Tema illuminismo PDF

Title Tema illuminismo
Course italiano
Institution Istituto di Istruzione Superiore Edmondo de Amicis
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Summary

tema sull'illuminismo...


Description

ANCHE LO SVILUPPO INCIAMPA

Almeno una volta nella vita ognuno dovrebbe soffermarsi ad analizzare e riflettere su ciò che lo circonda: sui mutamenti di vario genere, che possano essere climatici o politici; su ciò che possiamo vedere e toccare e ciò che possiamo solamente percepire; su ciò che sappiamo già e tutto ciò che potremmo ancora imparare; insomma, su ciò che conta veramente. È innegabile che con il passare dei secoli, o anche semplicemente con il passare degli anni, assistiamo a profondi cambiamenti in ogni genere di ambio che compongano “l’armonia” di una società. A partire dal 700, ci troviamo di fronte allo sbocciare, in Francia e poi nel resto dell’Europa, del nuovo movimento culturale chiamato Illuminismo. Che cosa è l’Illuminismo? Immanuel Kant direbbe che “L'illuminismo è l'uscita dell'uomo dallo stato di minorità che egli deve imputare a se stesso. Minorità è l'incapacità di valersi del proprio intelletto senza la guida di un altro. Imputabile a se stesso è questa minorità, se la causa di essa non dipende da difetto di intelligenza, ma dalla mancanza di decisione e del coraggio di far uso del proprio intelletto senza essere guidati da un altro. Sapere aude! Abbi il coraggio di servirti della tua propria intelligenza! È questo il motto dell'illuminismo.” Con questo pensiero Kant vuole sottolineare il fattore di progresso conoscitivo e umano al fine di migliorare le condizioni di vita. Principalmente in Europa, crebbe in primo luogo l’alfabetizzazione, ciò che inizialmente era il privilegio della classe aristocratica e borghese. Con ciò assistiamo ad un cambiamento fondamentale come la libertà di parola, quindi allo sviluppo dell’opinione pubblica (concetto a noi famigliare ma del tutto nuovo per la società di quell’epoca) e alla stampa, con la nascita di nuovi quotidiani. Si crearono circoli e società per dibattiti, club, redazioni di riviste, circolazione dei libri e cosi via. Vorrei considerare il pensiero in merito all’Illuminismo di uno dei principali esponenti di questa corrente culturale: Giuseppe Parini. Dell’illuminismo accoglie i principi egualitari: crede nell’uguaglianza originaria e naturale di tutti gli uomini e nella necessità di dare agli individui una pari dignità sociale. Nella satira Il Giorno, critica la classe aristocratica, con l’uso della figura retorica dell’ironia, in quanto oziosa, vuota e improduttiva. Il teatro doveva aiutare ad arrivare a una forma politica libera. Parini era rigorosamente fedele a un’idea classica della letteratura ed era molto ispirato da modelli antichi. Egli ritiene che l’arte possa rappresentare la realtà ma anche incidere su di essa. Attraverso una descrizione della realtà è possibile produrre una riflessione su di essa che conduca a un miglioramento della società, inoltre Parini giudica negativamente la Controriforma e crede che la religione sia come indispensabile freno allo scatenarsi delle passioni umane e come principio di una ordinata convivenza civile. Il poeta, inoltre, fa una riflessione sulla letteratura, sostenendo che essa debba essere utile e lo afferma nel Discorso sopra la poesia, uno dei documenti più importanti della sua poesia. Il quest’opra l’autore afferma che la poesia può essere intesa come strumento dall’alta utilità sociale, al pari della religione, le leggi, la politica, in quanto la poesia è in grado di smuovere gli animi. La poesia può essere fonte di diletto e ritiene che il diletto stesso rientra nell’utile. Utile è tutto ciò che riesce a rendere l’uomo felice .

Oggi non ci troviamo più in una società denominata simbolicamente, e nonostante sia cambiato tutto profondamente, le radici rimarranno sempre a meno che un’ideologia, come una corrente di pensiero, non si estirpi completamente.

Qualcuno ritine che la poesia sia morta, altri sostengono che sia solo mutata ma io credo che invece sia mutata la concezione della poesia, il pensiero con cui ognuno di noi la percepisce, e non la poesia stessa. Di giorno in giorno cambiano le opinioni, e io credo che l’essere umano sarà sempre più attratto dalle innovazione e non da ciò che viene reputato ormai “vecchio”, perciò ciò che fu ieri ormai lo si conosce e viene lasciato li per varcare altri orizzonti. Tutto ciò per dire che l’arte, la cultura, il teatro e tutto ciò che non è certo e che viene interpretato , verrà sempre visto con occhi diversi e ciò che doveva essere prenderà sfumature nuove, che magari non gli appartengono. Nonostante il continuo variare delle società, sostengo che l’arte, la cultura e lo spettacolo possano (e lo fanno), incidere sulla società anche se a parer mio siamo regrediti perché non è più di interesse per la maggioranza partecipare a una serata al teatro o una visita al museo. Sicuramente con la comparsa della pandemia, questi settori hanno riscontrato un crollo improvviso, e a parer mio essendo questo settore considerato soprattutto svago, comporta assembramenti, che è un comportamento vietata dalla legge. l’arte e ciò che gravita attorno ad essa attualmente sono distrutti e dimenticati, considerati quasi futilità. Attraverso un breve sondaggio effettuato da me in persona, ho appreso che 9 persone su 10 sostengono che l’arte, lo spettacolo e la cultura abbiano subito danni. Molti sostengono che il COVID-19 abbia danneggiato più gli artisti e gli amanti dell’arte che l’arte in sé. Altri sostengono che l’arte significa molto per l’uomo ed è qualcosa di così vasto e soggettivo che viene difficile definirla, ma sicuramente l’isolamento e l’impossibilità di fruirne in certi modi ha avuto un impatto negativo. Concludo dicendo che non importa in che ambito ci troviamo, non troveremo mai un progresso lineare senza intoppi o cambiamenti, perciò, per quanto possa essere intenso, anche lo sviluppo può inciampare, e chissà, magari rialzarsi più forte di prima....


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