Appunti Storia della chiesa moderna e contemporanea PDF

Title Appunti Storia della chiesa moderna e contemporanea
Author Alice Practice
Course Storia della Chiesa Moderna e Contemporanea
Institution Università degli Studi di Padova
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Appunti del corso di storia con la prof.ssa Billanovich del primo semestre...


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Storia della chiesa moderna e contemporanea 27/09/2012 La chiesa cattolica romana si è costruita intorno all’istituzione papale; il cattolico riconosce che il papa ha il Magistero dove sta la verità vera. Già nella chiesa dei primi secoli si individua la chiesa intesa come l’unica chiesa di cristo che riunisce tutte le varie chiese; in questa però non c’è l’idea che ci sia un suo centro, un suo perno: sono importanti tutti i vescovi. Ma nel IV secolo il vescovo di Roma verrà guardato come un vescovo con una posizione preminente perché presiede nella città dove ci sono stati i martiri Paolo e Pietro, in particolare come “successore” di Pietro, primo vescovo di Roma. Paolo invece fu il primo fondatore della comunità di Roma; egli era un ebreo fariseo che perseguitava i cristiani ma sulla via per Damasco gli apparse Gesù dicendogli che dovrà diffondere la buona notizia: ora per diventare cristiani non è più necessario essere ebrei ma lo possono diventare tutti i pagani. Il vescovo di Roma diventa il Patriarca dell’Occidente, anche perché al momento non c’erano altre chiese importanti (solo poi nascerà l’importanza per esempio di Milano).

→Svolta di Costantino: con l’editto del 313 riconosce il culto come legittimamente presente nell’impero; sarà poi anche privilegiato e favorito persino dal punto di vista finanziario, in ogni caso acquisirà sempre più importanza.

→ Editto di Teodosio: nuovo editto nel 380 dove si istituisce il cristianesimo come religione dell’impero e inizia la persecuzione nei riguardi dei non cristiani. Nella costruzione di questa chiesa il vescovo di Roma non ha ancora nessuna caratteristica dell’attuale Papa, nessuna superiorità e nessun potere diretto sugli altri vescovi. Fino alla fine del IV secolo c’erano molti cristianesimi ma nasce l’esigenza di definire una religione univoca, così viene convocato il Concilio di Nicea (da Costantino) che stabilisce l’unica retta dottrina, e si definisce l’ortodossia e l’eresia. Inoltre alla fine di questo secolo troviamo il vescovo di Milano, Ambrogio, ricoprire un ruolo più importante di quello di Roma, infatti era il principale interlocutore degli imperatori. → Nel corso del V secolo troviamo la crisi dell’Impero romano ad ovest, il potere politico è in dissolvimento e nel vuoto di potere che rimane è il vescovo di Roma a svolgere politica. Si presentano così le condizioni perché egli si assuma un ruolo politico, come difensore della Civiltà. Questo impero cadrà poi durante il V secolo diversamente da quanto accade a Costantinopoli dove l’imperatore continua a reggere (cadrà nel 1453), e dove la chiesa è subalterna al potere politico: l’imperatore è visto come vicario di Cristo. Le vicende dei due imperi si divaricano a questo punto; il vescovo di Roma sceglie i franchi come alleati, colo che poi nell’VIII secolo gli regaleranno un territorio quindi oltre alla carica di vescovo si troverà anche signore; sarà proprio il Papa a scegliere nell’800 di incoronare Carlo Magno imperatore del “Sacro Romano Impero”. Insomma ora è il Vescovo di Roma a detenere il potere. Precedentemente all’anno 1000 era il popolo e il clero di Roma a eleggere il vescovo, poi una regolamentazione cambia l’elezione e la scelta sarà attribuita ai cardinali, questo perché la Chiesa

deve essere sottratta ai poteri laici quindi conseguentemente non possono essere loro a scegliere il vescovo. ANNO 1054: FRATTURA TRA CHIESA D’OCCIDENTE (papa a Roma) E CHIESA D’ORIENTE (patriarca a Costantinopoli). Saranno scomunicati a vicenda fino al 1965. Frattura che nasce dal problema del ruolo che si riconosce al papa, cioè se doveva essere vincolante anche per il patriarca di Costantinopoli->Preminenza del potere papale →A metà del XI secolo Papa Gregorio VII [1074-1085] scrisse il Dictatuspapae, un elenco di affermazioni e primo grande pronunciamento del primato papale giuridico sulle altre chiese e si accompagna a una rivendicazione del proprio potere anche sul potere politico. Gregorio VII introduce una metafora: riconosce i due poteri, uno laico, secolare e uno temporale, spirituale ma sono come il sole e la luna, quello papale viene identificato nel sole: brilla di luca propria, mentre quello dell’imperatore è identificato nella luna: la sua luminosità deriva da quella del sole. Insomma la pienezza del potere spetta al papa perché potere spirituale è l’unico verso potere. IMPERATORE SUBORDINATO AL PAPA->PLENITUDO POTESTATIS → 1302 Bolla UnamSanctamEcclesiam di Bonifacio IIX, grande manifesto emblematico della plenitudopotestatis. Tra il 1074-1302 c’è la costruzione del diritto canonico; in quest’ambito si definiranno una serie di punti che riguardano l’intera organizzazione (es. il celibato del clero.) → Con Bonifacio IIX abbiamo il massimo di affermazione del potere del papato in un momento in cui l’esercizio di questi potere è difficoltoso: iniziano infatti ad affacciarsi le monarchie che poteranno alla costruzione degli stati. Ci sono già in Inghilterra e in Francia; Bonifacio si trova in conflitto appunto con i Re inglese e francese perché costruiscono il potere svincolato dal potere papale. Abbiamo i primi contrasti, per esempio sulla decima papale che i re si rifiutano di versare o sulla nomina dei vescovi, i sovrani vorrebbero sceglierli da soli. →1290: Prima Crociata. A chi faceva il pellegrinaggio armato in terra santa venivano condonate le pene dell’aldilà. (abbiamo la nascita dell’idea delle indulgenze) →Primo giubileo della storia, 1300; in questo momento chiunque si recasse a Roma a rendere omaggio al potere papale sarà omaggiato con l’indulgenza plenaria. Prima di allora non c’era la credenza del purgatorio, o si è salvati o si è dannati; l’idea nasce in questo periodo, si comincia a prospettare la possibilità di un periodo intermedio. Questo crea un legame tra i vivi e i morti: i vivi con le loro preghiere possono diminuire il tempo di permanenza dei loro cari in purgatorio (inoltre si possono applicare le indulgenze per i propri cari). → Con Bonifacio abbiamo il culmine del processo per l’affermazione del potere papale ma ci troviamo di fronte a una crisi, causata soprattutto dal contrasto con il Re di Francia. Infatti Bonifacio si trova in contrapposizione con Filippo il Bello, da qui scaturisce una guerra che si concluderà con la sconfitta del Papa che verrà tenuto in ostaggio e morirà in questa situazione. Abbiamo insomma una caduta del Papato nell’orbita del potere francese. Poco dopo ci sarà il trasferimento della sede papale da Roma a Avignone (un feudo papale in territorio francese), ci

troviamo di fronte a un papato subalterno al potere della monarchia francese. [periodo avignonese, 1307-1377] Fatti accaduti durante il periodo Avignonese: § Guerra contro i Templari di Filippo il Bello § Quasi tutta la curia è composta da francesi, compreso il papa § Concilio di Vienne, dove viene avvallato tutto ciò già deciso (come la guerra contro i templari) Quindi il papato perde autonomia politica ma è comunque un periodo importante perché si comincia a costruire la modernizzazione della curia romana (es. nasce la camera apostolica ->tesoreria. PAPATO COME MONARCHIA MODERNA 28/09/2012 INQUISIZIONE: L’inquisizione medioevale è diversa da quella romana; un apparato inquisitoriale per l’individuazione e la soppressione degli eretici si sviluppa dal 1200. Gli inquisitori erano allora frati delegati dal papa a svolgere quest’attività. Fu in questo periodo la creazione di nuovi ordini religiosi, i frati per l’appunto che si dividono in francescani e domenicani. Il papa si serve soprattutto di quest’ultimi per la lotta all’eresia che si articola in diversi modi, per esempio era presente anche la lotta alla stregoneria (che raggiungerà l’apice nel 1400). Nel periodo avignonese abbiamo un incremento dell’attività inquisitoriale, sotto l’egida di Giovanni XXII [1316-1334] un papa che si inserisce nelle controversie teologiche del tempo e dà la sue soluzioni: reprime e condanna le tesi dei teologi che sono supposizioni difformi, abbiamo una grande attività dei tribunali inquisitoriali che reprimono l’eresia. Giovanni XXII sta dalla parte dei domenicani e i francescani si trovano in difficoltà in questo periodo anche perché si trovano a tradire l’idea del fondatore, S. Francesco che predicava la povertà; lo tradiscono perché il papa si trova a negare il bisogno di povertà e condanna quest’idea. Così si rifugiano alla corte di Ludovico il Bavaro che diviene il punto di riferimento per lo sviluppo di un pensiero in contrasto col papa (Marsilio da Padova). -> nel 1542 abbiamo la nascita di un nuovo organismo centralizzato il SANT’UFFICIO DELL’INQUISIZIONE ROMANA, composto da cardinali che devono condurre la lotta all’eresia. Nel momento che questo si costituisce diverrà un organo che può agire e operare in difformità dal papa, infatti ci saranno diversi scontri. Nel 1500 quest’organismo diverrà l’organismo principale per la definizione dell’ortodossia, della retta via. (concilio di Trento condizionato dalla presenza e dall’azione del Sant’ufficio). Nel 1965 si dissolve il sant’ufficio e con il Concilio Vaticano II si fonda la CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE che pone l’accento in modo positivo. Ratzinger è stato a capo della congregazione dal 1981 al 2005, ora siamo tornati quindi a un papa inquisitore. → 1378: il Papato torna a Roma, il papa muore quindi il collegio di cardinali ne elegge uno nuovo che però si trova in contrasto con i cardinali che decidono di contrapporgli un nuovo papa che riporta la curia ad Avignone (considerato un papa non legittimo). Questa situazione dura per 40 anni e viene chiamata SCISMA D’OCCIDENTE [1378-1417]. E’ uno scisma che coinvolge tutte le chiese che devono scegliere con chi schierarsi, questo è il punto di maggior discredito del papato: si rivela l’incapacità di risolvere una crisi. L’unica soluzione è quella del Concilio, ma si pone il

problema per chi è tenuto a convocarlo dato che i papi sono due. Dopo 20 anni finalmente si riesce a convocarlo: *CONCILIO DI PISA-> alla morte di un papa romano i cardinali decidono di eleggerne uno che si prenda l’impegno di convocare il concilio; decidono poi di deporre i 2 papi e eleggerne uno nuovo ma i due si rifiutano e ci troviamo quindi davanti a 3 papi; il papa romano e il papa francese decidono anche di convocare due controconcili. Per risolvere questa situazione di stagnazione un papa pisano (Giovanni XXIII, considerato antipapa), convoca il Concilio di Costanza [1414-1417]; questo concilio viene convocato dal papa sotto la pressione esercitata dall’imperatore Sigismondo e dai poteri laici che volevano la riforma della chiesa. Sorge un contrasto tra Giovanni XXIII e il concilio e in virtù di questo il papa decide di scappare da costanza. -> nel 1415 viene approvato un decreto: Haec Sancta (questo santo sinodo), un decreto con il quale si dichiara la superiorità del concilio sul papa, il vero potere della chiesa deve essere nel concilio non nel papato, abbiamo quindi uno smantellamento dell’idea della monarchia papale. (qualcuno per difendere quest’idea diceva che il decreto si applicava solo in questo caso, di fronte alla gravità della situazione) ->nel 1417 il concilio approva un altro decreto: Frequens, che dichiara che bisogna convocare il concilio periodicamente in quanto organo superiore dal papa. Inizialmente fra 5 anni, successivamente 7 e poi ogni 10 anni. Questo decreto rappresenta la via che vede la chiesa non come una monarchia assoluta ma come una forma di governo imperniato su un organo collegiale (è una via perdente!) Prima di chiudersi il concilio elegge papa Martino V, e con lui si chiude lo scisma (gli altri due papi sono destituiti). Questo concilio comunque non arriva a far nulla riguardo alla riforma. → Durante il concilio di Costanza sarà affrontata la questione di IanHus, convocato per discutere delle sue teorie ma viene catturato e messo al rogo nel 1415. IAN HUS: Era il cappellano dell’università di Praga. Il suo pensiero fu molto influenzato da John Wyclif-> Teologo che vedeva nella chiesa di Roma una chiesa fondata sulla legge canonica, non sulle sacre scritture, e vedeva nel papa l’anti-cristo; secondo la sua visione invece bisogna guardare la chiesa invisibile, quella dei veri credenti, i predestinati alla salvezza, fondata solo sulla sacra scrittura. Hus conosceva appunto le sue opere e aveva una visione simile. A praga conduce una lotta contro Giovanni XXIII, che ha molto seguito con sollevazioni anti papali a Praga anche con reazioni violente. Si ritira poi da Praga e scrive De Ecclesia, dove descrive tutta la sua ecclesiologia. E’ la sua opera principale, viene chiamato poi a Costanza dove viene ucciso, possiamo definirlo un martire della riforma. Infatti Hus fu il primo riformatore di una riforma che è continuata nell’ambiente dei Boemi, con l’appoggio della piccola nobiltà ceca (mentre la grande aristocrazia si oppone). Si manterrà una chiesa hussita, o utroquista (i moderati). [Giovanni Paolo II ha operato una grande rivalutazione di Hus, riabilitando la sua figura] 03/10/2012 Il Papato verrà recuperando potere, soprattutto sul piano politico e diplomatico: abbiamo un rafforzamento del potere monarchico a scapito del potere spirituale.

→ Il pontificato di Eugenio IV [1431-1447]: * convocherà un concilio come stabilito, il Concilio Di Basilea (1431), riesplode lo scontro tra papa e concilio, ma verrà ribadita la superiorità del concilio, accentuandolo addirittura dicendo che è il concilio che garantisce il mantenimento della Verità, l’assistenza dello spirito sta nel collegio (conflitto perché il papa deve sottomettersi alle deliberazioni conciliari. * ci sarà anche un altro scontro perché i poteri che il papa vuole affrontare sono diversi dai problemi che vogliono affrontare i vescovi. Questi ultimi pongono al centro del concilio i problemi legati alla chiesa Hussita, mentre Eugenio IV pone al centro il tentativo di riconciliarsi con l’oriente, con Costantinopoli: vuole mettere le basi per sanare la frattura davanti l’avanzata dei turchi in oriente. Abbiamo davanti due mondi con politiche e preoccupazioni diverse. Nel 1453 sarà occupata Costantinopoli che entrerà nell’impero ottomano, quindi il papa aveva una preoccupazione giusta. Davanti questa grande incomprensione il papa nel 36/37 trasferisce il concilio a Firenze per tenerlo sotto controllo; a Basilea rimane il concilio e decidono di eleggere un altro papa, un personaggio politico che prenderà il nome di Felice V e che durerà un decennio. A firenze durante questa fase si arriva a elaborare un documento che sembra portare alla fine dello scisma d’oriente. Troviamo presenti a questo concilio anche una delegazione da Costantinopoli e l’imperatore (preoccupato giustamente per i turchi), ma quando questi tornano a Costantinopoli trovato il patriarca e la gerarchia della chiesa non d’accordo, quindi salta il tutto e rimane la frattura. *Nel 1447 Felice V abdica e si sottomette a Nicolò V [1447-1455]. In quest’anno si chiude il concilio di Basilea e cessa la forza della corrente che vede la superiorità del concilio sul papa. → Nella seconda metà del 1400 abbiamo una fase importante per la costruzione della monarchia papale, che anticipa i tratti delle monarchie statali. Abbiamo un papa sovrano “speciale” perché è un sovrano bifronte, ha due facce: 1- sovrano del dominio pontificio 2- sovrano come capo universale della chiesa, una realtà sovranazionale, che interessa un’area vastissima. -> abbiamo l’avvio di un processo d’organizzazione della curia romana come organo centrale della chiesa, sempre più italiano: è l’inizio dell’italianizzazione del papato e della curia: (nel 1522 abbiamo l’ultimo papa straniero, Adriano VI, fino al 1978). -> Comincia a costruirsi il sistema delle Nunziature. -> Il papa governa poggiandosi ai cardinali ma è circondato anche da un’altra struttura: una cerchia di parenti e persone di fiducia: nasce il problema del NEPOTISMO PAPALE. Questa è una monarchia differente dalle altre perché non è dinastica ma elettiva, quindi ad ogni morte del papa si deve ricostruire la cerchia dei fiduciari, che rappresenta una scelta difficile quindi ogni papa quando viene eletto cerca di portare i suoi parenti più stretti chiamati “nipoti”, nascerà quindi la figura del cardinal nipote, con la funzione di segretario di stato. → in questa fase la Roma papale si sta trasformando, è la più grande corte d’Europa, Roma comincia a diventare moderna sia dal punto di vista urbanistico che architettonico e artistico. Per questo servono molti soldi quindi vengono aumentate le tasse, si arriva alla fine del secolo con Sisto IV [1471-1484] con una percentuale del 63% di entrate che sono prelevate dallo stato

pontificio. → Con Niccolò V (metà 400) si intensifica l’attività politica e si inizia a fare concordati con altri sovrani per rafforzare il potere papale. Il papa si concorda con re Federico (Germania), incoronato imperatore a Roma, e gli viene concessa la nomina di vescovi. Con la Francia invece risulta più difficile fare concordati, si riuscirà a farlo sono nel 1517. In Francia esiste la pragmatica soluzione di Bruges sottoscritta da Carlo VI, che afferma l’esistenza di una chiesa gallicana, sottratta dalla chiesa romana.(una tendenza che durerà fino appunto al 1517 quando Leone Medici abolirà questa soluzione e gli permetterà la nomina dei vescovi). Alla base abbiamo l’idea che la nomina dei vescovi deve essere fatta attraverso procedure elettive e si vuole la riduzione del controllo papale su benefici ecclesiastici e soprattutto l’esclusione che il papa possa mettere mense sulle rendite dei vescovi. 04/10/2012 ENEA SILVIO PICCONOMI: Era un intellettuale umanista che diventa papa dal 1458 al 1464. Dopo la caduta di Costantinopoli scrive una lettera a Maometto II che però non ha mai mandato; nella lettera lo inviava ad assumersi le vesti del nuovo Costantino, implica con l’islam un rapporto diverso: pensa all’islam appunto come una realtà che potrebbe rientrare nel cristianesimo. Questo modo di guardare all’islam nasce anche grazie a Niccolò Fusano, un teologo che aveva fatto una serie di studi sull’islam e i primi tentativi di traduzione del Corano, rilevando in esso delle radici cristiani. Islam come una deviazione del cristianesimo, non più come infedeli. Un altro passo in avanti da attribuire a Enea Silvio Picconomi fu quello di mettere in mano a un banchiere suo amico le finanze della chiesa, creando un “ministero del tesoro”, facendo nascere anche la pratica del bilancio preventivo dello stato. → SISTO IV [1471-1484]: fu il papa con maggior rilevanza per la costruzione dei palazzi vaticani. E’ un francescano che in questa fase compirà atti che andranno a potenziare gli ordini religiosi, soprattutto appunto i francescani, a scapito dei poteri dei vescovi. Gli dobbiamo anche l’emissione di una bolla chiamata Maremagnum con la quale di concedono agli ordini privilegi e l’esenzione dai poteri episcopali (-> i vescovi non avevano potere di controllare e intervenire). Il rafforzamento papale si coniuga con la riduzione dei poteri dei vescovi e l’enfatizzazione del ruolo degli ordini religiosi, che hanno ora un rapporto diretto col papa; nelle varie circoscrizioni periferiche (->diocesi) i vescovi si trovano ad avere strutture religiose sulle quali non hanno potere. Insomma i vescovi sono profondamente indeboliti. * CAPITOLI DELLE CATTEDRALI: intorno alle cattedrali si è formato un organo collegiale, clero costituito da aristocrazie. Questi enti crescono come enti dotati di autonomi poteri, poteri che spesso cozzeranno contro quelli dei vescovi anche perché spesso sono espressione del volere delle famiglie che contano. ->Si è costruito un sistema che renderà difficile il compito di riformare. Il tema della perdita dei poteri dei vescovi chiama in causa un altro problema-> i vescovi di quest’epoca sono aristocratici che occupano quella carica perché è una delle grandi sistemazioni per i rampolli delle famiglie aristocratiche, questo perché la carica implica la rendita di un

beneficio. Infatti la chiesa si è sempre retta sul sistema beneficiale, ogni ente ecclesiastico aveva annesso un beneficio (patrimonio) che da un rendita. Il titolare dell’ufficio ecclesiastico è anche titolare della rendita. [MENSA= insieme delle rendite]. I sovrani naturalmente sono interessati a controllare i bene...


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