Test autovalutazione psicologia giuridica e dei processi cognitivi PDF

Title Test autovalutazione psicologia giuridica e dei processi cognitivi
Author simona citta
Course Psicologia giuridica e dei processi cognitivi
Institution Università Telematica Pegaso
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Test autovalutazione psicologia giuridica e dei processi cognitivi...


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Test Pegaso PSICOLOGIA GIURIDICA E DEI PROCESSI COGNITIVI A.A. 20212022

LA NASCITA DELLA PSICOLOGIA 1. Le origini della Psicologia possono essere fatte risalire: Risalire al V VI secolo A.C. 2. La Psicologia scientifica nasce: Solo alla fine del XIX secolo 3. L'elaborazione psicologica prima di acquisire un proprio statuto di scienza autonoma: Si è mantenuta all'interno del pensiero filosofico 4. Per studiare i processi mentali Wundt si basava: Sull'introspezione 5. Fino alla prima metà del secolo scorso la psicologia, in particolare negli Stati Uniti è stata dominata: Dal comportamentismo 6. Il cognitivismo nasce: Tra gli anni '40 e '50 negli Stati Uniti 7. Secondo l'orientamento cognitivista: La mente umana funziona elaborando le informazioni che giungono dagli organi di senso 8. La psicologia cognitivista: Non costituisce un sistema teorico organizzato 9. Le scoperte sul cervello ed il sistema nervoso centrale: Dimostrano evidenti relazioni tra eventi neurologici e processi mentali 10. Le odierne tecniche di imaging consentono di visualizzare: Le strutture anatomo-morfologiche dell'encefalo e le aree attive in compiti specifici

IL GIUDIZIO PENALE: LE FASI PROCESSUALI RIVISTE DALLA PSICOLOGIA 11. La Psicologia Giuridica è una disciplina che studia: La persona umana 12. La Psicologia Giuridica è una disciplina che studia la persona umana: Nei suoi aspetti intellettivi, caratteriologici ed attitudinali 13. La Psicologia Giuridica è una disciplina che studia la persona umana: Mentre svolge la su personalità in uno o più contesti o formazioni sociali, mentre assume particolari posizioni giuridiche in specifici procedimenti giudiziari, per comprendere gli “stati cognitivocomportamentali” esibiti nella ritualità del Processo (In tutti questi casi insieme) 14. Si definisce “Psicologia Giuridica dei Processi Cognitivi”: L'applicazione dei concetti, dei metodi, delle euristiche e degli studi scientifici della cognizione 15. Il Dibattimento penale può essere concepito come il palcoscenico in cui gli interagenti: Stabiliscono, elaborano, attuano ed utilizzano variegate e diversificate modalità comportamentali 16. L'aula di un tribunale è un'organizzazione all'interno della quale: Le parti processuali subiscono modifiche di cui non è possibile considerarne lo stato futuro 17. Chi interroga in un'aula di tribunale è portato: Ad utilizzare sistemi persuasivi, rappresentati dalle domande guidate 18. Le “domande guidate” sono quelle che: Trasferiscono nella mente l'impressione che una circostanza sia scontata 19. La testimonianza è: Un evento eminentemente psicologico che il codice di procedura penale include nei mezzi di prova senza spiegarne il significato 20. L'intervistatore nell'aula del tribunale: Non deve influenzare, né direttamente, né indirettamente, il testimone

Laf as ec ent r al edel l ' i s t r uz i onedi bat t i ment al e 21. La Psicologia conferma la capacità di memorizzare gli argomenti: Che occupano le prime e le ultime posizioni 1

Test Pegaso PSICOLOGIA GIURIDICA E DEI PROCESSI COGNITIVI A.A. 20212022 22. La Psicologia suggerisce l'opportunità di presentare la documentazione in un ordine: Che favorisca nell'indice come primo e ultimo gli atti più importanti 23. La Psicologia suggerisce l'ordine di apparizione testimoniale da riferire al giudice: Favorendo per primo e per ultimo i testimoni più convincenti 24. L'esame del singolo teste dovrà essere condotto: In modo da fargli esporre le considerazioni più importanti in parte all'inizio ed in parte alla fine 25. Nell'acquisizione delle informazioni si inserisce: L'intervallo di tempo che intercorre tra l'indicazione dei mezzi di prova, dall'evoluzionismo; l'esposizione alla comunicazione; la rilevazione della misura di memorizzazione del messaggio 26. L'elaborazione dell'informazione risulta notevolmente facilitata se: Chi presenta le prove propone uno schema generale (un “copione”) 27. Le numerose ricerche hanno confermato che la presenza di una trama: Aumenta la comprensione del materiale oggetto della comunicazione 28. La presenza di uno schema di riferimento: Produce l'attenzione; permette l'organizzazione del nuovo materiale che viene gradualmente presentato; guida il processo di recupero e di rievocazione del materiale memorizzato e facilita la sua valutazione finale 29. La difesa deve redigere le liste testimoniali: Fornendo al giudice una precisa idea del percorso ricostruttivo che intende realizzare 30. La difesa per ridurre l’effetto della “prima impressione” del Giudice dovrà: Facilitare gli effetti positivi della sua maggiore “memorabilità” offrendo alla fine elementi di giudizio

Imecc ani smid' at t enz i onenel l epr i mef asipr ocessual i 31. L'attenzione nel processo penale: Permette al giudice di mettere in evidenza alcune informazioni e di escludere dalla coscienza tutte le altre 32. Il giudice nel Giudizio penale: Dispone di “attenzione selettiva psicologica” che gli permette di escludere i suoni ritenuti meno importanti 33. L'esperienza del giudice comporta: Una minore difficoltà a prestare contemporaneamente attenzione al processo e a quanto avviene in aula 34. Il giudice: Possiede un'”attenzione divisa” che gli permette di prestare attenzione a più di un segnale 35. Quanti sono i meccanismi d'attenzione del Giudice: Almeno cinque 36. Il meccanismo dell'”Allerta”: Indica la quantità di attenzione implicata in un compito 37. L'attivazione del Giudice: Costituisce un meccanismo coinvolto nell'elaborazione dell'informazione 38. Con quante modalità l'attenzione permette di orientarsi nello spazio: Due 39. Secondo alcuni autori: Le singole caratteristiche di uno stimolo sono elaborate in modo preattentivo 40. L'attenzione in quanto focalizzazione cosciente, può essere di tipo: “Extratensivo”, rivolta verso il mondo esterno, oppure “intratensivo”, rivolta al mondo interno

L ’ at t i v i t àdelpar l ar eel et i pol ogi edir el az i onei nambi t ogi udi z i ar i o 41. Quante sono le principali procedure psicologiche che consentono la composizione degli atti linguistici nella struttura di un genere discorsivo: Due (il narrare e l’argomentare) 42. Il “narrare” e “l'argomentare”: Sono procedure psicologiche 43. Il testo argomentativo: Rivela un modo di “pensare–parlare” (att.ne: NON parlare-pensare!) 44. L'attività concreta del parlare in una aula di Tribunale: Identifica le parti processuali come attori sociali 2

Test Pegaso PSICOLOGIA GIURIDICA E DEI PROCESSI COGNITIVI A.A. 20212022 45. Durante le eccezioni preliminari il flusso dei suoni nella produzione delle frasi: Non è sempre stabile ed uniforme 46. Quante tipologie di pause ci capita di avvertire ascoltando Il Giudice, il Pubblico Ministero e gli Avvocati: Almeno tre 47. Quando le interruzioni della catena sonora sono percepibili come silenzio: Le pause si definiscono “vuote” 48. Le “pause piene” sono: Interruzioni brevi nella catena fonematica 49. Le “pause di giuntura” sono: Sono attimi di silenzio perché il parlante articoli i sintagmi di una frase o le frasi all'interno di un segmento testuale 50. Perché nel processo penale la comunicazione sia efficace: È necessario che risulti conforme a certe regole o massime

L ' i st r uz i onedi bat t i ment al e:mez z ief ont idipr ov a 51. Nel processo penale la fase dell'Istruzione dibattimentale rappresenta: Il momento dell'esame testimoniale (il dibattimento è la fase centrale del processo penale, nella quale si procede alla raccolta e acquisizione delle prove nel rispetto del contraddittorio delle parti) 52. La caratteristica saliente del sistema accusatorio si realizza attraverso i criteri: Dell'oralità e dell'immediatezza 53. L'accusa nel processo penale è impersonata: Dal Pubblico Ministero 54. Tra i mezzi per conseguire la dimostrazione della verità esistono: La testimonianza e l'esame delle parti 55. Le prove che il giudice deve valutare sono: Solo quelle legittimamente acquisite nel dibattimento 56. Le prove atipiche: Sono sempre ammissibili 57. Le prove illecite: Non sono mai ammissibili 58. La prova testimoniale viene condotta attraverso l'avvicendamento di tre momenti, uno necessario e due eventuali: Vero 59. L'Esame diretto: È l'interrogatorio del teste da parte di chi lo ha introdotto per esporre i fatti da lui conosciuti 60. Il controesame è condotto: Dall'antagonista di chi ha richiesto l'escussione del testimone per porre nel dubbio le valenze probatorie

Met odol ogi adiass unz i onedel l at es t i moni anza 61. 62. 63. 64. 65. 66. 67. 68. 69. 70.

Nell'esame testimoniale le domande da porre: Sono composte da una doppia struttura Le “assunzioni” rappresentano: Non rappresentano le “domande vere e proprie” Le assunzioni si dividono in “presunzioni” e “presupposti”: Vero Le presunzioni riguardano le ipotesi in cui: Si fa una domanda quando si ritiene che la persona interrogata sia in grado di fornirla Nel presupposto l'interrogante: Muove da un dato conosciuto per mettere in evidenza la verità Le domande hanno un differente impatto secondo la struttura: Vero Si distingue tra domande aperte e domande chiuse: Vero Le “domande aperte” sono quelle che: Lasciano una maggiore libertà di risposta Le “domande chiuse” sono quelle che: Propongono delle alternative limitate Le “domande chiuse” sono distinguibili in tre ulteriori sottocategorie: Vero

Laper c ez i oneel av al ut az i onediunev ent o

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Test Pegaso PSICOLOGIA GIURIDICA E DEI PROCESSI COGNITIVI A.A. 20212022 71. La variabile che condiziona il fenomeno dei giudizi diversi individui è rappresentata: Dal cambiamento nel tipo d'informazioni selezionate e nel modo in cui sono processate 72. Nel contesto processuale i soggetti che ne fanno parte possono commettere degli errori nella valutazione delle vicende e dei fatti e ciò è dovuto: Ai “bias attribuzionali” 73. I diversi protagonisti introducono nel processo: Verità diverse a seconda delle distorsioni del ruolo che ricoprono 74. Le forze dell'ordine arricchiscono la fase investigativa: Degli esiti di una presunta "attendibilità" della testimonianza 75. La principale fonte d'errori nella deposizione della vittima di un reato dipende: Dal meccanismo specifico della “predisposizione ego difensiva” 76. La testimonianza oculare consiste: Nel recuperare il ricordo di un evento precedentemente osservato 77. Le “domande guidate” sono quelle che: Trasferiscono nella mente l'impressione che una circostanza sia scontata 78. La testimonianza è: Un evento eminentemente psicologico che il codice di procedura penale include nei mezzi di prova senza spiegarne il significato 79. L'intervistatore nell'aula del tribunale: Non deve influenzare, né direttamente, né indirettamente, il testimone

I lr i c or dof ot ogr afico 80. Si definisce flashbul memory: Il ricordo fotografico 81. I ricordi flashbul si caratterizzano per il fatto che: Gli individui conservano dettagliatamente e a lungo il ricordo dell'evento le altre circostanze 82. Nei ricordi flashbul si consolida la traccia mnestica a motivo: A motivo delle discussioni con le altre persone e della “ruminazione mentale” 83. L'inaspettatezza è considerata un requisito irrinunciabile dei ricordi flashbulb: Falso 84. La Teoria del “Weapon focus effect”: Riguarda i testimoni di crimini perpetrati con armi 85. La presenza di un'arma determina: Un restringimento del campo d'attenzione solo su alcuni particolari e peggiora l'accuratezza percettiva globale 86. Se l'attenzione del testimone viene indirizzata verso un'arma: Non ricorda neppure il viso dell'aggressore 87. L'effetto noto come “weapon focus effect”: Determina perdite e distorsioni mnemoniche, nonché percettive 88. L'emozione sembra: Ritardare i processi di dimenticanza ed aiuta la memoria nel ricordo dei particolari connessi all'azione 89. Il destinatario di un'aggressione criminosa, soprattutto se avvenuta con armi: Osserva più le mani che il volto dell'aggressore

Gl ier r or inelgi udi z i openal edi bat t i ment al e 90. Tra gli errori del processo penale ci sono quelli in “buona fede”: Vero 91. Uno degli errori nel processo penale cui incorrono i testimoni è causato: Dalla generale tendenza a ricordare diversamente dall\'accaduto 92. Nel processo penale hanno sul testimone una forte influenza che incide sulla percezione: Le aspettative e i pregiudizi insieme 93. La ricerca socio psicologica ha evidenziato che i soggetti tendono a correlare le caratteristiche fisiche con i tratti di personalità: Vero 4

Test Pegaso PSICOLOGIA GIURIDICA E DEI PROCESSI COGNITIVI A.A. 20212022 94. Se il soggetto esprime giudizi su situazioni o cose che disapprova: La sua distorsione percettiva aumenta 95. Esiste in aula la tendenza ad attribuire comportamenti negativi a persone di pelle scura, prescindendo dalla razza: Vero 96. Il riconoscimento di individui di sesso opposto appare più difficile che per quelli dello stesso sesso: Vero 97. L'interrogatorio per essere un efficace atto investigativo: Deve seguire regole e tecniche specifiche 98. Nell'esame testimoniale di rilevanza appare anche l'ambiente dell'aula del tribunale: Vero

Lapsi col ogi acogni t i v anel l ’ es amet es t i moni al e 99. Rispondere a domande implica: Attivare un processo cognitivo complesso 100. L'efficacia di questa tecnica si basa: Sull'atteggiamento corretto di chi conduce l'interrogatorio 101. Le mnemotecniche dell'”intervista cognitiva” hanno la loro efficacia se chi esamina: Non assume atteggiamenti suggestivi 102. Secondo una delle mnemotecniche dell'”intervista cognitiva”: è rilevante riferire qualsiasi dettaglio o ricordo dell'evento 103. L'intervista cognitiva incoraggia il testimone a ricordare l'avvenimento: Iniziando da punti diversi, dalla fine, dal mezzo o da un evento particolarmente saliente 104. Lo studio ha evidenziato che l'intervista cognitiva: Accresce la quantità d'informazioni raccolte ma non la loro accuratezza 105. L'intervista cognitiva riveduta si focalizza: Su due elementi fondamentali della testimonianza 106. L'aspetto relazionale e l'aspetto mnestico: Sono elementi fondamentali della testimonianza 107. Il metodo dell'intervista cognitiva riveduta comporta: Dapprima l'utilizzo del racconto libero e poi quello delle domande dirette 108. Nell'intervista cognitiva: Non sono previsti i cosiddetti “tranelli psicologici”

Lat ecni c a" t hi nki ngal oud"el ' i nt er vi s t as t r ut t ur at a 109. Il metodo noto come “thinking aloud”: È sinonimo d'intervista cognitiva, ma con una leggera differenza procedurale 110. La tecnica “thinking aloud” implica l'applicazione: Di due tecniche 111. Secondo la tecnica “thinking aloud”: Il soggetto viene istruito a pensare ad alta voce 112. L'intervista strutturata: Si presenta come una versione semplificata dell'intervista cognitiva revisionata 113. L'intervista strutturata comporta: L'utilizzo di domande aperte e non tendenziose 114. Riguardo al modo di raccogliere le informazioni si segue un preciso schema: Distinto in quattro fasi 115. Una delle fasi dell'intervista strutturata comporta: Una rievocazione libera in risposta a domande aperte 116. Nell'intervista strutturata si propongono: Domande d'approfondimento senza insistere con troppi perché 117. Durante l'intervista strutturata evitare di ripetere una domanda se ha già dato una risposta perché: Potrebbe interpretarla come una critica e indurlo a darne una diversa 118. Nell'intervista strutturata vanno evitate le domande a risposta chiusa (SI/NO): Perché vi è la tendenza a rispondere SI 5

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Gl is t r ument idiv al i daz i onedel l edi chi ar az i onit est i moni al i 119. Gli strumenti di validazione delle dichiarazioni testimoniali servono a comprendere: Se la narrazione è vera o se si tratta di pura fantasia 120. Gli strumenti di validazione delle dichiarazioni testimoniali risultano significativi: In relazione alla memoria nel racconto di un evento traumatico 121. Il CBCA è un'attenta analisi del contenuto della trascrizione utilizzata: Nei resoconti di minori vittime di abuso 122. Il CBCA consta di criteri specifici definiti “criteri di contenuto” che sono: Diciannove 123. L'assenza dei “criteri di contenuto” del CNCA: Non indica necessariamente che la dichiarazione sia falsa 124. L'analisi della validità del resoconto si attua: Mediante tre passaggi 125. La CNCA comporta anche: La lettura integrale, la valutazione globale della testimonianza e la lettura puntuale della testimonianza 126. Lo strumento dello Statement Validity Assessment viene utilizzato: Per emettere un giudizio definitivo sulla credibilità delle dichiarazioni 127. Lo strumento dello Statement Validity Assessment si avvale: Di quattro indicatori 128. Tra gli indicatori dello Statement Validity Assessment vengono considerate le caratteristiche psicologiche: Vero

Laf al l aci adel l amemor i ael amemor i adil av or o 129. In tutte le fasi del Giudizio penale sono maggiormente attivati: I processi di memoria 130. Per comprendere le caratteristiche del dispositivo della lettura di quanto accade intorno importante è: La “memoria di lavoro” 131. La “memoria a breve termine” e la “memoria di lavoro”: Sono sinonimi 132. La “memoria di lavoro” è costituita da: Da due sistemi asserviti 133. Della memoria di lavoro farebbero parte il “circuito articolatorio” e il “blocco per appunti”: Vero 134. Il “circuito articolatorio” è preposto all'elaborazione mentale e il “blocco per appunti” si occupa dell'informazione visuo-spaziale: Vero 135. Il modello della “memoria di lavoro” prevede anche una struttura con funzione di controllo: Vero 136. L'”esecutivo centrale” sarebbe una struttura con funzione di controllo del modello della “memoria di lavoro”: Vero 137. L'”esecutivo centrale” avrebbe il compito di: Di gestire le risorse attentive e regolare il funzionamento di due sistemi che sono asserviti 138. L'esistenza dell'”esecutivo centrale”: Non è stata del tutto verificata sperimentalmente

Lamemor i apr i mar i aeir egi st r is ensor i al i 139. Brown e Kulic (1977) dimostrarono l'esistenza di un “processo d'oblio” subito dopo l'acquisizione dell'informazione: Vero 140. Brown teorizzò l'esistenza di un “magazzino a breve termine” con caratteristiche molto diverse da un “archivio a lungo termine”: Vero 141. Esisterebbero due archivi della memoria e tra essi la memoria primaria: Con capacità limitata che disperde informazioni per acquisirne nuove 6

Test Pegaso PSICOLOGIA GIURIDICA E DEI PROCESSI COGNITIVI A.A. 20212022 142. L'informazione posta nella memoria primaria rimane e può passare nella memoria secondaria se è sottoposta a rehearsal: Vero 143. Dagli studi sulla rievocazione mnemonica è emerso: Che gli stimoli già archiviati necessitano di un tempo maggiore per essere richiamati alla memoria 144. Gli item ricordati per primi saranno facilitati sugli altri perché le loro tracce sono ancora fresche: Vero 145. Per Sperling (1960) esiste un limite di capienza della Memoria a breve termine che dipende da una particolarità nell'elaborazione dell'informazione: Vero 146. Il decadimento è talmente rapido che solo una parte delle informazioni può essere ripescata: Vero 147. La parte dell'informazione che decade rappresenta lo span: Lo span riguarda la parte dell'informazione che rimane 148. La memoria iconica opererebbe come un raccoglitore distratto di foto: Compie un'operazione veloce, ma non è capace di definire il contenuto preciso delle immagini

LeCar at t er i s t i chedel l amemor i a 149. L'informazione: Passa dal registro sensoriale alla memoria a breve termine e quindi alla memoria a lungo termine 150. Gli stimoli provenienti dall'esterno: Non possono essere percepiti simultaneamente 151. Le informazioni contenute nella memoria a lungo termine sono: Di tipo acustico, verbale, visivo e cinetico 152. La durata di conservazione di queste informazioni: È lunghissima 153. A causa di meccanismi d'interferenza: Le informazioni nuove in memoria possono confondersi tra loro per non essere più rintracciabili 154. L'oblio può essere definito: Come la riduzione progressiva dei ricordi 155. L'oblio ha un andamento: Inizialmente piuttosto veloce e poi rallentato 156. Secondo la teoria del decadimento della traccia mnestica...


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