenti temporali tra le scadenze dei rapporti di provvista e di impiego. Si possono manifestare due fenomeni: 1. la provvista anticipi la realizzazione della provvista, ovvero ho bisogno di risorse finan-ziarie da destinare all’impiego ma non ho ancora realizzato l’attività di provvista, faccio capo alla relazione con la banca per attingere le risorse finanziarie nella fase iniziale (fin quando cioè non ho realizzato il collocamento); 2. la provvista anticipi l’attività di impiego, ovvero ho realizzato il collocamento ma non va-do a realizzare immediatamente l’impiego, la esuberanza che si è creata la vado ad utilizzare per realizzare un deposito presso la banca che andrà in seguito ad utilizzare man mano che si realizza la liquidità di impiego. Le operazioni di provvista consistono nella raccolta dei depositi che assumono tipicamente la forma:  del deposito a risparmio, libero o vincolato, rappresentato da: 1. libretto; 2. sottoscrizione di obbligazioni bancarie; 3. certificati di deposito.  del deposito libero in conto corrente.

Il libretto è una ricevuta continuamente aggiornata sulla quale si prende nota dei versamenti eseguiti, delle movimentazioni di prelievo e della liquidazione periodica dell’interesse. I depositi vincolati sono caratterizzati anche alternativamente da:  termine condizionale: il deposito si rende disponibile al verificarsi di un determinato evento o di una determinata condizione;  vincolo cumulare: si crea un deposito a nome dell’infante e la disponibilità è soggetta al raggiungimento della maggiore età;  vincolo giudiziario: quel deposito sarà disponibile solo all’esito dell’accertamento giudiziario. Il buono fruttifero è una ricevuta della costituzione del deposito sulla quale viene indicata la scadenza dello stesso. Le obbligazioni bancarie è un deposito o prestito a termine e rappresentano una parte della provvista delle banche. Le obbligazioni bancarie possono essere emesse per tagli minimi unitari non inferiori ad € 10.000, in un’unica soluzione oppure per tranche. Risultano essere caratterizzate sia da un mercato autonomo sia da un mercato assicurato dalla banca stessa. Il prezzo della obbligazione bancaria rinegoziato dalla banca è legato alla dinamica dei tassi di interesse. Le operazioni bancarie possono essere regolate per cassa o in conto corrente. Mentre il regolamento per cassa si basa essenzialmente sull’uso della moneta legale, il regolamento in conto corrente si basa sull’uso della moneta fiduciaria o di quella scritturale ne consegue che è suscettibile ad alimentare la funzione monetaria. I rapporti di conto corrente vengono distinti in:  rapporti in conto corrente di corrispondenza attivi,  rapporti in conto corrente di corrispondenza passivi. Dobbiamo tenere presente che con riferimento ai rapporti di conto corrente distinguiamo quattro nozioni di saldo e cioè: 1. saldo contabile,cioè la somma algebrica di tutti gli addebitamenti e di tutti gli accreditamenti registrati in conto con riferimento alla data di esecuzione e\o di registrazione; 2. saldo liquido,cioè la somma algebrica di tutte le partite la cui valuta (cioè la data da cui inizia o cessa la contabilizzazione degli interessi) è già maturata. In tale ipotesi ove venga eseguiti degli addebitamenti per importi che pur trovando capienza nel saldo contabile, eccedono il saldo liquido con riferimento alla valuta assegnata ai suddetti addebitamenti, il conto risulta scoperto per valuta. 3. saldo disponibile, cioè la somma di tutte le partite regolate in conto di cui sia accertato l’esito. 4. saldo indisponibile, cioè la somma di tutte le partite di cui non sia ancora accertato l’esito. Le nozioni di saldo liquido e di saldo disponibile rispondono a motivazioni diverse:  il saldo liquido identifica la data a martire dalla quale si calcolano gli interessi;  il saldo disponibile è legato alla percezione del rischio insito nella negoziazione di titoli di credito dei quali al momento della negoziazione non è ancora noto l’esito. in relazione alle varie tipologie di saldo che abbiamo individuato distinguiamo tre prospetti: 1. il saldo contabile viene individuato dall’estratto conto; 2. il saldo liquido viene determinato dalla staffa o scala o riassunto scalare; 3. il saldo disponibile viene individuato dal prospetto di liquidità; da un punto di vista temporale questi tre prospetti camminano su strade completamente distinte e separate tra loro e che rispondono: 1. ad una LOGICA PURAMNTE CONTABILE l’estratto conto; 2. ad una LOGICA ECONOMICA o DI LIUIDAZIONE DEGLI INTERESSI la staffa; 3. ad una LOGICA DI GESTIONE DEL RISCHIO il prospetto di liquidità. Con riferimento alla nozione di saldo indisponibile va posto in evidenza che, dall’eventuale utilizzo di saldi relativi a versamenti di assegni di cui non è ancora noto l’esito trae origine per la banca posizioni di rischio connesse con il recupero delle somme frattanto anticipate. Con riferimento a questo profilo di rischio la banca può svolgere la sua valutazione con riferimento a due criteri: 1. l’apprezzamento della qualità del negoziato; 2. la bontà del negoziato. La valutazione di questi due profili porta alla definizione di particolari linee di credito il cosiddetto fido assegni o fido per negoziazioni o fido tecnico, ovvero la linea di credito accordata dalla banca al cliente in funzione della disponibilità dalla banca ad assumere il rischio che può derivare dalla negoziazione di assegni e di titoli che sono tratti su altre banche o di cui al momento della negoziazione non è ancora noto l’esito. Per ogni rapporto di conto vengono inoltre stabilite due condizioni: 1. la condizione di valuta legata all’accertamento della data da cui inizia o cessa l’accertamento degli interessi; 2. la condizione di disponibilità legata alla percezione del rischio che il titolo torni insoluto. Dobbiamo ora soffermarci sulle linee di credito le quali si suddividono in:  linea di credito rotativa è quella in funzione della quale ogni versamento ha l’effetto di ripristinare la linea i credito preesistente;  linea di credito una tantum è quella in funzione della quale il versamento ha effetto solutorio, cioè in seguito al quale il rapporto di credito cessa di esistere.

LEZIONE 2.05.07 Gli investimenti di portafoglio sono acquisizioni di valori mobiliari i quali possono avere la funzio-ne di serbatoio di liquidità, cioè sono investimenti mantenuti in essere in funzione della possibilità di acquisire attraverso il suo utilizzo una disponibilità di risorse liquide. L’operazione di riporto è una operazione con la quale vengono negoziate contestualmente due rapporti uno a pronti,l’altro a termine Del riporto abbiamo tre denominazioni: 1. il riporto è una tecnica con la quale si tende a far slittare il termine di chiusura di un rapporto qualora non si abbia la disponibilità per farlo. 2. il contratto di pronti contro termine, cioè io vendo (o acquisto) i titoli che sono in mio portafoglio a pronti, obbligandomi contestualmente a riacquistare (o rivendere) gli stessi titoli ad una certa data, a termine, ad un prezzo già predeterminato. Del contratto pronti contro termine conosciamo tre varianti:  proposta come alternativa alla negoziazione dei depositi nei rapporti tra banca e cliente, in quanto mentre per i depositi si prevede un regime tributario più oneroso del 27% per i contratti di pronti contro termine si prevede un imposta minore del 12,50%. Naturalmente da ciò si deduce che le due operazioni avranno un tasso di interesse diverso: per il deposito sarà più alto, mentre per i contratti di pronti contro termine risulterà essere più basso. Questa operazione incontra una limitazione nella disponibilità di portafoglio della banca. Contabilmente quando andiamo a realizzare questa operazione la trattiamo alla stregua di un rapporto puramente finanziario, quindi evidenziamo una entrata di cassa contro accensione di un debito nei confronti della clientela; al momento della chiusura del rapporto andremo ad estinguere il debito contabilizzato separatamente agli interessi.  Inteso come tecnica di regolamento dei rapporti nel mercato interbancario, cioè il mercato su cui operano le banche. Nel ambito del mercato interbancario ci sono delle banche le quali hanno eccedenza di provvista e ci sono delle banche le quali hanno una provvista inferiore rispetto alle loro possibilità di impiego. Le banche che sono in condizioni di eccedenza trasferiscono le risorse eccedenti alle banche deficitarie, questo trasferimento può assumere due forme:

1.

finanziamento vero e proprio, la banca in condizioni di eccedenza concede credito alla banca deficitaria, oppure costituisce un deposito presso la banca deficitaria.

2.

3.

attraverso la forma del pronti contro termine, il finanziamento viene concesso tramite cessione di titoli dalla banca deficitaria all’altra banca e 3. quindi acquisizioni delle corrispondenti disponibilità.  Riferito ai rapporti tra banca centrale e banche del sistema al fine di regolare la liquidità del sistema. Per conseguire gli obiettivi di accrescere o ridurre la liquidità del sistema la banca centrale dispone di vari strumenti: 1. la riserva obbligatoria, 2. intrattiene rapporti di conto con le banche del sistema, 3. si propone sul mercato per negoziare operazioni di pronti contro termine ( operazioni temporanee in titoli) proponendosi di volta in volta come riportato o come riportatore: o assume la posizione di riportato, cioè vende titoli a pronti e li riacquista a termine, per ridurre la liquidità del sistema; o assume la posizione di riportatore, cioè acquista a pronti e li rivende a termine, per aumentare la liquidità del sistema. lo swap o scambio è finalizzato al controllo e alla gestione del rischio di cambio, ovvero il rischio che si profila tutte le volte che vengono intrattenuti dei rapporti in valuta diversa da quella di conto. La liquidità interna del sistema è infatti determinata da:

o o

una componente interna,cioè la liquidità che si genera e che corrisponde alla moneta avente corso legale nell’ambito del sistema; la componente estera. La Banca Centrale può decidere di alimentare o meno questa componente e l’alimenta offrendosi sul mercato per negoziare degli swap a basso prezzo.

LEZIONE 3.05.07 L’ATTIVITA’DI IMPIEGO Il mutuo è un rapporto di prestito identificato per solito con la concessione della disponibilità di una certa somma per la quale viene stabilito un termine di scadenza a maturazione del quale la somma deve essere restituita. In alternativa al regolamento in mutuo noi possiamo avere anche una serie di operazioni le quali trovano regolamento in conto corrente. Se il rapporto prende la forma dell’apertura di crediti in conto corrente la banca da luogo alla concessione di una linea di credito che viene contabilizzata solo a partire dal suo effettivo utilizzo; inoltre pur essendo previsto in talune circostanze che l’utilizzo sia unico solitamente è una linea di credito a carattere rotativo, caratterizzata dalla liquidazione periodica degli interessi. L’apertura di credito, sia o non sia regolata in conto corrente, può essere: o sia a tempo indeterminato, valida cioè fino a revoca ; o sia a tempo determinato, con validità limitata ad un certo periodo di tempo. Tale ipotesi ricorre nel caso dei cosiddetti crediti stagionali o crediti di campagna (cosi denominati perché destinati a finanziare una specifica campagna d’acquisto). Distinguiamo tre tipologie di commissioni: 1. la commissione di finanziamento o di assicurato finanziamento, tende ad assicurare alla banca indipendentemente dagli effettivi utilizzi una remunerazione per il suddetto impegno di tesoreria; 2. la commissione di massimo scoperto, viene calcolata sull’effettivo utilizzo dell’importo accordato, cioè sul massimo saldo debitore accumulato dal cliente nel periodo considerato, ed è quindi legato all’effettivo utilizzo della concessione; 3. la commissione di mancato utilizzo viene calcolata sulla parte del fido accordato ma non utilizzato. È legata a particolari categorie di crediti quali le cosiddette Evergreen, le quali sono caratterizzati da affidamenti di elevati importi. U n altro rapporto che la banca intrattiene con i clienti è l’operazione di sconto, ovvero la banca si rende cessionaria di un credito non ancora scaduto, del quale, previa deduzione dell’interesse e delle competenze accessorie, anticipa il pagamento mettendo a disposizione del cliente, denominato scontista, il netto ricavo dell’operazione. Questa cessione può avvenire con l’apposizione di due clausole: 1. la clausola PRO-SOLVENDO, la banca si rende acquirente del credito ma non se ne assume il rischio; 2. la clausola PRO-SOLUTO, la banca si rende acquirente del credito e se ne assume anche il rischio. Quando si negozia un’ operazione di sconto gli interessi sono liquidati in via anticipata, abbiamo i cosiddetti interessi anticipati. Per calcolare l’importo degli interessi dovuti per l’operazione di sconto si possono applicare due formule:

1.

lo sconto razionale, viene calcolato applicando il tasso d’interesse al calore attuale: Va =

2.

365* C 365+i*g

lo sconto commerciale (appiccato generalmente alle operazioni di sconto bancario) viene calcolato applicando il tasso d’interesse al montante invece che al valore attuale:ù Va = C*i*g 365

In cui: va = valore attuale

C = capitale da scontare i = tasso d’interesse g = tempo (espresso in giorni) CONTABILIZZAZIONE DELL...


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