Illuminismo - riassunto di uno degli argomenti della prima prova PDF

Title Illuminismo - riassunto di uno degli argomenti della prima prova
Course Storia moderna
Institution Università degli Studi di Catania
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riassunto di uno degli argomenti della prima prova...


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ILLUMINISMO Si definisce Illuminismo quel movimento, che si sviluppa in Europa nella seconda metà del XVIII secolo, che si propone di lottare contro tutti i residui irrazionali presenti nella vita politica, economica, sociale, morale, intellettuale e contro l’ignoranza, i pregiudizi, le superstizioni. L’arma assunta per questa lotta è la ragione: gli illuministi sono persuasi che basti diffondere i “lumi”, i principi razionali, per spazzare via le cause di oppressione e di infelicità degli uomini. Il termine illuminismo deriva dall’immagine della luce che caccia le tenebre dell’ignoranza e del pregiudizio. Questo cambiamento fu reso possibile da formazioni statuali, come l’Inghilterra e le Province Unite, caratterizzate da una relativa tolleranza religiosa, un incoraggiamento alla ricerca scientifica e il dibattito e una grande circolazione di libri e giornali; inoltre, furono anche le patrie di due nuovi filoni intellettuali che posero le basi dell’Illuminismo: il Giusnaturalismo e il Deismo. Per Giusnaturalismo si intende la critica dell’unione tra il potere sacrale con quello statale e l’affermazione del principio della libertà di coscienza e la definizione di Stato come istituzione sociale che riconosce e garantisce il diritto naturale ad ogni uomo (John Locke). Per Deismo, invece, si intende la contestazione del concetto di religione rivelata, quindi imposta dall’alto, a favore dell’idea di una religione naturale che va scoperta e analizzata secondo la ragione. Con la sua affermazione, cominciarono a verificarsi delle trasformazioni degli orientamenti culturali; una società basata sul principio di autorità, venne sostituita da una fondata sul diritto, la tolleranza, l’indipendenza della morale dalla religione e la libera ricerca scientifica. inoltre, anche il modo di guardare alla storia sarà diverso: si darà inizio ad una discussione (querelle) sulla superiorità degli antichi rispetto ai moderni. Infatti, mentre prima non era mai stata posta in discussione la superiorità del mondo antico sul moderno, adesso si inizia a dubitare di ciò: gli illuministi guardano al passato come a una lunga serie di errori e ne sottopongono a critica tutti gli istituti politici, giuridici , culturali e religiosi, respingendo ogni pretesa di legittimità fondata solo sulla tradizione, sull'autorità e sulla fede; sono inoltre convinti che la loro età segni una svolta fondamentale nella storia, perché darà inizio al regno dei lumi, e cioè a un mondo nuovo e migliore attraverso cui sarà possibile vincere tutti i mali sociali, morali e fisici. Cominciò a farsi strada una concezione evolutiva di tipo lineare e cumulativo della storia umana, attraversata da un processo di accrescimento qualitativo e quantitativo chiamato progresso. Si identifica così una tendenza evolutiva indirizzata al miglioramento delle condizioni di vita, delle istituzioni politico-sociali e delle creazioni artistiche e letterarie. Uno degli elementi di coesione nel contesto intellettuale fu dato dalla creazione dell’enciclopedia. Essa fu un'immensa opera, che ebbe come obiettivo quello di raccogliere tutto il sapere in un'unica opera. Fu un manifesto ideologico del pensiero illuministico, con il tentativo di scardinare i dogmi fondati su elementi metafisici e teologici. Inoltre, il 18º secolo vide un rapido sviluppo delle discipline scientifiche: nelle scienze naturali ci fu la classificazione delle specie vegetali e animali e l'analisi dei microrganismi, la chimica fece grandi passi avanti grazie agli studi di Lavoisier, gli studi fisici si dedicarono al problema di riconoscere e riprodurre le correnti elettriche. Questo atteggiamento di fiducia nelle capacità della ragione si estese anche all’analisi del mondo umano. Si diffusero concezioni filosofiche come il sensismo, ovvero la tendenza a ricondurre la conoscenza umana ai dati dei sensi e

dell'esperienza, e il materialismo, ovvero una visione di tipo meccanicistico della natura e dell'umanità che esclude i presupposti dogmatici come l'esistenza dell'anima o Dio. L'atteggiamento intellettuale e razionalistico e scientista delle discipline scientifiche e filosofiche-morali si estese a quelle economico-sociali. Secondo Quesnay, padre della fisiocrazia, l'economia va studiata come una formazione naturale dotata di sue leggi proprie: la natura è ciò che conferisce valore alle merci mentre le successive trasformazioni in manufatti non aggiungerebbero nulla in termini di valore. Per i fisiocratici, il meccanismo economico deve svilupparsi con la massima naturalità e libertà d'azione. Il padre dell'economia politica moderna su Adam Smith, convinto anch’egli dell’esistenza di leggi naturali che esprimono il processo naturale di creazione della ricchezza, si basa sul pensiero utilitaristico che vede nei comportamenti individuali la base del benessere sociale. Data la diversità della corrente illuministica, ci furono anche teorie che offrirono una visione meno ottimistica del vincolo sociale: mentre per Smith la divisione sociale del lavoro era la chiave del progresso umano per Rousseau era il segno di un grave arretramento, una caduta dell'uomo dalla felicità dello stato di natura iniziata con l'instaurarsi della proprietà privata, da cui derivò la disuguaglianza sociale. L'illuminismo, più che un movimento, fu la rottura di un universo mentale dogmatico ancora largamente dominante e l'apertura di un’originale fase critica degli ordinamenti esistenti, dei saperi consolidati e delle autorità stabilite....


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