Tessuto muscolare cardiaco PDF

Title Tessuto muscolare cardiaco
Author Claudia Fusco
Course Istologia
Institution Università degli Studi di Pavia
Pages 3
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Summary

appunti sul tessuto muscolare cardiaco scritti al computer con immagini citate a lezione ...


Description

Tessuto muscolare striato CARDIACO Questo è un tessuto presente esclusivamente nel cuore e nelle vene polmonari; è un muscolo involontario e ininterrotto. Il tessuto muscolare cardiaco deriva da una specifica parte del mesenchima, ovvero dal mantello mioepicardico, le cui cellule danno origine distintamente a miocardio ed epicardio. Questo tessuto è considerato un “sincizio funzionale”, in quanto le cellule che lo compongono sono legate tramite giunzioni (dischi intercalari), mantenendo la loro individualità; queste cellule possono presentare più di un nucleo. Non può essere considerato un sincizio vero e proprio, quale, invece è il tessuto muscolare striato scheletrico, in quanto, in quest’ultimo, le cellule che lo compongono, si sono fuse tra loro dando origine ad un’unica cellula plurinucleata. Le cellule che compongono questi tipo di tessuto muscolare sono i CARDIOCITI, che hanno le seguenti caratteristiche: - cellule allungate, di circa 100 micron. (più corte di quelle dello scheletrico) - nucleo: uno o +; (uno o +nucleoli); posto\i in posizione centrale; ovoidale. - l’ apparato di Golgi rifornisce la cellula. - La contrazione del muscolo cardiaco ha lo stesso meccanismo del muscolo scheletrico, nonostante il reticolo sarcoplasmatico non formi cisterne terminali e tubuli ben organizzati come nello scheletrico. Piccole terminazioni del reticolo sarcoplasmatico formano una rete tridimensionali intorno alle miofibrille e raggiungono i tubuli T; essi si invaginano dal sarcolemma e insieme con le espansioni traverse del reticolo sarcoplasmatico danno origine alle DIADI, non a triadi, come, invece, avviene nello scheletrico. Queste diadi si trovano in corrispondenza con le linee Z. I tubuli T del cardiaco sono due volte e mezzo più grandi di quelli dello scheletrico, e, inoltre, sono delimitati da una lamina esterna. - i mitocondri occupano circa la metà del volume della cellula, dato spiegabile facilmente, data l’elevata richiesta energetica: il cuore brucia tutto ciò da cui si può ricavare energia. I mitocondri sono posizionati in file lungo le miofibrille e

presentano una forma cilindrica e creste molto sviluppate. Il materiale energetico per i mitocondri è rappresentato da glicogeno e trigliceridi. - i cardiociti degli atrii e quelli dei ventricoli presentano alcune differenze: quelli atriali, infatti, sono più piccoli e hanno tubuli T di dimensione inferiore rispetto ai ventricolari; inoltre, nei cardiociti degli atrii sono presenti dei granuli specifici, contenenti l’ormone natriuretico striale (sostanza che favorisce la diuresi e l’escrezione di sodio a livello renale, abbassando la pressione sanguigna). - i cardiociti sono uniti tra loro in regioni in cui sono presenti delle giunzioni, dette DISCHI INTERCALARI; possono formare dei gradini e per questo prendono questo nome o “strie scalari”. Dunque si può dire che i dischi intercalari rappresentano zone di giunzione specializzate tra due cardiociti. Sono presenti le seguenti giunzioni: 1. GIUNZIONI ADERENTI A FASCIA, che si posizionano trasversalmente rispetto al sarcomero. 2. DESMOSOMI, anch’essi trasversali al sarcomero; hanno la funzione di distribuire equamente su tutto il miocardio le forze di tensione che si generano durante la contrazione. 3. GAP o GIUNZIONI COMUNICANTI, posizionate longitudinalmente rispetto il sarcomero; rappresentano il punto in cui avviene il passaggio dell’impulso da un cardiocita all’altro. - caratteristiche più significative dei cardiociti, che li distinguono dalla altre cellule muscolari, sono la ritmicità intrinseca ed la capacità di contrarsi spontaneamente. Dunque la muscolatura cardiaca è in grado di contrarsi in modo ritmico e autonomo, senza l’intervento del sistema nervoso periferico. Sono presenti delle zone specializzate , costituite da cardiociti modificati, capaci di produrre spontaneamente l’impulso alla contrazione, che viene poi trasmesso a tutto il miocardio. Questi cardiociti modificati, che, appunto, fungono da pacemaker biologici, costituiscono un sistema che prende il nome di “sistema di conduzione specifico”, costituito da due componenti cellulari: 1. cellule chiare o cellule P, cellule di transizione, le quali costituiscono il nodo seno-atriale (scoperto da Keith e Flack), localizzato tra la vena casa superiore e l’atrio destro, il nodo atrio-ventricolare (scoperto da Tawara), localizzato nell’atrio destro, e la prima porzione del fascio comune atrio-ventricolare di His, localizzato a livello del setto membranoso destro. 2. fibre di Purkinje, che costituiscono la maggior parte del fascio di His (in particolare il ramo sinistro). Queste hanno un volume maggiore dei cardiociti non modificati, inoltre, non hanno i tubuli T e presentano uno scarso reticolo sarcoplasmatico. Le fibre di His contengono glicogeno. Osservabili al miscoscopio con la colorazione PAS....


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