Testo, traduzione e note di alcuni passi del De Rerum Natura, prof. Piazzi PDF

Title Testo, traduzione e note di alcuni passi del De Rerum Natura, prof. Piazzi
Author Giulia Torrini
Course Lingua e Letteratura Latina I
Institution Università di Pisa
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Appunti lingua e letteratura latina I aa.2017-2018 prof. Piazzi.
Gli appunti comprendono tutto ciò che è stato letto e commentato a lezione nel corso annuale della professoressa Piazzi....


Description

LINGUA E LETTERATURA LATINA

LUCREZIO

La Vita Non si hanno molte testimonianze su Lucrezio, forse a causa della dannatio memoriae, un provvedimento politico atto ad eliminare qualsiasi traccia dei nemici dello stato (es: eliminare statue, iscrizioni). Ci sono infatti molti riferimenti indiretti e allusione a Lucrezio nelle opere successive a lui, ma solo di rado viene citato e nominato esplicitamente. ! Nascita ca. anni '90 a.C. (94/96)! Testimonianza di S. Gerolamo (IV sec. d.C.), che nel '94 aggiunse al Chronicon di Eusebio alcune informazioni tra cui il fatto che nel “94 a.C. Nacque il poeta Tito Lucrezio. Divenuto pazzo per un filtro d'amore, dopo aver scritto alcune opere poi edite da Cicerone nei momenti di lucidità, si suicidò a 44 anni.” ! Pare difficile credere che Cicerone, profondamente avverso all'epicureismo (che condannava la religione romana e l'attività politica, invitando invece alla lathe biosas leggi laze biosas, nascondersi vivendo, quindi vivere nel privato e non partecipare alla vita politica) abbia edito delle opere sulla diffusione del credo dell'epicureismo. ! Altre motivazioni per cui Cicerone avrebbe potuto voler ignorare Lucrezio:! • Perché il DRN non è un trattato filosofico, ma un poema, quindi un opera essenzialmente letteraria che poteva non meritare di essere discussa nelle opere di Cicerone;! • Perché Lucrezio tratta aspetti della dottrina epicurea che non interessano a Cicerone: Lucrezio trattava di fisica, antropologia, astronomia e meteorologia, mentre Cicerone si interessava di etica e teologia ! • Perché Cicerone poteva voler arrogarsi il primato della creazione di un lessico filosofico e il primo divulgatore del pensiero greco, quindi gli sarebbe convenuto obliarlo; ! • Inoltre Cicerone non aveva bisogno di leggere Lucrezio per conoscere la filosofia epicurea, perché sapeva leggere benissimo il greco e la dottrina epicurea era molto in voga, tanto che anche Cesare nella Congiura di Catilina, parlava con tendenze epicureggianti ! Morte ca. metà anni '50 d.C. I secolo! Grammatico Donato (maestro di S. Gerolamo): dice che Lucrezio morì quando Virgilio prese la toga virile, quindi a 15 anni, e questo sballerebbe i conti. Inoltre questa sorta di passaggio della fiaccola (topos della traditio lampadis) era un classico per dare continuità ai grandi autori romani (anche Ceilio Stazio con Terenzio), quindi è poco attendibile. ! Cicerone: da una lettera del febbraio del '54 di Cicerone al fratello Quinto apprendiamo che i due hanno letto il DRN e che quindi Lucrezio era forse già morto. ! Il suicidio fu probabilmente inventato per screditarlo. È strano che altre fonti come Lattanzio, che non pprovava l'epicureismo, potendo citarlo per screditarne la figura, non lo facciano. ! Origine: forse campana, perché c'erano molte scuole epicuree, di cui una, la Scuola di Sirone, a Napoli, in cui si era formato anche Virgilio. Inoltre durante gli scavi ad Ercolano è venuta alla luce la “Villa Dei Papiri”, appartenuta a Lucio Calpurnio Pisone, che ospitò

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Filodemo, filosofo greco venuto in Italia. Nella villa è stata ritrovata una biblioteca con molti papiri, appena leggibili perché carbonizzati. Si è riuscito a scoprire che si trattava di testi epicurei, tra cui anche l'opera “Sulla Natura” (Peri Physeos – leggi Peri Füseos) di Epicuro stesso, un libro in prosa di 37 versi. La possibile origine campana è anche rinforzata dall'idea che a Pompei era particolarmente in voga il culto della Venus Fisica che ritroviamo nel primo proemio. ! Classe Sociale: il dedicatario del poema è Memmio, un aristocratico di una delle famiglie romane più in vista. Dal tono in cui Lucrezio gli si rivolge, che pare di deferenza, non riusciamo però a capire se fosse a tutti gli effetti di condizione sociale inferiore o no. Memmio viene citato 9 volte nei libri 1, 2, 5, che sono probabilmente quelli scritti per primi; nei libri 3,4,5 non viene citato, forse perché furono scritti successivamente al suo disastro politico; ci sono inoltre molti “tu” vocativi, che rimandano ad un lettore/destinatario, forse difficile da persuadere (dopotutto si tratta di un poema didascalico). Fu il protettore, tra gli altri, di Catullo, che lo seguì anche in una spedizione in Bitinia (Turchia), ma Catullo non ne parla bene (es. carmi 10, 28) perché forse lo aveva sfruttato sessualmente, ma non si sa se lo fece anche con Lucrezio. Di Memmio, Cicerone ci fa capire che forse non era neanche filo-epicureo, infatti da una loro corrispondenza sappiamo che durante l'esilio di Memmio (fu pretore, ma a seguito di uno scandalo per corruzione elettorale nel 53 a.C.) ad Atene, egli acquistò i ruderi della casa di Epicuro e voleva distruggerli per costruirci sopra una nuova residenza, e Cicerone, nonostante non fosse epicureo, cercava di dissuaderlo a non farlo e rispettare quel luogo. !

Clichè della critica Lucreziana 1. La tradizione sulla follia& L'idea del filtro d'amore e della follia viene probabilmente dal finale del IV libro, dove lui individua la differenza tra libido (passione sessuale, che risponde agli stimoli della natura quindi ok anche se non necessaria) e cupido (amore, che porta al turbamento, quindi non buono). Lui era contro al cupido anche perché la poesia neoterica lo aveva troppo smielato, arrivando a deificare l'amato. Queste sue posizioni furono interpretate come un autoschediasma (notizie non ufficiali ma dedotte dall'opera), perché fecero pensare che lui avesse avuto qualche brutta esperienza d'amore. ! Probabilmente Lucrezio era accusato di follia solo in modo metaforico (nel senso che diceva cose talmente assurde rispetto al pensiero di chi non condivide che viene considerato pazzo). ! Nel finale lui descrive la peste con dettagli inquietanti sul disfacimento del corpo, descrive bene gli stati d'ansia e porta immagini catastrofiche, come la fine del mondo (che era fatto di atomi, quindi era destinato a perire), quindi apparentemente non era proprio una persona serena. Da qui si è sviluppato un filone di studi Lucreziani che lo vedono come pessimista:!

- Tasso: lo colloca tra i “malinconici”! - Patin (paten): 1868 “Antilucrèce chez Lucréce” (Antilucrezio in Lucrezio), saggio sulle contraddizioni sulla dottrina epicurea che si trovano nel DRN!

- Schwob: (decadentismo) “Vite immaginarie”, lui immagina che Lucrezio scriveva che non si doveva temere la morte e che l'amore portava al turbamento, ma che poi visse temendo la morte e tormentandosi per l'amore, quindi pare che per lui non fosse tanto convinto!

- Perelli: “Lucrezio, poeta dell'angoscia” (bipolare)!

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2. La congiura del silenzio: si parla poco di lui anche perché le sue idee erano troppo azzardate per la vita romana e soprattutto contrastavano con il cristianesimo e le sue idee. ! •

L'unico a citare esplicitamente Lucrezio, infatti, è Ovidio (in età Augustea), e anche lui non era molto allineato con la politica, tanto che fu esiliato!



Le Georgiche di Virgilio hanno un grosso debito nei confronti del DRN, e del resto Virgilio frequentò la Scuola Epicurea di Sirone a Napoli. Nel 2° libro delle Georgiche lui dice “beato colui che ha potuto conoscere le cause delle cose e che ha sottomesso la paura della morte” è una chiara allusione a Lucrezio. L'“arte allusiva” era una forma di omaggio ad autori precedenti largamente usata, anche nei casi in cui l'autore stesso poteva essere citato esplicitamente !



Orazio si autodefinì “un porcellino del gregge di Epicuro”, banalizzando però la sua affiliazione con questa frase; anche lui allude a Lucrezio ma senza mai citarlo esplicitamente!



Stazio!



Seneca, seguace dello stoicimo, opposto all'epicureismo!

Il De Rerum Natura (Sulla natura delle cose) → Testo filosofico scientifico, ma anche poema di genere didascalico (cioè non narrativo, ma argomentativo che insegna qualcosa). Intende divulgare a Roma la filosofia di Epicuro, non è un'opera originale, in generale difficilmente gli autori latini innovavano molto rispetto alla letteratura filosofica greca. ! La fortuna di Lucrezio nella letteratura successiva ! Grande influenza sulla cultura letteraria e scientifica europea.! Nel Medioevo il DRN non circolava (anche se esistono dei codici del IX secolo) per il suo contenuto materialista (mortalità dell'anima, assenza della provvidenza, disinteressa di Dio per le vicende umane). Dante probabilmente non lo conosceva, infatti nell'inferno condanna il materialismo di Epicuro, ma non cita Lucrezio, anche se ne XIV canto del paradiso paragona il turbinio delle anime ai granelli di polvere in un raggio di luce, metafora che Lucrezio aveva usato per descrivere il movimento degli atomi. Questo è spiegabile con il fatto che di lui fossero noti alcuni versi nelle antologie. Altri autori, come Virgilio e Terenzio, vengono invece letti ininterrottamente dall'età antica fino ai giorni nostri. ! Nel 1417 (quest'anno 600 anni) circa Poggio Bracciolini, che si trovava al Concilio di Costanza come segretario apostolico, nelle vicinanze, forse in un monastero in Germania/ Alsazia, trovò questo manoscritto (nell'umanesimo era rinata una passione per i manoscritti), lo fece copiare e lo inviò all'amico Niccolò Niccoli, che lo tenne per più di 10 anni (poi sopravvisse solo la copia di Niccoli e quella di Bracciolini andò perduta). Da quel momento ricominciò a circolare, favorito dalla comunanza di centralità di alcuni contenuti: ! 1. materialismo: il mondo è fatto di atomi invisibili, indivisibili. Lucrezio non usa mai questo termine, ma primordiae, elementae, corpora primae etc che fanno parte di un tentativo di creare un lessico filosofico latino a causa di una sorta di complesso di inferiorità verso i greci. Lui crea allora nuove parole a partire da termini già in uso in latino, ma con significato nuovo (es: materia -ae; materies -ei; in origine vuol dire materiale da costruzione, con Cicerone e Lucrezio assume un significato più astratto). Il materialismo di L, ispirato da Epicuro, che a sua volta lo prese da Democrito e Leucippo, sostiene che gli atomi si fondono e danno origine a tutto, compreso l'uomo e l'anima, che quindi sono mortali! 2. esistenza del vuoto: gli atomi sono il pieno e si muovono nel vuoto !

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3. visione antiprovvidenzialistica: non esiste un creatore, per cui il mondo non è stato creato per l'uomo, cosa che si può facilmente capire dal fatto che molte zone del mondo sono inospitali e l'uomo quando nasce non ha ciò di cui ha bisogno rispetto ad altri cuccioli animali e per molto tempo non è autosufficiente (es: stare in piedi) e vieni infatti paragonato ad un “bambino gettato fuori dal ventre materno e naufrago sulle coste della vita”.! 4. Gli dei invece esistono, ma si disinteressano completamente dell'uomo! 5. clinàmen (si legge clin+amen come preghiera): deviazione che gli atomi subiscono nel loro movimento, che li porta ad incontrarsi in modo casuale dando luogo alle combinazioni ! 6. non esiste l'aldilà: quindi non ci sono né dannati né beati, tema scottante, non solo per i cristiani, ma anche per tutte le culture del mondo antico che credevano che ci fossero premi/punizioni a seconda del comportamento in vita. Per Lucrezio invece la morte non è da temere, perché è solo uno stato di assenza di sensazioni! 7. la religione è superstizione: nel primo proemio lui mette in scena una battaglia di Epicuro contro la religio, intesa come superstizione! 8. lo scopo della vita è il “piacere”, inteso come assenza di dolore fisico e assenza di turbamento dal punto di vista emotivo. Ideale di vita (proemio 2° libro) → è bello poter guardare il mare in tempesta dalla riva → diventa poi un topos, non perché sia sadico, ma perché si rende conto di quali mali è privo; soddisfare solo i bisogni necessari (mangiare, bere, sesso ma senza amore)! Marsilio Ficino scrisse il De Voluptate (sul piacere), interesse alla filosofia epicurea ! Marullo: un greco che studia il testo di Lucrezio e scrive in latino epigrammi e testi! Nel '500 vengono pubblicate molte edizioni a stampa. Lo stesso Machiavelli non lo cita mai, ma copia il testo, quindi sappiamo che lo lesse. Si stabilì in questo periodo una sorta di codice, una scusa preventiva per evitare l'eresia: si diceva che si prendeva la distanza dal pdv ideologico del libro, ma che la poesia era bella. ! Fu un modello per molti autori scientifici, quasi tutti finiti sul rogo (es. Giordano Bruno, che nel De Immenso, quando elogia Copernico riprende gli elogi di Lucrezio ad Epicuro; se gli atomi costituiscono il nostro mondo possono farlo anche con altri). ! Tasso annotò un'edizione del DRN in vista della sua opera “Il mondo creato” (versione cristiana del DRN, genere di didascalico, poema, ma a volte deve ribaltare dei concetti). Anche nella Gerusalemme liberata l'incontro tra Renato e Armida ricorda l'amplesso tra Marte e Venere; similitudine tra poesia e miele che addolcisce la medicina amara (vero condito in molli versi).! Nel '600 Gassendì scrisse un trattato apologetico in difesa di Epicuro ed una presentazione sistematica del suo pensiero con opere della filosofia tra cui DRN. Tenta di conciliare con il cristianesimo → gli atomi sono creati da Dio. Anche Voltaire e gli illuministi lo apprezzano per la sua indipendenza e laicità, ma lo contestano per la mortalità dell'anima. ! Nell'800 si sviluppò un filone ideologico che volle vedere in DRN un'opera di riforma sociale rivolta alle masse (difficile da credere) e fu interpretato come pre-marxista. Lo stesso Marx scrisse la tesi di laurea sul materialismo epicureo e Brecht scrisse il manifesto del marxismo in versi con palese ispirazione Lucreziana. Nel 1946, nel bimillenario della morte di Lucrezio, ci furono grandi festeggiamenti in URSS. ! Foscolo voleva fare una sua traduzione (ne restano degli scritti)!

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Carducci definì invece Leopardi il Lucrezio italiano. L'idea de “La Ginestra” dell'abbandono delle false credenze e superstizioni è sicuramente lucreziana. Leopardi fa riferimento anche al passo del bambino naufrago nel Canto Notturno del Pastore errante. Contemplazione del cosmo e nullità/inferiorità dell'uomo di fronte alla natura degli spazi infiniti. ! Nel 900 Calvino parla di lui nelle Lezioni Americane, una raccolta di saggi postuma sulle lezioni che doveva tenere ad Harvard. L'opera di Lucrezio rappresenta per lui uno dei valori principali che deve avere la letteratura moderna e del nuovo millennio, la leggerezza, vista come la dissoluzione di ciò che è compatto in tante particelle invisibili (concezione atomistica). Anche in “Palomar” c'è un'osservazione di alcuni fenomeni della vita quotidiana (onde del mare, fili d'erba)!

Influenza sul pensiero scientifico Lucrezio fu visto come il precursore di alcune scoperte, ma bisogna tenere presente che i romani non avevano neanche il metodo sperimentale.!

- Nel '700 Halley, astronomo e finanziatore del Principia di Newton, vi inserì un'ode a

Newton su base Lucreziana. Anche al Trinity College, sotto la statua di Newton c'è scritto un verso Lucreziano “colui che ha superato il genere umano”.!

- “Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma”, Laboisier, preso da Lucrezio, tutto permane negli atomi!

- Odifreddi, Quadri di Botticelli reinterpretati in chiave naturalista dopo edizione di DRN ! - Una delle principali edizioni tedesche DRN ha una prefazione di Einstein che dice

“Vediamo come immaginava il mondo un uomo brillante con vivacità di pensiero ed autonomia di giudizio, ma neanche con le nozioni di fisica di base”!

- Primo Levi, “La ricerca delle Radici”, Antologia in cui raccoglie gli autori che hanno

influenzato la sua formazione anche scientifica (era un chimico). “Lucrezio al liceo non si legge perché empio e pericoloso e cercava un'interpretazione razionale della natura”!

Epicuro Fu un filosofo greco nato nell'Isola di Samo (Egeo orientale), nato nel 342 a.C. E morto nel 270 a.C. (quindi a cavallo tra 4° e 3° secolo). Si trasferì ad Atene dove fondò la prima grande scuola filosofica dell'età ellenistica, chiamata “Il Giardino”, perché era un po' fuori dal centro di Atene. La sua ubicazione non era casuale, voleva infatti mettersi in contrasto con il Liceo (Peripatetico, con corridoio per passeggiare → aristotelico) e con l'Accademia (Platone). Un altro motivo di diversificazione era che questa scuola accoglieva le donne, per una sorta di egualitarismo che faceva parte della dottrina (“ogni uomo, donna, ricco, povero può essere felice”).! Le opere Quelle che ci sono giunte sono probabilmente pochissime rispetto a quelle che deve aver realmente scritto. Una delle principali fonti è Diogene Laerzio, un autore del III secolo d.C. che scrisse le “Vite dei Filosofi”, nel cui capitolo 10 si parla interamente di Epicuro. È lui a tramandare le 3 lettere (tradizione indiretta – come quasi tutta la letteratura latina arcaica,

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tramite altri autori - vs diretta). Un'altra fonte è Diogene di Enoanda (una città in Turchia), un epicureo tardo del II secolo d.C. Che fece realizzare in epoca dell'imperatore Adriano una grande iscrizione che conteneva una summa della filosofia epicurea. !

- Le lettere, che sintetizzano la dottrina di Epicuro: ! • Lettera a Meneceo “sulla felicità”, sull'etica! • Lettera a Erodoto, sulla fisica e sull'atomismo, ripresi da Democrito e Leucippo! • Lettera a Pitocle, sui fenomeni astrologici e meteorologici!

- Massime Capitali, una raccolta di sentenze che sintetizzavano frasi della filosofia epicurea!

- Frammenti del Peri Physeos ! - Epicurea, raccolta 800esca di Usener che raccoglie tutte le sue opere note! - L'influenza di Democrito e Leucippo ! • Fisica: la teoria della percezione si basa sulla veridicità della conoscenza sensibile. Come avviene la percezione → ci sono degli eidola (s. eidolon) / simulacra (s. simulacrum – radice di similis, ciò che è simile, ma anche di simulare, quindi emulare e non essere l'originale) , cioè delle immagini che hanno la stessa forma dell'oggetto originale, da cui si staccano e colpiscono i sensi; gli errori di percezione vengono prodotti dalla mente, che può sbagliare ad interpretare, non dai sensi! • Etica: vengono meno le paure degli uomini. Il tetrafarmaco epicureo, una sorta di “ricetta per la felicità”! 1. gli dei non sono da temere, tanto non si curano degli uomini! 2. la morte non è da temere, non è nient'altro che assenza di percezione “Il Saggio è quello che allontana dalla vita come un sazio dal banchetto” (se hai avuto una vita felice muori felice, se hai avuto una vita infelice sei felice di morire perché almeno smetti di soffrire)! 3. il piacere è facile da raggiungere, è l'assenza del dolore, il soddisfacimento dei desideri naturali e necessari (es naturale e necessario, bere acqua se ho sete; naturale e non necessario, bere vino se ho sete; non naturale e non necessario, desiderio di potere, ambizioni, gloria) ! 4. il dolore è facile da sopportare (se è forte dura poco, se dura tanto allora è debole)!

Elogi a Epicuro 1. Proemio libro 1: elogio per lotta contro la religio ! 2. Proemio libro 3: elogio perché ha portato la luce nelle tenebre in cui viveva l'umanità ! 3. Proemio libro 5: viene divinizzato e paragonato ad Ercole (il supereroe degli stoici), dicendo che Ercole aveva sconfitto mostri mitologici che però neanche esistono (quindi lo sminuisce), mentre Epicuro aveva sconfitto la paura della morte e aveva liberato gli uomini da questo fardello, quindi il vero eroe era lui ! 4. Proemio libro 6! Nel proemio del libro 2 non lo cita, ma elogia l'intero ideale epicureo !

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Genere didascalico a Roma prima di Lucrezio! Non ci sono opere superstiti importanti appartenenti al genere del poema didascalico: ! Ennio aveva scritto:! •

“Epicharmus”, in settenario trocarico; si rifaceva al greco Epicarmo!



“Hedyphagetica”, opera didascalica sulla gastronomia, ispirata ad un modello greco; questa è la prima opera letteraria latina in esametri (verso greco che poi diventerà il verso dell'epica latina) !

Sallustio (non lo storico, uno contemporaneo a Lucrezio) aveva scritto l'“Empedoclea” ...


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