Riassunto - prima lezione di storia moderna PDF

Title Riassunto - prima lezione di storia moderna
Author Mariarita Cesarano
Course Storia moderna
Institution Università degli Studi di Napoli L'Orientale
Pages 10
File Size 140.8 KB
File Type PDF
Total Downloads 89
Total Views 148

Summary

riassunto dettegliati del libro. ...


Description

Capitolo 1 Moderno e contemporaneo Storia moderna Storia: narrazione e studio di ciò che è successo nel passato Moderno: deriva dall’avverbio “modo” che significa “ora, adesso”. Storia moderna vuole quindi dire “la storia di ora”. Tra storia moderna e storia contemporanea c’è tuttavia una differenza. Il significato dell’aggettivo “contemporaneo” si esaurisce nella constatazione dell’identità temporale di due eventi. L’aggettivo moderno invece, include un valore qualitativo e non solo temporale (una teoria moderna, una macchina moderna ecc..).

Antico, medievale, moderno Medioevo: età di mezzo. (476-1492) In realtà ogni epoca storica può essere considerata un medioevo, poiché ogni età è un periodo di mezzo fra altri due tempi. Al termine del Medioevo si parla di rinascita delle arti, della letteratura, della cultura dopo i secoli bui con la caduta dell’impero romano. L’antico e il medioevale rappresentano il negativo, mentre l’età moderna rappresenta il positivo. Ecco che ritorna la determinazione qualitativa del termine moderno. I moderni sentono il bisogno di ritornare all’antica purezza con l’imitazione degli antichi. Gli antichi a loro volta imitavano la natura che era considerata perfetta. Imitare gli antichi voleva quindi dire imitare la natura, quindi la perfezione. Gli illuministi decisero invece di andare oltre, di smettere di imitare gli antichi poiché gli uomini del presente hanno una conoscenza superiore a quella degli uomini del passato. Essi si considerano “nani sulle spalle dei giganti”che riescono quindi a vedere più lontano. I moderni hanno una conoscenza in più rispetto agli antichi: il tempo. Hanno vissuto per più tempo quindi dispongono di una saggezza ulteriore e della conoscenza della storia. Secondo Cartesio i veri antichi erano i moderni in quanto avevano vissuto di più degli antichi e disponevano quindi di una visione più ampia della storia.

Moderno e contemporaneo: la scuola Nei programmi scolastici la durata di età moderna e contemporanea è stata più volte modificata. La storia moderna ne è uscita ristretta più che ampliata. In generale però si considera età contemporanea, l’ultima parte della storia moderna, cioè quella più vicina a noi e che quindi deve essere meglio conosciuta. Fino agli anni 40 del 900 la distinzione tra storia moderna e contemporanea non esisteva nell’Università. Da quando sono nate le prime cattedre di storia contemporanea, allora l’Università italiana ha adottato il criterio scelte dalle scuole secondarie. A tale scelta si sono poi uniformate generalmente tutte le altre Università europee. Tuttavia la si definisca moderna o contemporaneo, essa si presenta come un unico blocco temporale che come ogni altro blocco temporale, necessita di essere diviso in diverse fasi.

Moderno e postmoderno Le caratteristiche principali del moderno sono: l’idea di progresso e l’idea dell’uomo che attraverso la ragione e la capacità scientifica possa dominare la natura. Vi è la tendenza a concepire la storia in termini di emancipazione ossia come percorso progressivo che tende alla realizzazione di un fine ultimo che è il benessere e l’uguaglianza e la tendenza a pensare secondo categorie di unità e totalità.

L’idea di moderno non è nata dopo la modernità, ma è nata contemporaneamente al moderno in modo da poterla usare come piattaforma ideologica e culturale con la quale confrontarsi rispetto al passato e al futuro. L’idea di moderno è nata in riferimento alle arti e alla letteratura, per poi essere usata senza distinzioni all’interno dell’intera civiltà. Il postmoderno critica il moderno in quanto vengono meno una serie di convinzioni ben radicate nel moderno. Il postmoderno sarebbe caratterizzato da: sfiducia nei macrosaperi onnicomprensivi e legittimanti, la realtà non è unità ma è molteplice e sfaccettata, rinuncia a concepire la storia come processo universale e necessario che porti al progresso, all’emancipazione in quanto manca la possibilità della realizzazione della felicità in terra. Secondo Vattimo il post di postmoderno non allude ad un “superamento” del moderno, ma come un qualcosa di intrinsecamente diverso rispetto ad esso, poiché altrimenti si cadrebbe nella temporalità lineare,ossia in quella logica storicistica del progresso da cui il postmoderno intende prendere le distanze. Non si intende allora il postmoderno come qualcosa di completamente estraneo e opposto al moderno, ma come qualcosa che, pur avendo “digerito” il moderno e pur perseguendo obbiettivi diversi da esso, risente comunque dei suoi condizionamenti.

Periodizzare Il rischio della periodizzazione è quello di far intendere la storia come un insieme di periodi separati fra di loro. Il realtà la storia è ben diversa da questa visione. La storia è infatti un flusso continuo, un continuum ininterrotto. Tuttavia sarebbe impossibile orientarsi in essa se non si distinguessero fasi, cicli ed epoche. Distinguere non vuol dire infatti separare e dividere. Ecco che il ruolo della periodizzazione risulta di grande importanza. La periodizzazione risulta avere qualche leggera differenza anche fra i paesi dell’Europa. Nell’Europa meridionale si da grande importanza alla storia antica, cioè alla storia di Roma, infatti il concetto di Medioevo nasce proprio in quest’area di Europa. Nell’Europa germanica il peso che si da alla storia antica non è lo stesso e il Medioevo qui non inizia con la caduta di Roma ma con la conquista dei territori al di là del Reno da parte di Carlomagno. Nei paesi a Est dell’Europa l’applicazione della categoria storiografica di “Medioevo” risulta inappropriata, infatti il Medioevo europeo è per l’oriente il periodo di massimo splendore.

Capitolo 2 Quando e come si apre l’età moderna L’età moderna non nasce con un fatto unico, ma con una serie di eventi che si susseguono, quindi con un processo relativamente lento. Rinascimento Come l’idea di moderno, anche il rinascimento nasce nella cultura stessa del XV e XVI secolo. L’idea di rinascita nasce in riferimento alla cultura per poi estendersi all’interna civiltà. Grazie al rinascimento cambia l’idea dell’uomo che diventa un attore protagonista nella storia. L’uomo è inoltre considerato come una cerniera che unisce la vita materiale con la vita spirituale. Il mondo in generale è visto sotto una luce diversa, non più come macchiato dal peccato originale, ma come un mondo il cui destino dipende unicamente dall’uomo razionale. È proprio la razionalità il tratto distintivo dell’uomo. Esso può affermarsi sulla natura con la razionalità e tra gli uomini con la parola, senza ricorrere alla sfera del sacro o del trascendente. Umanesimo e Rinascimento solo in astratto possono essere considerati separatamente e quindi l’Umanesimo come una corrente di pensiero che giudica l’uomo in base alla sua eccellenza e il Rinascimento come una corrente artistica che vede la fioritura delle arti. Colombo La scelta di prendere il 1492 come data d’inizio dell’età moderna non è sbagliata per un motivo preciso. Si dice che già i Vichinghi avessero scoperto l’America, ma poco importa se si tiene conto delle basi su cui poggia il viaggio di Colombo: l’ipotesi scientifica, per di più non appoggiata, della rotondità della Terra. La meta di Colombo erano in realtà le Indie, ma aver scoperto Hispaniola è stata una grande fortuna per il navigatore, in quanto se non ci fossero state le Americhe tra l’Europa e l’India, le navi portoghesi non avrebbero avuto l’autonomia necessaria per arrivare fino in India. Le Americhe presero poi questo nome dal navigatori Amerigo Vespucci che tornò più volte in America dopo Colombo fornendo ampi resoconti dei suoi viaggi e soprattutto dimostrando che Colombo non aveva scoperto le Indie ma l’America. Guerre d’Italia e sistema di stati europei Mentre i portoghesi viaggiavano e scoprivano nuove terre, in Italia stava per iniziare un ciclo bellico che avrebbe determinato la politica europea durante tutta l’età moderna. Un ruolo decisivo nella formazione del sistema moderno di stati fu ricoperto da Carlo VIII di Francia, segnando il passaggio da un’Europa caratterizzata da una pluralità di sistemi regionali ad un unico sistema continentale che poi sarebbe diventato mondiale. Per sistema di stati si intende un organismo formato appunto da stati, i quali sono uniti in uno stretto rapporto tanto che i cambiamenti di uno interessano di conseguenza tutti gli altri stati. Si instaura quindi una solidarietà di destini da cui tutti dipendono in base alle scelte operate da ogni singolo stato.

L’ascesa dell’oriente Dopo la scoperta dell’America, la centralità del ruolo dell’Europa si affievolì. L’irruzione degli Ottomani nel Mediterraneo e la costruzione del potente impero nell’area balcanica, lesero il predominio europeo, fino alla sconfitta definitiva a Lepanto, grazie alla quale le potenze europeo riacquistarono il loro dominio sulla scena mondiale. Da qui nasce la “globalizzazione dell’economia mondiale” dovuta al grande afflusso di metalli preziosi dal Nuovo Mondo che portò ad aumento dei prezzi al dettaglio. Le classi con redditi elastici riuscirono a far fronte all’aumento dei prezzi, mentre coloro il cui reddito era fisso incontrarono notevoli difficoltà. La mondializzazione portò all’affermazione della superiorità europea sia dal punto di vista politico, sia da quello economico e all’affermazione del capitalismo moderno. Da qui nasce la visione dei rapporti tra Europa e il resto del mondo, inteso come tra centro e periferia, anche se bisogna precisare che il centro non ha in sé un unico centro ma una pluralità di centri. Riforma protestante ……..bla bla bla……

Capitolo 3 Gli strumenti del moderno Stampa a caratteri mobili Questa invenzione ebbe un effetto dirompente. In oriente erano già state inventate altre forme di stampa ma erano utili solo per riprodurre delle immagini, non per comporre ex novo un testo. La stampa a caratteri mobili la si deve a Gutenberg e consisteva nel pressare sui fogli gli stampi della lettere prodotte con il piombo fuso. Le singole lettere venivano unite per formare le frasi inter. Questa prima forma di stampa si diffuse rapidamente grazie al notevole successo dovuto alla sua praticità e il primo libro stampato con questo metodo fu la Bibbia. La stampa permetteva la rapida diffusione e circolazione delle notizie e dei libri, rivelandosi un aspetto decisivo per la modernizzazione della vita sociale. Armi La polvere da sparo fu inventata in Oriente ma iniziò ad essere usata in Europa nelle armi pesanti solo nel XIV secolo. L’introduzione delle artiglierie ebbe molte conseguenze: in ambito militare, a causa della loro potenza distruttrice e dei cambiamenti che imposero nelle strategie di guerra, dal punto di vista sociale in quanto necessitavano di un personale dedito solo alla loro manutenzione e anche dal punto di vista politico in quanto toglievano potere alle antiche gerarchie militari e rafforzavano la macchina dello stato che disponeva di una forza in più per difendersi in caso di attacco. L’idea del confronto cavalleresco e del duello tra nobili cadde. Ora dietro ad un cannone poteva nascondersi anche il rozzo e ignorante contadino e la sua vittoria di certo non dipendeva dalla sua abilità spadaccina. Le armi poi cominciarono ad essere anche portatili. Ora l’addestramento di un soldato richiedeva meno tempo e permetteva di arruolare più giovani. Successivamente le armi presero posto anche sulle navi.

Stato moderno ed economia politica La modernità porta in ambito economico una grande innovazione: l’economia politica. Secondo questo nuovo l’intervento dello Stato deve limitarsi alla promozione dei prodotti interni e deve soprattutto garantire ampio respiro all’iniziativa economica e alla circolazione delle merci. Nascono nuovi istituti commerciali come la Compagnia delle Indie Orientali (poi nascerà quella delle Indie Occidentali, interessate all’America), nuove banche, borse e società per azioni. Lo stato inoltre sostituì lentamente le monete con le banconote di carta. Anche se l’economia cominciò a condizionare la politica, in ultima analisi fu sempre quest’ultima a condizionare il corso degli avvenimenti.

La rivoluzione scientifica La rivoluzione scientifica fu un percorso importante nella storia moderna. Bernard de Fontanelle cominciò a parlare di “rivoluzione scientifica” per indicare i progressi a cui si era giunti in alcuni ambiti ristretti come la fisica e la matematica con Newton. Poi i progressi investirono sempre più ambiti a partire dall’astronomia, con Keplero e Galileo. Gli studiosi di storia hanno voluto sottolineare la contemporaneità di questi mutamenti in ambito scientifico con quelli in ambito filosofico e culturale, dove spiccano i nomi di Giordano Bruno, Cartesio e Bacone. Grazie alla rivoluzione scientifica la tecnica perde il primato acquistato in precedenza, lasciando il posto alla scienza. Non per questo tutte le successive scoperte furono il frutto di calcoli matematici e teorie, anzi le invenzioni nate da eventi del tutto casuali si verificarono soprattutto nell’Inghilterra della rivoluzione industriale.

Rivoluzione industriale Il carattere fondamentale della rivoluzione industriale consiste nell’introduzione di energia per azionare gli strumenti del lavoro umano come fusi, telai, mulini ecc. La prima forma di energia usata fu quella termica ricavata dal vapore per poi passare al carbone, all’elettricità e a quella atomica. L’elemento significativo dell’introduzione di nuove forme di energie è che esse non erano disponibili in natura immediatamente in natura, ma necessitavano dell’intervento dell’uomo. L’introduzione di queste nuove forme di energia non ha solo migliorato la produzione industriale, ma anche migliorato l’efficienza dei trasporti di persone, di merci e delle comunicazioni velocizzandole e rendendo possibili anche quelle su lunga distanza. Ciò che si avvantaggiò dell’impiego di nuove forme di energia furono le macchine, introdotte sempre più su larga scala nell’industria. È enormemente sbagliato ritenere che la modernità nasca con la macchina. È la macchina a nascere con la modernità perché la macchina è solo uno degli aspetti molteplici che caratterizzano la modernità. Il primo paese dal quale la rivoluzione industriale partì fu l’Inghilterra.

Capitolo 4 Differenza tra stato moderno e feudale Nello stato feudale la sovranità assoluta non apparteneva a nessun potere, né a quello temporale né a quello spirituale poiché entrambi avevano svariati poteri come quello amministrativo, giudiziario, di polizia, finanziario ecc. La caratteristica che differenzia lo stato moderno da quello feudale è la nascita del costituzionalismo, cioè quella dottrina politica che prevede una limitazione del potere del sovrano grazie all’introduzione di leggi che non possono essere attentate. Attentare a queste leggi significherebbe la trasformazione da monarchia a tirannide. Il costituzionalismo dei vecchi ordinamenti è però diverso da quello attuale. In quello attuale le leggi si basano sui diritti dell’uomo e del cittadino, mentre in quello di vecchio stampo viene rispettata solo il principio della libertas. I parlamenti in età moderna avevano il compito di occuparsi delle richieste dei sovrani in materia fiscale o giudiziaria. In cambio dell’approvazione di tali richieste, il sovrano concedeva i privilegi richiesti dai membri del parlamento. Per questo si è sottolineato il carattere fortemente conservatore di tali assemblee, in quanto create per avvantaggiare quasi esclusivamente i nobili che ne facevano parte.

Lo sviluppo dello stato moderno Lo sviluppo dello stato moderno si può riassumere nel rafforzamento dell’autorità sovrana con un ampliamento della sfera di influenza delle sue competenze e ad un corrispondente indebolimento dei restanti poteri. Il consolidamento del potere sovrano non fu un processo pacifico ma il risultato di numerosi conflitti politici e sociali. Lo scopo dei sovrani non fu mai quello di eliminare del tutto i poteri concorrenti, ma sempre quello di cercare un compromesso per salvaguardare le proprie aree di influenza. Un’altra strategia fu quella di concedere privilegi, onorificenze o carriere per stringere alleanze a proprio favore. Il nuovo stato moderna si caratterizza dalla nascita di un efficiente sistema burocratico per controllare il potere. La macchina burocratica aveva funzione giudiziarie, repressive, fiscali e di gestione delle forze militari. Grazie alla burocrazia il potere sovrano concentrò sempre più nelle sue

mani il potere passando poi da stato moderno a stato contemporaneo, dove lo stato esercita ufficialmente il monopolio legittimo della forza. Nell’epoca di Luigi XIV è ben chiaro il ruolo del sovrano: accentrare attorno a sé i cortigiani, allontanandoli dalle funzioni da sempre esercitate. I nobili “vengono imparruccati”, privati delle loro funzioni e allontanati dalle loro tradizioni militari per dare modo al sovrano di accentrare attorno a sé tutti i poteri.

L’ancient regime Categoria storiografica inventata dai rivoluzionari francesi per indicare lo stato politico e sociale prima della rivoluzione francese dell’89. Nell’ancient regime il potere del sovrano interferiva con i poteri feudali o con quello ecclesiastico e il concetto del privilegio dominava su tutti. Proprio per questo motivo il dislivello tra i diritti dei ricchi e dei poveri era notevole.

Capitolo 5 Il superamento del rinascimento Continuare ad imitare gli antichi rischiava di far cadere l’arte in una monotonia, in una ripetizione senza fine del vecchio. La presa di coscienza di questa condizione era inevitabile: il continuo contrasto tra presente e passato era troppo forte.

Il ritmo della storia e della modernità La modernità non è giunta tutta insieme. Ogni singolo ambito è stato lambito dalla modernità in tempi e modi diversi. La storia infatti è come un orologio sul cui quadrante sono segnate le ore dei diversi continenti. Mentre sull’orologio le differenze sono di tipo quantitativo, dal punto di vista storico le differenza sono qualitative perché indicano in quali ambiti risiedono ancora delle sopravvivenze antiche. Queste sopravvivenze non rendono la modernità meno moderna.

La crisi della coscienza europea Con crisi della coscienza europea si intende il tramonto dei concetti fondamentali della civiltà politica europea, portati dal plenilunio delle monarchie. Quei concetti erano fondati sui doveri e sulle norme da seguire nei confronti dei sovrani. Ad essi sarebbero subentrati i concetti fondati sul diritto e sul movimento, invece che sull’autorità e la stabilità. L’idea di questa coscienza è stata discussa ma sembra essere confermata dalla nascente distinzione tra valori morali, civile e religiosi. La morale, come la religione, non può più imporre i suoi dettami al dì fuori della sua sfera di competenza.

L’illuminismo Con il termine illuminismo si intende la stagione dei lumi, la ragione si presenta sottoforma di luce per rischiarare le tenebre del Medioevo buio. I sovrani che decidono di abbracciare questa idea sono definitivi “illuminati” in quanto le decisioni che prendono sono prese usando prima di tutto la ragione. I “philosophes” sono invece quegli intellettuali illuministi. L’intellettuale assume una forma diversa. Non è più infatti lo studioso alle dipendenze del sovrano, che lavoro nel suo studio, è un intellettuale cosmopolita, indipendente e che partecipa attivamente alla vita politica. L’Illuminismo portò con sé il concetto di laicità in quanto quest’ultima sembrava meglio adattarsi al bisogno di superare il concetto di trascendenza e l’invadenza della chiesa nella vita dell’uomo.

Altro concetti diffusi grazie all’Illuminismo furono la libertà, il rifiuto dei privilegi, il dovere dell’uomo di usare la propria ragione rifuggendo dai dogmi e l’idea che storia e politica abbiano un valore educativo molto alto per l’uomo. Bisogna notare che questi non furono i capisaldi dell’Illuminismo in ogni paese, ognuno ha infatti registrato le proprie particolarità.

Relatività e pluralità delle culture Con la scoperta dell’America si comprende che ogni cultura è un mondo a sé diverso da tutte le altre culture. Credere che la cultura occidentale fosse superiore a quella degli altri paesi ...


Similar Free PDFs