Riassunto economia degli intermediari finanziari PDF

Title Riassunto economia degli intermediari finanziari
Author Anonymous User
Course Economia dei mercati e intermediari finanziari
Institution Libera Università Internazionale degli Studi Sociali Guido Carli
Pages 92
File Size 1.7 MB
File Type PDF
Total Downloads 90
Total Views 689

Summary

ECONOMIA DEGLI INTERMEDIARI FINANZIARI Prof. Cerri CAPITOLO 1 – INTRODUZIONE PERCHE’ UNO STUDIO SU MERCATI E INTERMEDIARI FINANZIARI?: La fine del secolo scorso è stato caratterizzato dal boom dei mercati finanziari negli USA e in Europa. Tuttavia nei primi anni del 2000 è diminuito il progresso del...


Description

ECONOMIA DEGLI INTERMEDIARI FINANZIARI Prof. Cerri

CAPITOLO 1 – INTRODUZIONE PERCHE’ UNO STUDIO SU MERCATI E INTERMEDIARI FINANZIARI?: La fine del secolo scorso è stato caratterizzato dal boom dei mercati finanziari negli USA e in Europa. Tuttavia nei primi anni del 2000 è diminuito il progresso del mercato azionario. Negli anni ’90 il valore dei titoli trattati nei mercati USA ha riportato un aumento vertiginoso tuttavia i mercati dell’Asia sud orientale, dell’America meridionale e della Russia hanno avuto andamenti variabili. Dal 2007 il sistema finanziario mondiale è stato investito da una crisi enorme. In passato erano le banche a fornire tutti i servizi finanziari ma dagli anni ’30 il crollo economico e industriale portò alla scissione di queste attività e al loro esercizio da parte di soggetti indipendenti. Dagli anni ’70 la diffusione di nuove e poco regolamentate società di intermediazione finanziaria ha portato a un’ulteriore specializzazione delle funzioni. Oggi grazie alla regolamentazione e all’innovazione tecnologica e finanziaria fanno si che un intermediario finanziario (IF) possa fornire tutti i servizi. La concorrenza è globale. Vi è attenzione al profitto. Per essere in grado di assumere corrette decisioni di investimento e finanziamento sia gli IF si gli investitori devono conoscere i vari flussi di fondi nell’economia e la struttura e il funzionamento dei mercati finanziari. Oni mercato dipende dagli IF. MODALITA’ ORGANIZZATIVE DI TRASFERIMENTO DELLE RISORSE FINANZIARIE: Il sistema finanziario (insieme integrato di strumenti, istituzioni e mercati finanziari) trasferisce le risorse finanziarie dai soggetti risparmiatori ai soggetti investitori (funzione creditizia o allocativa), garantisce l’efficiente funzionamento del sistema dei pagamenti (funzione monetaria in senso stretto) e trasmette gli impulsi di politica monetaria al sistema economico (funzione monetaria in senso ampio). Il trasferimento di risorse finanziarie può avvenire con lo scambio diretto autonomo (i soggetti di domanda datori di fondi e di offerta di risorse prenditori di fondi si incontrano senza che alcun intermediario assuma posizione negli scambi), con lo scambio assistito (l’intermediario svolge una funzione di ricerca e selezione della controparte per rendere compatibili le esigenze dei due soggetti) e con lo scambio indiretto o intermediato (l’intermediario si interpone tra i soggetti assumendo una propria posizione a credito nei confronti del prenditore di fondi e a debito verso il datore di fondi). Le prime due modalità si caratterizzano per il fatto che il trasferimento avviene tramite strumenti finanziari progettati dai prenditori di fondi e negoziati sul mercato mobiliare. Nel terzo caso gli strumenti finanziari sono costruiti dagli intermediari che modulano le caratteristiche tecniche in base alle preferenze dei soggetti. I sistemi finanziari di origine anglosassone manifestano una prevalenza degli scambi attraverso il circuito diretto (mercato, operano società ad azionariato diffuso), i sistemi dei paesi europei presentano una prevalenza degli scambi attraverso il circuito indiretto (intermediari, operano imprese familiari o statali).

PANORAMICA DEI MERCATI FINANZIARI: I mercati finanziari sono aggregazioni di scambi finanziari che si realizzano con la negoziazione di strumenti finanziari. Possono essere distinti in riferimento alle dimensioni. - Mercati primari e mercati secondari: Sui mercati primari hanno luogo le nuove emissioni da parte degli utilizzatori di fondi di strumenti finanziari per finanziare nuovi progetti o per far fronte a necessità produttive quando i fondi generati all’interno non sono sufficienti per soddisfare tali necessità (soggetti in deficit). Gli utilizzatori di fondi emettono strumenti finanziari che vengono acquistati dai fornitori di fondi che sono soggetti in surplus. Negli USA le transazioni sono gestite dalle banche di investimento, in Italia da intermediari specializzati o banche universali. Ricorrendo alle banche di investimento, l’emittente si sottrae al rischio e ai costi che sosterrebbe se lui stesso effettuasse il primo collocamento sul mercato. Un emissione sul mercato primario può essere effettuata con offerta al pubblico o tramite collocamento privato (l’emittente ricerca un acquirente istituzionale disposto ad acquistare l’intera emissione dei titoli). fra gli strumenti finanziari del mercato primario vi sono le emissioni di azioni effettuate dalle società al momento della loro prima quotazione che prendono il nome di Offerte Pubbliche di Sottoscrizione, emissione di azioni o obbligazioni da parte di società già quotate. Nei mercati secondari gli strumenti finanziari emessi nei mercati primari sono negoziati. In tali mercati gli acquirenti dei titoli sono operatori economici che hanno fondi in eccesso mentre i venditori hanno necessità di liquidità. Gli operatori economici non devono sopportare i costi connessi alla ricerca diretta di acquirenti o venditori. Solitamente in tale mercato l’intermediario mobiliare fa da tramite fra acquirente e venditore e l’emittente iniziale non è coinvolto nel trasferimento. Vengono negoziati azioni, obbligazioni, tassi di cambio, strumenti derivati (che dipendono da titoli precedenti o attività sottostanti) e titoli ibridi (obbligazioni con diritto di opzione). Gli investitori hanno l’opportunità di negoziare rapidamente i titoli al loro valore di mercato e di acquistare titoli con vari profili di rischio e rendimento. Le società emittenti non sono coinvolte direttamente nel trasferimento ma possono ottenere informazioni circa il valore corrente di mercato dei loro strumenti e quindi il valore della società percepito dagli investitori. I mercati secondari facilitano la liquidabilità (più è liquido più è facile collocarlo) degli strumenti finanziari e l’offerta di informazioni sui prezzi o sul valore degli investimenti. -

Mercati monetari e finanziari: Nei mercati monetari si realizzano l’emissione e lo scambio di titoli di debito o degli strumenti finanziari a breve. Gli operatori in surplus a breve possono prestarne una parte acquistando strumenti emessi dagli operatori in deficit. Le fluttuazioni dei prezzi sono contenute. Le transazioni sono effettuate immaterialmente (mercato Over The Counter). Gli strumenti del mercato monetario sono i BOT, depositi interbancari, operazioni di pronti contro termine, commercial paper, certificati di deposito e accettazioni bancarie. Sui mercati finanziari di capitale si ha l’emissione e la negoziazione dei titoli di capitale e di debito a medio e lungo termine (emessi da società e stato e acquistati da famiglie). Vi sono maggiori fluttuazioni dei prezzo. Il valore degli strumenti finanziari in circolazione dipende dal numero dei titoli e messi e dal loro prezzo sul mercato.

-

Regolamentazione dei mercati finanziari: Gli strumenti finanziari scambiati in Italia sono soggetti a regolamentazione della Banca d’Italia, Consob, ISVAP e COVIP. La Banca d’Italia funge da istituto di emissione e da autorità monetaria all’interno del sistema europeo di bance centrali ed esercita la vigilanza sul buon funzionamento delle banche e degli altri intermediari oltre che autorità antitrust. La Consob tutela la trasparenza e la corretta erogazione dei servizi di investimento in strumenti finanziari, controlla le società che gestiscono i mercati di strumenti e tutela gli investitori in caso di sollecitazione al pubblico risparmio richiedendo la pubblicazione del prospetto informativo (situazione patrimoniale, economica e finanziaria e caratteristiche degli strumenti offerti). L’ISVAP vigila sul comportamento delle compagnie di assicurazione, autorizza le imprese all’esercizio assicurativo, tutela le imprese e gli utenti, ispeziona gli intermediari assicurativi e stabilisce regole per la correttezza pena sanzione. La COVIP vigila sulle attività di fondi pensione, è vigilata dal Ministero del Lavoro e della previdenza sociale e tutela gli iscritti alle forme di previdenza complementare per trasparenza, correttezza e sana e prudente gestione. Autorizza le forme pensionistiche complementari e le iscrive nell’albo apposito. La regolamentazione è volta al fine di disporre una completa informazione circa l’operato delle aziende emittenti e rivolta agli investitori. Nei mercati finanziari vi sono regole per ridurre le fluttuazioni (si può bloccare la negoziazione per eccessive oscillazioni in giornata in borsa).

-

Mercati valutari: I gestori finanziari devono capire in che modo gli eventi e i movimenti dei mercati finanziari di altri paesi influiscano sulla redditività e sulla performance delle loro attività (mercati di valuta e finanziari esteri). I flussi di cassa della vendita di titoli in valuta estera espongono società e investitori a un rischio derivante dal valore al quale possono essere convertiti in valuta nazionale. Se la valuta estera si deprezza anche il valore in euro dei flussi di cassa diminuisce viceversa aumenta. I tassi di cambio sono flessibile perché variano al variare di domane e offerta di valuta estera, le banche intervengono acquistando o vendendo valuta direttamente o indirettamente modificato i tassi di interesse. Il rischio di cambio è la sensibilità del valore dei flussi di cassa derivanti dagli investimenti esteri e dalle fluttuazioni della valuta estera. Le transazioni a pronti prevedono un cambio immediato di valuta all’attuale tasso di cambio spot. Le transazioni a termine prevedono un cambio di valuta nel futuro a una data e a un tasso di cambio forward prestabiliti.

EFFICIENZA DEI MERCATI E DEI SISTEMI FINANZIARI: Quando nel mercato finanziario si verifica un evento che modifica i tassi di interesse o una caratteristica della società che ha emesso un titolo, il valore corrente del titolo può divergere temporaneamente dal suo valore attuale di equilibrio. se il titolo è sottovalutato (prezzo corrente < valore attuale di equilibrio), gli operatori lo acquisteranno facendo aumentare il prezzo e viceversa. L’efficienza di mercato (informativa) riguarda il grado con cui i prezzi delle attività finanziarie si adeguano alle notizie e il grado con cui riflettono le informazioni dell’impresa emittente. Secondo l’efficienza di mercato in forma debole i prezzi correnti dei titoli riflettono tutte le informazioni su prezzi e quantità scambiata dei titoli riferite ad un’impresa (i trend dei prezzi storici sono inutili nella previsione dei futuri prezzi). Gli investitori non

possono realizzare un rendimento superiore al valore di equilibrio usando solo le informazioni sui movimenti storici dei prezzi. L’efficienza in forma semi-forte si focalizza sulla velocità con la quale le informazioni si trasferiscono nei prezzi dei titoli. Non appena un informazione della società diviene di pubblico dominio si trasferisce immediatamente nel prezzo dei suoi titoli ei prezzi sono immediatamente aggiustati. Gli imprenditori non possono realizzare un rendimento maggiore di quelli di equilibrio operando solo in base alle notizie. L’efficienza in forma forte stabilisce che i prezzi dei titoli riflettono completamente tutte le informazioni dell’impresa siano esse pubbliche o riservate. Le informazioni riservate non permetteranno di realizzare un rendimento maggiore di quello di equilibrio. tuttavia gli insider aziendali (amministratori, dirigenti) riescono a conseguire rendimenti anomali sfruttando notizie non ancora di pubblico dominio. Tuttavia la legge proibisce l’insider trading nonostante possano negoziare sul mercato come altri investitori. Un mercato è efficiente a livello allocativo quando i prezzi che esprime sono adeguati per indirizzare gli impieghi delle risorse verso gli usi desiderabili per la collettività. Il rendimento degli investimenti più desiderabili aumenterà attraendo risorse verso tali investimenti e distogliendole da quelli meno desiderabili. Per essere efficiente allocutivamente lo deve essere anche a livello informativo. Un mercato ha efficienza tecnicooperativa quando funziona al costo più basso in base all’output prodotto. + caratterizzato da costi di funzionamento (transazione) minimi determinati dalla struttura di mercato la cui performance si misura in termini di ampiezza, spessore ed elasticità. Un mercato è spesso quando esistono molti ordini a prezzi superiori e inferiori rispetto a quello concorrente, è ampio se tali ordini sono di dimensioni cospicue ed è elastico se le variazioni di prezzo richiamano nuovi ordini che riportano il prezzo al valore di equilibrio. GLOBALIZZAZIONE DI MERCATI E INTERMEDIARI FINANZIARI: I mercati USA dominano i mercati di debito mondiali in termini di valore e volume della negoziazione. La globalizzazione si è verificata dagli anni ‘80quando i valori dei titoli negoziati dagli altri mercati sono aumentati. I mercati obbligazionari esteri sono stati fonte di capitale internazionale (eurodollari). La globalizzazione è evidente anche nei mercati degli strumenti derivati. La globalizzazione risulta dall’incremento del risparmio dei paesi non USA, dal fatto che gli investitori internazionali si siano rivolti agli USA per espandere le opportunità di investimento e migliorare rischio e rendimento, dall’accesso all’informazione su mercati e investimenti dei vari paesi più facile, dal fatto che alcuni IF USA offrano l’opportunità di investire in titoli esteri e di mercati emergenti a costi di transazione bassi e dalla deregolamentazione in molti paesi esteri che ha reso più facile l’accesso al mercato espandendo la base di investitori. Il volume totale degli investimenti e di negoziazioni USA in titoli esteri sta aumentando così come l’integrazione degli USA nei confronti degli altri mercati. La crescita dei mercati USA dipende da quello delle altre economie che dipenda a sua volta dallo sviluppo dei mercati finanziari statunitensi. Gli IF sono importanti per lo sviluppo e l’integrazione dei mercati e devono competere con IF esteri. Le oscillazioni dei mercati finanziari di un paese a economia avanzato hanno impatto sui mercati esteri e viceversa.

CAPITOLO 2 – ELEMENTI DI TEORIA DELL’INTERMEDIAZIONE FINANZIARIA PANORMAICA DEGLI INTERMEDIARI FINANZIARI: Gli IF raccolgono e incanalano i fondi da coloro che ne hanno in eccesso a coloro che non ne hanno abbastanza per svolgere la loro attività economica. Le banche commerciali sono istituzioni di deposito le cui attività sono costituite dai prestiti e le passività dai depositi. Le compagnie di assicurazioni svolgono l’attività di proteggere gli individui e le imprese titolari di polizza da eventuali avvenimenti sfavorevoli ed assicurano la vita in caso di morte, di malattia o invalidità. Le società di intermediazione mobiliare e banche di investimento operano in proprio o per conto terzi nella compravendita di titoli mobiliari e nella vendita e distribuzione di intere nuove emissioni. Le società finanziarie svolgono attività di intermediazione di credito sia di singoli individui sia alle imprese tramite indebitamento. Le società di gestione del risparmio raccolgono e risorse dei singoli risparmiatori e delle imprese per investirle in attività diversificate attraverso la promozione o la gestione di fondi comuni di investimenti (SICAV). I fondi pensione offrono piani di risparmio che consentono ai partecipanti di accumulare risorse durante gli anni lavorativi per riscattarle negli anni di pensionamento. CONCETTO DI SALDO FINANZIARIO: Le categorie istituzionali del sistema economico sono insiemi di unità economiche istituzionali (propria contabilità e grado di autonomia decisionale nelle scelte di risparmio e investimento del reddito prodotto). Tali categorie sono le famiglie (consumatori ed enti no profit), il settore pubblico (producono ma non vendono), le imprese non finanziarie (producono a scopo di lucro), le imprese finanziarie (soddisfano pagamento/investimento/finanziamento degli altri soggetti), e il resto del mondo (tutti i soggetti non residenti con cui si effettuano transazioni). Ogni categoria ha una situazione patrimoniale. Dal lato degli impieghi si presentano attività finanziarie AF e attività reali AR e dal lato delle fonti presentano passività finanziarie PF e patrimonio PAT. Tale rappresentazione è stati perché considera grandezze stock legate a un istante temporale t 0. La situazione temporale t1 successiva può essere rappresentata considerando le variazioni Δ (grandezze flusso). Il totale delle attività in t1 è TA1=TA0+ΔAF+ΔAR e il totale passività è TP1=TP0+ΔPF+ΔPAT. Il totale delle attività è il risultato della attività totali di cui dispondeva all’istante precedente e dei nuovi investimenti in attività finanziarie e in attività reali I AR o dei disinvestimenti. Il totale delle passività è dato dalle passività precedenti, dal maggiore indebitamento o dal rimborso di passività e dal flusso di risparmio S. in base al vincolo di bilancio TA=TP si ha che IAR=S-ΔAF+ΔPF ossia gli investimenti in attività reali sono finanziati dal risparmio generato, dalle entrate derivanti dalla liquidazione degli investimenti in attività finanziaria e dall’accensione di maggiori debiti. Il saldo finanziario è dato da ΔAF-ΔPF che è uguale a S-IAR ossia la ricchezza finanziaria che residua dal reddito prodotto o non consumato al netto degli investimenti in attività reali. I soggetti caratterizzati da salto positivo sono in surplus (famiglie) ossia accumulatori di attività finanziarie, viceversa chi manifesta fabbisogni di investimento sono soggetti in deficit (imprese non finanziarie e pubblica amministrazione). Lo strumento finanziario rappresenta il veicolo fondamentale attraverso cui avviene il trasferimento delle risorse finanziarie nel sistema economico.

FUNZIONE OBIETTIVO DELL’INVESTITORE E DEL PRENDITORE DI FONDI: Le scelte di un investitore razionale sono guidate dal rendimento e dal rischio. Il rendimento di una attività finanziaria è espresso in termini percentuali annui ed esprime la redditività dell’operazione che dipende dal prezzo, dai redditi periodici generati, dal valore di rimborso, dagli oneri fiscali e dai costi di transazione. Il rischio è la possibilità che il risultato effettivo di un’operazione di investimento possa discostarsi dal rendimento atteso stimato. A parità di rendimento offerto da due attività finanziarie, un investitore è portato a scegliere quella con minore rischio, viceversa a parità di rischio sceglierà quella più redditizia. Se un’attività presenta sia un rendimento sia un rischio superiori a un’altra occorre disporre di un criterio per verificare se il maggior rendimento remunera adeguatamente il maggior rischio. Il premio per il rischio è la differenza di rendimento che contraddistingue un’attività finanziaria rischiosa rispetto a un’attività priva di rischio, la cui adeguatezza è determinata dalla curva di indifferenza (funzione ideale che rappresenta l’insieme di combinazioni rischio/investimento che per un investitore risultino indifferenti cioè sostituibili). Tale curva h a pendenza crescente in quanto l’investitore è avverso al rischio ed il premio è più che proporzionale al rischio accettabile. Esiste una soglia di rischio invalicabile. Ogni investitore ha una curva propria. Gli elementi principali che guidano le scelte di finanziamento per il prenditore di fondi sono il costo e il rischio. Il costo dell’operazione deriva dall’importo del finanziamento, dagli oneri periodici, dal valore di rimborso, dall’imposizione fiscale e dai costi di transazione. Il costo nominale differisce dal costo effettivo perché no prende in considerazione l’effetto fiscale e i costi di transazione. I rischi riguardano l’insolvenza, l’interesse, l’instabilità delle fonti di finanziamento (scadenza, clausole), di cambio e di condizionamento dell’attività da parte del finanziatore. L’obiettivo del prenditore è quello di combinare la minimizzazione del costo del finanziamento con la stabilità delle fonti. Esiste un trade-off (servono gli IF) in quanto il debitore ha la possibilità di beneficiare di forme di finanziamento che gli offrono una protezione elevata dai rischi dovendo sostenere un costo maggiore. Gli utilizzatori di fondi emettono strumenti finanziari per finanziare il saldo negativo fra spese per investimenti e risorse generate all’interno. Il trasferimento diretto è la situazione in cui un’impresa vende i suoi titoli d...


Similar Free PDFs