UGO Foscolo - vita, pensiero e opere PDF

Title UGO Foscolo - vita, pensiero e opere
Author Martina Segala
Course Letteratura italiana
Institution Università degli Studi di Verona
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Summary

UGO FOSCOLOVITA:GIOVINEZZA:-Nicolò Foscolo, nasce a Zante,-Padre medico e madre greca-Terra natia (Grecia),grande orgoglio per lui, rimane nelle se memorie, e citata più volte nella sua poesia.-Primi studi preso il locale seminario-Padre muore, 1788  crisi economica-Madre va a cercare aiuto da pare...


Description

UGO FOSCOLO VITA:

GIOVINEZZA: -Nicolò Foscolo, nasce a Zante,1778 -Padre medico e madre greca -Terra natia (Grecia),grande orgoglio per lui, rimane nelle se memorie, e citata più volte nella sua poesia. -Primi studi preso il locale seminario -Padre muore, 1788  crisi economica -Madre va a cercare aiuto da parenti e amici a Venezia, Nicolò la raggiunge poi, a 15 anni. -Si butta su studi di cultura classica e contemporanea, e comincia a scrivere i primi versi, acquisendo fama a Venezia nonostante la sua povertà, di cui comunque era orgoglioso, tanto da ostentarla.

POLITICA: -Entusiasta dei principi della Rivoluzione Francese, avendo un atteggiamento di libertà e uguaglianza -le armate Napoleoniche avanzavano verso l’Italia del Nord e Nicolò si arruolò nelle truppe della Repubblica cispadana e pubblicò un’ode a ‘’A BONAPARTE LIBERATORE”, in cui esaltava il generale francese come portatore di libertà. -Torna a Venezia dove si era formato nel frattempo un governo democratico. -Napoleone firma il Trattato di Campoformio (in cui cede la Repubblica Veneta all’Austria) trauma per Foscolo che decide di lasciare tutte le sue idee politiche.

-Nonostante il “tradimento” di Napoleone, Foscolo continua ad operare all’interno del sistema napoleonico, anche se con un atteggiamento ancora critico verso Napoleone, poiché lo riteneva un passaggio obbligatorio per la creazione dell’Italia moderna.

ETA’ NAPOLEONICA: -Milano conosce Parini e stringe amicizia con Monti -Qui cerca una posizione sociale che gli permetta di svolgere il suo lavoro da intellettuale. -A Bologna diventa aiutante Cancelliere al Tribunale militare. -Le truppe austriache avanzano e deve arruolarsi nuovamente, per poi finire bloccato a Genova con il generale Massena. Intanto Napoleone vince a Marengo e riconquista l’Italia, e Foscolo viene arruolato come capitano aggiunto nell’esercito della Repubblica Italiana. -Vive anni di passioni amorose:Isabella Roncioni, Firenze Antonietta Fagnani Arese, Milano -1808, grazie a Monti ottiene la Cattedra di Eloquenza all’Università di Pavia, ma viene presto soppressa dal Governo. -A causa del suo atteggiamento critico verso Napoleone si attira inimicizie di vari intellettuali, tra cui Monti. -1811, compone e mette in scienza la tragedia “AIACE”, nella quale di pensa che nella descrizione della figura di Agamennone vi siano riferimenti a Napoleone. Per questo gli viene tolto il ruolo di revisore degli spettacoli. -Si reca dunque a Firenze, dove vive un periodo sereno, e dove comporrà le “GRAZIE”.

ESILIO: -Napoleone viene sconfitto definitivamente a WATERLOO.

Foscolo dunque rientra a Milano, e il generale Bellegarde, per conquistare il consenso degli intellettuali, offre a Foscolo la direzione della “Biblioteca Italiana”. Ma Foscolo rifiuta, poichè contro i suoi ideali passati. -Fugge in esilio e va prima in Svizzera e poi a Londra, dove viene accolto inizialmente bene, poi cominciarono degli attriti. -Condizioni economiche sempre più gravi vita molto dispendiosa. Cerca collaborazione con riviste inglesi per sopperire, almeno in parte, a questa sua crisi economica. -Va contro la nuova scuola romantica che andava affermandosi a Milano. -Ultimi tempi, malato e in miseria si rifugia da creditori, vivendo nei sobborghi più poveri di Londra.  continua la traduzione dell’ILLIADE. -Muore nel 1827 (49 anni) i suoi resti vengono portati in Italia (1871) e sepolti vicino ai grandi uomini di cui ha raccontato nei “SEPOLCRI”.

LA CULTURA E LE IDEE: PERSONALITA’ POETICA: Ugo Foscolo fu un poeta di transizione tra il 1700 e il 1800 e subì l’influenza delle correnti letterarie presenti in quel periodo, ovvero l’illuminismo, il romanticismo e il neoclassicismo. Egli si formò sulla base delle dottrine illuministiche, aderì quindi ai principi del materialismo. MATERIALSIMO  Ovvero che tutta la realtà è materia, e quindi esclude anche l’esistenza dello spirito se non come prodotto della materia stessa. Il Materialismo afferma che non vi è una sopravvivenza dell’anima dopo la morte, e che il mondo non è retto da un’intelligenza superiore, ma da una forza meccanica. La morte rappresenta solo l’annullamento totale dell’individuo.

Tutta via tali principi non potevano soddisfare l’animo di Foscolo nel quale esistevano sentimenti e passioni. Egli è definito anche un neo-classico per la sua predilezione alla compostezza del genere classico, ma anche un pre-romantico per i forti sentimenti che lo agitano, come il patriottismo, la giustizia, l’uguaglianza e la libertà. Avendo subito l’influenza illuminista possiamo dire che i suoi ideali sono rivoluzionari ed egli stesso incarna il letterato libero cercando di rendersi indipendente dal punto di vista letterale, culturale e filosofico. Ma allo stesso tempo è combattuto da un complotto interiore tra il cuore, che lo porta a seguire i suoi sogni, e la ragione, che lo induce al pessimismo. Diede vita perciò ad una sua religione, ovvero la religione delle illusioni.

UGO FOSCOLO: RIASSUNTO PENSIERO: I temi più importanti sono la patria e la morte. Egli fu un uomo molto legato alla sua patria e subì una forte delusione dall’uomo che egli riteneva un “liberatore” ovvero Napoleone dopo essere venuto a conoscenza della cessione di Venezia agli austriaci. Questo gesto egli lo interpreta come un atto di vigliaccheria e come anche nella sue opere “Le ultime lettere di Jacopo Ortis” egli decide di esiliarsi. Per Foscolo, che non credeva nell’esistenza di una vita ultraterrena, assume particolare importanza il tema della morte che egli non vede con pessimismo, ma al contrario vede come qualcosa che pone fine alla sofferenza terrena e rimpiange anche la morte in solitudine, lontana dalla sua terra e dai suoi affetti: soltanto questi ultimi possono mantenere vivo il defunto nella memoria e nel ricordo delle sue imprese.

“LE ULTIME LETTERE DI JACOPO ORTIS”: -Romanzo epistolare(1802)basato appunto sullo scambio di lettere tra personaggi. -Fa riferimento, come modello, a “I DOLORI DEL GIOVANE WERTHER”, di Goethe. In entrambi vi è la presenza di un giovane che si suicida per il fatto che non ha la possibilità di vivere e sposarsi con la propria donna amata, poiché già promessa ad un altro uomo. Un secondo punto in comune è la profonda tematica riguardo l’intellettuale che non riesce ad inserirsi nel contesto sociale in cui vive. Questa tematica è ripresa in entrambe le opere, nonostante sia state svolte in periodi differenti. -Le tematiche sono le stesse, ma i motivi sono differenti:  WERTHER  Non riesce ad identificarsi con la sua classe di provenienza (Borghesia) poiché basato su un pensiero più razionale e calcolato, e che respinge dunque il pensiero del giovane Werther il quale invece è spinto da passioni e sentimenti. Non riesce ad identificarsi nemmeno con l’Aristocrazia poiché è ancora la classe dominante.  JACOPO  Non riesce ad indentificarsi nella società perché sente la mancanza di una Patria, e di conseguenza una mancanza di un contesto politico e sociale in cui inserirsi.

-I tempi in cui sono state prodotte le due opere sono diverse: WERTHER GERMANIA dell’ASSOLUTISMO PRINCIPESCO:

E’ stato scritto prima della Rivoluzione, quando vi era il dominio sociale dell’Aristocrazia. In Werther nasce la disperazione dal sentire il bisogno di un mondo nuovo, senza vedere però la possibilità di una profonda trasformazione.

JACOPO  ITALIA dell’ETA’ NAPOLEONICA:

E’ stato scritto dopo la Rivoluzione, dove vede l’instaurarsi di un regime straniero basato sulla “Tirannia”. In Jacopo nasce una disperazione dovuta invece ad una delusione rivoluzionaria, (Napoleone firma il Trattato di Campoformio), perdendo così tutte le speranze patriottiche e democratiche. L’unica soluzione che Foscolo da a Jacopo per fuggire da questa situazione opprimente è al morte.

-Nell’opera di Ortis non vi è solo una visione pessimista, ma vi è anche un ricerca di valori positivi, quali la famiglia, gli affetti, la cultura italiana, la poesia,.. temi che poi verranno ripresi anche nell’opera “I SEPOLCRI”.

ODI E SONETTI: Le “ODI” (1803) vengono scritte quasi in parallelo con l’ ”Ortis”, ma mentre “Ortis” si rifà più a tematiche Pre-Romantiche (passione, eroe sventurato, tematiche della morte,..), nelle “Odi” vi sono tematiche più Neoclassiche. Le Odi sono 2: “A Luigia Pallavicini caduta da cavallo” e “All’amica risanata”. In entrambe viene ripreso il tema della bellezza femminile, spesso facendo riferimento a immagini di divinità mitologiche greche.

I “SONETTI” sono in tutto 12, tra i più rilevanti vi sono: - “Alla sera” - “A Zacinto” - “In morte del fratello Giovanni”

Nei Sonetti sono presenti vari riecheggiamenti a poeti italiani, soprattutto Petrarca.

Vi è anche qui la proiezione del poeta nell’eroe sventurato e tormentato, che non trova il suo posto nella società, e neanche un rifugio nella famiglia. E’ dunque ripreso sia il motivo nichilistico dell’ Ortis, sia la ricerca di valori postivi, temi e concezioni che poi confermerà nella stesura, anni dopo, dei “Sepolcri”.

I SEPOLCRI: Il poemetto Dei Sepolcri è stato scritto e stampato all’inizio del 1807, a seguito dell’incontro tra Ugo Foscolo e Ippolito Pindemonte avvenuto nell’estate dello stesso anno. Si tratta di una delle opere più compatte e definitivamente concluse dell’autore. L’idea di scrivere questo carme nacque probabilmente a seguito di una discussione avuta con lo stesso Pindemonte e con la contessa Teotochi Albrizzi sul tema della sepoltura. In quel tempo, infatti, in Italia era stato esteso l’Editto di Saint Cloud (1804) emanato da Napoleone (così nacque anche l’oggi celebre cimitero del Père-Lachaise di Parigi): esso prevedeva che le sepolture venissero poste al di fuori delle mura della città, per motivi igienici, e che tutte le tombe dovevano essere uguali, per conformarsi all’eguaglianza sociale dominante con l’Illuminismo. Ciò provocò grandi discussioni tra gli intellettuali sul valore della tomba: tra queste si inserisce il carme Dei Sepolcri di Foscolo, sulla scia di uno simile che aveva composto Pindemonte sull’importanza dei cimiteri. Ugo Foscolo, pur avendo appoggiato inizialmente le teorie meccanicistiche dell’Illuminismo, ribadisce in quest’opera il valore della tomba, accostandosi così al Preromanticismo e contestando violentemente l’editto in questione. Ciò che contraddistingue il carme non è tanto il tema, comune ai movimenti preromantici che si stavano diffondendo in Europa in quel tempo, quanto piuttosto la struttura: Foscolo segue argomentazioni serrate e attualizza l’opera.

Dei Sepolcri è un’opera costituita da 295 endecasillabi sciolti e possono essere suddivisi in quattro parti, come indicato dallo stesso autore. Il suo carme risulta essere una poesia civile.

Non è esposta in forma argomentativa, bensì mediante una serie di figurazioni e miti. Il linguaggio risulta essere aulico ed elevato.

PRIMA PARTE: La prima parte (vv. 1-90) affronta il tema dell’utilità della tomba e dei riti funebri. La tomba, da un punto di vista materialista, non è importante ma diventa una corrispondenza di amorosi sensi. Essa ha un forte valore affettivo per le persone care che ricordano il defunto. Quando i vivi si recano sulla tomba dei loro cari avvertono ancora un collegamento con essi. Per questo trovano un momento di pace per l’animo.

Il tema della tomba e della corrispondenza tra vivi e morti era già stato affrontato da Foscolo nei Sonetti. In particolare, in “morte del fratello Giovanni”, nel quale ricorda il fratello e immagina di parlare con lui e visitare la sua tomba. Il sepolcro quindi è fondamentale per la sopravvivenza dei vivi, che possono trovare conforto al proprio dolore.

SECONDA PARTE: La seconda parte (vv 91-150) è dedicata ad una ricognizione di tutte le concezioni della morte nel corso del tempo. Il modello di sepoltura cattolico viene considerato sorpassato, mentre viene osannato il modello classico. La tomba viene considerata quindi da un punto di vista storico come espressione della civiltà del mondo.

TERZA PARTE:

La terza parte (vv. 151-212) indaga sul significato pubblico della morte: vengono infatti ricordate le tombe dei grandi personaggi, tra cui Machiavelli e Alfieri, sepolti nella chiesa di Santa Croce a Firenze.

Foscolo insiste in particolare sul fatto che le tombe dei grandi stimolano i caratteri più virtuosi a continuare la loro opera. Visitando le sepolture di personaggi illustri si tende ad imitare il loro buon esempio. L’invito dell’autore è quindi a ritrovare la dignità dei grandi ideali trasmessi dalle personalità del passato grazie al valore della tomba.

QUARTA PARTE: La quarta parte (vv. 213-295) ribadisce quindi il valore morale della morte: essa ricompensa tutte le ingiustizie subite in vita. Questa conclusione è fondamentale perché, a partire da questa tematica, l’autore afferma il concetto di poesia eternatrice. Anche la tomba è soggetta all’usura del tempo. Per questo soltanto la poesia può conservare la memoria di una persona per sempre.

Per fare ciò, cita l’autore per eccellenza, Omero, che ha cantato la guerra di Troia e ha permesso di ricordare il valore di tutti i personaggi, vincitori e vinti. La poesia quindi assume lo stesso significato delle tombe. Quello di preservare il ricordo. Ma è molto più potente di esse perché è in grado di durare per sempre e resistere al trascorrere del tempo.

COMMENTO: Nonostante Foscolo neghi la sopravvivenza dell’anima oltre la morte, con l’opera “Dei Sepolcri” afferma però il valore essenziale della sepoltura. Nonostante le sue teorie materialiste, ciò che si salva e che va oltre la morte viene garantito proprio grazie al potere della poesia.

Ugo Foscolo, infatti, era un intellettuale che si sentiva spesso fuori posto, in contrasto con le teorie dominanti, esule. Grazie a questo carme però, afferma comunque l’importanza dell’illusione positiva creata dal valore della tomba e della poesia. Esiste quindi un modo per essere ricordati dopo la morte....


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