Storia delle Paralimpiadi PDF

Title Storia delle Paralimpiadi
Course Educazione e riabilitazione
Institution Università di Bologna
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Riassunto storia paralimpiadi...


Description

Le Paralimpiadi Le paralimpiadi sono l’equivalente dei giochi olimpici ma per persone con disabilità fisiche.

Storia ●

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1948 il neurochirurgo tedesco LUDWIG GUTTMANN organizzò la competizione sportiva STOKE MANDEVILLE GAMES per i veterani della seconda guerra mondiale con danni alla colonna vertebrale; 1952 divennero aperti anche agli stranieri; 1958 il medico italiano Antonio Maglio propose a Guttmann di tenere l’evento a Roma. 1960 si svolsero le Olimpiadi di Roma, considerati i primi giochi Paralimpici. 1976 in Svezia alle Olimpiadi Invernali vi presero parte i disabili.

LUDWIG GUTTMANN capì che non si tratta di abilità negate ma di “diverse abilità”. Egli introdusse lo sport competitivo come parte integrante della riabilitazione; dimostrò come esercizio sportivo e competizione riducessero in maniera significativa il tasso di mortalità.

Logo odierno Dal 2003 il logo delle Paralimpiadi è costituito da tra agitos realizzati nei tre colori più utilizzati nelle bandiere dei paesi del mondo: blu, rosso e verde. Essi rappresentano lo spirito in movimento attorno a un centro rappresentato dal Comitato Paralimpico Internazionale nel riportare assieme atleti da tutto il mondo a gareggiare.

Comitato paralimpico internazionale Fondato nel 1989 detto anche IPC (International Paralympic Commitee) è un’organizzazione no profit di tipo internazionale che governa lo sport paralimpico. È costituito da 176 comitati paralimpici nazionali e da 4 federazioni sportive internazionali. La sede principale si trova a Bonn, in Germania. Il suo impegno è anche quello di smuovere le coscienze e portare al mondo i valori paralimpici del coraggio, della determinazione, dell’ispirazione e dell’uguaglianza.

Disabilità Qualsiasi limitazione o perdita di capacità di compiere un’azione secondo i parametri di un essere umano. La disabilità è la condizione di chi, in seguito a una o più menomazioni, ha una ridotta capacità d’interazione con l’ambiente sociale rispetto a ciò che è considerato la norma; pertanto è meno autonomo nello svolgere le attività quotidiane e spesso è in condizioni di svantaggio nel partecipare alla vita sociale.

Disabilità fisiche ● ● ● ● ● ● ● ●

potenza muscolare: nel caso la forza generata da un muscolo sia ridotta; movimento ridotto: il range del movimento di uno o più giunti articolari è ridotto in modo sistematico. perdita o deficit di un arto: totale o parziale assenza di ossa o articolazioni dovuta sia ad amputazione che a malattie differenza di lunghezza delle gambe: significa differenza nella lunghezza tra le due. statura bassa: statura ridotta a causa delle gambe, delle braccia o del tronco più corti a causa di deficit muscolo-scheletrici o relativi alle strutture ossee o cartilaginee. ipertonia: crescita abnorme nella tensione muscolare e una capacità ridotta del muscolare di distendersi. atassia: mancanza di coordinazione nel movimento muscolare. atetosi: provoca movimento non bilanciato e involontario e difficoltà nel mantenimento della postura.

Disabilità visive Gli atleti facenti parte di questa categoria hanno problemi di vista parziali ma sono comunque tali da poter essere definiti non vedenti. Per gli sport con atleti con problemi alla vista le guide sono parte integrante ed essenziale al punto che atleta e guida sono considerati una squadra e in caso di podio la medaglia viene assegnata ad entrambi.

Disabilità intellettive Alla categoria appartengono atleti con significativi deficit nelle funzioni intellettive e limitazioni associate. L'IPC si occupa di atleti con disabilità fisiche ma il Comitato Olimpico Internazionale ha riconosciuto i “giochi olimpici speciali” aperti a chiunque abbia disabilità intellettive.

Classificazione Avendo atleti con diverse disabilità la divisione in categorie è fondamentale per avere una competizione alla pari. La classificazione avviene attraverso vari processi che dipendono dal gruppo a cui appartiene la disabilità e dallo sport a cui partecipano gli atleti. La divisione viene fatta tramite test medici, fisici e valutazioni tecniche dell’esecuzione dell’esercizio sportivo. Questa classificazione fa parte delle regole stesse dello sport praticato.

Discipline paralimpiche estive ● Atletica leggera

● Triathlon

● Nuoto

● Pallacanestro in carrozzina

● Tuffi

● Boccia

● Pallavolo

● Calcio a 5 per ciechi

● Pesistica

● Calcio a 7-un-lato

● Tiro

● Canoa

● Tiro con l’arco

● Canottaggio

● Vela

● Ciclismo

● Rugby in carrozzina

● Equitazione

● Scherma in carrozzina

● Goalball

● Tennis in carrozzina

● Judo

Discipline paralimpiche invernali ● Biathlon ● Curling ● Hockey su slittino ● Sci alpino ● Sci di fondo ● Snowboard curling

Sport e disabilità La disabilità è la condizione di chi, in seguito a una o più menomazioni, ha una ridotta capacità d’interazione con l’ambiente sociale rispetto a ciò che è considerata la norma; pertanto è meno autonomo nello svolgere le attività quotidiane e spesso è in condizioni di svantaggio nel partecipare alla vita sociale.

Disabilità intellettiva La disabilità intellettiva è causata da traumi, o malattie del sistema nervoso che provocano danni alle funzioni intellettive (autismo, sindrome di Down, ritardo mentale…). ● Le cause più comuni sono; ● Condizioni genetiche; ● Complicanze durante la gravidanza; ● Problemi durante la nascita;



Malattie (morbillo, pertosse, meningite) o esposizione tossica (veleni come piombo o mercurio).

Disabilità sensoriale La disabilità sensoriale è dovuta a malattie o a traumi che comportano la modificazione all’organo dell’udito o della vista: si parlerà di cecità e ipovisione e di sordità e ipoacusia.

Disabilità fisica La disabilità fisica è caratterizzata da invalidità che impedisce il funzionamento degli organi e delle vie nervose che permettono la funzione motoria (amputazioni, sclerosi multipla, distrofia muscolare..).

L’Attività Fisica Adattata (AFA) ● ●

L'AFA è una branca dell’Educazione Fisica/Scienze Motorie che studia gli esercizi e i programmi motori rivolti a soggetti diversamente abili; L'AFA comprende ogni movimento, ogni attività fisica, ogni sport che può essere praticato da individui limitati nelle loro capacità da deficit fisici, psicologici, mentali o da alterazioni di alcune grandi funzioni (Berlino 1989).

Un po’ di storia ●

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Dopo la Seconda guerra mondiale il neurologo e dirigente sportivo tedesco Ludwig Guttmann (1899-1980) promuove un programma di riabilitazione dei superstiti di guerra e vede nello sport il metodo principale di terapia; Dal 1952 organizzò i Giochi di Stoke Mandeville per disabili che in seguito attirarono l’opinione pubblica di tutta Europa; Nel 1973 in Canada nasce la disciplina dell’Attività Fisica Adattata ad opera del prof. Clermont Simard; A metà degli anni ‘70 l’AFA si diffonde in Europa per merito del professor Jean-Claude De Potter; Nel 1975 a Bruxelles la Conferenza dei ministri dello sport europei pone i punti cardini della Carta europea dello sport per disabili promossa dall’UNESCO.

Lo sport per il raggiungimento del benessere ● ● ● ● ● ●

Permette l’allenamento fisico necessario per muoversi; Consente l’acquisizione di nuove abilità attraverso un percorso di scoperta e miglioramento; Permette di uscire dall’ambito familiare; E’ occasione d’incontro con altre persone, permettendo di creare nuovi rapporti di amicizia e nuove esperienze; E’ strumento di inserimento sociale; Risponde al bisogno vitale di mettersi in gioco e aumenta l’autostima.

Sport integrato ● ●

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Promosso dall’Unione Europea e dal Centro Sportivo Educativo Nazionale; Per Sport integrato definiamo l’attività Sportiva a carattere educativo rivolta a tutti gli atleti, sia disabili sia non disabili, con l’intento di costruire insieme un gruppo o una situazione di gara che, attraverso la pratica sportiva, sviluppa e promuove la cultura dell’integrazione, della solidarietà, con l’accettazione e la valorizzazione della diversità e dei limiti individuali a tutti i livelli; Nel 2015 è avvento il primo evento sportivo internazionale. Si parla di sport integrato per indicare tutte le discipline sportive che possono essere praticate insieme da atleti disabili e non disabili.

Articolo Gazzetta È risaputo che i benefici dello sport siano moltissimi e innegabili. Chi fa sport vive di più perché protegge meglio la propria salute, vede migliorate piccole patologie come cefalee, disturbi gastrici, stitichezza, previene il declino muscolare e osseo. Non va dimenticata l’azione calmante dell’attività sportiva. Fare sport permette di staccare dai problemi quotidiani e di ricaricarsi. Durante l’attività fisica vengono secrete le endorfine, sostanze che stimolano l’organismo, predisponendo a reagire positivamente a situazioni di stress. Lo sport permette di divenire non solo più forti fisicamente ma anche mentalmente, donando una maggiore determinazione a cui conseguono maggiore autostima, fiducia in sé stessi e ottimismo. Attraverso l’educazione psicomotoria e la pratica sportiva, ha modo di sperimentare una nuova integrazione Mente/Corpo, ha la possibilità di migliorare sul piano cognitivo attraverso la conoscenza del proprio corpo, dello spazio, del tempo e della velocità; sul piano fisico aumentando la forza muscolare, la capacità di equilibrio, la coordinazione motoria, imparando a superare la fatica; sul piano sportivo acquisendo conoscenze tecniche delle varie discipline sportive, incentivando la comunicazione interpersonale e la collaborazione (gioco di squadra), rispettando le norme condivise; sul piano psicologico producendo uno stato di soddisfazione generale che conduce al contenimento degli stati emotivi, incrementando la capacità di autocontrollo; sul piano socio-educativo aumentando la propria autonomia, spronando all’impegno durante gli allenamenti e al rispetto dell’avversario, insegnando il coraggio, promuovendo la lealtà; favorendo la socializzazione, l’aggregazione, integrazione, superando così paure, pregiudizi e isolamento. Gli atleti disabili vivono lo sport non come fisioterapia bensì nella pienezza delle caratteristiche ludico-agonistiche dell’attività sportiva. La sintesi di tutto ciò è che il vero vincitore in una competizione è colui che vive fino in fondo la gara sportiva, imparando anche ad accettare i limiti del proprio corpo, limiti presenti in ciascuno di noi, seppur in misura diversa, disabili e normodotati.

Special Olympics Promuove attività per atleti con disabilità intellettive, che gareggiano con normodotati. Special olympics è un’organizzazione per sport per disabili che coinvolge milioni di persone, che utilizza un progetto educativo-sportivo per il raggiungimento di mete formative. La Missione di special olympics è quella di promuovere il concetto dell’accettazione delle differenze e di dimostrare l’abilità delle persone con disabilità intellettive tramite la pratica di discipline sportive,utilizzando lo sport come mezzo di integrazione nella società. Special Olympics è basato su solide basi scientifiche, portando vantaggi significativi a persone con disabilità intellettive attraverso: 1. Metodologie proprie. 2. Attività adeguate per età e funzionalità Sia in contesti scolastici che comunitari. La Filosofia di Special Olympics è quella di creare opportunità per gli atleti di tutti i livelli di abilità. Atleti al centro dell’attenzione a cui ruotano attorno alcune figure di riferimento come le famiglie,i volontari,la scuola ecc... Special Olympics è un’organizzazione nata nel 68 da Eunice Kennedy Shriver, sorella di Bob e di John Kennedy che avevano un caso di disabilità intellettiva in famiglia e si sono resi conto che attraverso il gioco e lo sport la loro sorellina più piccola rispondeva molto bene ad alcuni input che venivano dati facendo così degli enormi progressi. Dal 1988 special olympics è riconosciuto dal CEO ed attualmente è presente in 180 paesi, nel mondo sono circa 4 milioni e 200 mila gli atleti che si allenano e competono in 32 discipline sportive, in Italia è presente dal 1983,riconosciuta quale associazione benemerita dal CONI (Comitato olimpico nazionale italiano) e dal CIP. Sono 14.000 gli atleti che si allenano in tutta Italia nei vari team societari e scolastici accreditati, 10.000 sono i volontari che aderiscono all’organizzazione di 300 eventi all’anno. Le discipline estive che gli atleti possono praticare in italia sono: 1. Atletica leggera 2. Badminton 3. Bocce(un atleta special Olympics ed un atleta partner) 4. Bowling 5. Calcio a 5(tradizionale unificato, 3 atleti con disabilità intellettiva e 2 che non ce l’hanno) 6. Canottaggio unificato 7. equitazione 8. Ginnastica artistica e ritmica 9. Golf 10. Mountain Bike 11. nuoto 12. pallacanestro (Tradizionale Unificata) 13. Pallavolo Unificata 14. Tennis

15. Tennis Tavolo 16. Triathlon Unificato Le Discipline Invernali invece sono: 1. Corsa con le racchette da neve 2. Floor Hockey 3. Sci alpino 4. Sci di fondo 5. snowboard Per ogni disciplina ogni anno vengono organizzate a livello regionale giochi meeting e torni e a livello nazionale i giochi nazionali organizzati in tutti gli aspetti, Tecnico Logistico organizzativi nel rigoroso rispetto delle necessità primarie degli atleti. Special Olympics da inoltre la possibilità agli atleti di viaggiare per competere in diverse gare spesso anche nazionali. Special Olympics accoglie tutti gli atleti con un quoziente intellettivo inferiore a 70 risultato da test standard, sono inoltre accettati atleti con deficit motorio-sensoriali ma solo se associati alla disabilità intellettiva.

Progetto Scuola Prende avvio dal percorso formativo denominato SO GET INTO IT indirizzato a tutti gli ordini e gradi delle scuole,questo corso di formazione viene riconosciuto dal MIUR e possono parteciparvi tutti gli insegnanti di ogni ordine e grado. E questo corso oltre ad avere una parte teorica ha anche una parte pratica dove atleti disabili e non disabili giocano insieme durante l’anno scolastico,ogni scuola può cambiare il percorso in base alle proprie caratteristiche ed esigenze. Gli obiettivi principali del progetto scuola sono : 1. Fornire esperienza ed integrazione pratica con un lavoro che porta stretta collaborazione tra con e senza disabilità attraverso lo sport intesa prima di tutto come esperienza formativa di gioco; 2. Affermare pienamente il valore dello sport quale strumento relazionale, riabilitativo e strumentale; 3. Creare cultura nella scuola sensibilizzando gli studenti che possono poi affiancare gli atleti, i collaboratori e gli altri volontari I Due elementi più importanti che Special Olympics organizza per le scuole sono: 1. La settimana europea del calcio(Maggio) 2. Settimana europea del Basket Novembre)

Piccola Pillola 1 L’attività fisica fa bene anche al cervello,ci sono stati degli esperimenti che correlano attività fisica al calcolo poiché l’attività fisica sviluppa quelle che sono le nostre Funzioni Esecutive

cioè funzioni che ci permettono di concentrarci,di lasciar perdere le informazioni poco rilevanti gisoos e di creare una strategia e di cambiarla in base al contesto. Si sono sottoposti bambini dai 7 agli 11 anni a 20-40 minuti di attività aerobica giornaliera notando che avevano funzioni esecutive migliori dei coetanei che non avevano fatto attività fisica.Inoltre si è scoperto nei bambini che facevano attività fisica una maggiore estensione dell’ippocampo(zona principale dove ha sede la memoria).Nei bambini l’attività fisica : 1. Aumenta la concentrazione 2. Si ha maggiore Flessibilità cognitiva 3. Si trova Migliore Memoria L’allenamento fa affluire più sangue al cervello di conseguenza si nutrono meglio i neuroni rimuovendo scorie e sostanze tossiche avendo un miglior accesso ad ossigeno e nutrienti. L’allenamento stimola la produzione di fattori di crescita come il BDNF(proteine che favoriscono la crescita dei neuroni,li tengono in salute, li rendono più pronti a connettersi gli uni con gli altri)...


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