Tesina sui mancini. \"Mancini, gente al rovescio\" PDF

Title Tesina sui mancini. \"Mancini, gente al rovescio\"
Author Giorgia Giarda
Course Biologia cellulare
Institution Università degli Studi di Milano-Bicocca
Pages 21
File Size 785.3 KB
File Type PDF
Total Downloads 57
Total Views 129

Summary

Tesina maturità...


Description

Liceo delle Scienze Umane “Contessa Tornielli Bellini” Novara Anno scolastico 2017/2018

I MANCINI “gente al rovescio”

Giorgia Giarda Classe 5^A

INDICE

Premessa

2

Introduzione Etimologia e significati

2 3

Locuzioni e modi di dire

4

Concezione del mancinismo

5

Nelle culture Nelle Religioni

5 6

I mancini a scuola

7

Metodi di correzione

7

Cambiamento culturale

7

Situazione odierna Difficoltà

8 8

Il mondo è destro

9

Cause del mancinismo

11

Processi cerebrali

11

Il mancinismo è ereditario?

11

L’importanza dell’ambiente

12

Mancini e destri: due mondi opposti

13

La specializzazione emisferica

13

Funzioni diverse e vite diverse

14

Predisposizione artistica

16

Paul Klee: artista mancino

17

Conclusione

18

Bibliografia e sitografia

19

Premessa Appartengo a quel 10% della popolazione mondiale che predilige la “mano cattiva” rispetto della “mano buona”, a quella categoria di individui ritenuti per moltissimo tempo anomali e contro natura, questa in sé è la motivazione principale che mi ha spinta a trattare la questione del mancinismo. 3

Sono mancina, utilizzo istintivamente la mano sinistra in qualsiasi attività, questo mi ha portata nel corso degli anni a dovermi adattare a tutto ciò che mi circonda, a dover modificare le mie azioni tralasciando la spontaneità. Nonostante qualche difficoltà iniziale, ho superato qualsiasi ostacolo senza particolari problemi. Quello che non riesco ancora ad accettare, però, è l’indifferenza. Non accetto l’indifferenza di chi vede i mancini come una minoranza trascurabile, di chi contribuisce a rendere il mondo destro, di chi non si interessa alla questione, di chi considera la diversità dei mancini una forma di inferiorità. Nel corso della crescita ho affrontato qualsiasi difficoltà legata al mancinismo in maniera autonoma, perché solo un mancino conosce gli svantaggi che caratterizzano la sua vita. L’unica persona ad avermi sempre capita appieno, infatti, era la mia carissima nonna: mancina come me, corretta brutalmente durante la scuola primaria, mi ha sempre sostenuta ed ha valorizzato questa mia caratteristica, come se fosse un pregio di cui doversi vantare. Mi ha sempre fatta sorridere l’antipatia che lei mostrava nei confronti di chi, quando era solo una bambina, l’aveva corretta, facendola sentire diversa dagli altri. Proprio per questo, quindi, ho voluto concentrarmi sul mancinismo, sottolineando che chi sceglie la mano sinistra non è inferiore, ma semplicemente diverso, sperando che questo possa contribuire a diffondere le conoscenze riguardo ad un fenomeno poco considerato.

Introduzione Il mancinismo è la tendenza ad usare la parte sinistra del corpo nel compiere azioni in maniera naturale e spontanea. Nonostante molti personaggi di successo siano mancini, si pensi a Leonardo, Michelangelo, Mozart, Beethoven, Napoleone, Einstein, Henry Ford, Barack Obama e molti altri, il mancinismo è stato nel corso della storia visto come un indice di inferiorità, un aspetto condannato dalle varie culture e religioni, una caratteristica corretta dai sistemi scolastici. Questa visione negativa ha portato i mancini ad essere visti come un’esigua minoranza, per questo il mondo è stato da sempre organizzato e adattato alle caratteristiche dei destrimani. Solo la scienza, più recentemente, si è interessata al mancinismo, ne ha ricercato le possibili cause e ne ha studiato le caratteristiche. Attraverso degli studi, quindi, sono stati individuati gli aspetti che, a livello cerebrale, distinguono destri e mancini, apparentemente individui simili, in realtà con attitudini molto diverse. Oggi il mancinismo viene accettato, perlopiù visto con indifferenza, i mancini si trovano a vivere fin da subito in un mondo a loro ostile, devono adattarsi senza alcun tipo di aiuto, scontrandosi con l’incomprensione altrui, pertanto molto spesso questa indiretta pressione li induce a tralasciare la loro spontaneità e ad imitare chi li circonda, perdendo questa loro peculiarità. L’obiettivo di questo elaborato è quello di porre l’accento su un argomento poco conosciuto e di sottolineare come i concetti di destra e sinistra abbiano una reale influenza sul nostro modo di vivere: a scuola, in ambito artistico e musicale, nel lavoro, nella quotidianità.

Etimologia e significati 3

I pregiudizi negativi nei confronti dei mancini hanno sempre suggerito l’idea che essi siano nettamente inferiori ai destrimani. Tali pregiudizi sono confermati proprio dal significato stesso del termine “mancino” che in italiano e in numerose altre lingue assume accezioni negative. In italiano il sostantivo “mancino”, oltre a riferirsi a chi si serve abitualmente della mano sinistra, indica anche “qualcosa che nuoce gravemente e in modo inaspettato, sleale, scorretto”. In alcuni vocabolari, poi, mancino è “colui che si serve della mano sinistra invece di servirsi della destra”, colui che non assume un’identità se non per la sua differenza dalla norma, la sua diversità non è considerata una caratteristica naturale, ma un’anomalia. Lo stesso termine, infatti, deriva dal latino mancus, composto da manus, che significa “mano”, e il suffisso cus, con cui si indicava un portatore di difetti fisici, è quindi sinonimo di mutilato e storpio. Una vecchia tradizione voleva che la parola “sinistra” traesse il suo nome dal latino sine dextra, cioè “senza la destra”. L’aggettivo “sinistro”, poi, indica “tutto ciò che si trova presso il lato sinistro”, ma anche “di cattivo augurio, funesto, minaccioso” e ancora “disastro, disgrazia, incidente”. Questo deriva dalla parola latina sinister, la cui radice sinus indica una piega sul lato sinistro della toga romana, che fungeva da tasca. Sinister, quindi, significava in origine semplicemente “dalla parte della tasca”, acquisisce solo in un secondo momento la sua connotazione negativa. Nella lingua francese antica, poi, la destra e la sinistra erano designate dalle espressioni “mano alta” e “mano bassa”, probabilmente perché la destra, che impugnava l’arma, era posta al di sopra della sinistra. Oggi numerosi insulti francesi vengono utilizzati per riferirsi ai mancini, in particolare “bancroche”, ovvero “sbilenco”, e “boiteux”, che significa zoppo. Il termine “gaucherie”, inoltre, significa goffaggine ma è anche utilizzato per riferirsi al mancinismo. Anche in inglese esiste un’abbondanza di termini che assumono una connotazione negativa rispetto ai mancini: one-handed che significa “monco”, seguito da cack-handed , cowpawed e wacky-handed. La negatività attribuita a questi termini viene inoltre confermata dal significato positivo assunto dall’aggettivo “destro”, sinonimo di “abile, pronto” oppure “propizio, favorevole”, ma anche dal sostantivo “destrezza”, sinonimo di “agilità, abilità, prontezza”. Dagli appellativi di cui gode nelle diverse lingue, ci si rende conto che la mano destra è vista sempre come superiore alla sinistra, piena di qualità. E’ la mano bella in tedesco (shöne hand), la mano corretta in inglese (right hand), la mano giusta in finlandese (oikea k ȃsi), la mano legale in polacco (prawa reka), la mano migliore in ungherese (jobb kéz). Anche il termine “ambidestro”, inoltre, assume un significato che sminuisce e scredita la mano sinistra, indica un individuo capace di utilizzare altrettanto bene sia la mano destra che la mano sinistra, deriva dal latino ambi-dexter e significa “mano destra da entrambi i lati”: la mano sinistra, utilizzata in questo caso abilmente, assume così un valore che normalmente non le appartiene, proprio della mano destra. Per questo motivo in passato è stato proposto di sostituire il termine “ambidestro” con “ambimane” o “equimane” che hanno un’etimologia più imparziale. Con il tempo la tendenza ad utilizzare appellativi negativi per riferirsi al mancinismo non è diminuita. Il termine “handism”, ad esempio, è un neologismo anglo-americano di uso limitato al linguaggio medico che indica un atteggiamento di discriminazione fondato sull’idea che solo una dominanza destra sia biologicamente regolare. Il fatto di preferire la sinistra, quindi, non costituisce una varietà della natura umana, bensì un suo difetto. In America, inoltre, per definire un mancino viene utilizzata la sigla NHR di Non Right-Handness, cioè “non destrismo”, i non-destrorsi sono accomunati a non-vedenti, non-udenti e persone con limitazioni motorie.

3

Locuzioni e modi di dire Se non ci si limita ai singoli termini, poi, sono numerosissime le locuzioni e i modi di dire che attribuiscono implicitamente un significato negativo alla sinistra e positivo alla destra. Nel latino classico si ritrovano espressioni come: -Dextram porrigere, “tendere la mano destra”, con il significato di aiutare. (Tacito) -Sinister rumor, “un rumore sinistro”, ovvero una maledicenza. (Tacito) -Iungere dextras, “congiungere le mani destre”, testimoniare una reciproca amicizia. (Virgilio) Nel francese medievale erano frequenti espressioni come: -Estre dessous la destre, “essere sotto la mano destra” di qualcuno, ovvero obbedirgli. -Mettre à senestre, “mettere a sinistra”, per estensione “trascurare” o “disprezzare”. Nel francese classico: -Livres pour la main gauche, “libri per la mano sinistra”, con cui si indicano letture erotiche, immorali. -Prendre à gauche, “prendere a sinistra”, sragionare, delirare. Nel francese moderno: -Se lever du pied gauche, “alzarsi con il piede sinistro”, iniziare male la giornata. -Passer l’arme a gauche, “passare l’arma a sinistra”, morire. In inglese: -A left-handed compliment, “un complimento mancino, un’adulazione ipocrita o un insulto. -A left-handed friend, “un amico mancino”, un nemico. -A left-handed wife, “una moglie mancina”, un’amante. In italiano: -“Un colpo mancino”, che indica un colpo basso.

3

Concezione del mancinismo Per moltissimo tempo il mancinismo è stato associato ad ogni sorta di problematica, tra cui il ritardo mentale, l’alcolismo e la criminalità. Nel tempo, però, non è mai stata trovata alcuna prova a sostegno di questa correlazione. L’insolita predilezione per la mano sinistra in realtà stupisce e preoccupa perlopiù i destri, sono loro a vedere in ogni mancino un personaggio insolito, mentre per i mancini stessi non c’è cosa più naturale al mondo. I destrimani costituiscono l’ampia maggioranza di ogni popolo, questo è sufficiente a spiegare perché la destra venga normalmente collegata alla bontà. Per questi motivi nel corso della storia, nelle diverse religioni, culture il mancinismo è stato ritenuto un fattore negativo, un’anomalia, un aspetto da correggere.

Nelle culture Nella cultura greca, il lato sinistro era visto negativamente a seguito di una tradizione che risale a Pitagora: la lettera greca ipsilon (y) simboleggia l’alternativa fra bene e male, mentre la gamba della lettera rappresenta l’indecisione dell’infanzia, la biforcazione rappresenta l’età adulta. Il braccio destro ovviamente conduce al bene, alla vita eterna, il braccio sinistro al male, alla dannazione dell’anima. Pitagora elabora la teoria delle “tavole degli opposti”, tale teoria ammetteva che tutto potesse essere classificato all’interno di due categorie: limitato e illimitato, assimilabili a perfezione e imperfezione. La sinistra era inserita nella categoria dell’illimitato, era associata ai numeri pari, alla femminilità, alla cattiveria, era simbolo di incompletezza. Anche Aristotele, infatti, circa duecento anni dopo, sosteneva “è naturale che la destra sia nettamente migliore della sinistra e che se ne distingua” o ancora “la destra e la sinistra sono più o meno simili nelle loro parti, tranne per il fatto che la sinistra è più debole della destra”. Nella mitologia greca, inoltre, numerose superstizioni dimostrano che la mano destra fosse tipicamente associata al sesso maschile, il sesso forte, la sinistra alla debolezza, al sesso femminile. Gli studiosi greci, infatti, ritenevano che l’utero fosse diviso in due parti: a destra erano concepiti i maschi, a sinistra le femmine, era necessario che tutte le donne, a seguito del concepimento, si coricassero sul lato destro ed evitassero la sinistra, il lato malefico, così da poter dare alla luce un figlio maschio. Nell’arte divinatoria dei greci, inoltre, la sinistra era associata alle calamità: un volo d’uccello diretto verso il lato sinistro era ritenuto un presagio negativo. Nella cultura romana, invece, un volo d’uccello verso sinistra era ritenuto, al contrario, un presagio benefico, non certo perché la sinistra fosse portatrice di fortuna, ma perché i romani, a differenza dei greci, consideravano la predizione dal punto di vista celeste: un segnale localizzato a sinistra dell’indovino era un segno emesso a destra della divinità. Nel mondo romano era considerata una grandissima offesa entrare in casa con il piede sinistro, per questo i servitori facevano la guardia alle porte per verificare che gli ospiti varcassero la soglia con il piede destro. Il fatto che il mancinismo fosse una rarità ci è poi dimostrato dal mito riguardante Muzio Scevola, guerriero domano del VI secolo a.C., riportato da Livio nell’opera Ab Urbe Condita. Muzio Scevola è il protagonista di una nota leggenda romana risalente al 508 a.C.: durante l’assedio di Roma da parte degli Etruschi comandati da Porsenna, la popolazione era stremata e le truppe erano demoralizzate, allora Muzio Cordo, un giovane aristocratico, si fece avanti e propose al senato di uccidere il comandante etrusco. Ottenuta l’autorizzazione, Cordo si infiltrò dietro le linee nemiche e armato di pugnale raggiunse l’accampamento del generale Porsenna, lo colpì, ma si rese subito conto di aver sbagliato persona. Muzio venne subito catturato e portato al cospetto di Porsenna, dove, rendendosi conto dell’errore imperdonabile commesso dalla sua mano, decise di punirla autonomamente, mise la sua mano destra in un braciere dove ardeva il fuoco e non la tolse fino a quando non fu completamente consumata, da quel giorno il coraggioso romano divenne noto come “Muzio Scevola”, ovvero “Muzio il mancino”, rappresenta il primo destrorso convertito al mancinismo di cui si abbia notizia. Il fatto di essere divenuto mancino, quindi, era una punizione eterna, una condanna, una punizione che si era eroicamente inflitto da solo. 3

In alcuni paesi dell’Africa, del Medio Oriente, o dell’Asia la mano sinistra era ed è ancora considerata la mano “sporca” ed è vista negativamente. I Kaguru, un popolo della Tanzania, associano, come i greci, la mano destra alla purezza e alla mascolinità, la mano sinistra all’impurità e alla femminilità. Utilizzano unicamente la destra per preparare i pasti, mangiare, salutare, scambiarsi doni e per qualsiasi attività nobile. La mano sinistra è associata invece ai bisogni più bassi, come la manipolazione dei rifiuti e la pulizia del corpo. Gli Zulu del Sudafrica usavano versare acqua bollente in un buco del terreno dove il bambino avrebbe dovuto mettere la mano sinistra che si sarebbe indebolita, così da non poterla più utilizzare. In India da millenni la vita quotidiana degli uomini e delle donne è regolata dalla differenza di dignità attribuita alla mano destra e alla mano sinistra. La mano destra è per definizione la mano pura, è a lei che vengono affidate le attività reputate nobili: mangiare, fare offerte ed effettuare riti sacri. Alla mano sinistra invece sono assegnati i compiti più umili, come la pulizia del corpo, soffiarsi il naso, la pulizia delle cose sporche. Alla mano sinistra è assolutamente vietato toccare il cibo: durante i pasti deve pendere sotto il tavolo. Nell’India del sud la società è divisa in due gruppi di caste: le caste dette “della mano destra” e quelle “della mano sinistra”. Le prime sono considerate più degne di onore e distinzione delle seconde, beneficiano di alcune prerogative e di un rispetto che alle altre è inevitabilmente negato.

Nelle religioni Passando ad un discorso religioso, secondo i teologi medievali l’opposizione fra la mano destra e la mano sinistra simboleggia l’opposizione fra anima e corpo, eterno e temporale, aldilà e realtà terrena. Secondo il cristianesimo, inoltre, la mano sinistra non è solo meno abile della destra, ma è anche molto più vulnerabile e incline al peccato, è esattamente la manifestazione del diavolo. Il nome stesso di Satana, appunto, sarebbe distorsione del termine ebraico Samael, che deriva dalla parola sèmol, “sinistra”. Come riporta la Bibbia i primi esemplari del genere umano sono Adamo ed Eva, che rappresentano, in quanto portatori del peccato originale, anche i primi mancini. Non solo negli scritti, ma anche nell’iconografia cristiana della fine del Medioevo non è raro trovare scene in cui mancinismo e peccato originale sono associati in modo evidente. Il peccato che è costato ad Adamo ed Eva la cacciata dal paradiso sembra essere sempre imputato proprio alla mano sinistra.  “La Caduta Dell’Uomo”, Hugo van der Goes Le figure di Adamo ed Eva sono rappresentate quasi frontalmente in un paesaggio idilliaco. Eva tende la mano sinistra per cogliere la mela, causa del peccato originale. E’ sorprendente constatare come vada a cercare in modo ostentato la mela sul lato sinistro, trasmette quasi la sensazione che il peccato non consista tanto nel cogliere il frutto, quanto invece nel cedere alla tentazione della sinistra. Lo sfondo è dicotomico, l’albero simboleggia il confine fra il bene e il male, Eva si protende sul suo lato sinistro, la zona del male, coglie la mela che sarà portata a destra alla mano sinistra di Adamo. Il peccato originale, dunque, è rappresentato come un peccato mancino.

Anche la cultura musulmana, come quella ebraica e cristiana, è caratterizzata dal dogma della predominanza della mano destra e del lato destro. I commentatori del Corano sostengono che Allah, che rappresenta l’assoluta perfezione, possieda due mani destre. Numerosi riti religiosi e profani si fondano su questa discriminazione: si saluta, si benedice, si presta giuramento, si invita, si fa l’elemosina e si mangia esclusivamente con la mano destra. La sinistra, profondamente impura, è esclusa il più possibile dalla sfera del sacro come da quella del sociale.

3

I mancini a scuola Gli studi riguardo il mancinismo, sebbene pochi, sostengono per la stragrande maggioranza l’idea che essere mancini sia negativo, il mancino viene sempre visto come un individuo sbagliato, portatore di numerosi difetti. Ancora oggi i corsi di laurea per insegnanti non trattano il mancinismo, che viene visto con indifferenza, per questo le teorizzazioni riguardo a questo fenomeno sono molto rare e poco approfondite. Il mancino, quando non viene giudicato degenerato, malato o perverso viene semplicemente accusato di essere maleducato nel senso proprio del termine. Per lungo tempo, infatti, si è insegnato ai bambini a servirsi solo della mano destra, essa costituisce una delle prime regole della buona educazione, dunque infranta dai mancini. Proprio per questi svariati motivi e credenze i mancini, da sempre, sono stati a scuola contrastati e corretti, anche in malo modo. Fino alla metà dell’Ottocento il mancinismo era una particolarità relativamente frequente, o almeno “non rara”, successivamente è notevolmente diminuita. Con il tempo la scuola è divenuta via via sempre meno elitaria, frequentata sempre di più anche dagli individui appartenenti alle classi sociali inferiori, la scuola imponeva ai bambini l’utilizzo della mano destra nella scrittura. Se prima, dunque, non frequentando la scuola molti non venivano corretti, l’affermazione di una scuola di massa ha segnato la fine dell’impunità ed una conseguente decrescita del mancinismo che è divenuto un fenomeno più raro.

Metodi di correzione Le misure pedagogiche adottate per correggere un mancino erano di vario tipo. Gl...


Similar Free PDFs