Storia dell’illustrazione-pdf PDF

Title Storia dell’illustrazione-pdf
Course Storia dell'illustrazione
Institution Università degli Studi di Verona
Pages 132
File Size 4 MB
File Type PDF
Total Downloads 48
Total Views 119

Summary

Appunti di tutte le lezioni di Storia dell'Illustrazione con il professore Fossaluzza...


Description

STORIA DELL’ILLUSTRAZIONE 1 LEZIONE: 28 settembre Manuale di storia dell’arte-> vademecum Storia dell’illustrazione è una disciplina di carattere storico e un carattere diacronico (dal passato al presente> senso della concatenazione degli eventi). Questa materia tratta della storia delle immagini che delimito all’interno dell’ambito dell’aspetto editoriale (nel senso del libro più ambio), ovvero ci occupiamo di tutti quei luoghi (libri) in cui conviva una scrittura esposta (scritto/pensiero che si mostra in parola) nel momento in cui trova un luogo (pagina, manifesto, iscrizione sulla pietra…) che è connesso con un’immagine. La storia dell’illustrazione si fa carico di scoprire la complicità nel luogo che c’è tra l’immagine e una parola scritta. Dentro a questo aspetto ci sono molte problematiche connesse all’immagine, ma anche del libro-> storia del libro. Questo luogo (libro, pagina…) ha una sua valenza estetica qualitativa, ovvero la bellezza di un libro, il quale è frutto di artigianalità, progettualità è di per sé un’opera d’arte. All’interno di questo luogo convivono e sono complici: la scrittura e l’immagine, ma va anche considerata la bellezza della scrittura, la quale ha una progettualità e delle regole, dei caratteri espressivi, va scelta di volta in volta. Grande scelta estetica nella scrittura. Anche nei caratteri del computer c’è una continuità con il passato (Times new Roman, Traian…) Capire le tecniche mi consente di comprendere in una maniera oggettiva una materia che va valutata anche dal punto di vista qualitativo. Se capisco le tecniche riesco a capire il valore di tutto l’insieme che ho davanti tramite l’immagine (es: Giotto e le sue tecniche). Per capire meglio la complicità dobbiamo farci carico di tanti elementi tecnici, che sono propri della storia dell’arte. Ci facciamo carico di concetti: Concetto di unicità= elemento importante di alcuni codici Virgilio Vaticano e il Dioscoride di Vienna, i quali sono dei libri unici. Concetto della riproducibilità tecnica dell’opera d’arte, la quale è un’invenzione che è destinata a concretizzarsi/realizzarsi in tante copie-> accessibilità diversa. L’industrializzazione della parola deve partire dalle scelte estetiche che partano comunque da un’ideazione fatta dal singolo e da un’equipe-> all’interno della storia dell’illustrazione ci occupiamo dei secoli che si attesta il sistema del nostro moderno design. Didascalia: autore, soggetto, collocazione, nome, segnatura del codice (matricola), foglio (recto=la carta di destra, il nostro cervello vede prima la pg di destra, quindi si cercherà di evidenziare questa pagina, infatti i testi iniziano sempre da una pg di destra). “Bestiaire d’amour ” si trova all’interno della Biblioteca nazionale di Parigi. ➔ Figura 1: Abbiamo una miniatura, all’interno della pagina recto abbiamo l’iniziale, all’interno

1

del corpo della lettera iniziale abbiamo due porte centinate, i battenti della porta di sinistra si vede un occhio nell’altra c’è un orecchio-> è un’immagine connessa al testo, dietro a questa immagine c’è un testo di Richard de Fournival (francese che nasce a cavallo tra il 12-13 sec. È un testo del primo 200 francese, lui dice come commento riferito ad un’illiustrazione: “Per natura tutti hanno il desiderio di sapere, poiché nessuno può sapere tutto, ma cerco di affrontare seriamente ciò che posso sapere, bisogna aiutarsi l’uno con l’altro con il sapere. La memoria ha due porte: vista e udito (come nel battente), ciascuna di queste due porte da accesso ad una via: immagine e la parola. L’immagine serve all’occhio e la parola all’orecchio-> la finalità è quella della memoria. Si può arrivare alla memoria sia con l’immagine che con la parola, la memoria è usato de dei tesori che lo spirito umano conquista con il suo ingegno. Questa conquista implica l’esercizio dell’ingegno (l’etimologia: indole, carattere innato, intelligenza-> ci fa provare desiderio di sapere). La memoria non è finita ma attraverso l’immagine e la parola, l’esperienza del passato si rende presente e non è finita per sempre.

➔ Figura 2 è sempre una miniatura di un altro manuale di Oxford, che non è un’iniziale ma è unaltra scena che riguarda il bestiario di Amore

2

➔ Figura 3: u’altra inizale con l’incipit del testo. Abbiamo una figura erecta tra due vissili/porte. Testo di Richard de Fournival, stagione del gotico in Francia → per natura tutti hanno desiderio di sapere Nessuno può sapere tutto, ma tutti devono sapere qualcosa in particolare → quello che non si sa lo possono sapere gli altri Ma nessuno vive nella stessa epoca → quelli che sono vissuti nel passato sanno cose che nessuno nell’epoca successiva può sapere Esigenza di attingere ai fatti del passato → non basta la conoscenza nel presente, bisogna custodire la memoria ha due porte → vista e udito (miniatura spiega il testo), ciascuna delle due da accesso ad una via (immagine e parola) Immagine serve all’occhio e la parola all’orecchio → si può raggiungere la memoria attraverso entrambe. “La memoria è custode dei tesori che lo spirito umano conquista con l’eccellenza del suo ingegno” -> il desiderio muove alla curiosità di sapere, per conquistare dei tesori che custodiscono nell’animo umano con l’eccellenza del suo ingegno. Con l’ingegno rende quasi presente ciò che appartiene al passato-> quello che è la memoria non è finita, ma attraverso questi strumenti (immagine e parola), quella che è l’esperienza del passato si rende presente. Iliade Picta della biblioteca ambrosiana “Quando si vede dipinta una storia, tipo quella di Troia, si vedono vicende di eroi del passato come se fossero davanti a noi”. Lo stesso vale per la parola, quando si sente leggere un romanzo (perché non tutti sapevano leggere o avevano a disposizione un testo) si assistono le avventure come se fosse davanti a noi -> aspetto proiettivo. “Tanto gentile quanto onesta pare”, Dante-> immagini legate alla vista all’interno della dimensione amorosa. 2 LEZIONE: 29 settembre Testo di Richard de Fournival molto accattivante per l’epoca, siamo in Francia e lui è collegato a Filippo Augusto Re di Francia, la stagione è quella del gotico. ➔ Saint Chapel di Parigi Momento straordinario dal punto di vista culturale in Europa e dell’importanza che ha lvello internazionale l’università di Parigi. Gotico nasce a Parigi a fine del 12 sec e che ha già un suo momento di sviluppo europeo straordinario, si viene a crea il Pan gotico, dove il gotico si diffonde da per tutto e si nazionalizza → gotico inglese, francese, italiano… Stagione in cui la nazionalizzazione del gotico arriva ad esprimere identità nazionale , c’è una sorta di gotico persistente in molte culture (Germania, Inghilterra) che poi manifestano anche forme di neo-gotico, dentro ad una continuità e conservazione dei monumenti gotici perché esprimo no una loro identità. È anche una stagione di grande fermento universitario in Europa, trasmissione dei saperi. Una stagione molto importante come denota dal fatto che ha una sua scrittura gotica, persistente a livello liturgico. Il primo libro a stampa di Gutenberg (Bibbia in due colonne di 42 righe scritto in gotica) è scritto in gotico e non è un libro illustrato. Il gotico persiste come scrittura in certi documenti come testi sacri e liturgici, che per loro natura assecondano più lentamente le mode. Il testo di R. de Fournival è un testo sapienziale, che tratta del tema della memoria espresso mettendo le vesti dell’amante a Richard. L’obiettivo attraverso il vestiario è quello di lasciare un ricordo di sé (amante-

3

poeta) nella memoria dell’amata attraverso utilizzo dei sensi (occhi e orecchi sul battente). Figura 2 si vedono due figure: una che legge e l’altra che ascolto-> senso dell’udito. Fournival dice che tra tutti i sensi la vista è il senso più sviluppato dell’uomo e ha la priorità. La vista da agli altri sensi una visione scientifica attraverso un’espressione letteraria, lui lo fa attraverso il dialogo con animali differenziati nelle loro particolarità. La vista viene privilegiata nell’aspetto dell’amore, possiamo citare il poema di Dante nel quale al suo interno ci sono molte immagini legate alla vista. La prima cosa per cui proviamo attrazione è l’immagine, la quale è il linguaggio che deve essere interpretato, bisogna osservarla liberamente a cui va aggiunta la ricerca e scoperta. Fase pertinente al cervello → salda conoscenze personali e ciò che si lega a me in modo soggettivo Avere consapevolezza di ciò che mi interessa/colpisce. Dietro ad un’immagine c’è sempre un testo che lo interpreta → rapporto testo – immagine. Un altro aspetto importante riferito al grande studioso del ‘900 Michael Baxandall crea la Teoria dell’immagine percepita dall’occhio ma che si riferisce ad un sapere individuale, che possiede più o meno elementi, dipende dalla cultura dell’individuo, per decodificare quell’immagine. La sua teoria si chiama: “l’occhio del periodo” → ogni periodo ha sensibilità visiva particolare. Quando si studia il patrimonio antico si deve fare lo sforzo di comprensione ma anche porci il problema di che tipo di sensibilità c’era a quell’epoca della manifestazione visiva. Aspetti che caratterizzano le epoche: schemi, categorie e metodi di deduzione insieme anche all’abitudine di utilizzare convenzioni. Bisogna rendersi conto di quali sono i condizionamenti di partenza, condizionamento dall’immagine fotografica e cinematografica Si guardano le cose del passato con gli occhi di una cultura condizionata dalla sensibilità fotografica e televisiva. Condizionamento che non deve essere troppo esteso per interpretare, anzi molte pagine dell’arte contemporanea ci sembrano incomprensibili, perché vogliono essere provocatori nei confronti degli schemi che noi ci facciamo. Bisogna lasciar parlare l’opera, vedere come è fatta, descriverla. Esiste la scrittura mentale e la scrittura scritta, le quali valgono per tutti i saperi-> siamo disabituati a fare una descrizione di un’opera ma anche di persone, in questa “mancanza abitudine” prevalgono altri meccanismi della comunicazione (sms, immagine…). Significato di “illustrazione”: è connesso ad un luogo con tutte le sue evoluzioni, ovvero il libro. Aspetto etimologico di “illustrare” → da “illustris”, ovvero una persona che emana luce, manifesta il suo essere/la sua personalità Manifestare il proprio sapere in modo chiaro è un aspetto legato alla vista . L’illustrazione è componente dentro questo luogo che serve a rendere chiaro un testo e metterlo in luce (lo manifesta, lo traduce in maniera visiva-> esempio di Richard de Fournival). Per manifestarlo bisogna selezionare una parte del testo, facendo una sorta di commento al testo, perché l’artista va oltre ad una libertà del metterci del suo. Non è un rapporto di schiavitù/dipendenza necessariamente, ma molte volte è l’incontro di due libertà interpretative-> essere complici vuol dire avere un obiettivo ma che valorizza due personalità con le proprie dipendenze che si unisco per lo stesso scopo. L’illustratore va oltre al testo, a libertà → non c’è necessariamente di dipendenza dal testo, ma complicità Artifex abdicus artificius = artista che si aggiunge ad un artista Funzione dell’illustrazione è rendere attraente il testo, quindi creare desiderio di conoscere, istigare la curiosità. I passaggi del sapere sono: la curiosità-> non è vizio, muove il desiderio (di conoscenza) Abbiamo una dipendenza dal testo di una illustrazione quando l’illustrazione ha funzione puramente illustrativa/esplicativa. Mettere i lustri su un testo va molto vicino alla miniatura che si caratterizza proprio per i colori usati, come l’oro. Rendere informativa una parte del pensiero → che può essere talmente complesso e difficile

4

Rendere chiaro ed esplicito un contributo complesso di un testo, ruolo di esplicitare Illustratore colui che disegna quello che vuole e quello che può vedere, traduce quello che vede e lo circonda con la sua soggettività (è come un filtro dell’illustratore). Può anche raccogliere ed interpretare qualcosa che gli viene dallo scrittore. L’idea che la complicità non riguarda sempre e solo illustratore e scrittore ma è all’interno di una imprenditoria o moderna azienda editoriale. grafico, fotografo, design → complessità di situazioni Umberto Eco dice che illustrare vuol dire commentare visivamente i prodotti di altri sistemi di segni (aspetto semiotico) -> rapporto intertestuale tra sistemi di segni Co-invenzione: caso del fumetto è auto co-invenzione → inventa testo e immagini. L’illustrazione può contribuire alla conoscenza, perché ha degli aspetti comunicativi di chiarezza che sono molto specifici rispetto alle tecnologie che abbiamo al giorno d’oggi. La storia dell’illustrazione è stata intesa per molto tempo collegata al concetto delle arti grafiche, cioè dell’industrializzazione 800’/900’. Nel 1933 si punta mettere insieme la storia dell’illustrazione alle arti grafiche, cioè l’illustrazione confinata al concetto di merce, del prodotto editoriale come multiplo e non come esemplare unico-> tutto ciò è avvenuto dopo la rivoluzione Gutemberghiana L’ambito della fotomeccanica consiste nel produrre industrialmente immagini. Il termine illustrazione viene ampliato, Bernard Berenson (storico dell’arte del rinascimento) scrive libro di teoretica dell’immagine 1948) e definisce l’illustrazione così: “Per illustrazione intendo un arte indipendente e non solo riproducente, che rappresenta qualunque cosa abbia da rappresentare e da forma a qualsiasi cosa”. Per lui forma e illustrazione sono come una sola cosa-> non separa varie branchie della produzione visiva L’aggettivo “illustrativo” è un termine che prendiamo dalla critica d’arte dell’800 e che vuol dire un livello artistico non libero ma di carattere descrittivo, arte visiva con qualità descrittiva . 3 LEZIONE: 30 settembre Moderno design in cui c’è un progetto grafico, al quale diversi fattori: imprenditore, grafico, illustratore, art director. L’illustrazione è intertesto, la prima accezione non è quella che l’illustrazione è a corredo del testo ma coinvenzione, rapporto libero con il testo e a volte. In altri casi c’è un’esigenza ancillare al testo/al servizio del testo. Il dizionario moderno fa riferimento a questo momento riproduttivo-> stampatore fa le matrici per tirare tante copie, invece nell’enciclopedia Treccani mette insieme manoscritto e arte della stampa-> cambia solo il pubblico e gli schemi mentali. Un altro aspetto importante è quello del decorare, cioè dei motivi/elementi ornamentali, sono contrassegnagli da schemi, evoluzioni di gusto. L’ornamentazione ha questa finalità nei confronti del test0o e ha anche una funzionalità per attrarre ancora di più all’illustrazione che poi porta il testo o viceversa. La parola decorare viene da una parola classica latina, che esprime in termini classici un senso estetico della convenienza e della semplicità. Il decoro non è semplicemente qualcosa di suppletivo, ma è commisurata ad una convenienza rispetto a tutti i messaggi che devono arrivare. L’aspetto della decorazione corrisponde a dei concetti molto diversi da quelli del senso della misura del classico (paura del vuoto). Nel mondo del barocco la decorazione è uno dei tanti meccanismi dell’arte barocca che serve per attrarre lo spettatore, l’arte barocca attrae perché mi rende partecipe dell’opera, mi inserisce nella dinamica dell’opera-> è più della teatralità. Uno degli elementi che usa per attrarre è quello dell’ornamentazione che crea una curiosità (Apollo e Dafne di Bernini, da guardare da diverse angolature).

5

Nel senso classico l’ornamento e il decoro ha senso di equilibrio anche morale nei confronti della struttura (essere e presentarsi sono in equilibrio). Molti periodi sono ornamentizi (puntano molto all’ornamentazione), ma nella dimensione rinascimentale c’è più aspetto figurativo e si guarda al significato della rappresentazione (antropocentrismo, significato e valore della rappresentazione dell’uomo). Nel senso classico la dimensione della ornamentazione rispetto alla struttura è un senso di equilibro che è addirittura morale. L’ESTETICA DEL CARATTERE Bisogna guardare il carattere come un organismo cellula di una pagina che deve avere la sua bellezza e spirito di attrazione. Anche la lettera che compone il testo, il singolo elemento che compone il testo (font), ha un’architettura in sé ed è elemento architettonico di un complesso architettonico dove ogni elemento è collegato ad un altro. Il carattere è una struttura nello spazio, ci sono delle scritture come il corsivo, in cui le “statue” sono inclinate e si danno anche la mano; invece ci sono altre scritture in cui le figure hanno una relazione nello spazio e nello stare vicino pur nella loro autonomia, sono collegate tramite l’occhio tra di loro. Valore sculturale del carattere sulla pagina come scultura sullo spazio, ovvero la plasticità. Nella storia dell’arte ci sono dei valori dattili e dei valori plastici, il valore plastico è il risalto volumetrico di un carattere, valore tattile ricreato dalla vista (attraverso la memoria). Mondo del carattere/font all’origine Il primo supporto del carattere è stato la pietra, che ha i suoi valori tattici, plastici e strutturali; l’incisione sulla pietra di uno stambecco e bisonte su ciottoli calcarei che provengono da Stallavena (una delle Valli veronesi). Esempio del carattere sulla pietra: Stallavena (veronese); Cemmo (Brescia); ? Stilizzazione di elementi animali e antropomorfi che possiamo vedere dal punto di vista della bellezza. ornamentale ma anche tentativo di riprodurre una struttura Comunicazione fatta sintetizzando elementi della natura, senza distinzioni tra parole e immagini Supporto stabile, pietra esprime discorso e pensiero Il materiale artefatto che viene usato è l’argilla, viene in mente la tradizione del vasellame e anche la scultura cuneiforme della Mesopotamia. Abbiamo anche in scrittura lineare a Haghiacarta II millenio a.C. Intere biblioteche di tavolette in ceramica, supporto facile e duttile da maneggiare, prime del 3000 ac Funzione comunicativa, nei primi secoli ci sono solo figure, in quelle seguenti anche segni numerici-> questo aspetto della comunicazione viene chiamato scrittura logografica (logos=segno/carattere): ad un segno corrisponde parola concreta, aspetto della parola e dell’immagine sono un tutt’uno Questi segni conoscono poi un processo di denaturalizzazione dei segni, ovvero assomigliano sempre meno a qualcosa di concreto/antropomorfo. I caratteri cominciano a corrispondere a caratteri fonetici, prima la scrittura era logografica, ora vi è la dimensione logosillabografica (sillabe esprimono parole). Si comincia ad esprimere pensieri più complessi, astrazione degli elementi, denaturalizzazione dei segni metodo poi adottato da tutti i popoli. La scrittura si fa sia arte, la quale rappresenta la natura e l’uomo e l’animale, ma è anche arte e pensiero allo stesso tempo (l’occhio e l’orecchio). Il principio fonematico, vuol dire che un segno sta per un fonema, ci sono alcune nuove lingue che assumono questo sistema fonematico: aramaico e greco (è una lingua generalizzata quella con l’alfabeto, ovvero il sistema fonematico). con l’introduzione di questo sistema cambia anche il supporto à papiro e pergamena Il passaggio successivo è quello di vedere le gerarchie della comunicazione scritta e lo facciamo pensando alle scritture egizie, le quali è un’arte figurativa 4 millennio a.C. Si sviluppano nella civiltà egizia due percorsi scrittura:

6

1. scrittura monumentale, legata alla scrittura figurativa, è anche una scrittura monumentale, ovvero quella dei geroglifici. 2. scrittura utilitaria/ieratica, segni semplificati, veloci da trattare perché non hanno la stessa importanza nei vari periodi, però hanno una caratteristica importante: sono monoglottografici, cioè mono=unico, glottografia=lingua dei segni-> sistema di notazione diversificato monumentale e utilitario/ieratico a servizio di un’unica lingua, con due scritture diverse. solo nel primo millennio che si inseriscono le annotazioni alfabetiche, quando diverse civiltà di incontrano vicino al Nilo-> le immagini e le scritture convivono. antico testamento à rotoli nuovo testamento à libri e codici dal rotolare al voltare pagina à abbinare memoria di quello che ho appena letto a q...


Similar Free PDFs