Tutela senza confini per minori non accompagnati PDF

Title Tutela senza confini per minori non accompagnati
Course Metodi e tecniche del servizio sociale i
Institution Sapienza - Università di Roma
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Riassunti del libro Tutela senza confini per minori non accompagnati...


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TUTELA SENZA CONFINI PER MINORI NON ACCOMPAGNATI

Le analisi storiche testimoniano che negli anni precedenti alla seconda guerra mondiale, il governo britannico ammise e diede protezione a 10 mila bambini ebrei che fuggivano dal regime Nazista. Solamente a partire dal 1980 il fenomeno migratorio dei minori non accompagnati inizia a essere documentato. Le ragioni di questo fenomeno sono varie e collegate tra loro: - motivi legati alla guerra e alla persecuzione - l'ambizione di migliorare le proprie condizioni economiche - ratificazione per quasi tutti gli Stati della Convenzione dei diritti dell'infanzia dell'adolescenza firmata a New York nel 1989. Attraverso questo documento i minori acquisiscono diritti di protezione. L'Unesco afferma che il fenomeno dello spostamento dei minori stranieri non accompagnati ha caratteristiche proprie, diverse completamente dalla migrazione fatta dagli adulti. Le caratteristiche fondamentali di cui ci parla l'Unesco sono 2: universalità e specificità. Il concetto di minore: Il minore è colui che non ha raggiunto la maggiore età. In Italia la maggiore età viene raggiunta a 18 anni quindi per noi saranno minori tutti coloro che non hanno ancora compiuto questa età. La maggiore età è però una costruzione culturale che varia da società in società.

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La sociologia è riuscita a produrre nel corso del tempo vari insegnamenti per poter affrontare nel modo corretto l'argomento. 1 → CONOSCERE E DAR VALORE ALLE ORIGINI, AI SENTIMENTI, ALLA REALTA', CHE IL MINORE HA VISSUTO NEL SUO CONTESTO NAZIONALE. Analizzare e studiare il fenomeno migratorio dimenticando di soffermarsi sulle condizioni dei migranti nel loro luogo di origine ci va ad offrire una visione parziale del fenomeno migratorio. (Ed anche etnocentrica) L'errore sta nel pensare che la vita del minore cominci solo nel momento in cui ha raggiunto la nuova destinazione. Per capire VERAMENTE perchè un minore lascia la sua famiglia e il suo luogo di origine, bisogna RICOSTRUIRE L'INTERA TRAIETTORIA MIGRATORIA. Si può ricostruire parlando con il minore, ponendogli delle domande, in modo tale che egli capisca che per noi lui è importante e non vogliamo altro che il suo bene. (BID) In questo modo si capirà sia il perchè, ma anche cosa ha vissuto il minore prima-durante e dopo la migrazione. 2 → COMPRENDERE Molti studi sui minori non accompagnati si presentano come delle fotografie statistiche composte da variabili come: età, sesso, Paese di origine. Non sono accompagnate da riflessioni o da domande, che abbiano l'obiettivo di comprendere profondamente questa realtà. Ci si dimentica che ogni migrante è unico, che possiede una propria storia che potrebbe trasmettere degli insegnamenti e un bagaglio di conoscenze, affetti, ricordi, speranze. Document shared on www.docsity.com Downloaded by: Laura9905

Si riduce la sua storia ad una variabile perchè si ci fa guidare dalla fretta di produrre una ricerca scientifica e si mette da parte la necessità di poter produrre una ricerca umana fatta di insegnamenti e emozioni. 3 → COMUNICAZIONE Gli immigrati esprimono una forte necessità di voler comunicare sia nel Paese in cui sono appena arrivati sia nel Paese di origine. Si vuole comunicare nel Paese in cui si arriva per integrarsi quanto prima, per conoscerlo, per poter costruire nuovi rapporti. Si sente la necessità di comunicare con il Paese di origine perchè ci sono i propri affetti e si vuole far capire loro che non sono stati dimenticati, che si continuerà a stargli vicino. Le nuove tecnologie hanno permesso di creare uno spazio sociale transnazionale. E' caratterizzato dalle realtà quotidiane che compongono la vita degli individui. Questo spazio coinvolge anche i processi migratori che non sono uni-locali ma pluri-locali, cioè vanno a coinvolgere più spazi sociali distanti geograficamente tra loro. Che cosa significa questo? Si riallaccia alla necessità comunicativa di cui abbiamo parlato precedentemente. La vita di un migrante non si riduce alla destinazione che raggiunge, egli guarderà sempre indietro e grazie alle nuove tecnologie potrà mantenere un rapporto con la sua famiglia. 1997 IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA DEFINISCE QUESTI MINORI COME ''MINORI NON ACCOMPAGNATI''.

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Senovilla → la definizione di questi minori dipende da come il contesto nazionale sia abituato a gestire la loro presenza. In buona parte d'Europa questo collettivo viene denominato come: minori non accompagnati rifugiati perchè chiedono di essere ospitati. Francia → non prevede un trattamento specifico per i minori che si trovano soli sul territorio. Utilizza il termine: minori stranieri isolati. Spagna → utilizza il termine minore migrante non accompagnato e disprezza esplicitamente l'utilizzo del termine straniero. Capitolo 2: Perchè i minori migrano da soli? La lettera di Yaguine e Fodè: i minori si fanno portavoce di tutto il Continente Africa e chiedono aiuto agli abitanti del Continente Europeo. ''Soffriamo. Non abbiamo diritti che tutelino i bambini. Non abbiamo cibo e denaro. Non abbiamo scuole pubbliche. Non possiamo giocare. Abbiamo guerra e malattie. Noi bambini dell'Africa vi chiediamo di fare una grande organizzazione che ci permetta di essere come voi. '' Durante il VII Congresso spagnolo sulle migrazioni che si è tenuto a Bilbao nel 2012 si è cercato di stabilire le ragioni che hanno portato alla nascita e alla diffusione così massiccia della migrazione dei minori non accompagnati. Le ragioni: 1 → stato di precarietà dei Paesi d'origine che non hanno un governo che riesca a ristabilire la situazione di povertà e non hanno neanche un sistema di protezione dell'infanzia che si occupi di creare diritti per i bambini. Document shared on www.docsity.com Downloaded by: Laura9905

Alcuni studi cercano di capire: come è il luogo da cui provengono i minori? A livello demografico sono meno popolosi di quelli di arrivo ma hanno una crescita demografica altissima. Più della metà della popolazione non supera i 15 anni. 2 → La realtà familiare. Ad emigrare sono maggiormente i minori appartenenti a famiglie numerose che hanno più di 12 fratelli. Il ragazzo che viaggerà si assume la responsabilità di aiutare i genitori nel mantenimento della famiglia. Chi parte infatti deve rispondere a degli obblighi precisi nei confronti di chi lascia indietro. La famiglia sceglie e sostiene chi deve compiere il viaggio (mandato) e con l'aiuto dei parenti raccoglie i soldi necessari che permettano di concretizzare lo spostamento. La migrazione è un nuovo processo che ha determinato un cambiamento generazionale: i minori si spostano con l'obiettivo di poter salvare i propri genitori che rimangono nel Paese d'origine. 3 → l'emigrazione viene considerata dai bambini stessi come l'unica possibilità per poter migliorare le loro condizioni di vita precarie, per sfuggire dalle persecuzioni, dalla guerra,dallo sfruttamento, dalla paura, dall'impossibilità di parlare del futuro. Il progetto migratorio dei minori è pieno di ottimismo, non ammette la paura, non considera la possibilità del pericolo. Shanin Yaqub afferma che i minori sono perfettamente consapevoli dei rischi legati al viaggio nel nuovo Paese ma lo intraprendono lo stesso perchè d'altra parte sanno anche i rischi che correrebbero se continuassero a rimanere nel loro Paese d'origine.

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Gli studi che analizzano questo fenomeno possono essere classificati in 3 aree: * Macrosociologici → Si domandano quali siano le cause del fenomeno nel suo insieme. Vanno ad individuare 2 tipologie di aspetti che intervengono sul fenomeno migratorio: aspetti push: le caratteristiche del contesto in cui il minore vive e che lo portano a decidere di andarsene. Ne individuiamo 3 gruppi: lo sviluppo → composto da aspetti tecnologici, economici, produttivi che condizionano le pretese del minore. Egli grazie agli altri Paesi sa cosa dovrebbe avere ma non ha nel suo. la demografia → A causa dell'elevata natalità dei paesi di origine i minori emigrano perchè le loro famiglie sono troppo ampie. Ci sono troppe bocche da sfamare e poche possibilità per farlo. la sicurezza → fuggire da conflitti, persecuzioni, sfruttamento ma anche la sicurezza di vedere i propri diritti riconosciuti. Il minore si sposta perchè è consapevole che nel paese in cui arriverà c'è uno Stato di diritto che lo tratterà finalmente come una persona umana, come un minore, che ha diritto al gioco, che deve preservare la sua salute, che deve studiare. aspetti pull: elementi positivi che possiedono i Paesi Europei e che attraggono i minori e li spingono a sceglierli. - protezione giuridica della condizione del minore di età offerta in qualsiasi paese Europeo - attrazione per l'Europa rafforzata dalle immagini trasmesse dai mezzi di comunicazione. Paesaggi, stile di vita, diritti, presenza degli idoli del calcio.

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- Viaggi mentali immaginari permessi dalle ricerche su internet. ''Arrivato in Europa potrò diventare un uomo di successo''. * Mesosociologici → Hanno l'obiettivo di spiegare perchè i minori migranti hanno tutti caratteristiche simili e provengono dallo stesso contesto. A causa di varie partenze che si sono concluse positivamente in alcuni Paesi si sono sviluppate: catene migratorie → I migranti vedevano che i loro coetanei ottenevano dei benefici dalla migrazione quindi volevano imitarli. Successivamente nacquero delle vere e proprie reti migratorie che si occupano del traffico dei migranti. Essi diventavano come una merce e il loro viaggio verso un'altra destinazione è fonte di guadagno. B → Nascono anche degli istituti di credito ai quali possono rivolgersi le famiglie che non hanno parenti che possano aiutarle con i soldi necessari al viaggio. Essi si occupano di fornire alla famiglia i soldi necessari per il viaggio. La conseguenza è che la famiglia e varie generazioni saranno indebitate con questi istituti perchè gli interessi sono altissimi. I minori infatti hanno sempre parlato di un lasso di tempo, anche molto lungo che trascorre da quando si decide di partire a quando si parte in realtà. Questo lasso di tempo trascorre perchè la famiglia cerca il miglior modo di trovare i soldi necessari. * Microsociologici → Studia la situazione personale che spinge il migrante X alla migrazione. In alcuni casi la migrazione è il risultato di un'attenta riflessione. Si sceglie il ragazzo con il carattere più forte, che ha più abilità lavorative, più socievole, in modo da avere più possibilità di lavoro e di costruire rapporti significativi. Document shared on www.docsity.com Downloaded by: Laura9905

In altri casi la migrazione è imprevista, ma è l'unica soluzione che il minore può utilizzare a causa del suo comportamento. NON ACCOMPAGNATO NON SIGNIFICA SENZA FAMIGLIA La famiglia è un sistema naturale vivo, i suoi membri interagiscono continuamente tra loro e con ciò che li circonda. E' la prima rete con cui l'essere umano si confronta ed è grazie ad essa se sa vivere, se può crescere. Il processo migratorio è una sfida per la famiglia perchè il minore la lascia e nonostante i mezzi di comunicazione permettano di abbattere le distanze il minore è comunque solo e tende a sentirsi abbandonato. Qualsiasi minore non abbia un parente entro il quarto grado di parentela può essere definito secondo la legge non accompagnato. E' chiaro quindi che la famiglia non è presente fisicamente nel nuovo luogo in cui il minore arriva. Per capire però se il minore abbia ancora dei contatti con la sua famiglia è necessario fare un lavoro di decentramento culturale. Ciò significa che nell'interpretare il rapporto che il minore ha con la sua famiglia i nostri riferimenti culturali devono essere messi da parte. Non perchè non sono importanti ma perchè la nostra cultura tende a considerarsi superiore e migliore rispetto alle altre e questo atteggiamento non ci permetterebbe di comprendere ciò che il minore ci dice. Sono stati realizzati vari studi rispetto l'argomento e dimostrano che: - l'età del minore nel momento in cui si separa dalla famiglia è in un range che va tra i 13 e i 17 anni - le famiglie sono dietro la migrazione del minore per ottenere benefici economici utili per tutto il resto del nucleo familiare. Document shared on www.docsity.com Downloaded by: Laura9905

- il successo dell'integrazione del minore nella nuova destinazione dipende dalla percezione che egli ha della sua famiglia. Per questo è importante garantire: A → appoggio psicoterapeutico affinchè il minore possa mettere ordine nella sua testa ed elaborare gli episodi vissuti durante il viaggio migratorio B → strumenti che favoriscano la relazione minorefamiglia Capitolo 3: Una nuova prospettiva: da problema a opportunità La riflessione sul fenomeno della migrazione dei minori stranieri non accompagnati è stata affrontata anche dalla politica e dall'economia. In questi ambiti assume un significato negativo e viene descritta come un problema da affrontare. Le conseguenze negative che comporta il fenomeno migratorio dei minori non accompagnati non hanno origine nel fatto in sé ma nel modo in cui esso viene affrontato. L'arrivo dei minori stranieri non è un problema ma un'opportunità. Le persone non devono essere mai percepite come un problema, sono i contesti sociali ad essere problematici e a generare conflitti. In un importante documento delle Nazioni Unite i minori parlano in prima persona: ''Non siamo la fonte dei problemi, non siamo una spesa ma un investimento''. Per riuscire a vedere le possibilità che i minori stranieri non accompagnati offrono nel paese di arrivo bisogna attribuire un significato profondo alla migrazione, non considerandola più come un fenomeno ma come un evento che compone la quotidianità delle nostre vite. Document shared on www.docsity.com Downloaded by: Laura9905

La sociologia delle migrazioni analizza la migrazione dei minori stranieri non accompagnati concentrandosi sulle opportunità che essi offrono in tre ambiti: *a loro stessi e al Paese di origine *al paese di arrivo *gli effetti positivi che si riscontrano negli ambiti precedenti si relazionano creando una logica di cosviluppo. Migrazione dei minori come opportunità: Per loro stessi e per il Paese di origine → non ci soffermiamo perchè precedentemente ne abbiamo già parlato. Per il Paese di arrivo → I minori stranieri non accompagnati sono lavoratori convenienti. Nel loro Paese di origine iniziano a lavorare già a partire da 11/12 anni. Sanno muoversi, hanno un ritmo veloce, si prestano a fare lavori che i giovani autoctoni non farebbero mai e accettano condizioni lavorative anche molto faticose e pericolose. Manifestano di essere motivati a lavorare e sono dediti al lavoro. Nel momento in cui vengono accolti nel Paese di arrivo vengono formati per essere inseriti direttamente nel mondo lavorativo attraverso corsi specializzati. Solitamente però devono proseguire anche la formazione scolastica e quindi fanno molti sacrifici perchè studiano e lavorano non vedendo praticamente quei soldi perchè li inviano nel loro Paese di origine per sostenere la famiglia. La carenza di relazioni affettive porta il minore non accompagnato ad attribuire un forte valore sentimentale alla professione che svolge, il lavoro diventa la sua famiglia, il suo amico, il suo tutto. E' uno strumento che gli permette di sentirsi utile e di avere un ruolo, un'identità nella società. Document shared on www.docsity.com Downloaded by: Laura9905

La vera motivazione che però porta il minore a voler lavorare è quella di sostenere la famiglia infatti non sono interessati a contratti, a contributi, a garanzie ma solo all'aspetto economico. Alcuni educatori che lavorano con i minori non accompagnati affermano che essi possono essere uno stimolo forte, per i giovani del nostro Paese. Parlando con un minore non accompagnato ti accorgi subito che ha un vissuto forte, che questo lo ha segnato. Sono sempre molto maturi per l'età che hanno, si impegnano in tutto quello che fanno, sono produttivi, non amano perdere tempo, oziare, sanno pensare e ragionare. Per il concetto di co-sviluppo → concetto nuovo che ha lo scopo di dimostrare che la migrazione dei minori non accompagnati determina sviluppo sia nei Paesi di origine che in quelli di arrivo. Bisogna essere realisti ed evitare posizioni eccessive sia ottimiste (ci portano a non essere obiettivi verso le caratteristiche della realtà) che pessimiste (ci immobilizzano, non ci fanno fare nessun passo né indietro né in avanti). La presenza dei minori stranieri non accompagnati può portare la società ad essere più civile facendo nascere associazioni di migranti, reti di tutela dei diritti dell'infanzia e degli stranieri. Facciamo un esempio lampante di cooperazione: se il minore ha bisogno di avere contatti molto frequenti con la famiglia, in virtù della realizzazione del suo interesse superiore, si contatterà il suo Paese si origine e si renderanno possibili le comunicazioni, in modo tale che egli possa essere tranquillo. Capitolo 4: Oggetto delicatissimo di ricerca I minori stranieri non accompagnati sono soggetti molto vulnerabili per 3 motivazioni fondamentali: età, Document shared on www.docsity.com Downloaded by: Laura9905

condizione di minori, assenza di una rete di appoggio familiare o amicale. La sociologia delle migrazioni produce grandi quantità di materiali che analizzano in chiave numerica la realtà dei minori stranieri non accompagnati, mettendo da parte l'esperienza di vita, la sofferenza, le difficoltà vissute da ogni minore che affronta il processo migratorio. E' importante trattare i minori come persone e non come variabili all'interno di una matrice che vanno analizzati. Al Congresso su minori e immigrazione avvenuto a Varsavia nel 2007 vennero individuati vari aspetti che devono essere considerati per produrre uno studio sui minori stranieri non accompagnati. Si volevano migliorare gli studi in modo tale che gli interventi prodotti fossero più efficaci. Gli aspetti sono: A → Chiedersi: A chi indirizzo la mia ricerca? Come voglio fargliela arrivare? Quale è l'obiettivo della ricerca: riflessione? Conoscenza? Diffusione di testimonianze?. B → Realizzare un progetto efficiente, che raggiunga gli obiettivi prefissati attraverso costi bassi. C → Assicurare riservatezza e confidenzialità. Tutti colori che hanno partecipato alla ricerca devono essere tranquilli perchè la loro identità non verrà mai rivelata. I nomi che si leggono nelle ricerche non corrispondono mai a quelli reali. D → Essere trasparenti su: Come abbiamo selezionato i partecipanti Risultati della ricerca. Essi hanno lo scopo di dimostrare aspetti oggettivi, che emergono tramite i dati in quel determinato ambito. Non deve esistere nessuna pretesa di universalizzare. Metodi e tecniche utilizzate. E → Rendere partecipi i minori alla ricerca. Document shared on www.docsity.com Downloaded by: Laura9905

In tutti i casi in cui i minori hanno partecipato è sempre stata richiesta l'autorizzazione di chi ne esercita la tutela. I minori non sono mai stati fotografati. Prima di registrare la conversazione si è sempre richiesta la loro autorizzazione. Quando i minori non volevano le registrazioni non sono state fatte. Per chi ha acconsentito alla registrazione c'era la possibilità di interromperla quando si voleva. Sia momentaneamente che in via definitiva. Il minore era libero di raccontare a modo suo le sue esperienze personali. Tecniche maggiormente usate: - di tipo qualitativo e quantitativo - per quanto riguarda il lavoro sul campo vengono utilizzate principalmente: osservazione → importante quando si visitavano i centri di accoglienza dove erano i minori analisi documentale → ha permesso di valutare le ricerche stesse verificando se mancassero informazioni, se quelle presenti fossero esaustive ecc. - interviste informali → non sono state strutturate perchè nascono da incontri casuali, non programmati. Hanno un valore esplorativo e non si pretende che siano esaustive. - interviste formali → strutturate e avvengono in presenza di un mediatore culturale in modo tale che il minore possa capire completamente ...


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