Storia Moderna e Contemporanea - Prof. Pagano e Borruso PDF

Title Storia Moderna e Contemporanea - Prof. Pagano e Borruso
Author Lucia Scardacchi
Course Storia moderna e contemporanea
Institution Università Cattolica del Sacro Cuore
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Summary

Dispensa completa dei due moduli dei prof. Pagano e Borruso.
Voto 28...


Description

MODULO DI STORIA MODERNA Per comprendere il passato bisogna periodizzare = interpretare, dare un senso agli avvenimenti che si studiano, cogliere il nesso tra ciò che continua e ciò che cambia Moderno = recente, nuovo: età moderna Periodizzazione dell’età moderna: la discontinuità: vedere qualcosa che non c’era prima, che cambia gli equilibri europei. Terminus a quo: un punto di inizio di un fenomeno: -

I.

1453: fine dell’Impero bizantino 1492: scoperta dell’America, dilatazione spaziale ed economica. Prima vera mondializzazione dell’economia, della politica e della cultura 1517: Lutero, cambiamento irreversibile sia dal punto di vista religioso sia politico La svolta tecnologica: il mutamento delle idee sull’uomo, la natura, la politica e la scienza

GLI SPAZI EXTRAEUROPEI E LA PRIMA MONDIALIZZAZIONE DELL’ECONOMIA (sec. XV – XVIII)

Inizio 1400: le navi europee e cristiane si fermavano al Medio Oriente, gli europei dipendevano dagli intermediari extraeuropei Fine 1500: area controllata dagli europei molto più ampia: Braudel usa la definizione di economia-mondo, inizia una mondializzazione dell’economia con 3-4 continenti coinvolti I.

IL NUOVO MONDO, GLI EUROPEI, LE ALTRE CIVILTÀ

Perché furono proprio gli europei a scoprire il nuovo mondo? Perché nel XV secolo? Confronto con le altre culture e civiltà comparabili – Islam e Cina Cina: insufficienti motivazioni a cercare sui mari mondi esterni. Demografia e superficie equivalenti a quelli dell’Europa, dinastia Ming. Grazie alle conoscenze nautiche e cartografiche navigarono nella costa orientale Africana prima degli europei e dei portoghesi. Dal 1433 si ritennero autosufficienti e superiori, rivolgendosi ai propri spazi interni e chiudendosi entro le propri confini (la Muraglia Cinese emblema di questa chiusura). La figura del mercante è ambigua, i popoli esterni sono inferiori Islam, XV-XVI sec.: una straordinaria rendita di posizione di una civiltà in espansione. Superficie vastissima e demografia vicino a quella europea, conoscenze ben paragonabili, risorse e mezzi presenti. Alla fine del 1400 l’Islam ottomano grazie al protettorato in Africa settentrionale si insediò tra l’Oceano Indiano e lo stretto di Gibilterra, al crocevia tra 3 continenti, nel punto di arrivo di spezie, oro, avorio e schiavi  posizione di massimo interesse, vantaggiosa e favorevole che non spinge ad andare altrove Europa-Oriente: situazione XV secolo. Vi furono diverse motivazione che spinsero gli europei a trovare nuove terre, nuove rotte, nuove risorse. Prima di tutto, il blocco arabo-ottomano comprimeva lo spazio europeo ed era minaccioso che innescò una serie di conseguenze nell’area, e inoltre ci fu una grande crescita demografica dell’Europa sempre più compressa. Inoltre l’Europa cristiana fu spinta dall’evangelizzazione e dalla comunicazione con altri popoli (emblematica la figura di Cristoforo Colombo, uomo del suo tempo). Lo Stato, creazione originale dello spirito occidentale favorì la spinta fuori dall’Europa, oltre alla rivoluzione militare, fiscale, economica e finanziaria  apportò nuovi incentivi e tecnologie per trasformare e immettere nel mercato più ampio le risorse Cultura e incentivi all’origine del successo europeo. Guerra come propulsione dell’economia e dello stato, guerra come effetto della competizione internazionale, come stimolo al colonialismo e all’espansione: Il ruolo dello Stato è fondamentale nelle esplorazioni, nella crescita delle flotte e degli eserciti, nella sicurezza dei mercati. Senza il supporto politico-commerciale nessuna impresa importante può essere attuata La competizione internazionale come meccanismo base, trasformazione e immissione di risorse sul mercato, miglioramenti tecnologici (armi, navigazione, miniere), investimenti nel settore militare, uso di strumenti finanziari come il debito pubblico, fenomeno sconosciuto in Asia Il cristianesimo e la dimensione missionaria e universalistica In Europa, ascesa dello stato fiscale-militare, tra coercizione e consenso. Tra 1500 e 1600 vi fu l’ascesa dello Stato fiscalmilitare, la competizione internazionale favorì le attività commerciali e artigianali. Si impone la dottrina mercantilistica

II.

PORTOGALLO E CASTIGLIA SU NUOVE ROTTE (secoli XV – XVI)

Portogallo Brama di ricchezze e fervore missionario: la prima mondializzazione portoghese. All’inizio del 1400 ai portoghesi interessava avere delle basi in Africa, continente ancora sconosciuto agli europei, ricco d’oro e schiavi (i primi schiavisti furono proprio gli africani). Sotto la dinastia Aviz, i portoghesi iniziarono l’esplorazione della costa e delle isole africane, a partire da Ceuta (1415) fino alla punta sud, Capo di Buona Speranza (1489), che aprì la via per l’India. Passarono da un mare all’altro e, in seguito alla circumnavigazione dell’Africa di Vasco de Gama, il 20 Maggio 1498 entrarono nel porto indiano di Calicut  si arrivò direttamente, saltando intermediari e il blocco turco, alla fonte di spezie, sete e molte altre ricchezze. Continuarono le spedizioni portoghesi verso l’India: 1500: Pedro Alvarez Cabral cercando di seguire la rotta di de Gama, si spinge troppo a ovest e tocca la costa del Brasile. I portoghesi non erano interessati al controllo ma a una collaborazione con i popoli africani: fattorie, empori, capitanie. 1509: sbaragliano, grazie alle navi con i cannoni, la flotta del sultano d’Egitto, stabilendo il predominio nell’Oceano Indiano Prodotti importati e profitti portoghesi, primi fornitori di merci per l’Europa. Attraverso la Casa de India, la corona portoghese preleva il 30% dei prodotti, il 70% va ai finanziatori delle spedizioni. I prodotti del colonialismo portoghese affluiscono alla grande fiera di Anversa (il centro dei traffici intercontinentali, in cui le merci di tutto il mondo vengono quotate e riesportate) da dove vengono distribuiti sul mercato europeo: pepe, zenzero, cotone, chiodi di garofano, noce moscata…

Spagna Isabella di Castiglia (1451-1504). 1469: sposa Fernando II di Aragona. Titolo di re cattolici: proclamatori della fede cattolica Minaccia interna, minacce esterne. Questa unione portò alla guerra santa e, nel 1492, al definitivo trionfo dei cristiani sui mori. Infatti dopo il 1469 i musulmani di Spagna cercarono di stabilire un asse con Istanbul, perché i contatti tra Isabella, Fernando e il cugino aragonese Ferrante re di Napoli portò il panico tra il 1480 e il 1481 . Dopo il 1492 i mori espulsi si insediarono in Nord Africa, dove si associarono ai pirati locali per vendicarsi contro gli spagnoli  sbarchi e razzie sulle coste iberiche, moriscos, economia di rapina e banditismo 1492: Cristoforo Colombo arriva ufficialmente in America. Uomo del suo tempo, con una ideologia messianica (ha una missione, “portatore di Cristo” in America) e geografica, fece 4 viaggi in totale sia per cercare l’oro sia per riprendere la crociata antislamica, dominare il Mediterraneo e controllare la costa africana Fernando II di Aragona (1452-1516). Linea politica: -

Ricerca di una nuova via per l’Oriente viaggiando verso l’Occidente Contrasto con Islam africano e messa in sicurezza della sponda africana Continua le esplorazioni in America: i suoi ultimi anni consentono agli spagnoli di conoscere meglio i confini americani

Gli strumenti giuridici dell’espansione. Le conquiste diventarono delle conquiste di diritto, stabilite da accordi internazionali che portarono nel 1493-94 alla prima spartizione del globo  Bolle di Papa Alessandro VI: carattere di ufficialità: Inter coetera e Piis fidelis Il mandato di Alessandro VI è quello di evangelizzare, affidato ai re cattolici, nominati come protettori di queste popolazioni ed educatori alla fede cristiana. Il Papa fissò anche un limite, misurando un meridiano che attribuì alla Castiglia tutte le terre scoperte. Però i portoghesi rivendicarono la loro scoperta delle Americhe: nel 1494 si stipulò il Trattato di Tordesillas tra Spagna e Portogallo: il meridiano venne spostato a ovest delle isole di Capo Verde, disegnando nuova spartizione rispetto al meridiano di Tordesillas: terre a est ai portoghesi (interessati alla rotta per l’India), terre a ovest agli spagnoli La scoperta: un impatto rivoluzionario. L’arrivo degli europei interruppe l’isolamento degli americani durato migliaia di anni (innalzamento degli oceani). L’impatto provocò uno shock culturale e microbico: l’isolamento determinò un o sviluppo culturale e biologico diverso rispetto al blocco Asia-Africa-Europa. Ci fu uno scambio di malattie infettive: peste bubbonica, influenza, vaiolo e morbillo provocarono molti morti in America, mentre gli europei presero la sifilide. Furono importanti limone, arancia, mandarino, mela, avocado, riso, banana e caffè; gli indios impararono ad addomesticare gli animali e ad usare i metalli La prima colonizzazione e la questione degli amerindi. -

-

Mito del buon selvaggio (leggenda rosa): gli amerindi sono popolazioni innocenti e primitive, vivono in un paradiso terrestre, in simbiosi e in armonia con la natura  paradiso terrestre . Colombo descrisse gli abitanti come dolci, accoglienti e stupiti, mentre poi vivevano anche altre popolazioni violente Accusa di genocidio agli ispano-portoghesi è da rigettare (leggenda nera): non c’era la volontà di annientamento del popolo indigeno per motivi di razza o religione, il loro compito era quello di evangelizzare queste popolazioni. Le morti che si verificarono furono causate dallo shock microbico e dallo scambio di malattie infettive. Scambio vecchio – nuovo mondo

La spedizione in Messico di Hernan Cortés. Organizzò una celebre spedizione che portò per la prima volta un manipolo di uomini contro i Messicani: partì da Cuba nel Febbraio 1519 per lo Yucatán con 100 marinai, 508 uomini d’armi, 20 cavalli, 14

pezzi d’artiglieria, 20 archibugi contro n. milioni di indigeni. In queste zone, dominavano le popolazioni azteca e inca assoggettando le altre popolazioni con tirannia e atrocità (sacrifici umani, cannibalismo, schiavitù). Da qui l’insistenza degli europei nel ribadire la necessità di imporre i buoni costumi. Si riscontrarono alcuni problemi: acqua, viveri, ambiente totalmente sconosciuto, ma Cortes trovò l’aiuto delle popolazioni locali che consentirono il rovesciamento del dominio e un mutamento epocale di regime e religione L’impero Inca (Perù, Bolivia, Cile). Dominio di quasi 400 anni degli Inca, caratterizzato da un’economia e delle tecniche primitive: no ruota, no scrittura, lama come unico animale da soma. Si esercitava il culto del sovrano e c’era una guerra intestina tra gli Incas per la successione al trono La spedizione di Pizarro e Almagro. Pizarro e Almagro volevano impossessarsi delle risorse delle popolazioni indigene, organizzarono diverse spedizioni: nel 1533 fu fondata Lima, nel 1541 Santiago del Cile. Questo provocò instabilità e varie guerre tra spagnoli e indios, fino alla fine dei disordini nel 1560: grazie al re Francisco de Toledo si stabilizza l’assetto burocratico (governo coloniale) del Perù, eliminando definitivamente l’ultimo pretendente inca Le violenze degli europei e posizione della Chiesa. Le violenze dei conquistadores furono denunciate da altri spagnoli, tra cui Montesinos e de Las Casas, e la Chiesa affermò che gli Indios erano dotati di anima razionale e immortale, dunque la loro persona è sacra. Bolla di Paolo III: Sublimis Deus: non è lecito ridurre in schiavitù gli Indios in base alla naturale uguaglianza degli uomini, mandato volto all’evangelizzazione: si invita al meticciato, nuova popolazione con caratteri misti. Questo portò nel 1660, dopo il crollo demografico del 1500 causato dalle malattie, a una ripresa demografica America ispano-portoghese: organizzazione del territorio. Nel 1524 viene istituito il Consiglio delle Indie che portò all’articolazione di istituzioni statali. Istituto dell’encomienda: organizzazione del lavoro, tutela delle proprietà e protezione della popolazione. Sistema commerciale monopolistico: Lisbona e Siviglia diventarono gli unici porti autorizzati a ricevere le merci americane Pionieri: portoghesi e spagnoli, tra fine 1500 e 1640. Periodo di massima potenza iberica, in cui i due imperi si unirono come unione dinastica  gigantesco impero mondiale. Dal 1640, dopo Filippo II, i portoghesi trovarono la loro indipendenza e furono lasciati autonomi per evitare l’accusa di tirannia III.

DINAMICHE ECONOMICHE E ALTRI IMPERI COLONIALI (OLANDA, FRANCIA, INGHILTERRA)

Flussi dell’economia-mondo oceanica. Aspetto economico segnò una discontinuità. Due correnti economiche: -

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Ovest  est: metalli preziosi e argento dall’Europa all’estremo Oriente. Con la r ivoluzione dell’argento (1500-600), gli spagnoli scoprirono miniere di argento che conferirono al re di Spagna il predominio dell’Occidente: l’argento era il mezzo di pagamento internazionale, risorsa spendibile in tutto il mondo Est  ovest: spezie, te, tessuti, porcellane dalle Indie all’Europa e poi alle Americhe

Prodotti americani. Trasformarono i costumi, le abitudini e la vita sociale europea: legname, piante alimentari che rivoluzionarono l’alimentazione europea (pannocchia, patata, cacao), canna da zucchero, indaco, cotone, pelli, pesce, caffè. Grazie alle coffee houses e casa della cioccolata, il caffè diventò un consumo diffuso che insieme al cioccolato rivoluzionò i costumi della nobiltà e dell’aristocrazia europea I metalli preziosi come argento e oro divennero indispensabili per sviluppare l’economia monetaria. Questo diede la spinta ad andare fuori dal continente. I portoghesi scoprirono delle miniere d’oro in Brasile, minas gerais  esplosione d’oro nelle chiese L’altra colonizzazione: Olanda, Francia e Inghilterra. Dinamiche economiche: nello spazio americano entrarono nuovi competitori e, a differenza del colonialismo portoghese e spagnolo che fu diretto dallo Stato e dalla corona (protezione militare, finanziatori), il colonialismo olandese, inglese e francese fu l’esito di iniziative private  aspetto privatistico. I soggetti protagonisti furono infatti compagnie commerciali fatte di azioni, nate con il privilegio della corona ma sinergia di interessi privati che si fondono. L’autorità statale comparve quasi esclusivamente in forma mediata, con ruolo minoritario e indiretto. Si formarono compagnie commerciali che esercitarono diritti pubblici, con poteri sovrani (arruolare truppe), fondando empori commerciali e colonie di popolamento. I corsari erano avventurieri e imprenditori appoggiati dallo Stato e dalle forze privatiste. Tra le compagnie commerciali più importanti vi furono quelle delle Indie occidentali e delle Indie orientali, create dall’Olanda (Repubblica delle sette Provincie Unite): colonizzarono le Indie e importarono di tutto, l’interesse non era quello di evangelizzare ma di trarre profitti economici, occupare il territorio e trarne risorse e materiali Un primato nel ‘600: la flotta olandese. Egemonia e perizia marittima: i cantieri navali olandesi diventarono gli ambienti più moderni e tecnologici dell’epoca, producendo flotte gigantesche con cui nessuno poteva competere. La navigazione diventò uno degli strumenti propulsori che segnò la differenza occidentale, e tutte le potenze più importanti noleggiarono le navi e gli equipaggi olandesi Guerre commerciali e doganali tra inglesi e olandesi. Hugo de Groot (Grozio) sostenne la libertà dei mari, contrariato dagli inglesi che sostennero il principio delle acque territoriali e dei porti nazionali: sui porti nazionali potevano entrare solo le navi nazionali, controllando e sequestrando quelle straniere

Il mercantilismo (sec. XVII-XVIII): dottrina e prassi di politica economica con l’obiettivo di creare ricchezza, sviluppar e il commercio e le manifatture e mantenere la bilancia commerciale attiva (importazioni e esportazioni). Sostiene l’importazione massima di materie prime, generi alimentari (grani e cereali), legname, e l’esportazione e produzione di manufatti nazionali e opere finite (tessuti e indumenti). Sui manufatti stranieri in entrata si imposero i dazi doganali  forma di protezionismo Mercantilismo come forma di imperialismo politico e economico. Con la crescente conflittualità europea e coloniale incrementarono gli eserciti e le flotte come mezzi di protezione mercantili nazionali. Questo causò mutamenti della politica fiscale e amministrativa, lo Stato adottò politiche interne mercantilistiche (stati mercantili-militari): lotta contro la figura del disoccupato e dell’ozioso; misure pauperistiche per i poveri: vengono create case di lavoro forzate; disciplinamento della popolazione molto forte che supera l’idea medievale del povero come immagine francescana La tratta negriera in età moderna. In questo scenario si inserisce la tratta degli schiavi destinati alle Americhe, scambiati con materie prime e prodotti coloniali. Tra il 1492 e il 1888 (anno in cui il Brasile abolì la schiavitù, ultimo paese), furono deportati 12 milioni di africani in America, tra cui 4 milioni morirono. Questa massa di persone veniva dall’interno dell’Africa in cui gli europei non misero mai piede: solo il 2% fu razziato direttamente dagli occidentali. Il resto fu ridotto in schiavitù dai connazionali (potentati africani). I primi a beneficiarne furono i mercanti arabi. Corresponsabilità di africani, europei e arabi

II.

LA RIVOLUZIONE MILITARE: GUERRE ED ESERCITI 1500-1800

La Spagna restò la grande potenza sul piano militare e demografico fino alla prima metà del 1700. Dalla seconda metà del 1700 fu la Gran Bretagna ad avere il primato

I.

LA RIVOLUZIONE MILITARE

Cambiò il volto delle città europee  La guerra è una continuazione della politica con altri mezzi: è al centro della vita quotidiana. Secondo Parker, storico degli anni 1970, la rivoluzione militare ebbe 3 elementi essenziali, che interagendo segnarono una discontinuità molto forte: 1. 2. 3.

Avvento delle armi da fuoco portatili sui campi di battaglia e artiglieria sulle navi: le armi da fuoco trasformarono l’edilizia architettura militare di difesa Difese bastionate: mutamento delle difese in conseguenza alle nuove armi Aumenti effettivi negli eserciti: aumenta il n° degli uomini che comporta una macchina organizzativa che prima non esisteva

Il quadrato dei picchieri svizzeri. Roberts, storico, indicò una nuova organizzazione militare introdotta dagli svizzeri tra il 1400 e il 1500: il blocco di picchieri  eliminò definitivamente l’antica arma medievale, ovvero la cavalleria feudale, introducendo la picca, arma di legno di 3-6 metri, non molto maneggevole. Per il quadrato di picchieri era fondamentale mantenere la disciplina e il coordinamento di centinaia di uomini che maneggiavano le picche, circondati dalla fanteria 1560-1660: innovazioni importanti 1. 2. 3. 4. 5.

Grossi quadrati svizzeri di picchieri (predominio della picca)  ai tercios spagnoli (si alternano picchieri e archibugieri): i picchieri fungono da protezione a chi maneggia le armi da fuoco Reggimenti giganteschi di migliaia di uomini dispiegati in 40/50 file  a unità più agili di 500/600 uomini su 10 file di profondità Maurizio di Nassau, olandese, combattimento sistematico e addestramento: gli ufficiali e i sottoufficiali diventano addestratori, i guerrieri diventano soldati disciplinati  rivoluzione professionale degli eserciti La tattica della contromarcia diviene strumento offensivo: la prima fila ricarica sul posto senza arretrare e la fila dietro avanza consentendo un fuoco continuo. Perfezionata dagli svedesi Archibugio  al moschetto con forcella: fucile più lungo e pesante che richiedeva una forcella, ovvero una forca che si piantava e in cui si piazzava il moschetto

Archibugio a miccia. Arma da fuoco trasportabile in cui bisognava mantenere accesa la miccia, alimentata da polvere fine e grossa, palla e cartuccia. Tiro utile di 50 metri, 1-2 colpi al minuto. Gli archibugieri venivano addestrati per imparare a caricare e sparare velocemente, operazione complessa articolata in più fasi. Infatti bisognava usare due tipi di polvere da sparo, quella fine nello scodellino e quella grossa...


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