Tecnologie e qualità I-II 1 PDF PDF

Title Tecnologie e qualità I-II 1 PDF
Author chiara luffarelli
Course Lettere moderne
Institution Sapienza - Università di Roma
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Tecnologie e qualità 1 e 2 (seconda parte)! I DIAMANTI FAMOSI: ! MILLENNIUM STAR: diamante perfetto e grosso, scoperto nella Repubblica del Congo. ! La De Beers lo acquistò all’inizio degli anni Novanta. ! Diamante di 203 carati, a forma di goccia e privo di imperfezioni. Henry Oppenheimer lo descrisse come “il diamante più bello che avesse mai visto”. ! CENTENARY: diamante di 599 carati dalla colorazione perfetta. ! TAYLOR-BURTON: bisogna ricordare l’aneddoto riguardo Elizabeth Taylor e Richard Burton. ! L’attore regalò alla star di Hollywood uno dei diamanti più belli e più grossi del mondo, chiamato: Taylor-Burton. Diamante da 69 carati a forma di goccia. La pietra fu rinvenuta nella miniera Premier in Sudafrica. Quando la pietra fu venduta all’asta nel 1969, Cartier se ne impossessò per primo. E dieci anni più avanti, Taylor mise all’asta questo prezioso diamante. ! HOPE: La pietra è portatrice di sfortuna. La prima a possederla fu Maria Antonietta (fu decapitata). ! L’Hope nel 1830 è nuovamente legato ad un susseguirsi di eventi infausti. ! I GIOIELLI PIU’ COSTOSI AL MONDO: ! 1 IL DIAMANTE WITTELSBACH-GRAFF: il più costoso e famoso. ! Nato come diamante blu a 35.56 carati ed è appartenuto ai gioielli della corona bavarese e austriaca. Nel 2008, il commerciante di gioielli Laurence Graff lo ha comperato per 23,4 milioni di dollari, con l’intenzione di modificarlo. In seguito, il proprietario successivo ne rimosse circa 4,5 carati dal diamante blu. Nel 2011, Graff ha rivenduto il prezioso diamante ad un membro della famiglia reale del Qatar. ! 2 L’ANELLO CON DIAMANTE PINK STAR: con un diamante da 59,6 carati, tagliato da una pietra grezza di 132,5 carati estratta dalla De Bears in Africa. La sua dimensione e la sua bellezza supera qualsiasi pietra nota presso collezioni private e pubbliche in tutto il mondo. ! 3 LA COLLANA DI DIAMANTI INCOMPARABLE: Creata dalla famosa azienda Mouawad. Comprende il più grande diamante internamente perfetto al mondo da 407,48 carati. (la collana) è adornata da 230 carati di diamanti più piccoli. Il diamante principale è stato ritrovato nel 1980 da una bambina, nella Repubblica Democratica del Congo. ! 4 IL GRAFF PINK: Monta un diamante rosa da 24,78 carati, un tempo proprietà di un famoso gioielliere Harry Winston. Di un colore molto raro, considerato uno dei più grandi mai scoperti. ! 5 IL DIAMANTE ZOE: pietra blu da 9,75 carati. Il prezzo di vendita rendono questo diamante il più costoso: 3,3 milioni di dollari per ogni carato. ! 6 IL DIAMANTE BIKINI: Progettato da Susan Rosen. Pietra preziosa da 150 carati, incastonata in un vero e proprio bikini di platino. Molto costoso. ! 7 LA COLLANA DI GIADEITE HUTTON-MDIVANI: creazione di Cartier- ed è stata posseduta da famosi personaggi nel corso degli anni. La collana è costituita da 27 smeraldi perlati di giadeite verde. Il tocco finale è una catena di rubino, diamanti, platino e oro. ! 8 L’OROLOGIO CHOPARD 201-CARAT: Tecnicamente è un orologio, ma gli 874 diamanti di cui è composto, il più grande dei quali ha una dimensione di 15 carati, lo rendono un gioiello vero e proprio. ! 9 IL WINSTON BLUE: Gioiello da 13,22 carati, è stato venduto come anello di fidanzamento. La provenienza del diamante blu, si presume che sia del Sud Africa. ! 10 IL DIAMANTE PERFECT PINK: E’ rarissimo trovare un diamante rosa di colore puro, senza toni di arancio o di grigio. ! 11 LA SPILLA DI DIAMANTI CARTIER 1912: Creata nel 1912, nel laboratorio di Henri Picq a Parigi. La spilla è composta da tre grandi diamanti da: 34 carati, da 23,55 carati e da 6,5 carati. ! Conosciuta anche come: “ a Belle Epoque Diamond Devant-De-Corsage Brooch by Cartier.” ! 12 LA BLUE BELLE DELL’ASIA: E’ il quarto più grande zaffiro della storia, con un peso di poco più di 392,5 carati. Venduto nel 2014 a Ginevra ad un’asta. La collana è composta anche da oro e diamanti che, sorreggono lo zaffiro centrale. ! 13 LA COLLANA HEART OF THE OCEAN NECKLACE: Ispirato al famoso film Titanic. Il famoso gioielliere Harry Winston ha creato una replica della collana con gioielli veri e propri, tra la quale spicca un diamante blu da 15 carati. ! SETTORE ORAFO ITALIANO: ! - La domanda mondiale di gioielleria in oro ha mantenuto un’intonazione moderatamente positiva; !

- Il settore orafo italiano ha registrato una buona crescita delle esportazioni in valore, una continua accelerazione e un alto fatturato di produzione; !

- I dati sulle esportazioni hanno registrato un salto notevole (soprattutto gli invii verso la Francia)diventando il terzo mercato di sbocco dell’oreficeria italiana. ! -L’Italia è famosa in tutto il mondo per le sue eccellenze manifatturiere e del lusso. ! Nel settore della gioielleria l’Italia detiene la leadership mondiale nella produzione, grazie ai suoi distretti- Valenza, Vicenza,Arezzo e Napoli. ! -Oltre ai centri di eccellenza, non bisogna dimenticare alcune città italiane che vantano una tradizione orafa locale (piccoli o medi laboratori, oppure laboratori a gestione familiare). ! -I più prestigiosi negozi di gioielleria sono rivenditori dei grandi marchi italiani. ! -Negli ultimi anni, con la crisi economica e l’avvento della prototipazione, si sono ridotte le risorse artigianali, ma nonostante ciò, gli orafi ancora producono a mano il gioiello in tutte le sue parti, tramandando una vera e propria arte. ! ANALIZZANDO I VARI DATI, POSSIAMO AFFERMARE CHE: ! -si registra un recupero delle vendite verso la Svizzera (esportazioni verso questo paese); ! -ottimi sono anche i risultati ottenuti a Hong Kong, negli Stati Uniti e Turchia. In calo, i valori venduti negli Emirati Arabi Uniti e nel Regno Unito; ! -Tra i territori, spicca il dato della provincia di Alessandria- registrando un grande incremento, e con un forte sviluppo degli invii verso la Francia; ! -Positive sono anche le esportazioni degli altri due principali distretti di Arezzo e Vicenza. ! STRUTTURA E ORGANIZZAZIONE DEI DISTRETTI: ! Con riferimento al settore dell’oreficeria e della gioielleria, abbiamo i distretti. ! Sono agglomerati di imprese, quasi sempre di dimensione limitate, che operano in un ambiente circoscritto dove, oltre all’attività principale, nasce e si sviluppa un’ampia e variegata offerta di attività complementari- in modo da consentire una competitività più elevata rispetto a quella delle aziende. ! Nell’universo delle imprese distrettuali, si possono identificare quattro categorie di unità produttive: ! -LE IMPRESE GUIDA: sanno stare sul mercato in maniera del tutto autonoma, sviluppano competenze che consentono di mantenere il vantaggio competitivo; inoltre possiedono buone capacità di coordinamento. ! -LE IMPRESE TRAINATE: si muovono negli spazi marginali lasciati liberi dai concorrenti e che si limitano a imitare i prodotti lanciati da imprese rivali. Hanno vantaggi di costo. ! -LE IMPRESE SPECIALIZZATE: con una buona capacità rispetto ad una singola fase della produzione; strettamente legate alle imprese guida; collaborano per garantire la competitività. ! -LE IMPRESE BLOCCATE: si limitano ad essere sub fornitrici di vari committenti. ! ANALISI DEI PRINCIPALI DISTRETTI ORAFI: ! -L’attività produttiva delle imprese orafe, oltre ad essersi sviluppata tramite il modello dei distretti industriali, si concentra in alcune zone specifiche del paese; ! -Delimitazioni dei distretti in zone ristrette con le attività incentrate in nicchie mono-prodotto si sono diffuse allargandosi territorialmente; ! -L’Italia è il primo produttore mondiale di oreficeria e gioielleria- anche tra i maggiori mercati di consumo; ! -L’offerta italiana si concentra in tre distretti: VALENZA, VICENZA E AREZZO. Da ricordare anche: Milano e la Campania. ! ANALISI DEI PRINCIPALI DISTRETTI ORAFI: ! AREZZO: maggiore consumatore di oro grezzo. Il più importante settore economico della provincia toscana. L’orientamento prevalente è verso prodotti di lavorazione industriale, rivolti alla fascia medio-bassa del mercato. ! VALENZA PO (Alessandria): orientamento maggiormente artigianale delle produzioni, dimensione d’impresa più ridotta, fascia di prezzo più elevata. ! VICENZA: polo orafo di tradizioni secolari. Il polo Vicentino si suddivide in due sub-aree: Vicenza e dintorni, con caratteristiche più artigianali, a Bassano, tendente maggiormente verso il modello Aretino. L’industria vicentina, compete direttamente con quella aretina nelle lavorazioni semplici dell’oro, ma con un tendenziale spostamento verso lavorazioni più fini e verso la gioielleria. !

MILANO: polo minore dal punto di vista produttivo- vetrina internazionale per la presenza delle grandi case nazionali e straniere. ! NAPOLI E TORRE DEL GRECO: eredi di una tradizione secolare- appare però in declino, e scarsamente competitiva rispetto ai distretti più forti. Sono stati effettuati anche dei tentativi di rivitalizzazione. ! DISTRETTO ORAFO DI VALENZA! PUNTI DI FORZA DEL DISTRETTO: ! -Vasto patrimonio del know-how tecnico e professionale; ! -presenza di lavoratori qualificati; ! -rapporti densi fra imprese; ! -rapidità di adeguamento al mutare delle richieste del mercato; ! -elevata propensione all’imprenditorialità; ! -presenza in loco di Università e Politecnico. ! PUNTI DI DEBOLEZZA: ! -criticità della funzione di commercializzazione; ! -basso peso della contrattualità delle imprese del distretto; ! -limitare le azioni di marketing da parte delle singole imprese; ! -dipendenza dalle aziende distrettuali dalle grandi firme internazionali della gioielleria. ! DISTRETTO ORAFO VICENZA! PUNTI DI FORZA DEL DISTRETTO: ! -elevato livello di qualità della produzione; ! -flessibilità produttiva; ! -forte orientamento ai mercati esteri; ! -expertise, know how e competenze diffuse; ! -presenza di una filiera completa che, oltre alle aziende vedeva la presenza di una fiera di settore di fama internazionale, centri di formazione e ricerca, specializzati per il comparto della lavorazione metalli preziosi- laboratorio metalli preziosi presso la Camera di Commercio; ! -Sistema territoriale- presenza di STORIA E CULTURA, integrabili nel prodotto orafo; ! -Centri di produzione e non solo di commercializzazione. ! PUNTI DI DEBOLEZZA: ! -calo della domanda internazionale vs il prodotto italiano; ! -crescita della concorrenza internazionale da parte di Paesi in via di sviluppo e crescita di importanza di sistemi fieristici di altri paesi; ! -regimi di preferenze tariffarie doganali penalizzanti per la produzione italiana; ! -scarsa affermazione del luogo di origine e limitata conoscenza degli elementi che attestano la qualità del prodotto, presso il consumatore finale; ! FRAMMENTAZIONE DEL SISTEMA PRODUTTIVO CARATTERIZZATO DA PICCOLE/MICRO IMPRESE CHE PORTA A: ! -scarsa presenza di brand affermati nel mercato, con la conseguente mancanza di riconoscibilità della produzione vicentina da parte del consumatore finale; ! -scarsa capacità finanziaria aggravata dal sensibile apprezzamento dell’Euro sul Dollaro e dalle continue fluttuazioni del valore della materia prima; ! -scarsa capacità di pianificazione strategica, di investimento in ricerca e design del prodotto; ! -l’incapacità di creare una propria struttura commerciale che porta alla dipendenza da grossisti/ importatori; ! -la situazione di crisi- elemento problematico; ! -la situazione economica sta determinando una forte contrazione- nel settore della produzione orafa dove la materia prima ha sempre avuto un valore predominante- determinando una situazione di ingessatura, non sostenibile dalle imprese. ! CRITICITA’ COMPARTO ORAFO: ! -Negli ultimi anni si è assistito ad una polverizzazione che ha coinvolto tutta la filiera, dal retail alla produzione; ! -Le difficoltà incontrate da aziende orafe di alto livello, vanno da problemi come: la capitalizzazione, mancanza di investimenti e costo del lavoro; ! -Una via fattibile può essere quella di attrarre investitori. ! QUALI SONO ALLORA GLI STRUMENTI CHE LE AZIENDE POSSONO METTERE IN CAMPO? $

IL PRIMO: nuovi valori da associare al gioiello: un tempo chi aveva la possibilità di acquistare amava ostentare. Oggi, la scala dei valori di giovani e meno giovani è cambiata. ! Ormai il gusto viene espresso con il concetto della SOSTENIBILITA’. ! SECONDO: ripensare agli spazi di vendita. Le gioiellerie sono ancora un luogo poco accogliente. ! TERZO: ripensiamo il modo di comunicare il gioiello. ! VENDERE GIOIELLI PERSONALIZZATI CON LA STAMPA 3D: ! -La stampa 3D di gioielli sta rivoluzionando la produzione artigianale grazie alla fabbricazione con resine liquide che permettono di ottenere modelli di alta qualità; ! -Un numero crescente di orafi e gioiellieri utilizza la tecnologia additiva per creare gioielli personalizzati da offrire ai clienti con tempi e costi di realizzazione ridotti rispetto ai metodi di lavorazione tradizionali; ! -Le stampanti 3D offrono la possibilità di realizzare forme complesse che sarebbero molto più difficili da costruire con i processi tradizionali. Per avvalersi della stampa 3D gioielli è di fondamentale importanza usare un software CAD 3D. ! STAMPA 3D PER LA GIOIELLERIA E IL SETTORE ORAFO: ! -La stampa 3D permette di ottenere dei modelli dettagliati che rispondono all’esigenza di orafi e designer nel campo della gioielleria e dell’accessorio moda; ! -La creatività del designer e la sua ispirazione rimangono il punto di partenza per la creazione di un gioiello. Oggi la realizzazione è diventata più facile, grazie alla MANIFATTURA ADDITIVA O STAMPA 3D; ! -Modellare il gioiello in funzione della stampa 3D permette di ottimizzare il consumo dei metalli preziosi durante la fusione, riducendo anche i costi di produzione; ! -Oggi la modellazione avviene in tre dimensioni; ! -Grazie ai CAD specifici come RHINOCEROS O RHINOGOLD, l’artigiano disegna direttamente il suo modello tridimensionale che è la rappresentazione di quello che sarà il gioiello finale; ! -Le stampanti 3D per il settore orafo devono possedere un’ottima qualità di stampa. ! ALCUNE TIPOLOGIE DI STAMPANTI: ! > Lumiforge e Lumipocket Pro; ! > ProJet 3600W Max, ProJet 6000 SD,.. ! >Stampanti 3D DWS! >Entermatrix 3D! -Una volta ottenuto il modello in resina si procede alla fusione con il sistema a “cera persa”. Il modello viene ricoperto da un calco in gesso che viene inserito in forno ad alta temperatura. Quando la resina è completamente bruciata si procede alla colata del metallo liquido. E’ necessario aspettare che il gesso si sia raffreddato per poterlo rompere ed farne uscire il gioiello in metallo- pronto per la lucidatura. ! -La stampa 3D è un mezzo per accelerare anche processi artigianali come quelli dell’oreficeria e gioielleria. ! STAMPANTI 3D PER GIOIELLERIA: QUANTO COSTANO? ! -Le stampanti 3D professionali offrono caratteristiche elevate e hanno prezzi piuttosto alti; ! -Fanno eccezione stampanti 3D Formlabs, come la nuova Form 2, che è in grado di stampare in 3D modelli con una dimensione massima di 145 per 145 per 175 mm, con una risoluzione fino a 25 micron e uno spot laser di 14 micron. La resina calcinabile che può essere utilizzata sulla stampante 3D Form 2 brucia in modo pulito, senza lasciare residui di cenere, rendendola perfetta per la creazione di gioielli- inviandola direttamente alla fusione. ! LA COSMETICA ! E’ LA SCIENZA CHE SI OCCUPA DEL MIGLIORAMENTO O MANTENIMENTO DEL CORPO E DELLA BELLEZZA. ! UN PO’ DI STORIA: LA PREISTORIA ! -Le origini della cosmesi sono riconducibili alla Preistoria- sono conosciuti disegni rupestri rappresentanti figure umane con il viso o il corpo dipinti. Molto conosciuti sono anche i tatuaggiun’arte usata fin dagli albori dell’umanità. I nostri antenati decoravano il proprio corpo per scopi rituali religiosi. ! -Molte erano le sostanze utilizzate: rocce calcaree: bianco; carbone: nero; vari tipi di ocra: per gradazioni di rosso e giallo. !

-Venivano utilizzate anche sostanze profumate. ! -Si celebravano riti propiziatori- per la caccia, truccandosi da cervi o da bisonti (per somigliare alla preda sia nelle fattezze che nell’odore). ! UN PO’ DI STORIA: SUMERI E BABILONESI! -Anche i Sumeri e i Babilonesi impiegavano molto il trucco. ! -Le donne si acconciavano i capelli in pettinature elaborate e si dipingevano gli occhi. ! -I recipienti che venivano impiegati per gli unguenti erano molto raffinati e gradevoli, smaltati o in pasta di vetro. ! -Gli ingredienti utilizzati per la preparazione dei cosmetici erano di origine naturale- zafferano, cannella, fieno greco.. Alla regina babilonese Semiramide sono attribuite diverse ricette per la preparazione di maschere di bellezza. Si narra che si facesse il bagno nella birra per rendere fresca ed elastica la pelle. ! UN PO’ DI STORIA: GLI EGIZIANI ! -Gli Egiziani sono ricordati per il loro grande culto della bellezza e l’attenzione per i minimi dettagli; ! -Uomini e donne, indipendentemente dallo status sociale di appartenenza, utilizzavano l’antimonio come base per la pittura degli occhi e il kayak per le unghie di mani e piedi; ! -I cosmetici erano contenuti in vasetti d’oro, d’argento, di rame.. e su di essi erano incise le istruzioni d’uso; ! -Timo, origano, mirra, lavanda, incenso,… venivano conservati dai sacerdoti - questi prodotti erano impiegati principalmente per il processo di mummificazione e per massaggiare il corpo dei vivi. ! UN PO’ DI STORIA: I GRECI ! -Il corpo veniva considerato bello solo se ogni sua parte aveva una dimensione proporzionale rispetto alla figura intera. Invece, un corpo imperfetto veniva migliorato attraverso esercizi ginnici; ! -IL TRUCCO INIZIALMENTE ERA BANDITO; ! -Ma con il passare del tempo, la cosmesi finì per accompagnare ogni manifestazione di vita; ! -Gli ellenici furono maestri dell’arte del massaggio: oli profumati, gelsomino.. venivano impiegati da uomini e donne per ungere capelli e corpo dopo il bagno e durante i banchetti. Vi era anche un profondo interesse per i profumi; ! -La menta era destinata per le braccia, l’olio di palma alle gambe, il timo alle ginocchia e al collo e infine, la maggiorana alle sopracciglia; ! -Ci si dedicava anche alla cura dei capelli con tinture vegetali. ! UN PO’ DI STORIA: L’IMPERO ROMANO ! -Con la conquista della Grecia i romani impararono a curare il loro aspetto fisico; ! -I cosmetici necessitavano una preparazione molto elaborata- effettuata da un gruppo di schiave specializzate: LE COSMETAE, applicavano i prodotti, sotto il controllo di una donna più anziana: ORNATRIX. ! -Venivano utilizzate paste depilatorie a base di olio, resine e sostanze caustiche. Esistevano tinture azzurre per capelli e tinte d’oro (per barba e capelli); ! -L’uso del sapone a Roma non era ancora conosciuto. Venivano impiegati come detergenti la soda, la creta finissima o la farina di fave e, dopo il bagno, il corpo veniva cosparso con olio di oliva per proteggersi dal freddo. ! -Il rito di bellezza per i romani erano le terme. ! UN PO’ DI STORIA: DAL MEDIOEVO AL RINASCIMENTO ! -Con l’avvento del Cristianesimo come religione ufficiale e con la caduta dell’Impero d’Occidente, i cosmetici furono disprezzati, considerati come simbolo di lussuria e pertanto le abitudini estetiche delle donne vennero condannate come peccaminose; ! -L’arrivo dell’epoca feudale (10 secolo d.C), grazie alla diffusione del modello culturale cortese, ci fu recupero dei valori, tra cui l’apprezzamento per la bellezza (specialmente quella femminile); ! -L’igiene personale si trasformò in una faccenda senz’acqua; ! -Affermazione di alcuni prodotti, tra cui: LA CIPRIA E I PROFUMI(considerati irrinunciabili); ! -L’acqua assunse una connotazione negativa e vicina al concetto di impurità (erotico-sessuale), la popolazione fu spinta a non lavarsi. L’unico modo per proteggersi dalle malattie si pensava che fosse quello dell’aerazione; !

-Furono aboliti i bagni pubblici; ! -IL CORPO SI RITENEVA VULNERABILE SE BAGNATO E SANO SE ASCIUTTO. Alla negazione dell’acqua, le società più abbienti dedicarono una maggiore attenzione alla cura del corpo. ! -Con il Rinascimento ritorna il culto del corpo e del gusto del piacere: il corpo tornò ad essere esaltato, assumendo un ruolo fondamentale. ! -Il momento della toilette divenne un momento reale di sacralità; ! -E’ l’epoca di CATERINA DE’ MEDICI-ambasciatrice del modello italiano all’estero. L’Italia divenne il centro dell’eleganza e buon gusto- da qui partirono i nuovi dettami della moda; ! -E’ l’epoca della donna dalle forme abbondanti- simbolo di bellezza e di eleganza. ! -Le arti cosmetiche subirono un grande...


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