Tutela Senza Confini PER I Minori NON Accompagnati PDF

Title Tutela Senza Confini PER I Minori NON Accompagnati
Author Alessia _
Course Scienze e tecniche del servizio sociale
Institution Sapienza - Università di Roma
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TUTELA SENZA CONFINI PER I MINORI NON ACCOMPAGNATI Introduzione Qual è l’interesse del minore straniero non accompagnato? Tornare nel suo Paese e crescere con la propria famiglia o stabilirsi nel Paese di destinazione? Questo crea dibattiti molto difficili. Non vi è dubbio che la cosa migliore per un minore sia crescere con la propria famiglia. Tuttavia è stato evidenziato che questo non è il pensiero espresso dai minori stranieri non accompagnati presenti in Europa. Il diritto di crescere con la propria famiglia è riconosciuto come principio fondamentale nella Dichiarazione universale dei diritti dell’infanzia, all’art 9(a meno che non vi sia una richiesta di protezione internazionale). In altri contesti la logica di difendere l’unità familiare entra in competizione con altri aspetti più importanti dichiarati dalla Dichiarazione, quali la necessità di ascoltare il minore e tener conto della sua volontà. ES: un progetto personale, sogno o per obbedire a una richiesta familiare. Quindi, molti minori non accompagnati(MNA) non ritornano nel luogo di appartenenza ma ricevano l’assistenza dei servizi sociali e l’apertura dell’istituto della tutela che garantisce loro determinati diritti, esclusi quei pochi che non rientrano nel sistema di accoglienza. La grande sfida dell’intervento con questi ragazzi ha come obiettivo un supporto all’integrazione nel contesto di destinazione, insieme alla spinta verso un’adeguata relazione con la famiglia(quando è possibile). Come si dimostrerà, i MNA rispondono spesso a un profilo di migrante transnazionale, tendente a mantenere un forte legame con il contesto di origine, ma, nello stesso tempo, disposto all’apertura nei confronti del contesto di destinazione, Questo accade soprattutto per il sottogruppo denominato MINORI MIGRANTI ECONOMICI, gruppo prevalente sul totale dei MNA in Italia. Tuttavia questa coscienza transnazionale non sempre è percepita allo stesso modo dai professionisti dei sistemi di servizi sociali di accoglienza che tendenzialmente non considerano la rilevanza del rapporto familiare. I servizi sociali specializzati , che dimenticano questa realtà e non comprendono l’importanza di questo aspetto per il miglior equilibrio psico emotivo della persona. Il concetto di non accompagnato è in realtà la costruzione di una categoria sociale definita, spesso, dalla volontà delle parti di ottenere benefici: da parte del minore, per ottenere un permesso di soggiorno e un supporto nel processo di integrazione , dalla parte dei servizi sociali specializzati del privato sociale, per aggiungere un nuovo soggetto indifferenziato su cui intervenire con i propri schemi, senza dover dare importanza ad aspetti soggettivi e familiari del minore in quanto oggetto di intervento. “Il mio interesse per i MNA si è affermato nella dimensione lavorativa come assistente sociale nella pubblica amministrazione e come sociologo nelle ricerche, in particolare quelle internazionali che hanno ricevuto finanziamenti dall’UE. Ma fu il progetto PALMS (2005/2008)che mi ha permesso di approfondire a livello continentale in merito all’argomento. Il mio interesse scientifico si è focalizzato con il progetto PUCAFREU, sulla necessità di garantire i diritti fondamentali previsti per questi minori, compresi coloro che non rientrano nel sistema di protezione dei servizi sociali, e sulla Pemm Platform di esperti nella migrazione di minori. Come assistente sociale, presso il Comune di Roma, rappresento gli ultimi 4 sindaci di Roma nell’esercizio di tutela pubblica dei minori. Al di là delle indagini di stampo europeo , l’argomento di questa ricerca ha come punto particolare la relazione con la famiglia come elemento che attribuisce senso al sistema di ricezione”. CAP 1 UNA NUOVA MIGRAZIONE?

1.1 Lo spostamento di minori non è un fenomeno nuovo(risalente già nella Seconda guerra mondiale). Tuttavia, solamente dagli anni Ottanta del secolo scorso venne sistematicamente documentato il fenomeno di un consistente movimento migratorio di persone minori di età non accompagnate. L’esistenza di una letteratura specifica del fenomeno potrebbe avere due ragioni fondamentali tra loro correlate: la prima si riferisce all’aumento del numero dei minori non accompagnati che migrano ed il fatto che non lo fanno solo per motivi legati alla guerra ed alla persecuzione; la seconda avrebbe a che vedere con l’impatto provocato dalla ratificazione della Convenzione dei diritti dell’infanzia dell’89, attraverso la quale i minori acquisiscono diritti di protezione esigibili. In una pubblicazione dell’Unesco, si definisce il fenomeno con due caratteristiche: l’UNIVERSALITà E LA SPECIFICITà. La Suarez considera il minore come un attore migratorio specifico perché ha la capacità di stabilire strategie di inserimento lavorativo prorprie, anche se non legali , e di raprresentarsi come collettivo de-territorializzato( e quindi universale). La Dichiarazione non im pone di garantire l’accesso...


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