1 UGO Foscolo - Vita e opere PDF

Title 1 UGO Foscolo - Vita e opere
Course Letteratura Italiana
Institution Università Cattolica del Sacro Cuore
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Vita e opere...


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UGO FOSCOLO Nasce nel 1778 sull’isola di Zante (al tempo era un’isola italiana) e muore a Londra nel 1827. Nel 1871 le sue spoglie verranno portate nella Chiesa di Santa Croce a Firenze.  La speranza nasce da una condizione positiva, mentre l’illusione da una condizione negativa. Dopo il trattato di Campoformio (1797), in cui Napoleone cede Venezia all’Austria, Ugo Foscolo viene posto nelle liste di proscrizione. Egli si illude di vivere liberamente sotto il governo austriaco. Le sue illusioni sono anche amorose: si innamora di donne già sposate. Nel 1797 va quindi in esilio volontario da Venezia e si trasferisce a Milano: il suo desiderio di tornare a Venezia è un’illusione, poiché sarebbe stato arrestato esilio come unica soluzione e idea di morire in patria. La tomba per Foscolo è l’elemento che permette ai vivi e ai morti di dialogare (es. “I Sepolcri” sono la risposta all’editto di Saint Claude emanato da Napoleone che diceva che i cimiteri dovessero essere costruiti al di fuori della città). Questo tema è presente anche in “In Morte Del Fratello Giovanni”: la madre in modo paradossale può ancora parlare con il figlio. LE OPERE  DUE ODI: 1. “Ode a Luigia Pallavicini caduta da cavallo” 2. “All’amica risanata”  12 SONETTI: Richiamo a Petrarca poiché fa riferimento al senso di tormento verso Laura.  1 ROMANZO EPISTOLARE: “Le ultime lettere di Jacopo Ortis” si rifanno ai “Dolori del giovane Werter”. Jacopo Ortis è un giovane le cui speranze si trasformano in illusioni.  I SEPOLCRI: Risposta a Ippolito Pindemonte che si trova a metà riguardo all’editto di Saint Claude.  LE GRAZIE: Riferimento al velo che stendono le Grazie all’umanità ce è ormai corrotta. 3 CORRENTI: 1) ILLUMINISMO: usa la ragione come strumento di conoscenza per spiegare quello che accade, ma la oppone all’illusione. La speranza nasce da una condizione positiva, mentre l’illusione da una condizione negativa. 2) NEOCLASSICISMO (1785-1810): manifestato in alcuni suoi sonetti. Ritorno al concetto della bellezza e ripresa dei classici 3) PRE ROMANDICISMO: è un traduttore - Classici= Iliade, De Rerum Natura, La chioma di Berenice  già tradotta da Catullo. - Contemporanei= Viaggio Sentimentale (Sterne)= la traduzione si inserirà in un discorso che vedrà il suo apice nel 1816, quando in Italia ci sarà una “polemica classico-romantica” iniziata da Madame De Stael. Ella sostiene che la letteratura italiana è stata grande, ma che nel 1700 fosse andata verso un degrado: gli autori italiani vivono nel ricordo e nella grandezza del passato afferma che la traduzione non serve a nulla poiché non è originale (questo colpirà Leopardi che inizialmente critica la traduzione, ma poi vi si appassiona).

LE ULTIME LETTERE DI JACOPO ORTIS

“Le ultime lettere di Jacopo Ortis” sono una raccolta di lettere libere indirizzate all’amico Lorenzo Alderani in seguito alle delusioni politiche (trattato di Campoformio) e amorose (Teresa) del protagonista Jacopo. Vi sono anche alcune lettere indirizzate all’amata Teresa. L’unica soluzione secondo Jacopo è uccidersi: si pugnala al cuore (simbolo dei sentimenti). In questo romanzo epistolare ci sono moltissimi riferimenti autobiografici di Foscolo, tranne il suicidio: anche se Foscolo pensava molto al suicidio, anche perché, il Fratello Giovanni, in seguito ad aver rubato il denaro dalle casse dell’esercito, si era ucciso per paura di essere scoperto. TRAMA: in seguito alla delusione per il trattato di Campoformio, si ritira sui colli euganei doe si innamora di Teresa, promessa sposa del ricco Odoardo. Torna a Milano e incontra Parini. Tornerà sui colli euganei e dopo le nozze di Teresa, le darà un bacio poi si pugnalerà. AMBIENTAZIONE: colli euganei (dove si rifugia), Milano (dove incontra Parini), Venezia (dove vive la madre). RIPRESA: “I dolori del giovane Werter” di Goete. I SONETTI E LE ODI 1798: stampa dei primi 7 sonetti, ma l’edizione non è stata rintracciata. 1802: uscita di 8 sonetti e l’ode “A Luigia Pallavicini Caduta Da Cavallo” sul pisano “Nuovo giornale die letterati” 1803: uscita ode “All’amica risanata” e 1 sonetto “In morte del fratello Giovanni”. MODELLI: Petrarca per il genere, Alfieri per le tematiche e le passioni. LE GRAZIE DATAZIONE: 1812-1813 a Firenze, lavora sul componimento, ma dopo il 1813 è a Milano e lo blocca. STRUTTURA: poemetto neoclassico incompiuto diviso in 3= “A Venere”, “A Vesta”, “A Pallade”. TEMI: esaltazione bellezza ideale, e nostalgia per l’odierna scomparsa della bellezza. FORME: neoclassicismo, raffinato e colo per un pubblico colto. I SEPOLCRI Opera di due generi letterari: 1. EPISTOLARE= indirizzata ad Ippolito Pindemonte, è la risposta a ciò che lui scrive nei “Sui Cimiteri” per l’editto di Saint Cloud del 1804. Ippolito è contrario e Foscolo nella prima parte sembra essere d’accordo, ma poi riflette sul valore della morte e comprende che la tomba è una struttura civile e di conoscenza. La forza morale della tomba sta nel dialogo tra vivi e morti (“celeste corrispondenza di amorosi sensi”). 2. POEMETTO FILOSOFICO DIDASCALICO= è un testo di insegnamento e morale: - La morte non è cancellazione. - La morte dei grandi è strumento di emulazione. - La poesia ha funzione civile.

TESTI FOSCOLO LE ULTIME LETTERE DI JACOPO ORTIS T1 INCIPIT (PAG. 603) La prima lettera del romanzo si apre con il riferimento al trattato di Campoformio. Ortis mostra il suo disdegno nei confronti della pura vendita di Venezia per interessi. I governatori non hanno lottato per tenerla e per questo si parla di “Infamia”. Le parti autobiografiche sono evidenti: ideologie politiche, liste di proscrizione, fuga da Venezia. I SONETTI E LE ODI T5 “ALLA SERA” È un sonetto preromantico. STATO D’ANIMO: critico e analisi interiore. Sembra che il suicidio e la morte siano l’unica via di uscita (riferimenti alla morte del padre e del fratello, ma anche lui, dopo l’esilio, si sente morire). IL TITOLO: fa riferimento alla pace che si raggiunge solo con la morte. La vita è fatta dal tormento. La sera è la metafora per la morte IL TESTO - “Fatal Quiete”: riferimento al mondo classico “fatum” è la morte. Nel primo verso si mostra tutta la sua inquietudine. La morte (sera) è a lui molto cara. La “Invoca”, chiede quindi aiuto ad essa per liberarsi dagli affanni. La morte infatti, conosce tutti i segreti del poeta. Il tempo è visto come malvagio, poiché scorre e non si può mai rivivere lo stesso momento  il tempo è un nemico. Il suo spirito è guerriero, lotta contro gli affanni, e lo paragona ad un leone che ruggisce. TEMATICHE: La morte, la natura, il tempo, l’io lirico (crisi esistenziale). T6 “NE’ MAI PIU’ TOCCHERO’ LE SACRE SPONDE” Questo sonetto tratta del suo esilio. Si esprime il disprezzo di Foscolo verso la morte in terra straniera, poiché è una sepoltura illacrimata. Si paragona alla condizione di Ulisse, il quale però ho un destino migliore del suo in quanto riuscirà a tornare a Itaca. IL TESTO Zacinto è sacra per il culto mitico e perché è il suo luogo di nascita. Fanciullezza: unica età felice dell’esistenza. ELEMENTI NEOCLASSICI: - VENERE: Zacinto è un’isola bellissima, pura, piacevole e luminosa è l’isola della vita in cui pure la dea Venere nacque. - ULISSE: si paragona ad Ulisse, il cui esilio è però diverso. Egli tornerà infatti nella sua Itaca, anche se essa è un’isola “petrosa” ed inospitale rispetto alla bellissima Zacinto. ILLACRIMATA SEPOLTURA: Foscolo spera di non morire lontano da sua madre e dai suoi affetti, perché se no non potrà essere pianto. Morirà però a Londra. T7 “IN MORTE DEL FRATELLO GIOVANNI” 1801: il fratello Dionigi Giovanni si suicida perché aveva grandi debiti. Egli aveva rubato al tesoro dell’esercito. Il sonetto si rifà a Catullo, al carme sulla morte del fratello in Bitinia. Lui però non andrà mai sulla sua tomba. PROTAGONISTI: Foscolo, il fratello, la madre (può parlare solo con il figlio morto perché Foscolo è in esilio e vede qualcosa di innaturale, lei doveva morire prima). IL TESTO

Foscolo sta “fuggendo” e va di luogo in luogo. Il gerundio dà l’idea del continuo movimento. Un giorno egli andrà sulla sua pietra (l’anima non può uscire perché chiusa) e piangerà il fiore dei suoi anni (20 anni). La madre ormai vecchia, parla con il figlio morto (Giovanni) del suo figlio lontano (Ugo), mentre egli è in esilio deluso. Egli afferma però che il fratello abbia trovato la quiete con la morte, poiché lo ha liberato dalle inquietudini. Conclude sperando che un giorno le genti straniere ridaranno le sue ossa alla patria, perché siano piante dalla madre muore a Londra e viene posto poi a Santa Croce. I SEPOLCRI 1-42= troviamo due domande, la cui risposta vedrà sminuire il ruolo della tomba (poi si smentirà e dirà che ha funzione civile): 1) Il sonno della morte è forse migliore in un cimitero? 2) N RISPOSTA: l’editto diceva di seppellire senza epigrafi e indistintamente (fosse comuni), all’inizio afferma che sia giusto poiché il tempo trasforma tutto dell’uomo e tutto giunge a dimenticanza. MA dà ragione a Pindemonte, affermando che le tombe fossero necessarie. È infatti importante conoscere chi è sepolto perché può essere istruttivo. L’uomo resta in vita nella mente dei suoi cari (ricordo): CELETE E’ QUESTA CORRISPONDENZA TRA VIVI E MORTI CORRISPONDENZA D’AMOROSI SENSI: il legame tra vivi e morti è una corrispondenza divina, forte e mentale.  È qui che cambia il suo pensiero, vede la tomba come luogo di corrispondenza, protezione e affetto (fiori). La tomba mostra che i legami che una persona ha avuto in vita (testimonianza di relazioni umane). NON ACCETTA LE FOSSE COMUNI: bisogna conoscere le tombe dei grandi= la poesia rende grandi 

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PARINI: grande autore illuminista (il giovin signore “Il Giorno”) e neoclassico (componimenti classici con funzione civile). È il sacerdote della musa Talia (musa della poesia classica), che lo cerca, ma nessuno sa dove sia sepolto. MACCHIAVELLI: colui che educa “Il Principe” con il suo trattato. MICHELANGELO: colui che fa la cupola di S. Pietro. GALILEO: colui che ipotizzò che il sole non si muoveva attorno alla terra. NEWTON: l’”Anglo” che si interesso alle stelle. DANTE: il “ghibellin” (era Guelfo, ma appoggiava l’impero). PETRARCA: colui che ha purificato il sentimento d’amore. ALFIERI: molti si ispirano a lui.

SANTA CROCE E FIRENZE: sono il luogo della memoria. L’Italia per le invasioni ha perso tutto, ma il ricordo resta speranza di un cambiamento dell’Italia....


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