Storia dell\'Architettura Contemporanea, Richard Neutra. Università degli Studi di Firenze, appunti e sbobinature - lezioni Vasic PDF

Title Storia dell\'Architettura Contemporanea, Richard Neutra. Università degli Studi di Firenze, appunti e sbobinature - lezioni Vasic
Author Chiara DONNINI
Course Storia dell'architettura e della citta' contemporanea
Institution Università degli Studi di Firenze
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RICHARD NEUTRA Nato a Vienna nel 1892 e morto in Germania a Wuppertal nel 1970, quindi è un architetto austriaco che ha avuto una formazione molto importante e una carriera molto fortunata negli Stati Uniti, è stato un architetto di grandissimo successo. Vedremo alcune opere tra le più significative e basta vederle per capire il tipo di committenza facoltosa si rivolse a lui. Vi posso anticipare che è considerato l’architetto che ha inventato lo stile californiano, perché la California è stata il centro operativo più importante di Richard Neutra. Nasce a Vienna e frequenta una scuola tecnica, una specie di politecnico, Technische Hochschule di Vienna, dal 1911 al 1917, in contemporanea entra nella scuola di Adolf Loos. Adolf Loos era un acerrimo avversario della secessione viennese e in generale dell’Art Nouveau europea, uno dei suoi scritti più polemici “Ornamento e delitto” pubblicato da Loos nel 1908, è un saggio che ha avuto un successo enorme in tutto il mondo nel quale Loos esprime la propria condanna nei confronti di qualsiasi elemento ornamentale applicato all’architettura avendo come riferimento l’esperienza dei suoi contemporanei che aderivano alla secessione viennese, come Olbrich, come Hoffmann, Otto Wagner. Un pronunciamento polemico che investe tutta l’Art Nouveau europea, che come voi sapete è uno stile prettamente ornamentale, diciamo è l’ultimo di una serie di stili che attraversano tutto l’ottocento. Loos rivendica all’architettura la funzionalità innanzitutto, l’architettura deve rispondere nella maniera migliore agli scopi pratici che deve assolvere, l’architettura deve essere priva di ornamenti, quindi deve essere l’espressione di un linguaggio geometrico, purista, deve affidarsi soltanto alla nudità delle superfici intonacate e seguire direttrici formali e geometriche. Adolf Loos certamente, come ha scritto anche Le Corbusier, ha impresso un salutare cambiamento all’architettura decorata, all’architettura ornata, a prescindere dai vari stili a cui si ispira, in nome di un purismo geometrico che ha fatto di Adolf Loos un anticipatore rispetto al razionalismo del 900, viene considerato da molti studiosi, non da tutti, un protorazionalista. Un architetto quindi d’avanguardia e Richard Neutra studia in questa scuola di architettura con Loos, che non era paragonabile alla scuola per esempio di Otto Wagner, ma era formata da un gruppo abbastanza ristretto di allievi collaboratori che di fatto formavano appunto questa scuola e seguivano l’insegnamento di Loos attraverso le opere e attraverso gli scritti. Nel dopoguerra Richard Neutra incontra un altro grande maestro che noi abbiamo ricordato: Erich Mendelsohn. Erich Mendelsohn negli anni 20 aveva aperto un importante studio a Berlino, e quindi molti giovani come Neutra, giovani architetti già diplomati, ambivano a entrare nello studio di Mendelsohn, o anche nello studio di Peter Behrens, voi sapete che nello studio di quest’ultimo si sono formati tre talentuosi giovani architetti destinati ad un’enorme notorietà, e cioè Mies Van Der Rohe, Walter Gropius e Le Corbusier. Neutra ha dichiarato che si è accorto di voler fare l’architetto a otto anni. Neutra conobbe Mendelsohn in una località particolare, a Luckenwalde, dove Mendelsohn stava realizzando una delle sue opere più importanti degli anni 20, un’architettura industriale, la fabbrica di Luckenwalde, ed è lì che Neutra incontra Mendelsohn. e poi si trasferisce nello studio berlinese. Comincia una collaborazione che dura pochi anni, perché Neutra da tempo nutriva una grande ambizione: recarsi negli Stati Uniti e lavorare lì. Bisogna anche considerare qual era la situazione dell’Europa prima e dopoguerra, una situazione molto difficile da tanti punti di vista. Poi la Germania sconfitta, chiaramente ha sofferto più di altri paesi, una crisi economica, sociale gravissima. La repubblica di Weimar, che si instaura negli anni 20 alla fine della guerra, era una repubblica molto fragile, con un

governo socialdemocratico alleato anche di forze di sinistra più estreme, c’erano i marxisti, anche se la forza principale era quella del partito socialdemocratico, e le frange più estremiste del marxismo nel 1919 tentarono in Germania una rivoluzione ispirata da quella russa del 1917, una rivoluzione che si concluse in un bagno di sangue e nella condanna a morte dei due principali leader che l’avevano ispirata, e cioè Rosa Luxemburg e Karl Liebknecht. Una Germania attraversata da disordini, manifestazioni, disagio sociale, grandi problemi economici che stavano all’origine delle manifestazioni e dei disordini soprattutto dei ceti popolari, del proletariato ì, e anche in parte delle stesse forze armate, che dopo la sconfitta furono radicalmente ridimensionate a solo 100000 unità, formate soprattutto da ufficiali, dalle cariche più alte dell’esercito tedesco. La Germania perse territori, perse l’ Alsazia e la Lorena che furono incorporate dalla Francia, insomma tutte le vicende post belliche di un paese in ginocchio, in crisi. Quindi gli architetti che vivevano in Germania allora, Walter Gropius, Bruno Taut, Mendelsohn, chiaramente si rifugiarono nell’utopia, perché non potevano costruire un bel niente però non volevano rinunciare ad esprimersi quindi usarono il disegno prefigurando un’architettura di largo avvenire che si sarebbe stata realizzata in una società diversa. E questo è il grande tema, è il nucleo fondamentale poi dell’avanguardia espressionista tedesca dell’immediato primo-dopo guerra. Ci si rifugia nell’utopia, e i disegni di Mendelsohn ve li ho mostrati, lui aveva continuato a disegnare durante la prima guerra mondiale. Questo esercizio grafico utopico, ma utopico fino ad un certo punto perché si tratta di idee architettoniche che si esprimono graficamente, l’avete visto in un’opera manifesto di Mendelsohn come la Torre Einstein a Potsdam, quegli schizzi che precedevano il progetto non li possiamo definire utopici perché poi Mendelsohn avrà l’opportunità di tradurre i suoi disegni in un progetto. Ritornando a Neutra il suo sogno era quello di trasferirsi negli Stati Uniti, ma era un sogno che era stato coltivato anche da Adolf Loos, che nel 1893 giovanissimo era andato per un soggiorno negli Stati Uniti, dove aveva se non erro uno zio, e si era adattato a fare i mestieri più disparati, dal muratore al lavapiatti, eccetera… e in quel soggiorno di altissimo valore formativo aveva scoperto l’architettura americana, ma prima dell’architettura aveva scoperto la società americana che per lui era sinonimo di modernità, di libertà, dove il singolo individuo si trovava di fronte tantissime possibilità che mancavano in Europa, possibilità di realizzarsi, una società che tra l’altro ha sempre preservato questa sorta di dualismo, da una parte esalta l’individualità al massimo grado, dall’altra spinge a sviluppare l’ideale comunitario, tant’è che negli Stati Uniti sono sorte tante comunità, religiose o laiche, ma disseminate in tutti gli Stati Uniti. C’è questa doppia anima, l’individualismo frenato, talvolta legato anche al liberismo economico, per cui uno pensa al proprio benessere, non per forza danneggiando gli altri ma pensa alla corsa del successo, alla corsa al danaro, alla corso all’affermazione professionale. E poi questo ideale comunitario che secondo me deriva un po’ dal protestantesimo, dalla religione protestante e da tutte le sue ramificazioni. Frank Lloyd Wright era un unitariano, apparteneva alla chiesa unitariana per la quale tra l’altro realizza la Unity Church nei dintorni di Chicago, una delle opere degli esordi. E la Unity Church è singolare perché è divisa in due fabbricati contigui e collegati tra di loro, da una parte la chiesa vera e propria che però ha un aspetto molto laico, Michelucci avrebbe detto la casa di tutti, anche perché la religione protestante ha un rito diverso dal nostro, non esiste quella gerarchia che noi troviamo nelle nostre chiese ancora oggi, quell’ordine gerarchico per cui laggiù c’è il sacerdote che fa tutto quello che fa e poi ci siamo noi che voltiamo le spalle gli uni agli altri. Nella chiesa unitariana le panche si guardano tra di loro, in parte sono sistemate in modo che vedi le spalle di chi sta di fronte ma poi ci sono le panche laterali, quindi è un tipo di rapporto con la comunità diverso, è più condiviso il rito, mentre per noi cattolici è in rito

più solitario in un certo senso, anche se i protestanti sostengono che l’uomo può instaurare un rapporto diretto con Dio, cosa che non esiste per noi. Questo modello wrightiano di chiesa unitariana è divisa in due parti, due fabbricati, dove l’altro è dedicato alle riunioni della comunità. Ecco il sentimento della comunità è stato molto sviluppato da Wright, basti pensare alle case della prateria. Le case della prateria non sono isolate su un territorio, fanno parte di Oak Park che è un sobborgo di Chicago, e anche se ciascuna possiede una sua identità architettonica che la distingue dalle altre, anche se ognuna è destinata a un nucleo familiare differente dalle altri, però il fatto di ritrovarsi in quell’ambiente, in quel paesaggio, in quello spazio rende Oak Park un insediamento di tipo comunitario. Tornando a Loos, cosa ammira, ammira questa civiltà che per lui è sinonimo della modernità, tant’è che scrive “ah la vecchia Europa che grava su di noi con una serie di ipoteche culturali, sociali,…qui ci sente liberi di partire da zero, di realizzare quello che vogliamo realizzare, eccetera…” e poi ammira i grattacieli, non erano ammirati solo da lui ma anche da Mendelsohn, da Mies Van Der Rohe soprattutto che poi riprenderà questo grande tema del grattacielo quando emigrerà negli Stati Uniti. Quindi anche questo ha inciso sulla decisione di Neutra di trasferirsi negli Stati Uniti nel 1923, poi ottenne la naturalizzazione nel 1929, lavorò dapprima nello studio di due famosi, un tandem famoso di architetti di grattacieli, William Holabird e Martin Roche. E poi va da Wright, entra nello studio di Wright tramite l’amico Rudolf Schindler. Con Schindler Neutra comunicava, c’è tutta una corrispondenza Neutra era in Europa, quell’altro si era trasferito prima di lui, e gli scriveva sulle opportunità che c’erano in America. E i primi anni Neutra e la bellissima moglie li trascorsero nella casa studio di Schindler, vivendo un po’ così, un po’ stretti. Schindler era a Los Angeles e stava lavorando a progetti di una certa importanza a cui Neutra ha collaborato, ma a un certo punto si è autonomizza, apre il proprio studio e si afferma sulla scena americana con la Lovell House di Philip Lovell. La Lovell House eretta tra il 1927 e 1929, un’opera che imprime una svolta decisiva alla carriera di questo giovane architetto, un’opera all’avanguardia, tutta in carpenteria metallica, che poté essere realizzata in circa 40 ore. L’anno successivo Neutra fondò la Academy of Modern Art a Los Angeles. Per tutti gli anni 30 continuò a lavorare molto, soprattutto nel settore residenziale, nelle case per una ricca committenza, segnalandosi anche per lo studio di nuovi materiali e nuove tecniche costruttive. Durante la seconda guerra mondiale continua la sua attività e poi, trovandosi in Germania muore nel 1970 a Wuppertal. La Postsparkasse di Otto Wagner: la banca postale a Vienna. L’ho inserita perché Neutra nutriva un’enorme ammirazione per OW, e considerava questo edificio un emblema della modernità, nel 1913 aveva annotato nel diario le misure dell’edificio e gli schizzi di alcune soluzioni. Una delle stazioni della metropolitana viennese sempre di Otto Wagner, sulla Karlsplatz. Si tratta nel caso di entrambe le opere di esempi importanti della produzione di OW nella fase secessionista, una fase ornata che non piaceva ad Adolf Loos, anche se nei suoi scritto AL non può fare a meno di esprimere la propria ammirazione per questo grande maestro. Adolf Loos American Bar: si trova a Vienna. È un’opera ammiratissima da Neutra, un piccolo gioiello, è stato paragonato a uno scrigno prezioso dove Loos esibisce e sue doti straordinarie anche negli interni, negli arredi, i pavimenti bianchi e neri in marmo, i separé con i sedili rivestiti di pelle, le pareti di legno prezioso che si interrompono a questa altezza perché tra il soffitto e le pareti AL inserisce una fascia di elementi in alabastro, voi sapete che l’alabastro è semitrasparente ed inoltre presenta delle tonalità cromatiche varie, dal beige al marroncino, al bianco. Loos contrario alla decorazione ma ciò non toglie che cerca di sfruttare nel modo migliore le qualità estetiche dei

materiali, cioè sono i materiali che parlano da soli usati in un certo modo, non c’è bisogno d appiccicarci dei decori. L’American Bar, che poi divenne il Kärntner bar, datato 1908, presenta un soffitto classico e moderno perché formato da cassettoni marmorei, Loos era un grande ammiratore dell’architettura classica perché in essa scopriva il valore della durata nel tempo, questa capacitò di trasmettere attraverso i secoli il proprio messaggio, di non consumarsi mai, di stupire, di trasmettere insomma una lezione in peritura. Scheu House 1912 Adolf Loos. A Vienna. Composizione funzionale asimmetrica, l’assenza di ogni decoro rispetto anche alle opere di Otto Wagner, la novità assoluta, le superfici intonacate, le coperture piane che poi diventeranno una delle soluzione predilette del movimento moderno, i razionalisti o funzionalisti. Neutra fu colpito dalla coerenza, dalla semplicità degli elementi geometrici. Questa casa del 1912 scandalizzò moltissimo i viennesi, una delle accuse principali ad AL era che sembrava una casa mediterranea, non una casa adatta al clima di Vienna, dell’Austria, una casa provocatoria per l’assenza totale di elementi decorativi, ma d’altra parte AL sosteneva questo: all’esterno la casa è un fatto pubblico, all’esterno la casa appartiene a tutti, la casa quindi all’esterno che è la parte visibile da tutti i passanti deve possedere una connotazione morale, e questa moralità sta nell’assenza di ornamento, nella nudità assoluta. È chiaro che si ispira all’architettura mediterranea, ma dietro c’è tutta una problematica che viene sviluppata da Loos attraverso gli scritti. Quindi se all’esterno la casa in sostanza non deve denunciare la personalità dell’architetto, Leonardo Ricci avrebbe detto anonima, Michelucci lo stesso, ma poi non lo è di fatto, all’interno, dice Loos, la casa deve invece rispecchiare la personalità di chi la abita, quindi deve essere calda, accogliente, confortevole. L’abitante committente può portarci i suoi mobili di famiglia, i suoi oggetti di affezione, insomma deve essere personalizzata, ciò non toglie che AL è stato anche un designer però aveva questa visione molto aperta rispetto ala ruolo del committente. Neutra ammirava queste case ma poi quando lavora con Mendelsohn ecco che scopre un latro linguaggio, un'altra poetica. Questa è sede del Berliner Tageblatt di Mendelsohn 1921/23. È la sede di un famoso quotidiano ma su Mendelsohn mi sono soffermata abbastanza, vi ho anche mostrato delle architetture simili degli anni venti relative a un settore fondamentale della sua produzione, e cioè i Grandi Magazzini. Cappellificio di Luckenwalde. Questo è il luogo dove si incontrarono Mendelsohn e il giovane Neutra. E qui a Luckenwalde nel 1923 l’architetto tedesco realizza un’opera strepitosa: una fabbrica di cappelli. Un cappellificio che chiaramente possiede un valore simbolico perché nel tipo di copertura denuncia la sua funzione. Neutra approda negli USA. Questo è il manifesto pubblicitario dei sanitari della Palmer House, realizzata a Chicago dalla coppia Holabird & Roche, titolari dello studio dove Neutra prosegue la sua formazione. La Palmer House si presenta con questi 3 grattacieli, così unificati da fabbricato basamentale. È del 1927. È la sede dell’hotel Hilton. Neutra con Mendelsohn aveva lavorato anche per alcuni progetti in Israele. Mendelsohn è di religione ebraica e l’ultima fase della sua attività si svolge tra Israele e gli Stati Uniti. Questa è la

Biblioteca ebraica di Gerusalemme ed è però un progetto di Neutra, elaborato mentre era a New York, ma riguarda credo un incarico dato a Mendelsohn. Eric Mendelsohn era un grande ammiratore del maestro americano Frank Lloyd Wright. Mendelsohn nel 1924 si recò negli Stati Uniti per conoscerlo. Qui siamo a Taliesin, nello studio estivo di Taliesin di Wright. Wright aveva due studi, uno sulla costa est, Taliesin east (Wisconsin), e Taliesin ovest, nel deserto dell’Arizona dove lavorava col suo stuolo di collaboratori d’inverno. Neutra per Wright: questi sono dei disegni di Neutra elaborati per Wright quando era allo studio. Questo edificio gradonato a pianta circolare che si chiama Sugarloaf Mountain nel Maryland, un organismo polifunzionale che ospitava un bar, un ristorante, negozi, sale da ballo, eccetera, e Neutra disegnò i prospetti e le piante di quest’opera, molto aerodinamica che sta all’origine del Guggenheim Museum. Rovesciato è un po’ il Guggenheim. Sta all’origine insieme al progetto del secondo dopoguerra, è un progetto per una comunità ideale, Gordon Strong Automobile Objective and Planetarium, c’è la parola automobile perché pur essendo la casa collettiva di questa comunità presenta un percorso spiraliforme per le automobili. Schindler 1887/1993. L’amico con cui intratteneva questa corrispondenza e Schindler riceve da questo signore che era un medico Lovell diversi incarichi, tra cui questa casa vicino al mare, la Lovell Beach House eretta da Schindler tra il 1922 e il 1926, a Newport Beach in California. La struttura è in cemento armato. Una svolta fondamentale alla carriera di Neutra. Il signor Philip Lovell, medico e naturopata, si serviva di Schindler però ad un certo punto sorsero delle incomprensioni anche perché in quella casa al mare ci furono delle infiltrazioni d’acqua e poi altri problemi nella casa in montagna, che non abbiamo visto, allora Lovell si rivolse a Neutra. Questo è il modello originale della casa del 1929, è stata eretta tra il 1928 e il 1929, è una costruzione rapidissima, assemblando assieme diversi corpi di fabbrica in maniera più complessa rispetto ai disegni preliminari. È una casa in una posizione difficile, quindi questo comporta per Neutra riuscire a padroneggiare l’inserimento dell’edificio nel sito, un sito con un accentuato pendio. È una casa con una struttura intelaiata in acciaio, la prima casa unifamiliare con questa struttura negli Stati Uniti. È anche il primo esempio dell’uso di gunite, cioè di calcestruzzo spruzzato per le pareti di riempimento. Neutra aveva già acquisito una certa familiarità nell’utilizzo di strutture metalliche perché aveva lavorato nello studio di Holabird & Roche che si occupavano di grattacieli, quindi è chiaro che non era così digiuno dall’applicazione dell’acciaio con funzioni portanti. Egli stesso impianta la ditta che realizza questa casa, gestisce i costi, eccetera… Quest’opera presenta le caratteristiche tipiche dello stile internazionale: si sviluppa a vari livelli, è ampliamente vetrata per consentire le vedute panoramiche da questo sito particolare, è dotata appunto a tutti i livelli di vetrate. Nel primo piano rialzato c’è una terrazza con un loggiato moderno, scandito da pilastrini in acciaio che fa pendant a quest’altra terrazza sull’estremità opposta. È considerata un po’ l’emblema dello stile internazionale. Si sviluppa su più livelli, sotto abbiamo la zona giorno e poi all’ultimo piano la zona notte. Foto in cui si vede la struttura intelaiata in acciaio. Ho trovato traccia nelle fonti che questa casa in realtà non sorge su un semplice pendio, ma stiamo su una fenditura di una collina, non oso definirlo un piccolo canyon ma è il punto in cui la collina presenta una depressione. L’ingresso è dall’alto, un po’ come nella casa sulla cascata di

Wright e in altre innumerevoli case. Lo vedrete anche da questo spezzone del film Confidential con Russell Crowe dove la macchina arriva in lato in cima alla collina, poi si scendono alcuni gradini e si entra all’ultimo piano, è una soluzione che poi verrà riproposta da Richard Meyer nella Douglas House e da architetti contemporanei, è una soluzione anche inevitabile rispetto a una localizzazione di questo tipo. Dicevo che è considerata l’emblema dell’International Style: questa definizione prende corpo negli anni 1930, quando venne allestita al MoMA, The Museum of Modern Art di NY, una g...


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