Ugo Foscolo - Schema e Appunti PDF

Title Ugo Foscolo - Schema e Appunti
Author Alaskan Kara
Course Letteratura italiana
Institution Università di Bologna
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Summary

Schema e appunti su Ugo Foscolo dal manuale di Letteratura Italiana di Casadei e Santagata...


Description

14/02/2018

UGO FOSCOLO Foscolo è un autore che ha pubblicato davvero poco. Questa scelta di restringere la sua produzione a un canone molto restrittivo, è di per sé una critica al sistema letterario settecentesco, che mirava soprattutto alla quantità sopra la qualità. 1807  Carme Dei Sepolcri. Risultati estetici altissimi; è rimasta impressa e importantissima per la letteratura seguente più per l’idea di poesia che tramanda piuttosto che per il modello stilistico. Neoclassicismo preromantico. Foscolo svolge l’importante ruolo di traduttore (es. Chioma di Berenice), traducendo l’Iliade di Omero. Poesia come veicolo dei modelli civili, e il primo modello è il poeta stesso. Foscolo si metterà sempre in paragone con Omero. Ritagliare con la poesia quel ruolo che la società nega al poeta. L’esperienza teatrale non riuscì a trovare un pubblico di riferimento. Si ispira al modello di Alfieri (poesia come elemento che unifica tutti coloro con una sensibilità particolare e con la finalità di rappresentare l’azione politica) e a quello di Parini. Entrambi i modelli nascono nello stesso anno. Alfieri – Odi, Parini – Sonetti. Per forma Canzoniere, si intende che i testi possono essere letti sia nella loro unità (microtesto) che nella struttura d’insieme (macrotesto). Si tratta di una raccolta organica nella quale possiamo individuare la struttura mentale del poeta nel momento della sua vita in cui ha concepito l’opera. Una raccolta è canzoniere quando rispetta una progettualità; il progetto dell’autore è estremamente forte e documentabile nelle varie fasi del concepimento. Dei Sepolcri è considerato un “Mini Canzoniere”. Prima stesura dell’Ortis  1798 (Foscolo ha 20 anni).

Il testo inizia con una congiunzione. Ipotassi =

A ZACINTO IX Né più mai toccherò le sacre sponde ove il mio corpo fanciulletto giacque, Zacinto mia, che te specchi nell'onde del greco mar da cui vergine nacque Venere, e fea quelle isole feconde col suo primo sorriso, onde non tacque le tue limpide nubi e le tue fronde l'inclito verso di colui che l'acque cantò fatali, ed il diverso esiglio per cui bello di fama e di sventura baciò la sua petrosa Itaca Ulisse. Tu non altro che il canto avrai del figlio, o materna mia terra; a noi prescrisse il fato illacrimata sepoltura.

Ci dice subito che il luogo in cui lui è cresciuto (giacere=non camminare) è baciato dagli dèi. La nascita della dea ha benedetto l’isola, e il suo sorriso l’ha fecndata.

14/02/2018 Le Ultime Lettere di Jacopo Ortis

Storia redazionale complessa, lunga 20 anni:  I edizione (primo Ortis/Ortis Bolognese)  curata da Foscolo solo fino alla lettera 45°, portata a termine da Angelo Sassoli e pubblicata nel giugno 1799 “Le Ultime lettere di Jacopo Ortis ”. Edizione non conosciuta da Foscolo e bloccata dalla censura. Rielaborata per renderla accettabile, in 2 tomi con annotazioni che ne stravolgono il senso col titolo “Vera storia di due amanti infelici ossia Ultime lettere di Jacopo Ortis”.  II edizione (secondo Ortis/Ortis Milanese)  dopo aver disconosciuto la prima edizione, Foscolo ne fa una nuova, uscita nel 1802, divisa in due parti (45 lettere + stralci di lettere realmente inviate da Foscolo e pagine autobiografiche).  III edizione  Zurigo 1816 (ma data Londra 1814). Si presenta come la ristampa di una inesistente editio princeps veneziana. Significative aggiunte con riferimento critico agli anni dell’impero napoleonico. Modelli di riferimento: -I dolori del giovane Werther (Goethe); -Novella Eloisa (Rousseau); -Viaggio sentimentale (Sterne); -Pamela (Richardson). Il nome del protagonista deriva da Gerolamo Ortis, studente suicida a Padova nel 1796, e da Rousseau (forse).

Ottobre 1797 – marzo 1799 Corrispondenza del giovane Jacopo Ortis all’amico Lorenzo Alderani. Rifugiatosi sui Colli Euganei dopo il trattato di Campoformio, Jacopo si innamora di Teresa, figlia del conte T, e promessa a Odoardo, ricco nobile mediocre e insensibile. La giovane ricambia i suoi sentimenti ma non si oppone al padre e mantiene la promessa. Jacopo si allontana, viaggiando per l’Italia e visitando le tombe dei grandi in Santa Croce a Firenze, incontra Parini a Milano, riflessioni a Ventimiglia sui destini politici dell’Italia e sosta a Ravenna sul sepolcro di Dante. Venuto a conoscenza del matrimonio di Teresa,

Matrice autobiografica. Temi  destinati a fallimento e disillusione -Politico (amor di patria); sepolcro;

- amoroso;

- bellezza serenatrice; -

il

Caratteristiche di Jacopo Ortis:  Ribellismo orgoglioso

 abbandono alle passioni, anche le più distruttive

 Dissidio insanabile ideale/reale = aspirazioni dell’individuo/società che le schiaccia.

(Strumento di corrispondenza tra vivi e morti)

Il romanzo è accostabile alle esperienze europee degli anni precedenti come lo Sturm und Drang

Le Odi e I sonetti

1802; Pisa  Ode a Luigia Pallavicini caduta da cavallo*  prevalenza della vena autobiografica. 1803; Milano  “Poesie di Ugo Foscolo ” + ode Alla amica Risanata * + sonetti A Zacinto, Alla sera, Alla Musa *Raffinate composizioni neoclassiche legate alla poesia galante d’occasione ma con vagheggiamento della classicità come evasione dal reale (tratto tipicamente foscoliano). Nuova edizione milanese  + In Morte del Fratello Giovanni = Foscolo rifiuta tutte le poesie precedenti, scegliendo una selezione drastica pochissimi testi, presentandosi con un profilo netto e consapevole: -

Selettività metrica -> solo ode di modello pariniano e sonetto (forma antica della tradizione lirica italiana); Discorsività; chiusura della strofa con un verso endecasillabo (preceduto da 5 settenari)

-

Selettività dei temi

   

celebrazione neoclassica della bellezza

funzione eternatrice della poesia

esilio del poeta

Rievocazione della patria greca d’origine Alla Sera = avvicinamento sera/morte; Alla Musa = poesia che sopravvive nell’agitazione dell’attualità; A Zacinto = parallelo tra poeta e Ulisse, accomunati dal destino dell’esilio, ma per Foscolo non c’è ritorno; In morte del fratello Giovanni = modello catulliano dell’elegia per il fratello, suicida per debiti di gioco.

14/02/2018 Per la novità del linguaggio poetico e l’intensità dei contenuti questi sonetti toccano i vertici della produzione foscoliana e sono tra gli esiti migliori della lirica tra Sette e Ottocento. Dei Sepolcri

Pubblicata in aprile 1807 a Brescia, in una elegante stampa con note d’autore. Idea nata dalla conversazione (primavera 1806) con Isabella Teotochi Albrizzzi e Ippolito Pindemonte riguardo alla prevista estensione all’Italia dell’editto napoleonico di Saint-Cloud, che imponeva di seppellire i defunti al di fuori delle città e, per un criterio di democraticità, stabiliva dei parametri per le lapidi (+ ispirazione a Elegia scritta in un cimitero di campagna – Gray, Notti romane – Verri, Pensieri notturni – Youg). tuttavia si distanzia da questa tradizione poiché considera i sepolcri in funzione civile e politica. “considera i sepolcri politicamente, con lo scopo di animare l’emulazione politica degli italiani con esempi delle nazioni che onorano la memoria e i sepolcri degli uomini grandi”

Il Carme è dedicato a Pindemonte (che stava scrivendo un poema un ottave Cimiteri) -> prospettiva cattolica e spiritualistica ≠ Foscolo, prospettiva materialista, “corrispondenza d’amorosi sensi” tra vivi e morti attraverso i sepolcri. 295 versi, divisi dal poeta in 4 parti: 1) Valore dei sepolcri nel tenere sveglio presso i viventi il ricordo dei defunti e critica alla nuova legge che unisce nella sepoltura i malvagi e i buoni; 2) Varie tappe del culto dei morti dall’inizio della civiltà; 3) Valore civile delle tombe degli uomini grandi, con la celebrazione degli italiani illustri sepolti a Santa Croce e la rievocazione dei Greci morti a Maratona; 4) Valore della poesia che va oltre la morte + conclusione con le parole di Cassandra che prevedono la fine di Troia ma anche la sua gloria futura, cantata da Omero.

Struttura complessa -> andamento desultorio dell’argomentazione e dei molteplici riferimenti a fatti non perspicui. Rivendica il profondo legame del suo carme con la poesia degli antichi. Adozione dell’endecasillabo sciolto come equivalente moderno dell’esametro + note dell’autore = classicità e esemplarità del carme. Esprimono nella maniera più compiuta la concezione materialistica e la tensione civile del poeta, e allo stesso tempo celebrano uno dei temi più cari al Neoclassicismo, la funzione eternatrice della poesia. Capolavoro più maturo foscoliano. Le Grazie

Sviluppata soprattutto nel tranquillo periodo toscano e successivamente in quello intenso milanese. Primavera 1813  Seconda redazione dell’Inno di 231 versi – raccolta organica. Scelta di dare all’opera una struttura tripartita in tre inni: I) A Venere  Venere di Antonio Canova = Nascita del mare greco di Venere e delle Grazie; II) A Vesta  Passaggio delle Grazie dalla Grecia all’Italia. 3 donne italiane compiono un rito in loro onore; III) A Pallade  le Grazie sono costrette a rifugiarsi ad Atlantide a causa della corruzione del mondo moderno. Inno molto frammentario. 1822 pubblicazione di alcuni brani nel volume Outline Engravings and Descriptions of the Woburn Abbey Marbles (catalogo di una galleria d’arte). A parte queste due pubblicazioni, Le Grazie è rimasto inedito fino all’edizione critica moderna nel 1985. Tema dell’allegoria dell’incivilimento del genere umano attraverso le arti. La grazia è “una delicata armonia che ispira contemporaneamente spontanea beltà corporale, la bontà del cuore e la vivacità dell’ingegno congiunte in sommo grado in una sola persona, e armonia che ingentilisce sommariamente e consola la vita educando chi è capace di sentirla all’idea divina di bello, al piacere della virtù, e allo studio delle arti che con l’imitazione possono perpetuare e moltiplicare gli effetti della grazia positivi e naturali nelle poche persone che sono ornate di mano della

14/02/2018 Avvicinamento ai modelli classici della poesia (Omero/ Pindaro/ Callimaco/ Catullo) e distacco da quelli settecenteschi. Mira alla fondazione di un linguaggio poetico esemplato su quello degli antichi. Incompiutezza = Impossibilità di giungere alla perfetta rappresentazione dell’idea della bellezza neoclassica. La forza civilizzatrice delle creature divine si infrange di fronte alla conflittualità del mondo moderno. Il Foscolo del “Didimo Chierico”

Soggiorno francese sulla Manica -> traduzione del Viaggio Sentimentale attraverso la Francia e l’Italia (Sterne) Completato nel periodo fiorentino e pubblicato nel 1813 come opera di Didimo Chierico  appendice = Notizia intorno a Didimo Chierico ; intellettuale ironico e disilluso, disgustato dalla vanità del mondo letterario e approdato, dopo una giovinezza piena di passioni, a un atteggiamento di distacco e rinuncia. Didimo (doppio/ erudito Alessandro Didimo) Chierico (allusione condizione ecclesiastica, come Sterne) = alter ego di Foscolo, opposto a Jacopo Ortis. Foscolo sperimenta una struttura di tipo umoristico (lettura di Sterne) e alla quale si dedica negli anni dell’esilio con le incompiute Lettere dall’Inghilterra (confronto tra società italiana e inglese).

Scritti vari di Critica

Gli studi foscoliani toccano alcuni tra gli autori più importanti della nostra letteratura. Riscopritore di Dante. Sforzo interpretativo su Petrarca (4 saggi in inglese)  Parallel between Dante and Petrarch = due contrari atteggiamenti di fronte alla poesia e alla storia (Impegnato e militante / distaccato e intimistico). Si dedica anche alle tendenze attuali della letteratura italiana  prende le distanze dalla nuova poetica romantica del “vero” rivendicando il valore poetico della mitologia.

La fortuna

Fama di Foscolo legata soprattutto al mito creato con l’Otis e con i Sonetti + accorta ricostruzione del proprio percorso intellettuale negli scritti di critica inglesi. Ottocento  esaltazione patriottica legata alla generazione mazziniana e forti stroncature di ascendenza cattolica. De Sanctis pone l’accento sul momento ortisiano come “Primo grido di disinganno” + sancisce l’eccellenza dei Sepolcri (non considera molto Le Grazie)  Rivalutazione delle Grazie da Benedetto Croce....


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